
È un mercato stimato in 237 milioni di euro con una crescita continua a due cifre quello dei prodotti gluten free, necessari per chi soffre di celiachia, l’intolleranza al glutine. Fatto poco noto però è che la celiachia, intolleranza sotto diagnosticata che, con i prodotti gluten-free, sta avendo uno spazio sempre più importante sugli scaffali dei supermercati e nei menu dei ristoranti, colpisce soprattutto le donne: due su tre casi diagnosticati. Ciò significa che nel nostro Paese 115.000 donne hanno ricevuto la diagnosi di celiachia mentre 280.000 sono celiache ma ignorano di non tollerare il glutine (il 70% dei casi su circa 400.000 pazienti infatti non è diagnosticato), e sono quindi esposte alle complicanze dell’intolleranza al glutine come osteoporosi o menopausa precoce, anemia e problemi di fertilità.
Se ne parlerà il 2 settembre alle 11,30 a “Donna e Celiachia”, un incontro presso lo Spazio Donna del Padiglione Italia in Expo 2015 a cura dell’AIC, Associazione Italiana Celiachia. Lo Spazio Donna, uno spazio in “rosa” curato dal Ministero della Salute che prevede presentazioni, workshop, contenuti multimediali per tutta la durata dell’Esposizione Universale.
Il tema “Donna e Celiachia” è affidato al Dottor Marco Silano, membro dell’Istituto Superiore di Sanità e Coordinatore del Board Scientifico dell’Associazione Italiana Celiachia. Proprio il Board Scientifico di AIC cura da quest’anno un progetto interamente dedicato alle donne per aiutarle a riconoscersi anche in presenza di sintomi non classici della celiachia, come ad esempio la sterilità senza altra causa, l’endometriosi, un menarca tardivo o una menopausa precoce, le alterazioni del ciclo e l’amenorrea. Di divezzamento parlerà invece la Dottoressa Elena Lionetti, membro del Board Scientifico AIC e autrice di un importante studio sull’alimentazione nel primo anno di vita dei bambini a rischio di sviluppare la celiachia.
AIC ha realizzato una breve guida rivolta al grande pubblico e scaricabile gratuitamente in forma digitale dal sito istituzionale dell’Associazione www.celiachia.it.