
Nel 2014 le vendite del Prosciutto di San Daniele sono cresciute del 10%. Segno che, nonostante la congiuntura economica non favorevole, la qualità continua a premiare, così come il rigore nei controlli e l’eccellenza di uno dei prodotti simbolo di Made in Italy nel mondo.
“La conferma dell’apprezzamento del prosciutto di San Daniele da parte del mercato è motivo di grande orgoglio per il Consorzio e rappresenta l’ulteriore dimostrazione della forza del prodotto sia sul territorio nazionale che all’estero”, dichiara Giuseppe Villani, neopresidente del Consorzio del Prosciutto di San Daniele, eletto dal nuovo consiglio di amministrazione. “Questo consenso da parte del consumatore finale che continua a scegliere il nostro prodotto è espressione diretta del lavoro che è stato portato avanti dal Consorzio e del costante impegno dei produttori, volti a garantire la qualità del prodotto che diventa il valore differenziante nel momento dell’acquisto”, conclude Villani.
Le esportazioni, infatti, sono in crescita del 6% rispetto al 2013 e la quota export ha inciso per circa il 13% dei volumi di prodotto venduti, ricavato da circa 2 milioni e 500 mila cosce di suino fresche.
Buone notizie anche per il San Daniele affettato in vaschetta la cui produzione ha registrato una crescita del +17,3% sul 2013, attestandosi a oltre 16.500.000 confezioni certificate, corrispondenti ad oltre 308.000 prosciutti affettati e pari al 12,4% della produzione annua complessiva.
Nel 2014 sono stati inoltre verificati direttamente dagli agenti vigilatori del Consorzio del Prosciutto di San Daniele un migliaio di esercizi in Italia e 500 all’estero, in linea con il notevole aumento dell’attività di tutela e vigilanza attuato negli ultimi anni: nel triennio 2012-2014 sono stati verificati quasi 3000 esercizi in Italia e più di 950 all’estero.