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Insegne Gdo online: svetta Iper, seguono Esselunga, Coop e Decathlon

Ipermercati Iper si conferma in testa alla classifica dei migliori brand online della grande distribuzione in Italia, anche nel mese di giugno. È quanto emerge dall’indice stilato da BEM Research che ha analizzato l’andamento sul web del settore, tenendo conto di cinque parametri: ricerche su Google; visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico nel settore di riferimento; velocità caricamento e usabilità dei siti web e grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera. In seconda posizione è stabile Esselunga; in terza si affiancano Coop e Decathlon che totalizzano lo stesso numero di punti indice (42,3). Chiude il gruppo dei top-five Bricocenter, quinta come trenta giorni fa. Quattro su cinque insegne dunque che godono delle migliori performance online sono italiane. Infatti, non riesce a rientrare nel gruppo dei migliori Carrefour, che ad aprile si era attestata al quinto posto.

Nel complesso, il grado di competizione online tra le 13 società analizzate da BEM Research è alto. Da un lato la media di incidenza sul web di tutti i brand cala del 2,2% in un solo mese; dall’altro le ricerche su Google per parole chiave di interesse sono aumentate di oltre 20 punti percentuali rispetto a giugno 2015.

bem-gdo.giugno
«Nel settore della grande distribuzione l’Italia c’è e si fa sentire – spiega Carlo Milani, direttore di BEM Research -. Ipermercati Iper ed Esselunga sono i leader della classifica, e tra i migliori cinque brand online l’unico non italiano è Decathlon. Quando si parla di cibo e di agroalimentare, la scuola italiana sa come rinnovarsi: oggi puntare sull’e-commerce è indispensabile per chi vuole raggiungere il più alto numero possibile di clienti. Un dato rilevante che emerge dalla nostra ricerca è sulla tipologia di sito web che la Gdo predilige: tutti cercano una grande usabilità per il loro portale. Vuol dire che c’è un pubblico fedele disposto a cercare il proprio brand, ma che vuole un sito facile da usare».

Pagamenti facili con la tecnologia Ncr che approda all’Iper la grande i di Arese

ingresso e barriera casse di Iper Arese

La tecnologia NCR, near field communication, rende l’esperienza del pagamento alle casse veloce e avanzata: Iper, La grande i ha adottato le soluzioni NCR Retail di ultima generazione presso il nuovo punto vendita iper la grande i di Arese. In 9.000 metri quadrati all’interno de “Il Centro”, dunque, non solo si offre una food experience unica in Italia, ma si sperimentano nuove soluzioni.

NCR ha automatizzati tutti i servizi transazionali e di cassa, dove il cliente può effettuare il checkout in modo semplice e veloce, sia in modalità assistita, sia in modalità self-service.

La cassa assistita ha caratteristiche di ergonomia, estetica ed efficienza operativa, design all’avanguardia, un terminale “all-in-one” con touch screen capacitivo da 15”.

I servizi di cassa in self-service consentono, in totale autonomia, al cliente di effettuare la scansione degli articoli e poi il pagamento; il pagamento di tutte le spese può essere effettuato con il terminale sul carrello.

In totale, la barriera dell’ipermercato si compone di 18 postazioni di pagamento in self-service e 28 casse assistite, per offrire la migliore combinazione di servizi di cassa, minimizzando le code.

«Grazie alle soluzioni tecnologiche NCR, all’avanguardia e semplici da utilizzare, riusciamo sempre ad offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto moderna e adatta a tutte le tipologie di consumatori – dice Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper, La grande i -. Iper Arese è un’evoluzione importante del modello distributivo, e per questo abbiamo bisogno di partner innovativi e di fiducia come NCR, in grado di capire le nostre necessità per ciascuno dei punti di contatto tecnologici con il consumatore”.

Le postazioni di casse self service sono abbinate agli scanner full imaging biottici sono in grado di leggere qualsiasi tipo di bar code in modo veloce e sicuro.

Si trova, inoltre, un imager “remoto”, montato sul supporto che regge il pinpad per i pagamenti elettronici: in futuro, consentirà ai consumatori di interagire con la cassa utilizzando il proprio smartphone, ad esempio per leggere la propria carta fedeltà ed i barcode dei coupon direttamente dal display del telefono o per operazioni di pagamento in mobilità.

