Parmigiano Reggiano a gennaio su la domanda, prezzi bassi e produzione in calo

I consumi del Parmigiano Reggiano avanzano, ma i prezzi calano e di conseguenza anche la produzione, che a gennaio ha segnato un -2,5% e a dicembre -1,1%.

Nel 2014, dopo due anni di sostanziale stabilità con una lieve tendenza alla flessione, sono cresciuti dell’1,7% i consumi grazie anche alla ripresa del mercato interno, con un picco particolarmente rilevante degli acquisti familiari nelle settimane a ridosso delle festività (+7%). Molto bene anche l’export, che ha incassato un +3,6%.

“In controtendenza rispetto ad altri formaggi duri, a partire dai similgrana, che hanno registrato un calo delle importazioni del 2,7% nel 2013 e dello 0,8% nel 2014 – sottolinea il presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Giuseppe Alai – le rilevazioni sulle famiglie e i dati relativi a tutti i canali di vendita indicano un buon andamento dei consumi. Il dato del tutto insoddisfacente è invece quello riguardante le quotazioni all’origine, il cui calo è associato anche ad una flessione dei prezzi al consumo”.

Nel 2014 infatti i prezzi medi sono scesi di oltre il 4%, e ancora di più nelle zone di produzione e quelle che presentano i consumi tradizionalmente più elevati. “Offerte e promozioni particolarmente intense nella seconda metà dell’anno – prosegue Alai – hanno spinto gli acquisti, ma le quotazioni per i produttori, mediamente a 8,06 euro/kg nel 2014 rispetto agli 8,74 euro/kg del 2013 e ai 9,12 euro/kg del 2012, sono risultate fortemente penalizzanti per i redditi”.

Un andamento legato ad un aumento di offerta che, in quattro anni, si è concretizzata in crescita produttiva superiore al 10%. “Ora la tendenza sembra essersi invertita. Per superarla stabilmente è urgente un cambio di passo per una ordinata logica di governo della produzione, nel solco tracciato dal piano di regolazione dell’offerta in vigore dal 1° gennaio 2014 con l’assegnazione ai produttori di quote latte per la trasformazione proprio in una logica di autoregolamentazione che assicura stabilità ai redditi e non espone il comparto a espansioni indiscriminate o a cali indotti da situazioni di crisi. A fronte della crisi in atto – conclude Alai – stiamo intanto intervenendo sul mercato interno con nuovi accordi con la GDO e stiamo rafforzando ulteriormente le azioni sull’export; in tal senso contiamo anche sull’impegno che abbiamo chiesto al Governo per abbattere le barriere che ostacolano la nostra penetrazione in diversi mercati e dipendono esclusivamente da legislazioni locali che consentono anche le imitazioni e possono essere modificate solo con accordi che chiamano in causa governi nazionali e Unione Europea a sostegno delle nostre Dop”.