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La Doria acquisisce il ramo d’azienda private label di Pastificio Di Martino

A pochi giorni dall’acquisizione di Clas, La Doria, attiva nella fornitura di specialità italiane private label a lunga conservazione che comprendono pomodoro, sughi pronti e legumi in scatola, ha sottoscritto un accordo condizionato per l’acquisizione del ramo d’azienda detenuto da Pastificio Di Martino dedicato alla produzione e commercializzazione di pasta secca private label e la quota, pari al 13%, detenuta da Pastificio Di Martino in LDH (La Doria) Ltd, società controllata da La Doria. L’operazione prevede la stipula di accordi commerciali tra il Gruppo La Doria e Pastificio Di Martino, attivo nella produzione e commercializzazione di pasta secca e fresca con i propri storici marchi “Pastificio Di Martino”, “Pastificio Antonio Amato” e “Pastificio dei Campi”, nonché l’acquisto da parte di quest’ultima di una partecipazione di minoranza nella holding di controllo del Gruppo La Doria. Inoltre Giuseppe Di Martino assumerà il ruolo di “key pasta advisor” per il Gruppo La Doria, apportando la sua profonda esperienza nel settore della pasta.

L’accordo assumerà efficacia solo subordinatamente all’avveramento di talune condizioni sospensive. La business unit del Pastificio Di Martino dedicata alla produzione e commercializzazione di pasta secca private label ha registrato, nel 2023, ricavi pari a 108 milioni di euro e ha prodotto 107 mila tonnellate di pasta secca.

Nell’ambito dell’operazione La Doria è stata assistita da Chiomenti nonché da Ernst & Young S.p.A. per gli aspetti di due diligence contabile e finanziaria. Per Pastificio Di Martino Gaetano e F.lli S.p.A., l’operazione è stata seguita da UniCredit S.p.A., in qualità di advisor finanziario, e, per i profili legali, dal team dello Studio Astolfo Di Amato e Ass.ti guidato dal Prof. Avv. Giovanni Agrusti.

La Doria acquisisce il 100% di Clas e rafforza la presenza nel settore dei sughi pronti

La Doria, gruppo che opera nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, ha sottoscritto con Equinox – fondo di Private Equity di diritto lussemburghese che investe nel capitale delle medie imprese italiane, e Cominter, società di trading nel settore agroalimentare, il contratto di compravendita per l’acquisizione del 100% del capitale sociale di Clas S.p.A., azienda attiva nella produzione di sughi e pesti ambient per i principali marchi dell’industria e le principali insegne della grande distribuzione organizzata in Italia e all’estero.

Fondata nel 1989 a Chiusanico (Imperia), nel 2023 Clas ha generato un fatturato di oltre 75 milioni di euro. Il portfolio prodotti dell’azienda si compone della categoria pesti lavorati con basilico 100% italiano che nel 2023 ha rappresentato quasi il 90% dei ricavi, di sughi pronti per pasta (8%) e altri condimenti vari. Clas, che oggi gestisce un sito produttivo e conta quasi 150 dipendenti – tra assunti a tempo indeterminato e stagionali – vanta una consolidata presenza commerciale all’estero, principalmente in Germania, Francia e Regno Unito, con le vendite internazionali che rappresentano circa il 90% del totale e una produzione complessiva di quasi 90 milioni di vasi nel 2023. I ricavi dell’azienda sono equamente divisi tra private label e co-packing.

“L’acquisizione di Clas rappresenta un passo significativo nella strategia di espansione in settori sinergici e strategici per la nostra crescita. L’operazione ci permetterà di orientare ulteriormente la nostra offerta verso prodotti a più alto valore aggiunto e contenuto di servizio. Clas rispecchia inoltre i valori fondamentali de La Doria: unire tradizione e innovazione, mettendo sempre al centro il cliente, la qualità e la sostenibilità. Per questo, siamo certi che l’acquisizione consentirà al Gruppo La Doria di porre solide premesse per una futura ulteriore espansione nel mercato del pesto ambient a marchio private label e nel settore del co-packing” ha commentato Antonio Ferraioli, CEO e Presidente del Gruppo La Doria.

