La liberalizzazione fa bene ai farmaci, in 10 anni frenano i prezzi

Una parafarmacia Conad.

La liberalizzazione ha fatto bene al mercato dei farmaci, ma si potrebbe osare molto di più. È uno dei dati rilevanti dell’indagine svolta da Altroconsumo a dieci anni dalla liberalizzazione del mercato farmaceutico, avvenuta nel 2006. Altroconsumo ha confrontato i prezzi di un campione di 24 farmaci senza obbligo di prescrizione (Sop) e da banco (Otc) pescati tra i 50 più venduti nei tre canali di vendite: farmacia, parafarmacia e corner degli ipermercati. La ricerca, condotta nell’ottobre 2016, è partita dal presupposto che il corner degli ipermercati sia il canale di vendita più conveniente e ha quindi confrontato i prezzi dei farmaci qui venduti con quelli di farmacie e parafarmacie online, senza tenere conto dei costi di spedizione. Sono stati presi in considerazione 21 corner salute di sei città (Bari, Bologna, Milano, Napoli, Roma e Torino) appartenenti a 8 marchi di ipermercati (Ipercoop, Conad, Auchan, Iper, Panorama, Carrefour, Bennet e Il Gigante). Per i siti di vendita online sono stati scelti quelli afferenti alle sei città suindicate (ponendo un limite di 14 farmacie e due parafarmacie per ogni città) che vendano almeno dieci farmaci. In totale sono stati analizzati i prezzi di 121 siti.
Ebbene i corner dei supermercati restano più convenienti: in media in un ipermercato un farmaco costa il 10,4% in meno rispetto alla farmacia online e il 5,7% in meno rispetto alla parafarmacia online, la quale a sua volta è più economica del 4,8% rispetto alla farmacia online.

Facendo alcuni esempi l’Aspirina 20 compresse effervescenti costa 7,14 euro nell’ipermercato, 7,80 in parafarmacia e 7,95 in farmacia. L’Enterogermina confezione da 10 flaconi costa rispettivamente 7,00 euro, 7,04 euro e 7,79 euro. Il Moment da 24 compresse costa 7,55 euro, 8,12 euro e 8,93 euro. Il Pursennid da 30 compresse costa 4,95, 5,48 e 5,80, la Tachipirina 20 compresse da 500 mg 3,96, 4,43 e 4,55. In nessun caso, per le 24 confezioni prese in considerazione, il prezzo della farmacia online è più basso di quello dell’ipermercato e nemmeno di quello della parafarmacia mentre in due casi (Fluifort 90 mg sciroppo da 200 ml e Okitask 40 mg da 10 bustine) la parafarmacia online è più conveniente del corner dell’ipermercato. In ogni caso il 43% degli ipermercati applica mediamente dei prezzi che sono inferiori di almeno il 15% rispetto al prezzo medio.

 

Prezzi migliori di dieci anni fa, ma grandi differenze da un pdv e l’altro

Anche i corner degli ipermercati non sono tutti uguali: fatto 100 l’indice di un punto vendita che applichi per ogni farmaco il prezzo medio rilevato in tuti i punti vendita, gli ipermercati più convenienti, con un indice medio dei prezzi arrotondato a 82, sono i Conad di via Levante a Bologna, di corso Francia a Rivoli (TO) e di via Arola a Roma e gli Ipercoop di Afragola (NA), di via Casilina a Roma e di via Pasteur a Bari. Il punto vendita meno conveniente è invece l’Auchan di via Argine a Napoli, con un indice di 112.

Quanto al confronto con il 2006, si può fare solo con 21 farmaci, essendo tre dei 24 non in commercio dieci anni fa. Ebbene nel corner ipermercato i farmaci costano mediamente l’1% in meno rispetto al 2016, nelle perafarmacie online il 4,9 in più e nelle farmacie il 10,9% in più: dati comunque tutti ampiamente inferiori al tasso di inflazione generale dell’ultimo decennio, pari al 16%. Quindi la liberalizzazione ha fatto bene al mercato dei farmaci. Resta però l’ampia variabilità nel prezzo di ogni farmaco, con una forchetta di prezzi che nei corner degli ipermercati è del 44,8%, nelle parafarmacie del 47,4% e nelle farmacie online addirittura dell’82,7%. Un dato poco trasparente, che non contribuisce a orientare correttamente il consumatore nella scelta del punto vendita in cui fare il suo acquisto.