Prestazioni dei siti web: a maggio Iper solo in vetta, Esselunga e Decathlon sul podio

Sono gli Ipermercati Iper ad essere soli in vetta nella classifica stilata da BEM Research, e relativa a maggio 2016, seguiti da Esselunga, Decathlon, Coop e Bricocenter. La classifica classifica è stilata sulla base del BEM Rank calcolato all’inizio del mese di riferimento in modo da valutare le prestazioni dei siti web che influenzeranno il traffico e i contatti online con la clientela nei successivi 30 giorni.

In cima alla classifica ormai fa tre mesi resta saldamente Ipermercati Iper, società italiana del gruppo Finiper, mentre retrocede al secondo posto Esselunga, che registra un distacco di 6 punti indice dalla capolista. Al terzo posto Decathlon, la catena francese di articoli sportivi, che conquista una posizione rispetto ad aprile. Coop perde una posizione, rispetto ad aprile, attestandosi al quarto posto. Bricocenter, azienda specializzata nel bricolage, chiude la classifica dei primi cinque brand che a maggio hanno ottenuto la migliore performance online secondo l’indice BEM Rank. Esce dalla classifica dei top five Carrefour, catena di supermercati francese con oltre mille punti vendita in Italia, che ad aprile aveva raggiunto la quinta posizione.

«I brand impegnati nella grande distribuzione devono considerare come un dato di fatto il comportamento degli utenti italiani: acquistano online e non solo elettronica o abbigliamento, ma sempre di più prodotti alimentari – afferma Mariachiara Marsella, web marketing manager a BEM Research -. La vendita online di prodotti non può essere però l’unico metro di valutazione per decretare il successo o meno di un e-commerce. Occorre non solo vendere ma anche intercettare le reali esigenze dei clienti».

L’indice BEM Rank, grazie al quale viene prodotta mensilmente la classifica BEM Research, prende in considerazione 5 parametri che sono: i brand maggiormente cercati su Google; la visibilità dei siti web su parole chiavi ad alto traffico relative al settore di riferimento; la velocità di caricamento delle pagine web; l’usabilità dei siti web; il grado di competizione online nel settore in cui l’azienda opera.

Iper prima insegna italiana a scegliere il Gs1 Databar

Un codice a barre di dimensioni ridotte, che offre vantaggi in termini di ottimizzazione dei processi di gestione e di quantità e qualità delle informazioni disponibili: è lo standard Gs1 Databar verso il quale Iper, La grande i, ha avviato il passaggio all’utilizzo per la codifica dei prodotti a peso variabile confezionati nei suoi ipermercati, primo retailer italiano.

Il GS1 DataBar è un codice a barre più piccolo rispetto al tradizionale EAN-13 ma capace di contenere un maggior numero di informazioni e di catturarle in una sola lettura: oltre all’identificativo del prodotto GTIN-13, può registrare anche la data di scadenza, il peso netto, il numero di lotto. È ideale per prodotti di dimensioni ridotte, per gli alimentari freschi a peso variabile e per gli articoli che richiedono la stampa di informazioni supplementari.

«Il progetto pilota sviluppato con Iper rappresenta un modello per l’intero settore della Gdo italiana – spiega Massimo Bolchini, Standard Development Director di GS1 Italy. Il GS1 DataBar ha consentito al distributore di ottimizzare la codifica dei prodotti a peso variabile, che ora avviene in modo centralizzato ed univoco, e di rilevare le quantità effettivamente vendute. Può essere utile anche per gestire la tracciabilità e per la pianificazione delle promozioni relative ai prodotti in scadenza».

Il passaggio di Iper al nuovo sistema di codifica ha interessato 17mila referenze tra carne e salumi, pesce, ortofrutta, gastronomia, formaggi, pane, pasta, pasticceria, ed ha coinvolto diversi dipartimenti interni all’azienda e dei fornitori di attrezzature. Con l’obiettivo di superare le criticità dovute alla soluzione tradizionalmente diffusa in Italia e di offrire un servizio migliore al consumatore finale.