Il mercato dei sughi pronti, compreso il pesto ambient, sta registrando tassi di crescita significativi sia in Italia sia all’estero e, grazie all’ingresso di Clas nel Gruppo, La Doria potrà espandere ancora di più la sua presenza nel settore dei sughi pronti, in cui opera già da molti anni, e il cui fatturato ha fatto registrare nel 2023 un +26,2% rispetto all’anno precedente. “Siamo orgogliosi di aver contribuito negli ultimi tre anni e mezzo alla crescita dell’azienda e siamo contenti che il progetto industriale impostato insieme al management team di Clas – a cui vanno i nostri ringraziamenti e la nostra stima – sia stato validato e condiviso da un primario operatore mondiale come La Doria. Sono fiducioso che Clas proseguirà nel suo percorso di creazione di valore e rafforzamento della sua posizione di leadership” ha aggiunto Massimiliano Monti, Partner di Equinox.

“È stato un privilegio lavorare con Equinox e il team di Clas per raggiungere gli obiettivi di crescita che ci eravamo posti quando l’abbiamo acquisita, a fine del 2020. L’azienda è ora pronta per la prossima fase di espansione del business” ha concluso Ilario Iannone, Partner di Cominter.

Il perfezionamento dell’operazione è soggetto all’avveramento di talune condizioni sospensive, tra cui l’ottenimento delle necessarie autorizzazioni antitrust. Si prevede che tale perfezionamento avvenga entro la fine del mese di settembre 2024. Per l’operazione La Doria è stata assistita da KPMG Advisory S.p.A per gli aspetti di due diligence contabile e finanziaria e dallo Studio Legale Chiomenti in qualità di consulente legale. Per Equinox, l’operazione è stata seguita da Massimiliano Monti, Partner, e da Veronica Tognoli Investment Director. Equinox e Cominter SpA si sono avvalse del supporto di Vitale&Co (Alberto Gennarini, Valentina Salari ed Azzurra Bisogno) in qualità di financial advisor e di ADVANT Nctm (Pietro Zanoni, Alessia Trevisan, Francesca Pittau, Manfredi Luongo e Lorenzo Foot) per gli aspetti legali e fiscali.

La Doria, fatturato a 1,228 miliardi di euro trainato da export e private label

Il Consiglio di Amministrazione de La Doria, azienda attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, ha approvato il Progetto di Bilancio di esercizio e il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2023. Nonostante il contesto internazionale caratterizzato da grandi incertezze a livello geopolitico e uno scenario macroeconomico ancora dominato da forti pressioni inflazionistiche, i risultati della gestione del gruppo evidenziano un forte miglioramento rispetto al 2022: il fatturato 2023 infatti ammonta a 1,228 miliardi di euro, in aumento del 20,6%, rispetto ai 1,018 miliardi di euro dell’esercizio precedente. Questo traguardo è frutto non solo dell’aumento dei listini, ma anche di un incremento dei volumi venduti e degli ampi investimenti realizzati da La Doria negli ultimi cinque anni: circa 142 milioni di euro in totale tra 2019 e 2023, tra cui spiccano i circa 60 milioni per l’aumento della capacità produttiva e per la logistica, gli oltre 20 milioni in interventi relativi alla sostenibilità ambientale e l’efficientamento energetico e i circa 10 milioni per la digital transformation. Per il 2024 La Doria ha previsto ulteriori investimenti per oltre 30 milioni nei medesimi ambiti.

“La crescita de La Doria è effetto sia della flessibilità del nostro Gruppo nel fronteggiare le sfide e cogliere le opportunità, sia della nostra capacità di adattamento alle mutevoli condizioni del mercato. Abbiamo mantenuto il focus sullo sviluppo commerciale e sull’espansione dei nostri mercati principali e in parallelo abbiamo continuato a concentrarci sull’ottimizzazione degli approvvigionamenti e dei processi produttivi grazie a nuovi importanti investimenti. In questo modo siamo riusciti a migliorare l’efficienza complessiva e a mantenere una posizione solida e competitiva sul mercato” ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli.

