Legge di Bilancio: si propone il credito d’imposta a rilancio dell’horeca

Si apre uno spiraglio per il settore Horeca: sono infatti stati presentati gli emendamenti finalizzati a introdurre un credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali per le imprese dei settori della ristorazione e dell’alloggio beneficiarie dei contributi erogati grazie al c.d. “Decreto Ristori”. L’iniziativa condivisa da rappresentanti di tutto l’arco parlamentare, sia di maggioranza che di opposizione, dimostra la diffusa sensibilità in merito alla necessità di interventi per un settore così fortemente penalizzato.

Le proposte hnaoo trovato accoglienza fovorevole anche da parte di Anima Confindustria e EFCEM Italia che rappresentano la filiera delle tecnologie e delle attrezzature per la ristorazione e l’ospitalità. L’auspicio delle due associazioni è che gli emendamenti possano aprire un dibattito in Commissione e essere approvati al fine di portare un sostegno concreto non solo alle imprese della ristorazione e dell’alloggio ma anche ai produttori di tecnologie rivolte al mondo Horeca.

Le misure restrittive necessarie per il contenimento della pandemia COVID-19 hanno infatti avuto un grosso impatto non solo sul fuori casa, ma anche su tutta la filiera che lavora a contatto con queste attività, tra cui produttori di frigoriferi, forni, lavatrici, lavastoviglie, macchine da caffè, pentole e posateria, affettatrici e addolcitori. “Ringraziamo gli Onorevoli Terzoni, Lacarra, De Menech, Fiorini, Squeri e Caretta per l’attenzione che hanno mostrato verso la difficile situazione in cui si trova la filiera Horeca presentando questa proposta che riteniamo di fondamentale importanza per permettere al settore di sopravvivere all’emergenza COVID-19” – afferma Marco Nocivelli, Presidente Anima.

“I settori che forniscono tecnologie e attrezzature alla filieraHo.Re.Ca.nel periodo pandemico hanno registrato una perdita di fatturato tra il 30% e il 40% senza essere ricompresitra quellibeneficiari dei ristori erogati dal Governo. Ritardare un intervento a tutela di questi comparti potrebbe mettere a serio repentaglio una rete di produttori che dà lavoro a 30.000 persone e produce 8,5 miliardi di fatturato per il Paese”- conclude Andrea Rossi, Presidente EFCEM Italia.