«L’adozione della simbologia GS1 DataBar – dichiara Valerio Cortese, Direttore Sistemi Informativi di Iper Montebello Spa – offre a Iper l’opportunità di migliorare i processi gestionali, ma garantisce anche una migliore sicurezza all’esperienza di acquisto del proprio cliente e introduce tecniche di tracciabilità che saranno in futuro sempre più un fattore di qualificazione e distinzione del prodotto alimentare».

Partita nel punto vendita pilota di Vittuone a metà luglio 2015, l’adozione del GS1 DataBar prosegue al ritmo di un punto vendita alla settimana: la copertura completa dei 26 ipermercati Iper è prevista nel corso del 2016. Anche il nuovo punto vendita di Arese, la cui apertura è prevista ad aprile 2016, dovrebbe partire con la nuova gestione.

Altroconsumo: Emisfero, Iper ed Eurospin dove la Gdo è più conveniente

È Emisfero del Gruppo Unicomm dei fratelli Cestaro (associato Selex) l’insegna più economica secondo la consueta indagine di Altroconsumo riguardante la convenienza nella Gdo. Indagine che conferma il divario tra Nord e Sud. La spesa più conveniente, su più di un milione di prezzi analizzati in 885 punti vendita di 68 città italiane, si fa in Toscana, dove si spende, per acquistare prodotti di marca, 6039 euro all’anno, contro i 6.636 euro della Valle d’Aosta, la regione più cara, di fronte a una media italiana di 6350 euro. Seguono il Veneto, il Piemonte, la Puglia, l’Umbria e la Liguria, quest’ultima che ha perso il primato di “regione più cara della media”. Male le regioni come Lazio, Sicilia, Sardegna ed Emilia Romagna, ma anche Marche, Molise, Basilicata e Abruzzo.
Questo nella media generale.

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Fonte: Altroconsumo

 

Analizzando il tipo di spesa, Altroconsumo suddivide in tre categorie: spesa di prodotti di marca, spesa per prodotti a marchio del distributore, spesa economica (discount, essenzialmente)

È proprio nella spesa di prodotti di marca che Emisfero ha ottenuto la palma del più economico, seguito dagli ipermercti Galassi e da Famila Superstore. Quello che emerge dalla lettura della tabella è che la differenza di prezzo tra le prime dieci insegne è nell’ordine del 4% e tra la prima e l’ultima insegna della classifica vi è un divario del 13%. Ma le modalità di acquisto tra promozioni e composizione del carrello, fedeltà al punto vendita sono talmente varie, come hanno insegnato questi ultimi anni, che difficilmente un acquirente acquita solo prodotti di marca o solo prodotti a marchio del distributore. Resta però il fatto che l’indagine di Altroconsumo resta un indicatore importante.

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Fonte: Repubblica, da Altroconsumo

“Se si passa dall’insegna più cara in città a quella più economica – segnaa Altroconsumo – in una stessa città, si possono risparmiare in media 590 euro all’anno, ma nelle città in cui la concorrenza è alta si può arrivare persino a un risparmio di 1.100 euro. Parliamo in questo caso di Pordenone, Torino, Cuneo o Napoli, mentre molto scarse sono queste opportunità a Reggio Calabria e Caserta”.

Se si acquistano prodotti a marchio del distributore, con un risparmio che può arrivare fino a 1.800 euro all’anno, l’insegna più conveniente è Iper, dove il risparmio può arrivare al 43% per l’acquisto degli stessi prodotti di marca. Anche U2 si posiziona s questo indice di risparmio (la proprietà è sempre di Iper), ma ha un numero minore di referenze. Del resto sottolinea altroconsumo è difficile fare una spese composta solo di prodotti a marchio del distributore.

Infine, tra i distount, Eurospin è l’insegna che guida la speciale classifica seguito da LD Market, D-Più Discount, Penny Market, Lidl, Md Discount, In’s Mercato, Prix Quality. Se non si bada al brand il risparmio può arrivare al 51% sui prodotti di marca: in soldoni, 3100 euro, che arrivano a 3500 ad Aosta e Trieste, dove i punti vendita sono i più cari in assoluto.

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