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Cresce il valore dei top brand italiani, Gucci in cima seguito da Enel e Ferrari

Secondo il nuovo Kantar BrandZ Top 40 Most Valuable Italian Brands 2024 report, quest’anno si scorgono segnali di ripresa per i brand italiani dal valore più alto, con un valore totale di $122.7bn e una significativa crescita dell’11% rispetto allo scorso anno. Complessivamente sono 28 i brand italiani cresciuti di valore nella classifica di quest’anno, sfruttando l’onda lunga della ripresa post-pandemica e un aumento nella fiducia dei consumatori.

Il settore del lusso domina ancora una volta la classifica, con Gucci che mantiene la propria posizione come brand italiano dal valore più alto, con un valore pari a $26bn. Un brand simbolo a livello mondiale, il successo di Gucci risiede nella sua capacità di andare oltre, combinando tradizione e innovazione e mantenendo una forte brand equity, anche in un periodo di transizione creativa. Con un valore complessivo di $44.2bn, nove i brand italiani del lusso in classifica, con Prada (No.6; $5.2bn) e Fendi (No.7; $5.1bn) che rimangono in top 10.

Enel si aggiudica la medaglia d’argento nella Top 40 di quest’anno. Per tanti anni questo brand ha costruito una forte reputazione basata su fiducia e dimensioni, e questo l’ha aiutata ad attrarre nuovi utenti e ha permesso una crescita del valore del brand del 37%, rendendo Enel il brand con la crescita più alta nella top 10.

Ferrari (No.3; $10.1bn) completa la Top 3, guadagnando una posizione e aumentando il proprio brand value del 30%. Se la Formula 1 è stata la chiave del successo di questo brand per molti anni, permettendo di evidenziare il valore tecnologico, Ferrari è anche riuscita a costruire una connessione emotiva con i consumatori che risulta ineguagliabile rispetto agli altri brand nel segmento delle elitarie. L’entrata nella top 3 è stata guidata dalla percezione di un brand molto distintivo e innovatore all’interno della categoria.

Sono tre i nuovi brand che entrano nel ranking del 2024:

Plenitude (No. 12; $2.4bn) dopo un’operazione di rebranding di successo da Eni Gas e Luce;
Edison (No. 26; $1.0bn), il più antico brand italiano dell’energia;
Birra Moretti (No. 30; $864m) che ha mostrato di riuscire a continuare ad innovare sia i propri prodotti che la propria comunicazione.

“Con un aumento del valore dei brand dell’11%, la classifica mostra come le marche possano creare valore aggiuntivo comprendendo i need dei consumatori e rispondendo ai loro bisogni. Inoltre, i brand più forti sono quelli che perdono meno valore in periodi di crisi e crescono maggiormente quando le condizioni migliorano” afferma Federico Capeci, Managing Director, C&S Europe HiPo Markets, Insights Division at Kantar, aggiungendo come i brand possano creare valore e guidare una crescita sostenibile rafforzando le connessioni emotive con i consumatori.

L’equilibrio tra essere rilevanti, differenzianti e salienti
L’analisi dei brand leader in Italia e in tutto il mondo mostra che i più forti sono rilevanti, differenzianti e salienti. Enel è un brand con un punteggio alto su tutti e tre i componenti. Enel infatti è riuscita a posizionarsi come punto di riferimento in una categoria che sta attraversando un periodo di transizione importante con la fine del mercato tutelato. Kinder, al quarto posto nella top 40, ha visto il proprio brand crescere dell’8% nel 2024 e un forte aumento nella percezione della difference, accompagnata da un aumento nel demand power. Il distintivo schema di colori Kinder è utilizzato in tutti gli asset del proprio brand, incluse nelle comunicazioni, che si sono concentrate sulla rilevanza del brand nella vita di tutti i giorni, e nell’offerta di nuovi prodotti in grado di rendere Kinder presente in ancora più occasioni. Tra i brand più “rilevanti” c’è Aperol (No.18; $1.4bn), un alcolico italiano immediatamente riconoscibile che resta apprezzato dai consumatori di tutto il mondo associato ai semplici piaceri della vita, e Lavazza (No.23; $1.2bn) che è in grado di sfruttare le proprie credenziali come brand ambassador del “made in Italy”.

La sostenibilità guida la crescita dei brand
I brand in Italia stanno anche intercettando le preoccupazioni dei consumatori e le loro decisioni d’acquisto per avvalorare la propria immagine come brand sostenibili e guidare la crescita del proprio brand. Levissima (No. 40; $584m) è diventato uno dei primi brand nel mondo food&beverage a impegnarsi a ridurre a zero le proprie emissioni attraverso tutta la filiera. Plenitude, che ha integrato la produzione di energia rinnovabile, la vendita di luce e gas, servizi energetici ed un esteso network di punti di ricarica per veicoli elettrici, si è posizionata come supporter e abilitatore di un futuro carbon-free.

