A fine 2019 saranno oltre 200 milioni gli smart speaker installati nelle case di tutto il mondo. Un esercito di dispositivi alimentati dall’intelligenza artificiale che permetterà di fare richieste e shopping con estrema facilità, mettendo al contempo a rischio il business di tante piccole attività locali di retail che non hanno le risorse per competere con big della tecnologia come Amazon, Google o Microsoft.
Negli Usa il 40% degli adulti utilizza la ricerca vocale tutti i giorni e il trend è prossimo a manifestarsi anche in Italia. Come possono le piccole e medie imprese italiane difendersi dall’avanzata di questi dispositivi? Una startup italiana, LIFEdata, sta provando a prevenire il problema rispondendo ai colossi del tech con le loro stesse armi, dotando le piccole e medie imprese di siti web, app e software che rispondono agli input vocali. LIFEdata è infatti una delle poche aziende europee che ha compreso le potenzialità dell’intelligenza artificiale vocale: non solo un dispositivo di intrattenimento casalingo ma uno strumento che cambierà il nostro modo di cercare ed effettuare acquisti online
“Il 95% del business oggi si conclude nel mondo fisico – spiega Omar Fogliadini, Managing Partner di LIFEdata – lo smartphone viene utilizzato per cercare, ma nessuno ha più voglia di digitare se basta fare una domanda a voce per attivare un dispositivo. Per questo stiamo investendo nello sviluppo di tecnologia basata sulla comprensione del linguaggio naturale per renderla accessibile e utile alle piccole e medie imprese: se oggi chiudono per colpa delle grandi piattaforme di online shopping, domani potranno evitare di essere Amazon-izzate e competere con gli stessi strumenti. Ciò che facciamo è far funzionare siti, app e software con la voce, aiutando le PMI a digitalizzarsi e semplificando l’Omnicanalità”.
LIFEdata non è l’unica a investire in questo settore che negli ultimi mesi vede i big del digital scendere in campo. Secondo un report di CB Insights – principale referenza per gli investimenti in tecnologie – Facebook, Apple, Microsoft, Google e Amazon stanno realizzando investimenti significativi su aziende focalizzate sullo sviluppo di sistemi vocali e scommettono che l’Intelligenza Artificiale Vocale sarà il mercato del futuro.
“Anche noi crediamo molto in questo mercato e sappiamo che per avere successo bisogna crescere rapidamente – prosegue Omar Fogliadini – per questo abbiamo lanciato il nostro primo equity crowdfunding con l’obiettivo di sviluppare nuova tecnologia, accelerare la crescita attraverso piccole acquisizioni, preparare l’espansione all’estero e, soprattutto, incrementare il nostro capitale umano, perché – è bene ricordarlo – dietro l’intelligenza artificiale c’è tanta intelligenza umana”.
L’equity crowdfunding di LIFEdata è stato lanciato lunedì 12 novembre su Crowfundme con l’obiettivo di sostenere il go-to-market e far scalare il modello di business e in pochi giorni ha già raggiunto il 50% dell’obiettivo prefissato. “In un paese di piccole e medie imprese e scarso uso del digitale come l’Italia, l’intelligenza artificiale basata sulla voce è una grandissima opportunità sia di crescita, sia di sopravvivenza per le imprese del retail – conclude Fogliadini – Il motivo è semplice: la tecnologia è digitale, ma gli utenti sono umani. Un anziano non avvezzo alle tecnologie farà probabilmente fatica a pagare la bolletta online, ma gli verrà naturale usare la voce. LIFEdata vuole aiutare le PMI a digitalizzarsi e a cogliere questa opportunità e il motivo principale per sostenere il nostro crowdfunding è proprio questo: aiutarci a rendere immediato l’accesso ai servizi tra mondo digitale e offline e rendere competitive il mondo retail italiano”.