Migliora il clima di fiducia tra i cittadini e tra le imprese. Indice Istat ai massimi da due anni

Un altro passo avanti verso la ripresa. Così potrebbe essere letta la rilevazione sul clima di fiducia dei cittadini e delle imprese divulgato oggi dall’Istat.

Schermata 2015-09-28 alle 15.48.11Schermata 2015-09-28 alle 15.54.38

 

 

 

L’indice Istat del clima di fiducia dei consumatori aumenta a settembre 2015 a 112,7 da 109,3 del mese precedente. Anche l’indice composito del clima di fiducia delle imprese italiane (Iesi, Istat economic sentiment indicator) sale passando a 106,2 da 103,9 di agosto. Entrambi gli indici permangono ai livelli massimi osservati negli ultimi due anni.

È una fiducia diffusa, quella tra i consumatori, tanto che tutte le componenti sono in ascesa, con un incremento più consistente per quella economica (a 143,2 da 133,1) ma anche per quella personale (a 103,6 da 101,4), quella corrente (a 108,0 da 104,0) e quella futura (a 122,0 da 117,7).

I cosumatori giudicano meglio l’attuale situazone economica del Paese (a -47 da -61) e anche le attese al riguardo salgono nelle stime (a 14 da 6) e contemporaneamente vedono un rallentamento nella crescita dei prezzi sia nei 12 mesi passati sia nei prossimi 12 mesi (a -19 da -14 e a -18 da -14 i saldi). Diminuiscono significativamente le attese di disoccupazione (a 7 da 25).

Schermata 2015-09-28 alle 15.35.53

Riguardo le imprese, crescono tutti i climi di fiducia: quello del settore manifatturiero (a 104,2 da 102,7), quello delle costruzioni (a 123,3 da 119,5), quello dei servizi di mercato (a 112,2 da 110,0) e quello del commercio al dettaglio (a 108,8 da 107,8).

Nel commercio al dettaglio in particolare, il clima di fiducia sale a 108,8 da 107,8. Aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 16 da 14) e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 28 da 29); in diminuzione sono giudicate le scorte di magazzino (a 10 da 12).

Schermata 2015-09-28 alle 15.34.01

Il clima di fiducia migliora sia nella grande distribuzione (a 106,1 da 105,8) sia in quella tradizionale (a 114,5 da 112,1). Nella prima, aumenta il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 18 da 16) e diminuisce quello relativo alle aspettative sulle vendite future (a 32 da 35); nella seconda, resta stabile il saldo dei giudizi sulle vendite correnti (a 6) e aumenta quello relativo alle aspettative (a 20 da 14). Quanto, infine, alle scorte di magazzino, il saldo passa a 13 da 15, nella grande distribuzione e a 3 da 4, in quella tradizionale.