I nuovi Jewel italiani
Kantar BrandZ ha anche creato un ranking di Local Jewels – brand non inclusi nella Top 40 Most Valuable Italian Brands, con un importante future power e demand power tra i consumatori. Sant’Anna si posiziona in cima alla lista dei “Jewel”, con alto demand power grazie alla combinazione di un prodotto affidabile ed innovativo. Il brand è stato disruptive nella categoria dell’acqua, lanciando una nuova linea di prodotti a base di acqua aromatizzata, proponendo confezioni specifiche per i bambini e ricreando l’esperienza di una fabbrica nel metaverso. Al secondo posto, la prima catena di discount italiana Eurospin risulta essere molto apprezzata dai consumatori, offrendo prezzi competitivi e sfruttando al meglio la comunicazione per mostrare la propria cura verso i clienti. Old Wild West, posizionata al terzo posto, riesce ad avere un alto demand power in una categoria dominata dai giganti del mondo fast food e dimostrando di avere qualcosa di diverso e significativo per le persone.

Fashion & Lifestyle volano negli acquisti on-line

Foto di Free-Photos da Pixabay

Sono il Fashion & Lifestyle le categorie più acquistate online: a dirlo è lo studio netRetail, condotto da Kantar in collaborazione con Netcomm. Sul tema si sono espressi Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel – Insights Division – Kantar e Roberto Liscia, Presidente di Netcomm, al Netcomm FOCUS Fashion & Lifestyle, evidenziando come i Brand siano oggi in una fase critica di definizione della loro vision in relazione alla presenza online.

Il Fashion Consumer Journey vede fra i touchpoint più utilizzati le Online Reviews, seguono le visite nei punti vendita ma anche le properties dei Brand. Quello che colpisce, è che poi gli acquisti effettivi avvengano prevalentemente sui Marketplace, mentre gli ambienti di Brand non riescono (dove presenti) a convertire. Solo il Beauty riesce a valorizzare la forza del Brand, capitalizzandone il valore con conversion sui Brand Asset decisamente più elevato rispetto alla categoria Fashion.

Spazio alla personalizzazione

“Oggi, e sempre più in futuro, la chiave della competitività per le aziende che operano nel commercio digitale sta nel rendere sempre più personalizzata l’esperienza di acquisto dei consumatori. I giovani italiani che acquistano online sono infatti sempre più esigenti e attenti al tema ecologico: il 53% dei ragazzi tra i 16 e i 24 anni dichiara di voler ricevere pacchi con incluso il materiale per effettuare il reso e il 39% degli stessi preferisce spedizioni ecosostenibili per ricevere i propri acquisti.” Commenta Roberto Liscia, Presidente di Netcomm. “In questo scenario le tecnologie stanno già ridisegnando tutta la filiera dell’industria dell’abbigliamento: il punto di partenza è la previsione della domanda e l’intelligenza artificiale è tra le tecnologie più impattanti nell’industria del fashion retail, grazie alla possibilità di disegnare collezioni e nuovi prodotti sulla base dei dati di tendenze del settore, proponendo un’offerta sempre più personalizzata.”

Le reason why d’acquisto

Ma quali sono le motivazioni effettive, i benefit percepiti dell’e-shopping? Attualmente il prezzo, fondamentalmente, poi a seguire l’ampiezza della gamma, la purchase experience.

Il Marketplace facilita l’incontro Brand-Consumer, rende disponibili esperienze estremamente customer-centriche e coinvolgenti, facilita acquisti cross-border, offre volumi, razionalizza l’acquisto, riducendo l’impatto della Brand Equity e dunque indebolendo la relazione Brand-Consumer.

“Siamo oggi, nel contesto eCommerce, in una situazione simile a quella già vista, anni fa, con lo sviluppo della Grande Distribuzione nel Grocery – ha commentato Federico Capeci, CEO Italy, Greece & Israel – Kantar, Insights Division. La piramide motivazionale sembra essersi spostata verso aree prettamente razionali dell’acquisto, ma il lavoro del Marketing è proprio quello di saper costruire quel legame emozionale, quella distintività, in grado di sostenere un “premio” per il nostro prodotto, premio che nel Fashion, nel Beauty, nel Design, e ancor più nel Luxury è fondamentale nella costruzione del valore della marca.”

“I Brand sono oggi nella condizione di dover trovare l’equilibrio adeguato – ha continuato Federico Capeci – fra un approccio di breve termine, chiaramente focalizzato sulle performance di vendite nei marketplace, ed un ruolo più alto dell’eCommerce, integrato con asset più focalizzati sul Brand, dove lo storytelling può sostenere un posizionamento strategico della marca, una vision di medio-lungo termine e costruire Brand Equity e valore per il Consumatore. I Brand più sensibili sono già attivi in questa direzione, per costruire un Marketing integrato che nell’eCommerce può veramente vedere collassare stores, product information, packaging, demand generation ed experience tutto in uno stesso momento di contatto.”

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