
Secondo gli esperti, quella che sta affliggendo la Cina è la peggior epidemia di peste suina degli ultimi decenni. IRI ne ha analizzato gli effetti sulla filiera del Largo Consumo in Italia. E le prime evidenze non sono consolanti: listini impazziti, con rialzi del 40% nel 2019 su scala globale, per la carne da trasformazione da animali vivi suini. A causare questo terremoto è la corsa all’import di carni suine e bovine da parte del gigante asiatico, mosso da una duplice spinta: una dieta più carnivora per l’aumento del reddito pro-capite e – appunto -la pesta suina che ha decimato il suo patrimonio zootecnico .
L’infezione ha compromesso un terzo della produzione cinese di carni suine, pari a circa il 25% della produzione mondiale e creato, appunto, tensioni sui prezzi che nel 2020 saranno destinate ad avere effetti anche sui consumatori. Ad oggi, in Italia si registrano rincari soprattutto sui prezzi al consumo delle carni suine fresche, ma anche su parte delle varietà di salumeria (anche produzioni tipiche), tuttavia le aspettative sono quelle di una diffusione su tutta la filiera della trasformazione (salumi, precotti, ecc.) nel breve periodo.
L’Italia è un forte importatore di carni suine poiché la produzione interna soddisfa solo 66% della richiesta, per cui la trasmissione dei maggiori costi dal canale estero sarà percettibile.
L’eventualità di un trasferimento significativo delle tensioni di costo sui mercati al dettaglio potrebbe causare cali anche importanti della domanda di carni suine fresche e lavorate, soprattutto per le fasce di prezzo medie e basse.
Contemporaneamente ciò potrebbe favorire uno spostamento di parte della domanda su carni sostitutive con un effetto domino sui prezzi diffuso a tutto il comparto delle carni.
Come evidenziato dal grafico le carni fresche hanno trasferito per prime i maggiori costi sui prezzi finali al dettaglio.
I prezzi delle carni lavorate, nel loro complesso, non stanno ancora reagendo pienamente alla lievitazione dei costi della materia prima.
I prodotti di salumeria a base suino stanno reagendo con ritardo e in modo differenziato all’aumento dei prezzi della materia prima. Sono colpite anche molte produzioni tipiche.
In generale il processo di trasmissione sui prezzi al dettaglio è ancora alla fase iniziale ma nei prossimi mesi è probabile attendersi che il consumatore dovrà sborsare più denaro se vorrà gustare i salumi a base di carne suina.