Per quanto riguarda la composizione del fatturato per tipologia di prodotto, la “Linea rossa” ha raggiunto un incremento complessivo del 34%, in forte miglioramento anche la “Linea legumi, vegetali e pasta in scatola” (+27,5%), mentre la “Linea sughi” ha fatto registrare un +26,2%. Infine la “Linea frutta” mostra un +0,9%, mentre le linee “Trading” – che comprendono i prodotti che la Controllata LDH (La Doria) Ltd importa da terzi e commercializza sul mercato inglese (come la pasta secca, il tonno, il salmone, il mais in scatola e altri) – segnano un aumento del 10,6%. In merito alla suddivisione del fatturato per marchi, nell’esercizio 2023 il peso delle private label ha raggiunto il 95.6%, mentre il restante 4.4% è stato generato con i marchi aziendali e con il copacking industriale, un dato che conferma come i marchi del distributore rappresentino un elemento centrale dell’attività del Gruppo.

La ripartizione dei ricavi per area geografica mostra un’incidenza del mercato italiano pari al 15,5%, mentre l’export registra un’incidenza dell’84,5%. Il Gruppo esporta in 60 Paesi del mondo: il principale mercato estero resta la Gran Bretagna, seguono la Germania, i Paesi Scandinavi, l’Australia e la Nuova Zelanda e i Paesi dell’Est Europa. Le vendite sul mercato estero sono aumentate del 22,6% anche grazie alla soddisfacente crescita dei volumi, mentre il mercato domestico, secondo per dimensione dopo il Regno Unito, ha registrato un fatturato in crescita dell’11%. “Sul fronte progetti futuri, le leve della nostra strategia di crescita rimarranno l’aumento della domanda di prodotti alimentari Made in Italy all’estero e il costante sviluppo delle private label. Guardiamo con fiducia al domani, consapevoli delle sfide ma convinti di poterle affrontare con successo anche grazie ai rapporti consolidati con i nostri clienti, e certi di poter generare valore sostenibile per tutti gli stakeholder” ha concluso Ferraioli.

SBTi valida gli obiettivi di riduzione gas serra de La Doria

Science Based Targets initiative (SBTi), organismo globale che consente alle aziende di fissare ambiziosi target di riduzione delle emissioni, ha validato gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra de La Doria, gruppo attivo nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione.

Nello specifico l’azienda si impegna a ridurre, rispetto al 2021, del 46,2% le emissioni di gas serra dirette derivanti dall’attività produttiva (Scope 1) e quelle indirette derivanti per esempio dall’acquisto di energia elettrica (Scope 2) e a ridurre del 32,3% le emissioni a monte e a valle del ciclo produttivo (Scope 3), in particolare quelle relative all’acquisto di beni e servizi grazie alla scelta di fornitori sempre più orientati verso criteri di produzione ESG. La finalità di Science Based Targets initiative (SBTi) è accelerare l’azione delle aziende in tutto il mondo per dimezzare le emissioni entro il 2030, raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 e, allo stesso tempo, fornire alle imprese un percorso definito, valutando e approvando in modo indipendente i risultati raggiunti. L’iniziativa nasce dalla collaborazione tra CDP, il Global Compact delle Nazioni Unite, il World Resources Institute (WRI), il World Wide Fund for Nature (WWF) e la We Mean Business Coalition.

“La validazione degli obiettivi da parte di STBi rappresenta un grande traguardo per La Doria, si tratta di un’ulteriore conferma dell’efficacia della nostra strategia per salvaguardare l’ambiente, uno dei pilastri fondamentali che guidano le iniziative del Gruppo. Tale strategia si fonda su progetti e azioni concrete che mirano non solo alla riduzione delle emissioni generate dalle nostre attività produttive, ma anche di quelle a monte e a valle della filiera. Il fatto che i nostri obiettivi siano stati validati da SBTi costituisce anche un importante segnale per i nostri partner e interlocutori riguardo l’importanza che i temi legati alla sostenibilità ricoprono per noi” ha commentato Antonio Ferraioli, CEO del Gruppo La Doria.

