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on è più tempo di astrazioni. O meglio,
non c’è più tempo per esse. Oggi si ri-
chiede pragmatismo: qui e adesso.
Nessun dubbio che nella fase della sco-
perta della coscienza, il passaggio dal particolare concreto
alla sterminate praterie della generalizzazione (opime di po-
tenzialità e varianti) abbia costituito una conquista epocale.
Ma oggi siamo andati oltre: è la fase della post-astrazione.
Quella in cui ciascun concetto (sia esso l’affermazione di
un “bisogno”, di una necessità o – piuttosto – l’espressione
di un sentimento) richiede di essere inverato con imme-
diatezza. E – cosa fino a pochi anni fa sorprendente – ci
si riesce sempre più spesso.
Basti pensare agli emoticon e il quadro sarà subito
chiaro.
Le ampie circonlocuzioni verbali, la gestualità complessa
e pittoresca, la mimica sapiente e istrionica, infatti, non
hanno più spazio. Anche perché non c’è più tempo per una
loro performance. Oggi basta una faccina e il sentimento è
raccontato, la volontà ribadita, la necessità espressa.
Ormai sono sufficienti un click, una ricerca rapida e la sod-
disfazione del bisogno viene confezionata e somministrata
dal motore di ricerca o dall’assistente virtuale di turno...
È un dato di fatto. Certo, è vero anche che in questa ricerca
di una riposta specifica e circoscritta, gli aiutanti digitali
rischiano di destabilizzare l’utente “più reazionario” con
affermazioni quanto meno surreali. Indimenticabile Siri
che, lodata per la sua competenza nel risolvere quesiti, si
schermì modesta, attribuendo la sua indubbia vocazione
al problem solving al fatto di essere oleorepellente (sic!).
Ma tant’è. A prescindere dalle motivazioni che rendono Siri
and Co. così efficaci, una cosa è certa: esistono proprio
per questo, perché venga loro delegata la soluzione dei
problemi. Dalla ricerca di un ristorante, allo shopping in
remoto (magari su “segnalazione” di un elettrodomestico).
L’obiettivo, allora, come si argomenta nell’articolo di
pag. 12, è quello di affermare se stessi e concretizzare
il proprio benessere.
E gli utenti disposti a delegare questa funzione, in nome
di una propria soddisfazione, sono sempre più numerosi.
Questo dovrebbe far riflettere le aziende: il concetto è che
in questa ricerca di soluzioni puntuali, pragmatiche e im-
mediate, ciascun brand, ognuno nel suo ambito di compe-
tenza, potrebbe assurgere al ruolo di solutore (non virtuale,
stavolta) di problemi, intercettando richieste e bisogni dei
consumatori. A patto che riesca a sintonizzarsi (da pag. 6).
Magari con un occhio di riguardo al mondo dei Millennials,
più sensibili ai nuovi stimoli, ma drasticamente più esigenti
in termini di soluzioni adottate (da pag. 74).
Sviluppando l’assunto che oggi la domanda è formu-
lata in maniera sempre più mirata
, in questo numero
ci siamo soffermati su quei settori merceologici che oggi
rivelano un maggior tasso di sviluppo, proprio in virtù di
una spiccata propensione all’innovazione (sia in termini di
ricettazioni, che di formati che di contenuto di servizio).
È il caso della birra, per esempio, che punta sempre più
sul segmento delle speciali e su una presentazione più
matura e consapevole a partire dallo scaffale (da pag. 30)
Non sono da meno gli affettati in cui il fattore “benessere”
(oggetto di richiesta sempre più specifica e insistente) ha
portato a lanci senza dubbio interessanti (da pag. 22).
Tra le soluzioni concrete richieste dai consumatori preval-
gono quelle in grado di ottimizzare i tempi: da qui il boom
del segmento frozen. Un trend maturo negli USA, ma con
stimolanti prospettive anche da noi (da pag. 44)
Praticità, funzionalità e sostenibilità sono invece i biso-
gni strettamente collegati all’evoluzione del packaging
(da pag. 78).
Un breve accenno, infine all’ampia sezione dedicata al
mondo TUTTOFOOD (da pag. 55) che torna alla ribalta
non solo come vetrina dell’alimentazione, ma come evento
di sistema che quest’anno, oltre ad arricchirsi di nuove
proposte per il retail, si presenta anche come un appun-
tamento diffuso che coinvolgerà tutto il sistema città in
un suo inedito “fuori salone”.
Carmela Ignaccolo
EDITORIALE