
Quanto l’ambiente che ti circonda influisce sui sapori del cibo?
Per dare una risposta al quesito l’azienda di realtà virtuale inVRsion ha sviluppato un’esperienza di food tasting in realtà aumentata per testare come il contesto in cui l’utente si trova influenza la percezione di ciò che viene mangiato.
Questo tipo di esperienza, chiamata più propriamente “Augmented Virtuality”, è particolarmente utile, dal momento che è noto che il contesto ha una grande influenza sulla product experience, in ambito Food, enon solo. Ciò implica che piccole modifiche nella presentazione possono portare a grandi differenze nell’intenzione d’acquisto dei consumatori. Studiando questa “influenza contestuale”, le aziende possono ottimizzare l’esperienza per massimizzare come i prodotti vengono percepiti, e ottenere insight sul prezzo da attribuire ai prodotti.
Per quanto riguarda il food, per esempio, indossando un visore VR integrato con la stereo camera ZED Mini di Stereolabs, l’utente può vedere le proprie mani e il cibo reale attraverso la camera, ma tutto il resto – il tavolo, le pareti, il pavimento, l’arredamento – è sostituito da un ambiente virtuale. I ricercatori possono cambiare l’ambiente virtuale per testare come questo influenza le percezioni dell’utente nei confronti del prodotto.
In questo modo, l’ambiente di un raffinato ristorante italiano può dare la percezione che il piatto di pasta abbia un migliore sapore rispetto a quando lo stesso piatto è servito a casa propria. I ricercatori possono allo stesso modo cambiare piccoli dettagli – come una diversa tovaglia o lume di candela al tavolo – per scoprire esattamente come massimizzare il valore percepito del proprio prodotto Food.
Applicazioni simili anche in altri ambiti: si pensi all’ambito della cosmetica, dove una crema viso presentata in un canale di tipo mass market potrebbe essere percepita come di minor valore rispetto alla stessa crema presentata in una profumeria. Con una ricerca condotta grazie all’Augmented Virtuality, un brand può prevedere tale influenza in anticipo, sottoponendo la stessa crema ad alcuni rispondenti in un supermercato simulato in VR e in una profumeria virtuale.
Le industrie retail e consumer packaged goods (CPG) conducono queste ricerche molto frequentemente. Ma senza la Augmented Virtuality, esse si rivelano particolarmente onerose a livello di costi e tempi, e consentono peraltro minor flessibilità ai ricercatori.
“L’iper-realismo e immersività delle nostre simulazioni in realtà virtuale permette ai nostri clienti di condurre ricerche ottenendo shopper insight affidabili”, afferma Matteo Esposito, CEO e co-founder di inVRsion. “La Augmented Virtuality permette loro di testare prodotti con una migliore user experience, dal momento che i rispondenti possono utilizzare le loro stesse mani al posto dei controller VR per interagire con il prodotto, che è peraltro reale. È così che ci siamo imbattuti nell’idea di integrare la ZED Mini Stereo Camera nelle nostre simulazioni”.
La capacità di “pass-through AR” della ZED Mini stereo camera è ciò che rende possibile questa ricerca. In primis, essa cattura il video di fronte all’utente, in modo che questo possa essere visualizzato all’interno del visore VR come se l’utente non lo stesse nemmeno indossando. In seguito, inVRsion usa la mappa di profondità generata dalla library di Stereolabs per mostrare solamente gli oggetti reali distanti meno di 1m dalle camere (per esempio cibo, mani), mentre tutto ciò che è più distante (es. pareti, pavimento) è sostituito con l’ambiente virtuale.
“Simulazioni in AR come quella di inVRsion sono il motivo per cui abbiamo costruito lo ZED Mini”, afferma Cecile Schmollgruber, CEO di Stereolabs. “Per cambiare l’ambiente sino a questo livello, inVRsion aveva bisogno di uno strumento che catturasse il video stereoscopico dal fronte del visore e simultaneamente costruisse una mappa di profondità 3D dettagliata a partire da esso. É così che il loro software può separare cibo e mani da tutto il resto. Solamente la rilevazione della mappa di profondità dello ZED Mini è efficace per fare questo”.