L’ottenimento della validazione si inserisce nel più ampio percorso di La Doria orientato all’armonizzazione degli aspetti economici, sociali e ambientali, un impegno che viene presentato e rendicontato annualmente all’interno del Bilancio di Sostenibilità. L’azienda da anni mette in pratica azioni volte a promuovere il rispetto dell’ambiente, dei diritti umani e il benessere dei lavoratori. Nello specifico queste azioni si sono tradotte nel 2023 nell’adesione allo United Nation Global Compact (UNGC), la più grande iniziativa di sostenibilità aziendale al mondo basata su dieci principi universali relativi ai diritti umani, al lavoro, all’ambiente e alla lotta alla corruzione. Gli investimenti effettuati negli anni hanno infatti permesso nel 2022 di autoprodurre il 44% del fabbisogno energetico attraverso moderni impianti fotovoltaici e impianti di cogenerazione ad alto rendimento, di ridurre del 10,8% le emissioni di Co2 grazie al recupero termico ed energetico e di recuperare il 98% dei rifiuti.

Campagna pomodoro, La Doria migliora i risultati del ’22 nonostante le incognite climatiche

La Doria Spa, azienda attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta, ha concluso con risultati positivi la campagna del pomodoro 2023 con un +4,2% di materia prima processata rispetto al 2022, nonostante le pesanti difficoltà legate al clima e al costo della materia prima in sensibile aumento. Il Gruppo ha trasformato 250.000 tonnellate di pomodoro 100% italiano contro le 239.400 del 2022.

“Siamo soddisfatti dei risultati raggiunti nel 2023: eravamo consapevoli delle incertezze legate alla campagna del pomodoro dovute alle incognite climatiche e all’aumento dei prezzi, ma siamo riusciti addirittura a migliorare i risultati del 2022” – ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli, che aggiunge: “Questo traguardo è stato ottenuto grazie al nostro modello di filiera integrata, dal seme al prodotto finito, sostenibile e responsabile. A questo proposito abbiamo raggiunto importanti risultati anche sui progetti di sostenibilità ambientale legati all’Agricoltura 4.0 e allo sviluppo della biodiversità, nonché sulle nuove iniziative di sostenibilità etico-sociale avviate. Per noi è importante affiancare la nostra parte agricola in progetti che pongono al centro l’ambiente e le persone, attraverso i quali vogliamo farci promotori della cultura della legalità e della sostenibilità in agricoltura nel Centro Sud Italia”.

La Doria segue da vicino tutte le fasi di coltivazione del pomodoro, dalla semina al trapianto, fornendo semi selezionati e garantendo la qualità, la tracciabilità e la sostenibilità del processo anche attraverso servizi di consulenza agronomica. Il progetto pilota di Agricoltura 4.0, grazie a sensori posizionati nei campi, ha permesso di raccogliere dati su elementi dell’atmosfera quali umidità ed evapotraspirazione, poi elaborati con intelligenze artificiali con lo scopo di ridurre gli sprechi di acqua e limitare l’utilizzo di pesticidi: l’applicazione delle tecniche di Agricoltura 4.0 sulle otto aziende coinvolte ha portato ad una riduzione del 40% dell’utilizzo di acqua e del 20% dei pesticidi. Con l’obiettivo di promuovere la biodiversità, il Gruppo ha inoltre finanziato la creazione di corridoi fioriti in 13 aziende agricole nei pressi dei campi di pomodoro per attirare insetti e uccelli impollinatori, indispensabili per il mantenimento e il benessere di tutto l’ecosistema.

Sul fronte della sostenibilità etico-sociale, nel 2023 sono stati avviati due nuovi progetti pilota: il Working Hours Project, finalizzato al tracciamento digitale delle ore di lavoro, ha permesso di monitorare il tempo di lavoro delle persone impegnate nella raccolta meccanica in alcune selezionate aziende agricole, a tutela degli interessi dei lavoratori stessi; il Worker Voice Project ha dato invece voce ai lavoratori di 80 aziende agricole attraverso questionari specifici per verificare le condizioni di lavoro e la consapevolezza su diritti e normative.

È stato inoltre confermato il progetto Rosso d’Estate, che coinvolge ragazzi provenienti da scuole tecniche superiori del territorio dando loro l’opportunità di un’esperienza lavorativa in azienda durante la campagna di trasformazione del pomodoro finalizzata all’assunzione delle persone più meritevoli. Dall’inizio del progetto nel 2010 sono stati assunti 374 giovani, di cui 66 con contratti a tempo indeterminato, inclusi i 44 ragazzi coinvolti nella sola campagna 2023, 12 dei quali, al termine del periodo di trasformazione, sono stati inseriti in azienda con contratti a tempo determinato.

