CLOSE
Home Tags Carlo Piccinini

Tag: Carlo Piccinini

Nutriscore, il commento di Carlo Piccinini

“L’etichetta Nutriscore è pericolosa per il suo eccesso di semplificazione nella classificazione della qualità nutrizionale degli alimenti ed è positivo che la recente delibera dell’Antitrust abbia chiarito ai consumatori che si tratti di un sistema di classificazione non obbligatorio”. Così Carlo Piccinini, di Alleanza cooperative agroalimentari, commenta i provvedimenti pubblicati nel bollettino Antitrust n. 29 del 1° agosto, con i quali si evidenziano i limiti del sistema di etichettatura promosso da alcune catene di distribuzione d’oltralpe e si impone l’introduzione di avvertenze nel packaging per ricordare che il NutriScore “è stato sviluppato in base ad un algoritmo e a valutazioni scientifiche non universalmente riconosciute e condivise”.

Pensato per aiutare il consumatore a scegliere prodotti sani e con il chiaro obiettivo di tutelarne la salute, il sistema di etichettatura Nutriscore, secondo Piccinini, “non aiuta il consumatore, come ha ben sottolineato l’Antitrust, a seguire abitudini alimentari più salutari, anzi, lo indirizza in modo fuorviante all’acquisto, insinuando la convinzione che si tratti di alimenti sani o meno, per il solo fatto di essere associati ad un’etichetta di colore verde o rosso. Come ricordato dall’OMS, nessun alimento considerato singolarmente può assicurare tutti i nutrienti necessari alla base di una vita in salute e per questo risulta fondamentale variare la dieta il più possibile. Ad oggi, inoltre – spiega Piccinini – manca una scelta e regolamentazione in materia e l’Italia si è fatta promotrice di un sistema alternativo noto come NutrInform battery che, a differenza del Nutriscore, non ha l’ambizione di esprimere un giudizio complessivo sull’alimento, bensì di informare sui singoli nutrienti dei vari prodotti”.

“In questa fase è fondamentale contrastare con tutti gli strumenti possibili la diffusione del Nutri- score”, conclude Piccinini. “Occorre agire a tutela sia dei consumatori, che hanno diritto ad una corretta informazione, sia dei produttori di quel variegato e ricco paniere di alimenti che sono oggi alla base della dieta mediterranea. Come Alleanza cooperative Agroalimentari, che rappresenta il l 58% della produzione lorda vendibile del vino, il 43% del valore della produzione lattiero-casearia nazionale, oltre il 60% del fatturato dei formaggi DOP e il 25% della produzione trasformata dei comparti bovino e suino – ed è dunque espressione di quelle produzioni tipiche della dieta mediterranea che finirebbero sotto attacco da parte di un sistema di etichettatura così semplicistico – proseguiremo la nostra battaglia in Europa a sostegno dell’Italia, affinché prevalgano i diritti dei consumatori e vengano intensificati programmi di educazione alimentare, gli unici in grado di orientare verso scelte sane e consapevoli”.

FedAgriPesca, Carlo Piccinini eletto presidente

È Carlo Piccinini il nuovo presidente di Confcooperative FedAgriPesca. Quarantanove anni, modenese, laurea in Economia e Commercio, vice presidente della cantina sociale di Carpi Sorbara, Piccinini è stato alla guida di Fedagripesca Emilia Romagna dal 2014 al 2022 ed è attuale presidente di Confcooperative Modena.

L’elezione è arrivata nel corso dell’Assemblea nazionale svoltasi la settimana scorsa a Roma alla presenza di oltre 300 delegati. Piccinini subentra al Presidente uscente Giorgio Mercuri, che è rimasto in carica due mandati.

“Sono onorato di assumere questo incarico che mi appresto a rivestire con grande determinazione e senso di responsabilità” ha dichiarato il presidente neoeletto. “Raccolgo in eredità da Mercuri, che ringrazio per il grande lavoro svolto, una federazione in salute. Oggi però le nostre imprese vivono un momento di grande difficoltà, dovuto all’aumento generalizzato dei costi delle materie prime, dei costi energetici e di produzione e la carenza di manodopera in un quadro segnato dall’instabilità geopolitica causata dalla guerra; sul piano interno, si fa sentire la morsa dell’aumenti dei prezzi al consumo, la crescita dell’inflazione e la contrazione della spesa alimentare”, ha spiegato Piccinini.

Per difendere la competitività delle imprese dell’agroalimentare e della pesca, occorre “tutelare prima la sostenibilità economica delle imprese chiamate a perseguire gli obiettivi di sostenibilità ambientale – spiega il neo presidente – e che si proceda con cautela con la transizione green delineata dall’Europa attraverso la strategia Farm to fork, rimandando i tempi di attuazione per rendere realmente raggiungibili gli obiettivi introdotti a livello europeo e internazionale”.

In tema di occupazione, secondo Piccinini, “è necessario aumentare la produttività del lavoro ferma in Italia da più di vent’anni: i salari bassi rendono poco attrattivo il mercato del lavoro nel nostro Paese rispetto ad altri paesi nostri concorrenti, sia per lavoratori stranieri che per quelli italiani, per via del basso potere d’acquisto per i lavoratori”.

Lo scenario non cambierà finché il costo del lavoro rimarrà così alto, spiega Piccinini. “È necessario ridurre il cuneo fiscale, finanziare la formazione professionale in generale, ma soprattutto in azienda, e supportare le aziende negli investimenti nelle nuove tecnologie che rendono più efficiente l’utilizzo della manodopera aziendale”.

“La mancanza di manodopera, l’assenza di turn over nella pesca e la carenza di competenze tecniche e specifiche in materie informatiche, operative e logistiche – prosegue Piccinini – rischiano di paralizzare il sistema. La forte pressione fiscale e contributiva sul lavoro incide sulla competitività delle imprese. Molte aziende sono pronte ad assumere, ma mancano i lavoratori e le giuste competenze. Il pericolo è che le imprese e interi comparti produttivi del nostro Made in Italy possano perdere la propria competitività”, conclude Piccinini.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare