Il 2015 è stato l’ottavo anno di una crisi che ha dimezzato i livelli produttivi dei principali comparti e indebolito gravemente il tessuto industriale del settore; il 2016 e il 2017 si presentano ancora carichi di incertezza per le potenzialità di ripresa e per il rischio del perdurare di una crisi senza precedenti, stando all’“Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni” di Ance. Lo studio è stato illustrato ieri a Roma dal Presidente Claudio De Albertis, dal Vicepresidente Rudy Girardi e dal Responsabile del Centro Studi, Flavio Monosilio. Alla conferenza stampa sono intervenuti anche analisti dell’economia e del settore: Lorenzo Bellicini del Cresme, Luca Dondi di Nomisma, Luca Paolazzi del Centro Studi di Confindustria e Francesco Zollino di Banca d’Italia. Quanto all’anno in corso, estrapoliamo alcuni passaggi salienti: “Con riferimento al settore delle costruzioni, l’aspettativa di ripresa motivata dal cambio di segno di alcuni indicatori e dalla fiducia in un effettivo rilancio degli investimenti pubblici in infrastrutture, emersa a fine 2015, non ha trovato piena conferma nella prima parte dell’anno in corso. L’Ance, in ragione di tale aspettativa di miglioramento, nell’Osservatorio congiunturale sul settore delle costruzioni di dicembre scorso, aveva formulato una previsione di crescita degli investimenti in costruzioni nel 2016 dell’1,0% in termini reali, dopo otto anni di crisi ininterrotta che ha ridotto il livello degli investimenti in costruzioni del 34,9%. L’inversione di segno era guidata principalmente da una stima di crescita dei livelli di attività del comparto dei lavori pubblici dell’ordine del 6% in quantità rispetto all’anno precedente. Tale previsione, elaborata tenendo conto delle potenzialità derivanti dalla cancellazione del patto di stabilità interno e dall’applicazione della clausola di flessibilità per gli investimenti pubblici (0,3% del Pil, pari circa 5 miliardi di euro), oggi non sembra più raggiungibile. La nuova stima ridimensiona a +0,4% in termini reali (+1,4% in valori correnti) la crescita in opere pubbliche. In questo contesto lo scenario formulato dall’Ance per l’anno in corso è di un aumento tendenziale degli investimenti in costruzioni dello 0,3% in termini reali (+1,3% in valori correnti). Si tratta di un aumento trascurabile, del tutto insufficiente a creare condizioni di effettiva ripresa per un settore stremato da una crisi senza fine”. (Fonte: Ance, “Osservatorio congiunturale sull’industria delle costruzioni”, a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi, Luglio 2016).
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