“Caccia alle streghe contro i distributori”, EuroCommerce su Ue e pratiche sleali

Da proposta equilibrata a caccia alle streghe contro la distribuzione: questa l’involuzione della politica Ue volta a risolvere il problema delle pratiche commerciali sleali nella filiera alimentare.  Commentando la votazione nella commissione per l’agricoltura e lo sviluppo rurale (AGRI) del Parlamento europeo, il direttore generale di EuroCommerce Christian Verschueren ha avvertito che il dibattito e il voto in Parlamento hanno spostato la discussione verso una caccia alle streghe contro dettaglianti e grossisti:

“La Commissione ha presentato una proposta volta a proteggere gli agricoltori e le PMI di trasformatori. Nel corso delle discussioni parlamentari, guidate da slogan come “Equità per tutti”, la direttiva è stata modificata e ora protegge le multinazionali dell’alimentare, e il dibattito si è trasformato in un attacco mirato e diretto alle legittime negoziazioni tra distributori e fornitori” ha detto Verschueren.

La serie di emendamenti è stata sottoposta stasera dalla commissione AGRI del Parlamento e la scorsa settimana dalla commissione per il mercato interno e la protezione dei consumatori (IMCO) non farà nulla per garantire l’equità nella catena di approvvigionamento. L’imposizione di maggiori restrizioni ai dettaglianti e alla loro capacità di fornire servizi renderà loro più difficile negoziare i prezzi migliori da trasmettere ai consumatori, in particolare quando negoziano con grandi fornitori. Gli agricoltori non otterranno nulla dalla legislazione, che consente alle grandi marche multinazionali di imporre prezzi più elevati a rivenditori e consumatori. Come ha detto alla commissione la settimana scorsa il capo economista della Direzione generale per la concorrenza, una multinazionale che ottiene un prezzo più alto per un gelato non darà da mangiare al produttore di latte, e il latte potrebbe anche non provenire dalla UE.

Verschueren ha concluso: “Come è stata votata oggi, la direttiva finirà per rendere ancora più forti gli attori più forti del mercato e gli attori più deboli – agricoltori, PMI e consumatori – ancora più deboli. Questa direttiva non dovrebbe certo essere una caccia alle streghe nei confronti del commercio al dettaglio e all’ingrosso per riempire le tasche degli azionisti delle multinazionali e non fare nulla per gli agricoltori”.

Un altro punto importante è che la direttiva conferisce diritti ai venditori, ma nessuno agli acquirenti. Questo approccio mette in discussione alcuni dei principi fondamentali dell’UE sulla parità di trattamento e il rispetto della base giuridica. In una lettera alla Presidenza, 22 amministratori delegati al dettaglio e all’ingrosso delle principali insegne europee, da Ahold Delhaize a Auchan Retail, da Carrefour a Lidl, hanno chiesto un parere sulla legalità di queste modifiche (vedi qui).