La Doria avvia la campagna del pomodoro: obiettivo 280 mila tonnellate

È partita la campagna del pomodoro 2023 di La Doria: si tratta di un momento cruciale per il Gruppo, primo produttore europeo di pelati e polpa di pomodoro nel segmento retail. La Linea Pomodoro è infatti uno dei rami centrali del suo portafoglio e ha generato nel 2022 vendite per 224 milioni di euro, in crescita rispetto ai 180,7 milioni di euro del 2021.

Anche se la campagna 2023 presenta delle incognite dovute ad uno slittamento di circa 10 giorni dell’avvio delle fasi di raccolta in campo – a causa delle forti piogge di maggio e giugno che hanno ritardato i trapianti – e delle alte temperature di luglio che potrebbero avere impatti sullo sviluppo del pomodoro tardivo – il Gruppo si è prefissato come obiettivo quello di incrementare la materia prima lavorata nella campagna 2022. La Doria, infatti, conta di riuscire a lavorare circa 280 mila tonnellate di materia prima 100% italiana.

“Siamo consapevoli del fatto che il 2023 presenti delle incertezze non trascurabili dal punto di vista climatico che potrebbero avere delle conseguenze nelle prossime settimane sulla resa agricola e quindi sulla disponibilità di pomodoro da trasformare” ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli. “Nonostante queste incognite, siamo certi della forza produttiva de La Doria e confidiamo quindi di migliorare i risultati della campagna del 2022 grazie sia all’ efficienza dei nostri impianti sia ai solidi rapporti che il Gruppo ha costruito negli anni con le centinaia di imprese agricole italiane che ci forniscono la materia prima”.

A livello nazionale, la previsione del 2023 per la produzione di pomodoro fresco da processare è pari a 5.6 milioni di tonnellate, con una crescita del +2% rispetto al 2022, grazie all’aumento degli ettari trapiantati, circa 70.000 nel 2023. Numeri che simboleggiano quanto il pomodoro 100% italiano oggi rappresenti sia per il mercato interno sia per quello internazionale uno dei prodotti più amati dai consumatori con ancora ampi spazi di crescita sui mercati esteri. La Doria trasforma due tipologie di pomodoro fresco: il pomodoro lungo e il pomodoro tondo, entrambi raccolti attraverso sistemi totalmente meccanizzati e lavorati negli impianti con la collaborazione di circa 900 lavoratori stagionali. Il processo di trasformazione della materia prima avviene entro le 12 ore successive al conferimento presso i siti di lavorazione, così da conservare inalterate le caratteristiche organolettiche della materia prima. La gamma produttiva della Linea Pomodoro del Gruppo La Doria prevede polpa, pelati, passata e pomodorini che andranno sul mercato per i più importanti brand della Grande Distribuzione – private label – nazionale e internazionale (oltre l’80% dei ricavi de La Doria sono realizzati all’estero e circa il 97% è generato dalle private label) e per i brand del Gruppo.

Man mano che il pomodoro viene raccolto e conferito da parte delle 20 associazioni che rappresentano circa 300 imprese agricole che operano nelle regioni di riferimento (Campania, Puglia, Basilicata, Lazio e Molise), si svolgono le lavorazioni di trasformazione per l’ottenimento dei derivati del pomodoro nei quattro stabilimenti del Gruppo dedicati a questa linea di prodotti (dei sei totali), nei siti in provincia di Salerno di Angri, Sarno, Fisciano e di Lavello nel Potentino. La campagna 2023 vedrà il proseguimento degli investimenti diretti del Gruppo La Doria nel progetto Agricoltura 4.0 che ha come obiettivo quello di diffondere tra le imprese agricole del Sud d’Italia la cultura e le best practice dell’agricoltura di precisione. Grazie ad una eccezionale innovazione tecnologica e grazie all’utilizzo dei big data – raccolti da sensori di prossimità – l’Agricoltura 4.0 porta ad un’importante riduzione degli sprechi, una gestione efficiente e responsabile della fonte idrica e dell’uso di agrofarmaci, un approccio più rispettoso ed equilibrato nei confronti della terra – a cui viene fornita solo la quantità giusta di input al momento giusto – e una maggiore qualità certificata dei prodotti alimentari, fattore indispensabile per instaurare un rapporto di fiducia con i consumatori di oggi.

