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La sfida digitale della distribuzione Horeca

Dal B2B al B2C, passando dall’e-commerce. Le nuove tecnologie aprono alla distribuzione Horeca spazi impensabili fino a solo qualche anno fa, ampliando le opportunità di contatto con la clientela e persino il ventaglio di target raggiungibili. Non più solo operatori professionali del fuori casa – intesi come gestori di bar, ristoranti e pubblici esercizi – ma anche il consumatore finale. Merito del canale online, già sfruttato in un’ottica B2C da qualche distributore Horeca, affiancando questo approccio a quello classicamente impostato sul B2B.

Un’evoluzione del mercato di cui si parlerà nell’evento “Pensare digitale: la tecnologia al servizio della Distribuzione Horeca”, realizzato dalla rivista GBI in occasione dell’International Horeca Meeting che si svolge a Rimini, durante Beeer&Food Attraction. L’appuntamento è per lunedì 20 febbraio alle 15.30 presso l’Horeca Arena, Padiglione C3 della Fiera di Rimini. Ad aprire il dibattito sarà l’intervento di Damiano Possenti, Partner Progettica, dedicato alla digitalizzazione nel B2B in ambito Horeca e alle case history estere di successo.

A seguire una tavola rotonda che vedrà protagonisti Pieter Billiau, Commercial Manager e Responsabile Digitale Partesa; Luca De Siero, Direttore Generale Doreca; Camillo Bernabei, Bernabei Distribuzione; Raffaele Cerchiaro, Partner Jakala; Roberto Baldassari, Direttore Comitato Scientifico ANGI – Associazione Nazionale Giovani Innovatori, Direttore Generale Lab 21.01 e Docente presso l’Università degli Studi RomaTre. Un incontro per riflettere sull’evoluzione del mestiere di distributore, con un focus finale dedicato a quello che si prospetta come il futuro del marketing (e del business) digitale: il metaverso.

Un appuntamento da non perdere: Lunedì 20 febbraio, ore 15.30, Horeca Arena/Padiglione C3 – Fiera di Rimini

Post covid: il profilo dei nuovi consumi

Cinque prospettive: tante le angolature da cui Luca Pellegrini, presidente di TradeLab, guarda alla ripresa dei consumi in un auspicabile scenario post covid.

“Sul fronte delle attività lavorative, ricominceremo a consumare fuori casa, quando torneremo a lavorare in presenza – esordisce- . Ma dobbiamo essere consapevoli del fatto che lo smart working è ormai entrato a far parte della nostra vista e non verrà cancellato con un colpo di spugna”. Ergo: si ridurranno i lunch bar, si consoliderà il delivery, cresceranno i bar di quartiere.

In ottica di attività ricreativa, con l’apertura di palestre, piscine, teatri, musei, cinema e aree dello shopping, i consumi riprenderanno, certamente, “ma ci sarà la necessità di integrarli alle attività ricreative giocando su due requisiti: semplicità e prezzi contenuti”.

In ottica turistica due le osservazioni: se da una parte la riduzione della componente business (che in molti casi farà ricorso agli strumenti digitali) si farà sentire (in quanto più ricca del turismo leisure), dall’altra “potrà esserci una ripresa interessante del turismo enogastronomico, fortemente legato ai prodotti del territorio e molto apprezzato dai turisti”.

Sul fronte delle attività sociali (incontri, festeggiamenti, ricorrenze), i consumi fuori casa dovranno trovare una formulazione più appetibile, “magari pensando a format su misura, spazi adeguati e flessibili, prezzi ragionevoli”.

L’ultima prospettiva è quella della digitalizzazione, prepotentemente affermatasi in questi mesi: la ripresa dei consumi non potrà ignorarla. “Sarà infatti la digitalizzazione lo strumento principe nella ricerca dei locali, nella loro valutazione, nella proposizione dei menu e dell’offerta, nella gestione dei pagamenti e nell’introduzione del delivery”.

Lovbau: arrivano i piatti pronti per cani, per un’accoglienza… friendly

Lovbau, startup made in Italy fondata da Luigi Bizzarri, propone al mondo Ho.re.ca. il primo mangime complementare per cani completamente naturale, surgelato e impiattato da fresco.

