CLOSE
Home Tags Capgemini

Tag: Capgemini

Supply chain in previsione delle festività: crescono nearshoring e friend-shoring

Il recente report del Capgemini Research Institute esamina come le organizzazioni CPR (legate ad aziende di beni di consumo e di vendita al dettaglio) stiano trasformando la loro strategia di supply chain per garantire resilienza, efficienza e sostenibilità al proprio business. Secondo l’indagine, le catene di fornitura globali sono minacciate da una moltitudine di fattori, tra cui inflazione, tensioni geopolitiche, eccessiva dipendenza da alcuni Paesi per la fornitura di componenti, oscillazione delle tariffe di trasporto e congestione dei porti.

Più di tre quarti (77%) delle organizzazioni CPR ha ad esempio dichiarato che le tensioni geopolitiche hanno un impatto sui costi e sull’efficienza delle loro supply chain. Alla luce di questo scenario, il report ha rilevato che il nearshoring e l’approvvigionamento a livello nazionale stanno assumendo un ruolo sempre più significativo, in quanto le organizzazioni cercano di trovare un equilibrio tra costi e resilienza. Entro il 2025 si prevede che gli acquisti offshore diminuiranno del 7% a livello globale, mentre il nearshoring e l’approvvigionamento domestico aumenteranno rispettivamente del 4% e del 3%.

“Negli ultimi anni le interruzioni della supply chain sono diventate un’esperienza comune per le aziende di largo consumo, causando carenze di prodotti, ritardi nelle consegne e aumento dei costi. Per far fronte a queste sfide e generare una crescita redditizia, sarà essenziale bilanciare efficienza dei costi e resilienza, diversificando e adottando pratiche di economia sostenibile e circolare”, ha dichiarato Gerardo Ciccone, CPRD & EUC Director di Capgemini in Italia. “Riuscire a ottimizzare le scorte, localizzare le reti di fornitura ed esplorare opzioni alternative di approvvigionamento aiuta a soddisfare le aspettative dei consumatori e gestire i picchi di richiesta. L’adozione di tecnologie innovative e i dati giocheranno un ruolo fondamentale in questo senso, che si tratti di monitorare la previsione della domanda, automatizzare i magazzini, migliorare la customer experience o garantire efficienza nell’evasione degli ordini. Le aziende che adottano strategie di approvvigionamento più resilienti sono meglio preparate a garantire la continuità operativa, ridurre i costi e proteggere la loro reputazione”.

Per far fronte alle aspettative di un commercio sempre più rapido ed evitare l’esaurimento delle scorte durante gli intensi periodi festivi, proprio come quello che ci apprestiamo a vivere, l’83% delle organizzazioni sta investendo quindi nel friend-shoring, una pratica commerciale in crescita in cui il network della supply chain si concentra su Paesi considerati alleati politici ed economici, in modo da ridurre ulteriormente l’esposizione al rischio. Non mancano comunque le criticità come esaurimenti di scorte o carenza di prodotti, ritardi nelle consegne legati alle importazioni e manodopera insufficiente.

Tuttavia, secondo il report, le aziende continuano a essere cautamente ottimiste nel 2023, dal momento che si stanno concentrando sul miglioramento della redditività delle supply chain agendo su pianificazione, processi e automazione. Per il 42% delle organizzazioni CPR, migliorare l’efficienza in termini di costi della supply chain è il principale obiettivo da raggiungere nei prossimi 12-18 mesi. Per raggiungere questo obiettivo, la stragrande maggioranza (82%) delle aziende ritiene che la propria supply chain dovrà subire un cambiamento significativo e quasi nove su dieci (86%) affermano che i dati e la tecnologia avranno un ruolo chiave nel garantire questa trasformazione. Tra le tecnologie adottate, implementate e portate su scala, la gestione dei dati (56%), il cloud computing (55%) e l’automazione (52%) sono le più citate per ottenere risparmi sui costi e aumentare i ricavi.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare