Quattro tipi diversi di pittogrammi con informazioni nutrizionali da apporre sulle confezioni dei prodotti alimentari: li testerà in Francia il ministero della Salute, da settembre alla fine dell’anno, in 50 supermercati estratti a sorte, con un investimenti di 1,6 milioni di euro.
Una legge del gennaio 2016 prevedeva appunto di ideare un sistema di pittogrammi per migliorare la comunicazione al consumatore. Il sistema scelto sarà comunque “raccomandato”, non imposto. Il sistema scelto potrà comparire sulle confezioni alimentari fin dall’inizio del 2017.
I sistemi sono molto diversi, e vanno da una notazione estremamente semplice, a semaforo (simile a quella utilizzata nel Regno Unito e contestata dall’industria, in generale da sempre sfavorevole a ogni tipo di etichettatura di questo tipo), a una più complessa che prende in considerazione anche il fabbisogno giornaliero. Il ministero ha dunque deciso di testare “sul campo” le quattro notazioni in lizza. “Obiettivo – si legge sul sito del ministero – determinare con precisione quale sistema influisca più efficacemente sui comportamenti d’acquisto, sulla base di un protocollo di ricerca stabilito da un comitato scientifico indipendente”.
Le categorie selezionate per l’etichettatura test comprendono formaggi e yogurt, dessert a base di latte, piatti pronti, conserve, cereali e biscotti, pasticcini e bevande non alcoliche. Tutte categorie all’interno delle quali i valori nutrizionali delle varie referenze cambiano in maniera anche sostanziale, il che giustificherebbe una informazione aggiuntiva al consumatore, più chiara e sintetica di quella che si può derivare dalla lettura dell’etichetta.
I tipi di sistemi di etichettatura che saranno testati sono riportati nel sito del ministero, e si dividono in valutazioni “secche” sull’apporto nutrizionale, a collegamenti con il consumo giornaliero consigliato, indicando la percentuale per un dato nutriente, a porzione, ma anche il tipo di consumo consigliato, se giornaliero od “occasionale e in piccole quantità”.
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