Sono cinque le ricette healthy Lovbau cucinate e confezionate a mano su indicazione veterinaria, tra cui l’ultima novità 2021 a base di pesce e due yogurt gelato ideali da proporre durante la bella stagione.

Si tratta di piatti pronti, ispirati alla cucina casalinga, impiattati in una comoda vaschetta in modo da distinguere visivamente ogni ingrediente e la percentuale presente nella confezione.

I pasti pronti proposti dal brand sono: Tacchino al vapore con riso e zucchine; Spezzatino di vitellone, riso, grana e verdure; Bocconcini di suino con riso, carote, zucchine e gusci d’uovo, Bocconcini di pesce persico con orzo e piselli cotti al vapore e infine, l’opzione Mix vegetariano: con pasta, ricotta uova, zucchine e carote.

A queste proposte si aggiungono i dessert allo yogurt in coppetta; disponibili in due gusti: Mela e banana e Carote e manzo; senza lattosio né zuccheri aggiunti.

La nutrizionista Ilaria Canzi della clinica veterinaria Mypetclinic di Milano, che ha validato le ricette Lovbau e dato suggerimenti per la definizione di nuovi piatti, spiega: “Integrare l’alimentazione del cane con prodotti privi di conservanti e additivi consente di migliorare la dieta rendendola naturale, potendo offrire in serenità uno snack sano anche ai cani più sensibili. Il prodotto surgelato da fresco, inoltre, garantisce il massimo mantenimento delle proprietà nutrizionali e organolettiche assicurando al prodotto un’ottima appetibilità anche per i palati più esigenti. L’integrazione di cereali, pasta e verdure, affiancata alle proteine serve per garantire una dieta maggiormente bilanciata. Il guscio d’uovo è un elemento curioso quanto utile. Serve infatti come fonte naturale di calcio”.

Il prodotto non deve essere cucinato; basta scongelarlo nel microonde o a temperatura ambiente per offrire al proprio amico a quattro zampe una coccola golosa. In freezer dura fino a 18 mesi dalla data di confezionamento; scongelato in frigo è da consumarsi entro 48 ore, perché privo di conservanti. Una soluzione molto comoda per garantire una coccola appetitosa agli amici a quattro zampe anche in viaggio.

Le caratteristiche del prodotto

Le ricette Lovbau contengono ingredienti naturali al 100%, sono prive di additivi, sale e conservanti. Le carni fresche sono selezionate, spellate, sgrassate manualmente per garantire la qualità del prodotto finale.

La conservazione del prodotto viene data esclusivamente dal processo di surgelamento, in modo del tutto naturale. Per fare questo, viene utilizzato un grande abbattitore per il surgelamento rapido a fine produzione che consente di conservare le proprietà del cibo il più a lungo possibile in modo che, una volta scongelato, il prodotto sia paragonabile al fresco per sapore, odore, consistenza e valore nutrizionale.

Una volta riscaldato, Lovbau profuma come un piatto di cucina casalinga e non ha il forte odore tipico del pet food. Sono disponibili due tipologie di confezioni: da 160 grammi, adatta a cani fino ai 9 chili e da 220 grammi per quelli più grandi. Anche l’impiattamento in vaschetta è realizzato a mano da Lovbau, senza nessuna automazione, per sottolineare i valori del brand, ispirati all’amore per il cane e alla sua considerazione come vero e proprio componente della famiglia.

Lovbau e il settore Ho.re.ca

Lovbau si propone come un’innovazione soprattutto per il settore Ho.re.ca. I ristoratori affiliati ricevono un freezer dedicato per lo stoccaggio del prodotto e possono offrire ai loro clienti anche un menù per gli amici a quattro zampe, da leggere tramite QR Code, per consentire la scelta del piatto Lovbau preferito visionandone anche le immagini e rendere l’esperienza di consumo più divertente. L’idea è di fornire a padrone e cane un’esperienza condivisa di un buon pasto fuori casa.

