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L’Italia è un mercato strategico per le carni rosse del Regno Unito

È un momento particolarmente positivo per l’industria britannica della carne rossa secondo Agriculture e Horticulture Development Board (AHDB), l’ente inglese che collabora con il governo e l’industria delle carni per sviluppare opportunità internazionali per questo prodotto. Le ultime statistiche di HMRC (His Majesty’s Revenue and Customs) hanno evidenziato infatti che nel 2023 le esportazioni di carne dal Regno Unito ammontano a 1,7 miliardi di sterline, principalmente trainate dalla forte domanda di agnello britannico sui mercati internazionali.

È proprio l’Europa il principale mercato di destinazione della carne d’oltremanica: il valore totale delle spedizioni di carne rossa verso l’UE durante il periodo è aumentato del 2% su base annua, pari a 1,3 miliardi di sterline. A fare da capolista in fatto di importazioni di carne ovina è la Francia, che rappresenta il mercato di destinazione più importante del Regno Unito con un export in aumento del 23% a valore e del 23% a volume su base annua. Segue la Germania con esportazioni in crescita del 15% a valore e del 12% a volume. Anche l’Italia ha giocato un ruolo cruciale: le importazioni di carne ovina da oltremanica nel 2023 sono aumentate del 37,42% rispetto all’anno precedente, passando da 2.656 a 3.650 tonnellate. Un dato che indica un significativo aumento nella domanda di agnello britannico sul mercato italiano nel corso di un solo anno e che conferma il Belpaese essere un mercato strategico per l’industria delle carni d’oltremanica.

“Le esportazioni di carne ovina sono state senza dubbio un successo straordinario del 2023, guidate dalla domanda proveniente da mercati ad alto valore in Europa e dai mercati in via di sviluppo dell’Africa occidentale, come il Ghana e la Costa d’Avorio” ha dichiarato Jonathan Eckley, Responsabile dello sviluppo del commercio internazionale di AHDB.

Se lo scorso anno le esportazioni di carne ovina hanno prosperato, quelle di carne bovina hanno registrato un calo del 15% a volume e del 9% a valore, situazione dettata dalla forte domanda interna, ma dalla debole domanda proveniente dall’Europa. In Italia le importazioni di manzo britannico lo scorso anno si sono mantenute all’incirca sui volumi del 2022: 3.256 sono state le tonnellate di carne bovina importata contro le 3.206 dell’anno precedente, registrando in questo modo un incremento di +1,56%. “L’Italia si conferma un mercato importante per noi perché il consumatore italiano è consapevole della qualità con un’attenzione particolare alla provenienza e alla sostenibilità, tutte caratteristiche che la carne britannica può offrire. Vogliamo continuare a presidiare il mercato italiano e portare avanti le buone performance conquistate lo scorso anno. Per noi sarà fondamentale mantenere le relazioni con i numerosi partner e clienti che in tutti questi anni ci hanno dimostrato fiducia e collaborazione” conclude Eckley.

Eblex, l’ente di promozione della carne inglese, diventa AHDB beef & lamb

PrintLa nuova denominazione di Eblex, che diventa AHDB beef & lamb rientra in una più ampia strategia di AHDB – Agriculture and Horticulture Development Board, l’Ente britannico non governativo per il sostengo e lo sviluppo dell’industria agroalimentare, con l’obiettivo di semplificare l’organizzazione interna della società.

Oltre al comprato delle carni bovine e ovine, AHDB opera in altri 5 settori, la suinicoltura, il lattiero-caseario, l’orticoltura, la cerealicoltura e la produzione di patate, che sono stati così rinominati: BPEX = AHDB Pigs; DairyCo = AHDB Dairy; HDC = AHDB Horticulture; HGCA = AHDB Cereals&Oilseeds; Potato Council = AHDB Potatoes.

«La semplificazione della denominazione dei vari comparti che costituiscono AHDB porterà sicuramente maggior chiarezza sia agli operatori del settore sia al consumatore finale stesso, che potranno avere così una panoramica più chiara su tutto il comparto agroalimentare inglese” spiega Jeff Martin responsabile di AHDB Beef&Lamb in Italia. “Il nuovo brand e la nuova riorganizzazione favoriranno inoltre una più forte unione e una condivisione di conoscenze e informazioni, aumentando così la competitività dell’industria alimentare inglese sui mercati nazionali e internazionali. Anche per il mercato italiano, quindi, sarà più semplice avere informazioni o mettersi in contatto con aziende e produttori di tutti i comparti ‘consociati’, oltre alla carne bovina e ovina con cui siamo già presenti in Italia, ad esempio, si potranno avviare rapporti con aziende di formaggi, ortaggi o cereali».

In pratica, il ruolo di AHDB Beef&Lamb in Italia non cambierà: la società continuerà a promuovere l’industria delle carni bovine e ovine e a stimolare la domanda attraverso attività di comunicazione e marketing. Conclude Martin: «Il ruolo di AHDB Beef&Lamb, così come quello delle altre ‘consociate’, è molto importante poiché mette a disposizione risorse per investire nella ricerca, nel marketing e nella promozione con conseguenti miglioramenti di business. L’Italia, seppur sia un piccolo mercato, rappresenta per noi una piazza sempre importante e crediamo potranno esserci buone opportunità anche per gli altri settori che AHDB rappresenta».

Coffee, in Italy consumption is falling and even the growth of capsules is slowing down

In 2013, Italy, which is in 3rd place among the major coffee importing countries, is in 10th place for per capita consumption (equal to 7.46% of apparent worldwide consumption and 13.50% of that in the EU). Domestic consumption has shown a decrease in volumes due to both a decrease (slight) in household consumption and the decrease (more significant) in non-household consumption: the per capita consumption of coffee (5.56 kg) has in fact decreased compared to 2012 (-1.24%). In contrast with the European average where per capita consumption (4.94 kg) is up by 2%.

This is according to Patrick Hoffer, Chairman of the Italian Coffee Committee (in the picture), the coordinating body of the national trade associations that operate in the Italian coffee supply chain.

It is a mature and lively market that changes very quickly. This is demonstrated by the portioned segment which, underlines Hoffer “continues to grow, compared to moka ground coffee, essentially stable. In the first few months of the year, the sales of portioned coffee grew by nearly 6%”.

Single-portion coffee production, which also includes the import of special capsules for Nespresso Italia and Nestlé Italia, grew by 9.1% in value in 2013 to 982.0 million euros. Growth, also in 2013, is supported by exports, with an increase of 17.6%, while growth in the domestic market slowed down, +5.3% in 2013, for a market value of 655.0 million euros.

Paper pods decreased by 3.2% with, in addition to the decrease in average selling prices, growth in Large-scale Food Distribution coming to a halt and replacement by capsules in the office channel. Finally, plastic capsules record the biggest decreases, -8.9%, where the significant decrease in average prices in the Office/OCS channel (the main sales channel) has played a very important role, also as a result of the extremely competitive offers advertised through the internet and the negative trend in consumption.

As for exports, Italy represents the 3rd country in Europe in terms of exports of roasted coffee (with approx. 3.2 million bags, equivalent to 186 million kg of green coffee), while, at the worldwide level, it is in 4th place, behind Germany, Belgium and the United States.

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