In Italia la logistica conferma la propria strategicità con uno stock immobiliare di oltre 40.500.000 di metri quadri suddiviso tra centri di distribuzione (19%), logistics center (64%) e transit point (17%). A rivelarlo sono i dati elaborati dal Dipartimento di Ricerca interno di WCG – World Capital Group, estratti da un’analisi dettagliata sullo scenario logistico del nostro Paese e sul potenziale di sviluppo immobiliare di questo settore in forte crescita.
Questo patrimonio immobiliare si arricchirà di nuovi progetti che potranno farlo crescere dell’11% (circa 4.500.000 mq), in 9 regioni e 41 province italiane. Le nuove costruzioni interesseranno, per il 32%, aree brownfield a conferma del trend di sviluppo sostenibile e rigenerazione urbana che caratterizza l’intero comparto immobiliare. L’aspetto ambientale non è il solo fenomeno rilevante da osservare, in quanto l’utilizzo di aree brownfield innesca un grande volano “sociale” nel momento in cui va a “restituire alla collettività” oltre 1,5 milioni di metri quadri, oggi in molti casi degradati e pericolosi.
“Il mercato italiano della logistica sta evolvendo verso un modello sempre più integrato e sostenibile, all’interno del quale la “forza lavoro” e di conseguenza i luoghi di lavoro, hanno e avranno, un ruolo cruciale – ha dichiarato Marco Clerici, Head of Research & Advisory di WCG. L’aumento dell’utilizzo di aree brownfield, conferma questo trend con l’introduzione nel mercato di immobili, ovvero luoghi di lavoro, non solo di qualità ma anche connessi al tessuto urbano per fruire dei relativi servizi. Laddove un tempo gli immobili logistici potevano apparire come una barriera, oggi, con i progetti di riqualificazione, si trasforma in una cerniera che collega e sostiene le dinamiche urbane. Il recupero brownfield, infatti, offre un’opportunità strategica permettendo così di rispondere alla crescente domanda di spazi di lavoro (logistici), efficienti e sostenibili, senza impattare negativamente sull’ambiente e rafforzando la connessione tra le attività industriali e la vita urbana”.