Sta crescendo sempre di più il numero dei clienti Ho.re.ca. che utilizza Lovbau: ristoranti, bar, gelaterie e alberghi che scelgono di offrire ai propri clienti un menù selezionato per cani per connotarsi come “pet friendly” in un momento storico dove distinguersi e dedicare attenzioni specifiche agli ospiti a quattro zampe consente di fare la differenza.

Glovo e Lovbau

Tra i servizi più attivi c’è la distribuzione organizzata con Glovo (disponibile su Milano, Roma e Monza) che consente di ordinare un prodotto Lovbau direttamente al proprio domicilio da ristoranti affiliati, per passare insieme una serata speciale. I clienti possono ordinare tramite Glovo il piatto pronto all’uso o il dessert yogurt gelato per il proprio cane; magari scegliendo di fare un ulteriore ordine per la propria cena dal ristorante preferito. Si tratta del primo esempio di petfood delivery di un piatto pronto da consumare, consegnato via Glovo.

Legge di Bilancio: si propone il credito d’imposta a rilancio dell’horeca

Si apre uno spiraglio per il settore Horeca: sono infatti stati presentati gli emendamenti finalizzati a introdurre un credito d’imposta sull’acquisto di beni strumentali per le imprese dei settori della ristorazione e dell’alloggio beneficiarie dei contributi erogati grazie al c.d. “Decreto Ristori”. L’iniziativa condivisa da rappresentanti di tutto l’arco parlamentare, sia di maggioranza che di opposizione, dimostra la diffusa sensibilità in merito alla necessità di interventi per un settore così fortemente penalizzato.

Le proposte hnaoo trovato accoglienza fovorevole anche da parte di Anima Confindustria e EFCEM Italia che rappresentano la filiera delle tecnologie e delle attrezzature per la ristorazione e l’ospitalità. L’auspicio delle due associazioni è che gli emendamenti possano aprire un dibattito in Commissione e essere approvati al fine di portare un sostegno concreto non solo alle imprese della ristorazione e dell’alloggio ma anche ai produttori di tecnologie rivolte al mondo Horeca.

Le misure restrittive necessarie per il contenimento della pandemia COVID-19 hanno infatti avuto un grosso impatto non solo sul fuori casa, ma anche su tutta la filiera che lavora a contatto con queste attività, tra cui produttori di frigoriferi, forni, lavatrici, lavastoviglie, macchine da caffè, pentole e posateria, affettatrici e addolcitori. “Ringraziamo gli Onorevoli Terzoni, Lacarra, De Menech, Fiorini, Squeri e Caretta per l’attenzione che hanno mostrato verso la difficile situazione in cui si trova la filiera Horeca presentando questa proposta che riteniamo di fondamentale importanza per permettere al settore di sopravvivere all’emergenza COVID-19” – afferma Marco Nocivelli, Presidente Anima.

“I settori che forniscono tecnologie e attrezzature alla filieraHo.Re.Ca.nel periodo pandemico hanno registrato una perdita di fatturato tra il 30% e il 40% senza essere ricompresitra quellibeneficiari dei ristori erogati dal Governo. Ritardare un intervento a tutela di questi comparti potrebbe mettere a serio repentaglio una rete di produttori che dà lavoro a 30.000 persone e produce 8,5 miliardi di fatturato per il Paese”- conclude Andrea Rossi, Presidente EFCEM Italia.

AssoBirra propone due misure per sostenere la filiera

AssoBirra, a sostegno del Fuori casa, tra i settori più colpiti dall’emergenza sanitaria, avanza alle istituzioni due proposte di supporto all’intera filiera: una riduzione delle accise da un lato, e un sostegno immediato al canale Ho.Re.Ca. dall’altro.

Le proposte sono state presentate da AssoBirra durante un incontro istituzionale digitale che ha visto la presenza, oltre al Presidente Michele Cason e al Vice Presidente Alfredo Pratolongo di AssoBirra, anche dell’On. Fabio Melilli, Presidente della Commissione Bilancio della Camera dei Deputati, di Luciano Sbraga, Vice Direttore Generale di FIPE e di Luca Paolazzi, Partner di REF Ricerche e Ceresio Investors advisor per il punto sul settore, numeri alla mano.

