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La strategia “glocal” di Unilever: accordo con De Nigris per una linea di condimenti Calvé

Barbara Cavicchia e Luca de Nigris alla presentazione della partnership alla Boutique De Nigris 1889 in corso Magenta a Milano.

Unilever, multinazionale anglo-olandese dell’alimentare e personal care, e Gruppo De Nigris, azienda famigliare con 130 anni di storia giunta alla quarta generazione e specializzata nella produzione di aceti, hanno annunciato oggi una partnership che si è concretizzata nella creazione di una nuova linea di condimenti. Il debutto è previsto tra marzo e aprile 2019 sugli scaffali della Gdo con il marchio Calvé. A base, ça va sans dire, aceto (tre diversi, a dire il vero) che uniranno anche la forza di superfood quali curcuma e zenzero.

La linea sarà collocata accanto agli aceti, ma avrà un posizionamento diverso, che guarda al salutismo e a quella fascia crescente di consumatori che scelgono pranzi leggeri a base di insalate. Ma è ideata anche per esaltare il gusto di piatti con carni bianche, rosse e pesce. Sarà una linea ideata per l’Italia e che si inserisce perfettamente nella strategia della multinazionale, che intende “glocalizzare” parte della produzione adattandola ai gusti e alle risorse enogastronomiche dei Paesi in cui opera (che per la cronaca sono 190). “risorse ricchissime che ho trovato sempre meglio valorizzate – spiega Barbara Cavicchia, Marketing Food & Beverage Director di Unilever tornata in Italia dopo un’esprienza a Londra – . Il prodotto italiano è stato oensato per il mercato italiano, ma devo dire che dato l’appeal del food made in Italy ce lo hanno già richiesto in altri Paesi”.

L’incontro con uno specialista degli aceti nasce da una precisa scelta di innovare creando un prodotto nuovo: “La partnership con De Nigris è l’esempio migliore di innovazione nell’ambito degli obiettivi fissati dall’Unilever Sustainable Living Plan, tra cui quello di migliorare il benessere delle persone entro il 2020 – continua Cavicchia -. Le abitudini alimentari degli italiani si stanno spostando verso una direzione salutista come dimostra anche l’aumento nel consumo di verdure che, unite a frutta e proteine, diventano un vero pasto. Il mercato dei condimenti, però, è rimasto ancora tradizionale, non riuscendo a soddisfare i nuovi bisogni dei consumatori. Calvé è il marchio di salse più amato dagli Italiani e ha le credenziali giuste per entrare e innovare nella categoria dei condimenti a base aceto”.

Quanto a De Nigris, azienda campana nata nel 1889 che ha oggi tre stabilimenti tra Campania ed Emilia e 78,5 milioni di euro di fatturato nel 2017: “la partnership con Calvé riconosce il nostro ruolo di category specialist nel mondo aceti e condimenti – come ha spiegato Luca de Nigris, Amministratore Delegato Gruppo De Nigris -, ruolo che si deve non solo alla leadership che ci vede primi produttori di aceto balsamico di Modena I.g.p ed export leader con il 27% di quota a volume in oltre 70 Paesi, ma soprattutto alla capacità di innovazione nel mondo condimenti a base aceto attraverso prodotti in grado di dare valore a uno scaffale molto tradizionale”.

Tra le decine di referenze prodotte c’è infatti MelaMadre, aceto da bere, messo a punto dall’Accademia De Nigris, e l’aceto di melagrana.

Il lancio e le strategie di promozione della nuova linea – che sarà in linea con la portata che può impiegare la multinazionale, e comprenderà passaggi tv oltre che una costante presenza sui social – saranno in un primo tempo concentrati sul canale Gdo, per poi passare eventualmente all’HoReCa.

 

Salutismo anche a pranzo

La necessità di innovare nel segmento condimenti sembra trova riscontro nei dati emersi da recenti indagini di mercato. Che confermano la crescente tendenza salutista degli italiani che prediligono l’acquisto di prodotti locali (+8,2%) e naturali: si registra un vero boom nel comparto del superfood (+8%), insieme a frutta e verdura (+4%).

La maggiore consapevolezza nei confronti dell’importanza di un corretto stile di vita passa attraverso l’alimentazione unita ai mutati stili di vita, sempre più orientati a un consumo dei pasti veloce ma non “punitivo”: il consumo delle insalate ad esempio ha visto un aumento del 40% negli ultimi 10 anni, con un consumo medio di tre volte a settimana. Oltre la metà degli italiani secondo Nielsen e rapporto COOP è inoltre disposta a pagare di più per prodotti che non contengono ingredienti indesiderati: consapevoli di ciò che potrebbe essere dannoso per la salute, sono molto attenti a scegliere con cura cosa mettere nel piatto.

 

 

 

 

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