E’ cresciuto del 6% nel primo trimestre del 2019 il settore fashion per quanto attiene alle vendite agli stranieri, mentre il valore dello scontrino medioper le spese di abbigliamento e pelletteria si è atetstato su di 791 euro.
Questa la fotografia dei primi mesi del 2019 scattata dal Fashion & High Street Report 2019 di Federazione Moda Italia con World Capital, in collaborazione con Osservatorio Acquisti Nexi, Global Blue e CCIAA di Milano.
Sono i turisti cinesi i maggiori consumatori del Made in Italy (29%), seguiti dai russi (14%), dagli americani (7%), dai coreani (5%), dagli svizzeri (5%), dai turisti provenienti dai Paesi del Golfo (4%), dal Giappone (4%), da Hong Kong (3%), da Taiwan (3%), dall’Ucraina (3%) ed infine il 23% di altre nazionalità.
E’ Milano a registrare la percentuale maggiore di acquisti tax free con un 38% sul totale delle vendite. Sempre nel capoluogo lombardo rileviamo segnali incoraggianti anche per i valori immobiliari retail, con canoni in crescita.
Questo soprattutto per location di grande appeal come Via Montenapoleone, High Street sempre più corteggiata da brand nazionali e internazionali, che raggiunge la prime rent di 12.000 €/mq/anno.
Soffermandoci sulla High Street Milanese più lussuosa, dall’ultima analisi targata World Capital è emerso che il 47,4% delle boutique appartiene al settore abbigliamento; quasi la metà delle diverse categorie merceologiche censite (calzature e pelletteria, gioielleria, ristorazione, profumeria e cosmesi, altro).
Mentre lungo la High Street Italiana più lunga, ovvero Corso Buenos Aires con i suoi 1.600 metri, sono 30,7% gli store di abbigliamento, seguiti da quelli di calzature e pelletteria (17,1%).