AI e l’impatto su aziende e lavoratori USA. L’indagine Genesys

L’intelligenza artificiale (AI) non è nata adesso. Di fatto ha visto la luce già nel lontano 1956. Ma in questi ultimi anni sta vivendo un revival di tutto rispetto da un capo all’altro del mondo. Una recente ricerca sponsorizzata da Genesys (azienda di informatica e telecomunicazioni statunitense, fondata da Gregory Shenkman e Alec Miloslavsky nell’ottobre del 1990), ci delinea un affresco interessante di come oggi la AI venga percepita sui luoghi di lavoro a stelle e strisce.

Il primo dato importante è che entro il 2022 il 60% delle aziende statunitensi prevede di utilizzare l’IA o l’automazione avanzata per ottimizzare le operazioni, e le prestazioni.

Quanto all’efficacia i pareri sono piuttosto unanimi: indipendentemente dall’età della loro organizzazione, infatti, i datori di lavoro statunitensi intervistati ritengono che l’IA renda le loro aziende più efficaci. In particolare, il 32% di loro ritiene che consente di raggiungere obiettivi in ​​modo più rapido ed economico. Un ulteriore 25% ritiene che l’IA consenta ai dipendenti di diventare più produttivi e di sentirsi più preziosi. E non basta: il 26% considera l’IA necessaria per consentire alle proprie aziende di rimanere competitive in futuro e quasi due terzi (64%) pensano che i loro dipendenti siano entusiasti di avere strumenti tecnologici migliori e abilitati all’intelligenza artificiale perché li assiste nel loro lavoro.

Nessuna perplessità dunque?

Beh, qualche dubbio c’è.

Per esempio tra il 31% degli intervistati che non ritiene l’intelligenza artificiale congrua alla propria attività.

E poi c’è chi è preoccupato dei costi: il 24% dei datori di lavoro.

Le conseguenze sul lavoro

Su questo punto c’è una forte disconnessione tra datori di lavoro e impiegati. I primi attribuisco infatti ai loro dipendenti timori che essi non hanno: sono loro troppo pessimisti o gli altri tropo superficiali?

Secondo la ricerca di Genesys, infatti, il 42% dei datori di lavoro statunitensi ritiene che i dipendenti abbiano paura dell’intelligenza artificiale / dei robot a causa della potenziale eliminazione del lavoro. A causa del rischio percepito per l’occupazione, l’8% dei datori di lavoro afferma che vorrebbe evitare l’adozione di AI / robot nelle proprie aziende.Al contrario, il 67% dei dipendenti statunitensi intervistati per Genesys, ha dichiarato di non aver paura che l’intelligenza artificiale / i robot eliminino il proprio lavoro entro i prossimi 10 anni, mentre solo il 19% ha paura.Ma come si comporteranno le aziende?Il 50% dei datori di lavoro afferma che l’adozione dell’IA non li farà ridurre la forza lavoro.Mentre il 30% prevede al contrario, prevede tagli della forza lavoro.E infine l’impatto dell’AI: quali le previsioni?Il 36% dei datori di lavoro vede un impatto positivo dell’intelligenza artificiale sui propri dipendenti nel prossimo anno, con il numero che salta al 53% quando viene interrogato circa cinque anni in futuro.Tra i dipendenti, infine, ottimista è il 32% del campione.