Istat: il Pil al Sud è la metà del Nord. Federdistribuzione: Mezzogiorno priorità assoluta

L’Istat ha diffuso oggi i numeri relativi al 2013 che confermano l’aggravarsi del divario tra Sud e Nord del Paese. Due Paesi con indicatori totalmente opposti, sia quelli relativi al Pil sia quelli dei consumi finali delle famiglie.

Nel 2013 il Pil per abitante risulta pari a 33,5 mila euro nel Nord-ovest, a 31,4 mila euro nel Nord-est e a 29,4 mila euro nel Centro.

Il Mezzogiorno, con un livello di Pil pro capite di 17,2 mila euro, presenta un differenziale negativo molto ampio. Il suo livello è inferiore del 45,8% a quello del Centro-Nord.

La spesa per consumi finali delle famiglie a prezzi correnti nel 2013 risulta pari a 18,3 mila euro per abitante nel Centro-Nord e a 12,5 mila euro nel Mezzogiorno.

PIL REGIONALE E SPESA PER CONSUMI

«Sono dai estremamente preoccupanti – sottolinea Giovanni Cobolli Gigli, Presidente di Federdistribuzione – e riportano il tema del Sud d’Italia tra le assolute priorità del Paese».

Nel 2013, il Pil per abitante ha registrato una riduzione rispetto al 2011 in tutte le regioni italiane, con l’eccezione di Bolzano e della Campania. Risulta in testa Bolzano con un Pil per abitante di 39,8 mila euro, seguito da Valle d’Aosta e Lombardia (rispettivamente con 36,8 e 36,3 mila euro). Prima tra le regioni del Mezzogiorno è l’Abruzzo, che registra un livello paragonabile a quello delle regioni del Centro, con 23 mila euro. Le altre regioni del Mezzogiorno presentano tutte valori inferiori ai 19 mila euro. All’ultimo posto della graduatoria si trova la Calabria con 15,5 mila euro, ovvero un livello inferiore del 61% rispetto a Bolzano e del 57% rispetto alla Lombardia

Nel 2013, la spesa per consumi finali delle famiglie valutata a prezzi correnti2, (in Italia pari a 16,3 mila euro), è risultata di 18,3 mila euro nel Centro-Nord a fronte di 12,5 mila euro nel Mezzogiorno, con un differenziale negativo del 31,7%, molto inferiore a quello registrato per il Pil. La spesa per consumi finali delle famiglie per abitante è in calo, rispetto al 2011, in tutte le regioni. Tra il 2011 e il 2013 la graduatoria regionale non subisce cambiamenti e nelle due prime posizioni si collocano Valle d’Aosta e provincia autonoma di Bolzano (rispettivamente con 22 e 21,8 mila euro), nelle ultime due Campania e Basilicata (11,6 e 12,1 mila euro). Tutte le regioni del Mezzogiorno si posizionano alla fine della graduatoria.

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Il presidente di Federdistribuzione Giovanni Cobolli Gigli

«Questi dati si aggiungono a quelli sui livelli di disoccupazione e di lavoratori irregolari, che sono più del doppio nel Sud rispetto al resto del Paese, disegnando un quadro drammatico dal punto di vista economico e sociale»,continua il Presidente di Federdistribuzione.

Secondo l’Istat infatti nel 2013 il tasso di disoccupazione è stato del 19,7% nel Sud rispetto a una media nazionale del 12,2%. Nel 2012 le unità di lavoro irregolari sono state nel Mezzogiorno pari al 20,9% del totale delle unità di lavoro, contro un dato nazionale del 12,1%.
“Questo quadro complessivo produce anche situazioni di concorrenza sleale tra imprese, scoraggiando investimenti e allontanando dal territorio aziende soffocate dalle situazioni di contesto. Affrontare il problema del Mezzogiorno è una priorità che non può essere più rimandata. Correggere le attuali distorsioni e avviare una decisa politica di sostegno dello sviluppo delle regioni meridionali è una chiave fondamentale per la crescita di tutto il Paese. Senza interventi in questo senso tutto il cammino dell’Italia di uscita dalla crisi sarà più lungo e complicato», conclude Cobolli Gigli.