Grande Distribuzione: per gli italiani è il settore che innova meglio 

Automotive, Fashion, Energia, Grande Distribuzione, Tecnologia, Food, Abbigliamento e attrezzature sportive, Banche e Assicurazioni, Telefonia & Internet: queste le nove categorie sotto la lente di Omnicom PR Group, che ha voluto scattare un’istantanea di questi settori e della loro reputation nel percepito dei consumatori.

Ne è emerso che Food (35,3%), Grande Distribuzione (30,3%) e Automotive (28,1%) sono stati giudicati i settori più vitali, in quanto registrano il miglior rapporto tra aspettative vs esperienze

Quanto alla brand reputation, si è visto che essa dipende solo per il 45% dai benefici provenienti da prodotti/servizi, per il 35% dall’impatto sociale della marca e per il 20% dai comportamenti dei vertici aziendali.

Ma quali sono i driver che concorrono a creare il percepito della marca e di un intero settore?

Lo studio ne mette in luce tre tipologie: quella afferente all’impatto sociale (35%), verificabile sulla base della cura dedicata ai dipendenti, sul contributo alla comunità in cui si opera, sul rispetto dell’ambiente. C’è poi quella attinente ai comportamenti aziendali (20%), sintetizzabili in: fare la cosa giusta (impegno a supportare cambiamenti su etica e trasparenza), imprimere solidità e coerenza alle performance finanziarie e operative, comunicare in modo più frequente e credibile. L’ultima tipologia di driver in grado di influire sulla percezione del brand è quella che attiene ai Benefici per i clienti ( 45%), come l’offerta di prodotti e servizi a maggior valore; la maggior attenzione al Customer care; l’attenzione ad  innovare prodotti e servizi

La Grande Distribuzione

Pur non arrivando a soddisfare pienamente le aspettative, la GDO è tra i settori analizzati quello che ha innovato di più e meglio nel corso dell’ultimo anno presentando un gap negativo tra aspettative ed esperienze di 46 punti.

Quali sono invece le aree dove i gap da colmare sono più significativi e che richiedono quindi una maggiore attenzione? Certamente l’offerta di servizi a maggior valore (-65), la cura del cliente e dei dipendenti (-59), così come l’attenzione verso l’ambiente (-64). Tutti fattori molto importanti che hanno un peso significativo nelle scelte dei consumatori.

Paragonato a molti altri settori, l’impatto sulla comunità genera una aspettativa maggiore, dato non certo inaspettato considerando l’indotto che generano le nuove aperture di punti vendita della Grande Distribuzione sul territorio e sulle persone che lo abitano.

Dai risultati emerge che i brand si stanno già muovendo in questa direzione, ma è essenziale che comunichino in modo chiaro e differenziante il loro ruolo sociale (“purpose”) e che agiscano poi di conseguenza, in modo coerente rispetto a quanto dichiarato.

 “Il consumatore oggi ha le idee molto chiare su ciò che vuole e ha aspettative molto alte, quasi irraggiungibili per alcuni aspetti, su ciò che i brand devono fare – spiega a questo proposito Daniela Spiezio, Business Manager – Consumer Product and Services, Entertainment Industry Lead di Omnicom PR Group Italia- . Partendo da questo presupposto, è facile comprendere perché il settore della Grande Distribuzione, pur ottenendo risultati positivi e di valore che gli consentono di posizionarsi al secondo posto per esperienza tra i settori analizzati, sia invece rappresentato da un grafico dove appare evidente che ci sia ancora molto su cui lavorare in alcuni ambiti. Il settore della Grande Distribuzione ha bisogno di accelerare, di evolvere e di innovare, anche per quanto riguarda l’ambiente. È essenziale comunicare e agire in modo coerente rispetto alle intenzioni e all’impegno espressi”.

 

Nota metodologica

Lo studio “Post-Invasion” ha analizzato la reputazione di 9 settori chiave dell’economia italiana, con 72 brand ad essi associati, attraverso le lenti attente di oltre 2.000 consumatori.