Best Global Brands 2020: Apple, Amazon e Microsoft sul podio

Torna l’appuntamento annuale del Best Global Brands, presentato da Interbrand. Tra le evidenze sottolineate dallo studio emerge come la crescita dei social media e dei mezzi di comunicazione virtuale abbia segnato l’ingresso di Instagram (#19, con un valore del brand di 26,060 miliardi di US$), YouTube (#30 – 17,328 miliardi di US$) e Zoom (#100, -4,481 miliardi di US$). Rientrano Tesla e Johnnie Walker, rispettivamente in posizione n. 40 con un valore del brand di 12,785 miliardi di US$ e n.98, con un valore di 4,555 miliardi di US$.
Anche i media brand hanno superato con successo la prima fase della pandemia: Spotify ha visto aumentare il valore del brand del 52%, toccando gli 8,389 miliardi di dollari, risultato che ha portato a un salto di 22 posizioni fino alla n.70; Netflix, invece, con un incremento del 41% ha conquistato il 41esimo posto, con un valore del brand di 12,665 miliardi di US$. I modelli di business di questi brand hanno giocato un ruolo fondamentale nel loro successo: il 62% dei brand con un tasso di crescita a doppia cifra è rappresentato da quelli che offrono formule di subscription.

Il podio e la top ten
Apple si conferma al vertice dei Best Global Brands, con un valore del brand di 322,999 miliardi di dollari. Amazon (200,667 miliardi di US$), top performer con una crescita del 60%, sale di un gradino, dal terzo al secondo posto, mentre Microsoft conquista il bronzo, grazie a un aumento del 53%, arrivando a 166,001 miliardi di dollari: supera così Google (165,444 miliardi di US$), che scende in quarta posizione, uscendo dalla top 3, dopo esserci stata ininterrottamente dal 2012.
Segue Samsung (#5 – 62,289 miliardi di US $) che per la prima volta nella storia della classifica entra nei primi cinque. La top ten si completa con Coca-Cola #6 (56,894 miliardi di dollari), Toyota #7 (51,595miliardi di dollari), Mercedes-Benz #8 (49,268 miliardi di US$), McDonald’s #9 (42,816 miliardi US$) e Disney #10 (40,773 miliardi US$).
Questi 10 brand rappresentano il 50% del valore dei 100 brand dello studio.

L’effetto Covid
Alcuni dei brand in classifica hanno sofferto l’effetto della pandemia da Covid-19: a seguito della chiusura di numerosi punti vendita il valore del brand di Zara (#35) e H&M (#37) scende rispettivamente del 13% e del 14%, con un conseguente calo di almeno sei posti rispetto all’anno scorso.Dopo aver conquistato il titolo di settore a maggiore crescita per due anni consecutivi, il lusso registra nel 2020 una battuta d’arresto con una decrescita del valore tra l’1-9% per tutti i brand del comparto, tranne Hermès (#28), che rimane stabile allo stesso valore.Un settore che, invece, ha beneficiato del contesto è quello della logistica che ha visto una crescita media del valore dei brand del 5%. UPS (#24 con 19,161 miliardi di US$), Fedex (#75 con 7,367 miliardi di US$) e DHL (#81 con 6,289 miliardi di US$) hanno registrato performance positive grazie al ruolo centrale che questo settore ha svolto durante il lockdown.
Anche PayPal (#60 – 10,514 miliardi di US$), Visa (#45 -12,397 miliardi di US$) e Mastercard (#57 – 11,055 miliardi di US$) hanno guadagnato posizioni, e rispettivamente, 12, 10 e 5 posti.
Il maggiore uso dei pagamenti elettronici come conseguenza della pandemia e l’immediato sostegno dimostrato alle imprese locali hanno portato beneficio a questi brand che offrono accesso a capitali in tempi di incertezza economica.

I brand italiani
Anche quest’anno l’Italia è rappresentata da tre brand: Gucci (#32 – 15,675 miliardi di US$) Ferrari (#79 -6,379 miliardi di US$) e Prada (#99 – 4,495 miliardi di US$) che hanno dimostrato una particolare resilienza alla crisi dovuta alla pandemia, registrando una sostanziale stabilità del valore del brand.

Aspetti chiave
Durante l’elaborazione di Best Global Brands 2020 è emersa una domanda chiave: “Come possono i brand costruire resilienza economica, fiducia negli individui e sostenere la possibilità di creare un futuro migliore per tutti noi?”. Tre gli aspetti fondamentali emersi.
Leadership: creare un purpose e un’ambition rilevanti, e orientati al futuro, che permettano al brand di superare le turbolenze e il caos.

Engagement: i grandi brand fanno sì che i consumatori vogliano essere parte della loro
storia attraverso un viaggio condiviso.

Relevance: i grandi brand superano l’indifferenza dei consumatori e rendono le loro scelte
significative.

“Leadership, Engagement e Relevance sono i tre aspetti su cui i brand si devono focalizzare per navigare in un mercato in rapida evoluzione” – ha commentato Charles Trevail, Global CEO di Interbrand – “sono la chiave per raggiungere risultati sostenibili nella crisi attuale, costruendo la fiducia dei clienti e la resilienza aziendale. Definendo un’ambition e perseguendola con coraggio e coscienza, i brand possono aiutare a dare un senso al caos e vedere oltre, sostenendo un nuovo decennio di possibilità”.