Le accise

Nel nostro Paese, la birra è l’unica bevanda da pasto a pagare le accise. Un’anomalia che incide in maniera significativa su tutta la filiera e che ora più che mai non può essere ignorata. Tanto più che colpisce tutti: produttori, distributori e consumatori. E ancora: si tratta di una tassa regressiva e dunque ha un’incidenza maggiore sulle birre più popolari e un peso inferiore su quelle di fascia alta. Non solo. È tra le più alte d’Europa e penalizza le aziende che investono e producono in Italia. Per questo, AssoBirra chiede un intervento strutturale che, mediante la riduzione delle accise dall’attuale soglia di 2,99 euro per ettolitro e per grado Plato di birra consenta al comparto di rimanere competitivo. Assicurando una boccata d’ossigeno a tutta la filiera. Consumatori finali, compresi.

Michele Cason

“La birra arriva da un decennio di crescita. Anni in cui ha messo a segno record su record su tutti i fronti: dalla produzione, sostenuta da un export sempre più consistente, al numero di consumatori che sempre più prediligono abitudini moderate con prodotti a basso tenore alcolico. Il comparto ha generato una ricchezza tale da diventare uno dei settori strategici della nostra economia. Questo valore non può andare disperso e, anzi, va valorizzato affinché la filiera birraria possa essere uno dei pilastri strategici su cui costruire una roadmap chiara per affrontare la crisi attuale” commenta Michele Cason, Presidente di AssoBirra.

Il Fuori Casa

Nove miliardi di euro al 2018: a tanto ammonta il valore condiviso generato dalla birra in Italia e che esprime la ricchezza generata. Di questi, oltre 5,7 miliardi di euro sono da ricondursi al canale Ho.Re.Ca., una galassia di oltre un milione e duecentomila addetti e 340mila imprese che, prima dell’emergenza Covid-19, generava un fatturato di oltre 90 miliardi di euro ogni anno. E che oggi è messa a dura prova dalla seconda ondata pandemica e dal recente DPCM del 24 ottobre scorso che ha sancito la chiusura tassativa di tutti i punti di ristoro d’Italia dalle ore 18.00. Non a caso, il quadro disegnato dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi (FIPE) è drammatico: entro la fine dell’anno, chiuderanno 50.000 imprese. In altre parole: oltre 350.000 persone perderanno il posto di lavoro.

Ed è proprio per tutelare questo immenso valore economico e sociale generato in gran parte anche dal sodalizio birra e Ho.Re.Ca. che AssoBirra chiede un sostegno immediato al canale Ho.Re.Ca. tramite un apporto concreto di liquidità destinato ai punti di consumo. Non solo. Va studiata sin da ora una misura volta ad accompagnare la riapertura in toto dei locali, quando avverrà, volta a sostenere in maniera concreta i gestori. Tra le ipotesi sul tavolo: il riconoscimento di un credito di imposta sulla birra alla spina che ne migliori la marginalità.

Alfredo Pratolongo

“Siamo consapevoli di come i provvedimenti presi dal Governo siano necessari perché l’evolversi della pandemia nel nostro Paese sta mostrando segnali di crescita preoccupanti. Tuttavia è altrettanto importante sostenere il business dei singoli esercenti con azioni mirate. Seppure in questi giorni possa apparire prematuro, dobbiamo pensare a come aiutarli a ripartire. E su questo fronte crediamo che la birra possa essere parte della soluzione, non appena superato questo periodo, grazie al suo ruolo trainante nella creazione di valore” commenta Alfredo Pratolongo, Vice Presidente di AssoBirra con delega a Relazioni Istituzionali e Comunicazione. “Supportare la birra alla spina consentirebbe di agire in modo mirato aiutando chi è stato più colpito, ad esempio le oltre 125.000 pizzerie in Italia, che quando potranno riprendere a lavorare a pieno regime avranno seri problemi di marginalità. Per questo inserire un credito di imposta per la birra alla spina è una delle possibili soluzioni pratiche e applicabili concretamente, che porterebbe benefici proporzionali e consentirebbe agli esercenti di migliorare i margini e far fronte così al calo drastico dei consumi”, conclude Pratolongo.

