Punti vendita aperti regolarmente domani nonostante lo sciopero indetto dalle organizzazioni sindacali. Lo dichiara in una nota Federdistribuzione, che assicura sarà possibile fare la spesa.
“In relazione alle informazioni diffuse circa la difficoltà nel fare la spesa in occasione dello sciopero di domani 28 maggio, Federdistribuzione dichiara che le proprie aziende associate opereranno affinché i punti vendita siano aperti e disponibili per gli acquisti” sottolinea l’associazione che riunisce le aziende della distribuzione moderna.
«Non vogliamo che i nostri clienti subiscano disagi a causa delle agitazioni annunciate per domani» ha detto Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione.
In relazione alle dichiarazioni dei Segretari Generali di CGIL, CISL e UIL, Cobolli Gigli dichiara: «Abbiamo sempre avuto l’intenzione di fare un contratto per i nostri collaboratori, credendo in questo strumento. Ma serve un CCNL che rispecchi le distintività del nostro settore, quello della Distribuzione Moderna Organizzata. La nostra proposta prevede una componente salariale con un aumento di 85 euro mensili nel triennio 2016-2018, in grado di aumentare il potere d’acquisto dei lavoratori, anche considerando gli anni 2014 e 2015. Non abbiamo mai avuto intenzione di destrutturare il sistema di inquadramenti. Riteniamo sia giusto applicare il Jobs Act, una legge che può aiutare le aziende con strumenti di flessibilità, contribuendo a sostenere i livelli occupazionali in un momento di difficoltà che permane. Per quanto riguarda le vie giudiziarie già in atto, fino a questo momento ogni contenzioso si è risolto a favore delle aziende distributive, confermando la piena legittimità dell’operato delle aziende di Federdistribuzione sotto ogni profilo».
L’articolo è stato aggiornato il 28/5 con le ultime dichiarazioni di Cobolli Gigli.
 

 La decisione è stata presa dopo gli scioperi del 7 novembre e del 19 dicembre 2015, e dopo che la trattativa tra Federdistribuzione e i sindacati per definire un Contratto Nazionale di settore si è nuovamente 
 Centrale alla questione risulta proprio la questione salariale, con la proposta pari a circa 1800 euro, e una totale “scopertura” per 2014, 2015 e parte del 2016, il che si aggiunge ad altre temi quali le aperture illimitate, le disdette dei contratti integrativi “che hanno già fortemente condizionato i dipendenti del settore”, e la mancanza di un contratto nazionale “che non può che costituire un ulteriore peso negativo per i lavoratori”.
Sui social di Filcams si parla di “grave stop alla strada verso il CCNL della GDO. Per le rigidità di Federdistribuzione, si è rotta la trattativa per la definizione del Contratto Nazionale di Lavoro” ricordando che Lavoratrici e Lavoratori della Grande Distribuzione e della Distribuzione Organizzata sono senza contratto da più di due anni.








 