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Amazon applica la sua strategia a Whole Foods, ed è guerra dei prezzi nel bio

Guerra dei prezzi nel mondo del cibo bio. A scatenarla l’acquisizione da parte di Amazon di Whole Foods Market, la catena di alimentari salutisti, per una cifra di 13,7 miliardi di dollari (circa 11,5 miliardi di euro). Il colosso americano dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos non ha perso tempo e già lunedì 28 agosto, nel giorno del perfezionamento dell’acquisto, annunciato già nel giugno scorso, ha messo in atto una politica aggressiva di riduzione dei prezzi per alcuni articoli di grande consumo freschi: le banane, gli avocado, le uova, il salmone allevato sostenibilmente, la carne magra da allevamenti sostenibili, il burro di mandorle, le mele bio Gala e Fuji, il pollo arrosto bio, il burro bio. Ma presto il cartellino dei prezzi sarà ritoccato al ribasso anche per molti altri articoli. «Siamo intenzionati a rendere l’alimentazione sana e biologica più accessibile al grande pubblico. A tutti dovrebbe essere consentito consumare i prodotti Whole Foods e noi abbasseremo i prezzi senza che questo voglia dire rinunciare all’impegno storico di Whole Foods per l’alimentazione di qualità» è la promessa di Jeff Wilke, numero uno di Amazon Worldwide Consumer.

Una notizia accolta con grande favore dai clienti di Whole Foods Market, la catena fondata nel 1980 ad Austin, in Texas, e che da allora si è estesa fino a contare oltre 400 negozi negli Stati Uniti, in Canada e in Gran Bretagna e a dar lavoro a 91.000 dipendenti. Whole Foods era nel 2014 al numero 30 nella lista dei più grandi retail degli States. Finora considerata una catena piuttosto cara ed esclusiva, ora potrebbe dunque “democratizzarsi”. Ma non sorridono allo stesso modo i concorrenti del mercato degli alimenti biologici, i quali dovranno adeguarsi alla politica di abbattimento dei prezzi per non essere tagliati fuori.

La paura di una guerra dei prezzi nel mercato del cibo bio ha già provocato conseguenze sul piano finanziario. Si calcola che negli ultimi giorni si siano volatilizzati ben 11 miliardi di dollari di capitalizzazione di mercato di alcuni dei più grandi operatori della grande distribuzione. Alla Borsa di Londra, il titolo di Tesco è calato dell’1,8% e quello di Sainsbury dell’1%. E questo solo di fronte alla prospettiva che Whole Foods Market, finora poco presente sul mercato britannico, possa irrompere prepotentemente a Londra rinforzando il servizio di consegna a domicilio.

Inoltre i prodotti con il brand 365 di Whole Foods e gli alimenti per animali saranno tutti disponibili su Amazon.com, su AmazonFresh, su Prime Pantry e su Prime Now. Amazon potrebbe inoltre utilizzare alcuni store Whole Foods come centro di consegna dei prodotti acquistati sul sito di e-commerce. L’idea è quella di installare in alcuni negozi situati in aree strategiche degli armadietti dotati di una serratura dove i clienti potranno ritirare il loro ordine. 

L’acquisizione di Whole Foods Market da parte di Amazon è stata uno shock nel mercato dell’alimentazione bio, ma non è giunta del tutto a sorpresa. Il colosso di Seattle infatti aveva già da tempo manifestato interesse per il settore alimentare con il lancio di AmazonFresh. Due aziende che ora opereranno in sinergia, ma abbastanza differenti da respingere al mittente le accuse fatte da molti concorrenti circa l’acquisizione di una posizione dominante da parte di Amazon, che non a caso ha avuto il via libera all’acquisizione da parte della Federale Trade Commission, l’agenzia indipendente del governo di Washington che vigila per impedire, in nome dell’interesse del consumatore americano, su pratiche commerciali scorrette o monopolistiche.
Ma l’abbassamento dei prezzi è solo il primo passo del cambiamento di Whole Foods Market da parte del colosso di Seattle. Nei progetti di Amazon c’è un’integrazione di Whole Foods nel sistema di fidelizzazione del cliente attraverso l’abbonamento Prime, che garantisce al cliente benefit come la spedizione e la consegna gratuita e lo streaming gratuito di una libreria di film e shot televisivi. E presto i clienti Prime potranno contare su offerte speciali dedicate e altri vantaggi negli store Whole Foods.

Piove sul bagnato, trimestre “meglio del previsto” per Whole Foods Market di Amazon

Piove sul bagnato di colui che per un batter di ciglia è stato l’uomo più ricco del mondo, Jeff Bezos, fondatore di Amazon (è già tornato secondo dietro l’inossidabile Bill Gates secondo la classifica in tempo reale dei superpaperoni di Forbes): l’acquisita Whole Foods Market, considerata  da tempo in serie difficoltà dagli analisti e in flessione di vendite, ha pubblicato un risultato trimestrale migliore del previsto. Non solo le vendite (a parità di negozi) dell’insegna specializzata in biologico sono calate dell’1,9% contro una previsione del 2,2%, ma nelle ultime settimane sono addirittura cresciute.

L’insegna pioniera del biologico in USA in anni recenti ha sofferto per la concorrenza delle catene della Gdo tradizionali, come Walmart e Kroger, che hanno iniziato a proporre una buona gamma di alimenti bio a prezzi competitivi. Quando finalizzerà l’accordo, con tutta probabilità nella seconda metà del 2017, molti analisti ritengono che Amazon userà tutta la sua forza contrattuale per operare un abbassamento dei prezzi e riportare Whole Foods Market nell’arena competitiva.

I guadagni per azione di Whole Foods Market nello scorso trimestre sono stati sui 36 centesimi di dollaro mentre le azioni sono arrivate all’indomani dell’annuncio dell’acquisizione da parte di Amazon a 42 dollari: ieri hanno chiuso a 41,78 dollari. Definitivamente tramontata ormai l’idea che un altro gigante possa minacciare l’accordo da 13,7 miliardi: Walmart avrebbe avuto i mezzi, e si erano mosse anche dei fondi di investimento.

Nel frattempo continua spedita l’avanzata globale di Amazon nel grocery: appena lanciata a Singapore la consegna Prime (dunque praticamente gratuita) in due ore. In un’area a grandi potenzialità come il sudest asiatico (600 milioni di utenti e un mercato stimato in 88 miliardi di dollari per l’e-commerce nel 20125) si scontrerà con Alibaba fresco di acquisizioni nella regione. Una vera lotta tra giganti.

 

 

 

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