
Dopo un periodo di oltre quindici anni, in cui la vendita dei propri prodotti sul mercato Italia è stata affidata a partner distributivi di assoluto e riconosciuto valore (e in modo particolare negli ultimi cinque al Gruppo Italiano Vini) – si legge in una nota diffusa dall’azienda – Carpenè Malvolti ha deciso di ricondurre a se stessa anche la gestione delle dinamiche commerciali attraverso una propria rete vendite dei propri vini spumanti e distillati, a presidio sia del canale moderno che di quello tradizionale nonché del duty free.
Si tratta di una scelta voluta dalla famiglia Carpenè e dal management che, in un più ampio quadro di rinnovamento strategico in ambito commerciale e marketing intrapreso ormai da due anni, si assumono anche la responsabilità del presidio distributivo sul mercato nazionale, da sempre riferimento imprescindibile, che oggi rappresenta ben il 45% del fatturato totale.
L’operazione è stata decisa nella convinzione che una strategia sempre più fortemente consumer oriented non possa prescindere dalla gestione diretta di tutte le dinamiche che la guidano, anche a supporto della brand equity.
Un concetto ribadito da Etile Carpenè, che dopo aver espresso soddisfazione per gli anni di collaborazione con il Gruppo Italino Vini ha detto che la decisione è in linea con «una nuova e più generale strategia di sviluppo su tutti i cinquanta mercati in cui l’Azienda da più decenni opera, in coerenza con gli obiettivi di medio-lungo termine che la nostra azienda si è recentemente posta, in coincidenza peraltro sia con il prossimo avvicendamento con la quinta generazione, rappresentata da mia figlia Rosanna, sia con l’ormai prossima importante storica tappa dei 150 anni nella conduzione diretta e continuativa dell’attività d’Impresa».