A Modena Metro si rifà il look e diventa “Casa dell’Horeca”

Il punto vendita METRO di Modena, che dal 1996 serve i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità della città e provincia, si rinnova. METRO La Casa dell’Horeca è uno store ripensato e progettato per offrire un’offerta ancora più mirata sulle necessità di una ristorazione sempre più esigente e innovativa e un’esperienza d’acquisto ancora più moderna, in un mercato in continua evoluzione.
Modena e il suo territorio sono sinonimo di buona tavola, accoglienza e ospitalità. Per questo il rinnovamento del punto vendita è un segnale forte di fiducia verso il mondo Horeca del territorio emiliano, che vanta 3.600 attività e un potenziale di mercato pari a circa un milione di euro (Fonte TradeLab).

“Rinnovare il punto vendita di Modena nel concept METRO La Casa dell’Horeca è un segnale tangibile che vogliamo essere ancora di più al fianco dei nostri clienti – afferma Antonio Caruso, Direttore Vendite di METRO Italia –. La nostra ambizione è diventare il partner di elezione per i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità, e vogliamo esserlo offrendo servizi e soluzioni in grado di accogliere e, talvolta, anticipare le esigenze del mondo dell’Horeca. Oltre all’offerta di prodotti di eccellenza, crediamo che il valore aggiunto di rifornirsi presso METRO sia la possibilità per il nostro cliente di essere seguito da persone esperte, pronte ad affiancare il ristoratore attraverso un vero e proprio servizio di consulenza per la propria attività.”.
Il nuovo format “METRO La Casa dell’Horeca” combina all’elevata qualità tipica di METRO l’attenzione per i prodotti tipici del territorio, garantendo ai professionisti Horeca un’offerta di 207 prodotti locali, proposti grazie alla collaborazione di METRO con circa 30 fornitori dell’area modenese. Il tutto con la promessa del miglior prezzo sul mercato, tutti i giorni, e con la garanzia del bollo CE su tutta la filiera dei prodotti a origine animale.

 

Punti di forza

Nel punto vendita grande attenzione è posta al reparto pescheria e al reparto carne, in grado di soddisfare tutti i gusti, con la garanzia della convenienza e della freschezza a ogni ora del giorno. Di particolare nota anche le varietà di formaggi, di salumi e la cantina, con un’ampia scelta di etichette d’élite e regionali.
Ad assicurare un servizio di alta qualità e a orientare i professionisti della ristorazione e dell’ospitalità nella scelta d’acquisto ci sarà una squadra di 75 persone specializzata nel fornire un vero e proprio servizio di consulenza. Sarà inoltre disponibile un servizio innovativo di noleggio a lungo termine delle attrezzature professionali per la propria attività, conveniente e flessibile.

METRO è anche una realtà multicanale in grado di offrire a tutti i clienti la possibilità di approvvigionarsi, oltre alla tradizionale modalità in Cash and Carry, anche attraverso la consegna a domicilio, grazie al canale di Food Service Distribution “METRO da te”. Il potenziamento del servizio, reso possibile grazie agli investimenti infrastrutturali all’interno del punto vendita, servirà oltre a Modena e provincia anche la città di Reggio Emilia.

Alla cerimonia d’inaugurazione ha partecipato il board di METRO Italia composto da: Tanya Kopps, CEO; Luca Guerrieri, Direttore Commerciale; Marc Boutigny, Direttore Finanziario; Antonio Caruso, Direttore Operations Cash & Carry; Alessandro Urbani, Direttore Operations FSD e Vanessa Catania, Direttore Risorse Umane ed Erasmo La Puma, Direttore del Punto Vendita di Modena, insieme hanno tagliato il nastro suggellando l’inizio di un nuovo importante capitolo per METRO Modena.
A seguire gli chef di METRO Academy hanno accolto gli ospiti con un cooking show a base di prodotti tipici locali presenti in store.

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