“La Doria è da sempre molto attenta ai temi della sostenibilità, dell’innovazione tecnologica e del lavoro etico. In particolare, uno dei progetti più recenti avviati dalla nostra azienda è “Agricoltura 4.0”, un’iniziativa a cui teniamo molto. Grazie al progetto Agricoltura 4.0 sono stati installati dei sensori nei campi che, in base ai dati raccolti dall’atmosfera, forniranno importanti informazioni all’agricoltore, indicando per esempio quando irrigare o utilizzare fitofarmaci. Dopo un anno di sperimentazione abbiamo potuto osservare per le aziende agricole coinvolte una riduzione del 30% dell’impiego di acqua e del 20% di trattamenti chimici. Per questo contiamo di allargare il progetto ad altre aziende in futuro augurandoci che possa essere autonomamente implementato dai nostri agricoltori negli anni a venire. La tecnologia, infatti, rappresenta uno strumento indispensabile anche in agricoltura per avere un impatto positivo sull’ambiente e le condizioni di lavoro” ha concluso Ferraioli.

La Doria, il fatturato del 2022 oltrepassa il miliardo di euro

Il Consiglio di Amministrazione de La Doria S.p.A., azienda attiva nella produzione di derivati del pomodoro, sughi, legumi e succhi di frutta a marchio della grande distribuzione, ha approvato il progetto di bilancio di esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2022.

Per la prima volta nella storia del Gruppo, i ricavi consolidati superano la soglia del miliardo di euro, fino ad arrivare a 1,018 miliardi di euro, in aumento del 17,6% rispetto agli 866 milioni di euro dell’esercizio precedente. Il valore va letto alla luce di un incremento dei prezzi di listino, correlato però a un forte aumento dei costi riconducibili ai fattori congiunturali e geopolitici legati alla pandemia e in particolar modo al conflitto in Ucraina, e a una crescita del 3,4% dei volumi dei prodotti venduti.

“I ricavi registrati nel 2022 rappresentano per noi un importante traguardo, che dimostra la nostra solidità e la nostra capacità di crescita anche nei periodi più complessi – ha dichiarato il CEO del Gruppo La Doria Antonio Ferraioli. Abbiamo saputo far fronte alle criticità economiche e geopolitiche del 2022. Il dato più importante rimane sicuramente quello relativo alla crescita dei volumi che ha coinvolto trasversalmente le nostre linee e i mercati in cui siamo presenti. Continueremo a operare con la nostra politica di sviluppo internazionale volta, da una parte, all’espansione in aree geografiche ad alto potenziale di crescita e dall’altra a migliorare il nostro posizionamento a livello internazionale nei segmenti di mercato in cui siamo già presenti”.

Dal punto di vista della suddivisione del fatturato per categorie di prodotto offerte dal Gruppo La Doria, la “Linea derivati del pomodoro” – anche detta “Linea Rossa” – ha registrato un aumento dei ricavi pari al 24%, la “Linea sughi” è aumentata del 20,5%, mentre la “Linea legumi, vegetali e pasta in scatola” vede una crescita complessivamente del 19,6%. Infine, la “Linea frutta” e le “Altre linee” – ossia i prodotti acquistati da terzi e commercializzati dalla controllata LDH sul mercato inglese – sono aumentate rispettivamente del 7,8% e del 12,6%.

La ripartizione del fatturato per aree geografiche mostra una significativa crescita del mercato italiano (+ 20%), secondo solo al Regno Unito, con un’incidenza sui ricavi totali pari al 16,9%. Il Gruppo, che esporta i propri prodotti in 60 Paesi nel mondo, ha aumentato i propri ricavi nei mercati internazionali del 17%, con un’incidenza dell’83,1%. Le migliori performance si sono registrate nei mercati storici per La Doria, tra cui la Gran Bretagna, che resta il principale mercato estero di sbocco, la Germania e i Paesi Scandinavi. Seguono l’Australia, la Nuova Zelanda e i Paesi dell’est Europa. Il Gruppo genera inoltre importanti quote di fatturato anche in Francia, negli USA e in Giappone.

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