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“Ok Google, parla con il mio supermercato”: Bol e Albert Heijin lanciano l’assistente vocale

L’assistente vocale arriva in Gdo: d’accordo, il più famoso è Alexa di Amazon ma ora due insegne “tradizionali”, le olandesi Bol e Jumbo (entrambe fanno parte del gruppo Ahold -Delhaize) grazie a una partnership con Google hanno lanciato il loro personale assistente vocale. Inoltre Ahold-Delhaize, altra insegna del gruppo, ha lanciato uan nuova app vocale, Appie, davvero completa.

Ma cosa si può fare con questa nuova “diavoleria” tecnologica? Naturalmente, fare la spesa, dettandola invece che digitando o, Dio non voglia, scarabocchiando una lista e poi recandosi nel punto vendita.

Appie può fare molto altro. Una summa si trova sul sito del gruppo che elenca le funzionalità della nuova app: notizie, meteo, tempo, sveglia, giochi, videochiamate, barzellette e trucchi, radio ama anche valori nuyrizionali su alimenti o ingredienti, trbare negozi o servizi nelle vicinanze, cercare voli o alberghi, convertire valute, chattare con l’assistente (casomai vi sentiste soli), trovare lavoro, o il film che danno al cinema, fare calcoli e natiralmente interagire con l’insegna, pronta anhe a consigliare ricette, c’è quella del giornoma anche quella che parte dagli ingredienti che hai già a casa, propone le offerte personalizzate, consente di trasmettere suggerimenti o reclami in tempo reale.

L’assistente di Google sarà reso disponibile nei Paesi Bassi in varie fasi.

Ahold-Delhaize testa la spesa senza cassa

Ahold-Delhaize come Amazon Go: nel punto vendita di prossimità di Zaandam sta testando la spesa senza cassa, con scansione di codice NFC e pagamento via carta, e presto anche via smartphone. Il sistema, dopo il test che ha preso il via a dicembre in un punto vendita Albert Heijn olandese, potrebbe essere attivato in altri tra i 76 store dell’insegna già dal giugno prossimo.

Dice Jan-Willem Dockheer, amministratore delegato di Albert Heijn: «Gli sviluppi tecnici sono rapidi e possiamo iniziare ora [il test era stato annunciato per il 2018 ma è già partito, ndr], quindi perché aspettare? Prima partiamo, più velocemente impariamo. Il sistema “Tap to go” risponde alle esigenze di velocità e convenienza dei nostri clienti».

Il punto vendita di Zaandam, dove si trova la sede di Ahold Delhaize, è dotato di schede di scaffali elettronici che possono essere scansionati con una carta contactless, e presto con uno smartphone. Dopo una registrazione una tantum tramite un’app, i partecipanti al test possono prendere il caffè o il pranzo ancora più velocemente. Tutto quello che devono fare è toccare l’etichetta elettronica con la carta e prendere il prodotto. Dopo di che, il cliente può uscire dal negozio senza dover passare per le casse e continuare per la sua strada. Entro 10 minuti l’importo viene automaticamente addebitato sul suo account, grazie all’accordo con una banca.

La scelta dei punti vendita di prossimità si spiega con le ridotte dimensioni numero di referenze e con la facilità di acceso a tutte le etichette. Il futuro però sta nella localizzazione del cliente all’interno del punto vendita e nella individuazione automatica di ciò che acquista, senza necessità da parte del cliente di fare altra azione oltre quella di prendere i prodotti dallo scaffale. Un come in Amazon Go, il cui sistema di Seattle non è però ancora stato replicato.

Nutella vs Delhaize, stop alla pubblicità anti olio di palma

Alla fine, ha vinto Nutella nella battaglia legale contro il gigante della Gdo Ahold Delhaize e la sua “pubblicità ingannevole”: la Corte d’appello di Bruxelles infatti ha dato ragione al gruppo di Alba, stravolgendo la sentenza di primo grado, ordinando al gruppo Delhaize di cessare la campagna sulla cioccolata spalmabile certificata “senza olio di palma” (la “Choco”, private label Delhaize), fissando un plafond di penalità di un milione di euro.

Ferrero accusava la campagna della società belga di essere “menzognera, ingannevole, e denigratoria” verso Nutella. È stata fissata una sanzione di 25mila euro a violazione (su qualsiasi mezzo, carta, social o web), con un massimale totale di sanzioni di un milione di euro. In primo grado nel 2015 i giudici avevano dato ragione a Delhaize.

Secondo Ferrero, tra i pochi “big” rimasti a difendere apertamente l’utilizzo dell’olio di palma nei suoi prodotti, la campagna di Delhaize che pubblicizza in primis la sua crema spalmabile al cioccolato sottolineandone le ricadute positive per la salute e l’ambiente poiché priva di olio di palma, allude indirettamente e dunque denigra Nutella, che appunto contiene olio di palma. 

Il perché Nutella continua ad usare olio di palma è stato oggetto di un dettagliato reportage da parte dell’agenzia di stampa britannica Reuters lo scorso gennaio (Nutella maker fights back on palm oil after cancer risk study). Mentre l’azienda parla di qualità del prodotto, il rapporto punta i riflettori sui costi: quello di palma è infatti l’olio vegetale più economico disponibile sul mercato (800 dollari a tonnellata contro 845 dollari dell’olio di girasole e 920 dell’olio di canola, possibili sostituti). Con circa 185mila tonnellate di olio di palma utilizzato l’anno, Reuters calcola costi per la sostituzione per Ferrero tra gli otto e i 22 milioni di dollari.

 

 

Per Delhaize inizio 2017 positivi in Olanda e USA, male in Belgio

Il colosso nato dalla fusione di Ahold e Delhaize con punti vendita in USA, Olanda e Belgio principalmente ha chiuso il primo trimestre dell’anno con risultati altalenanti: in Europa positivi per la divisione olandese (fatturato a + 3,9 % a 3,3 miliardi di euro e margine operativo in aumento dal 4,7 al 5 %) con risultati soddisfacenti sia per Albert Heijn sia per bol.com. Note dolenti invece in Belgio, che ha visto un calo di fatturato dell’1,1 % a 1,18 miliardi di euro e dell’EBIT al 6,7 % e 28 milioni di euro. Per correre ai ripari, il gruppo ha in programma di operare una ristrutturazione e modernizzazione dei 120 punti vendita belgi, 20 di proprietà e cento in franchising. 

 
 

Ahold Delhaize entra in Coopernic, e va insieme a Coop, E Leclerc e Rewe

Ahold Delhaize, uno dei maggiori attori della Gdo nato dalla recente fusione tra l’olandese Royal Ahold (cui fanno riferimento i marchi Albert Heijin, Gall&Gall e Etos) e il belga Delhaize, dal 1° settembre sarà un membro operativo di Coopernic. La Cooperation Européenne de Référencement et de Négoce des Indépendants Commerçant è il maggiore gruppo d’acquisto europeo di cui fanno parte anche Coop Italia, E. Leclerc e Rewe Group e che contava tra i soci, dal 2015, anche Delhaize.

“La mission principale di Coopernic – si legge in una nota – rimane quella di rafforzare l’indipendenza e la prestazione di ognuno dei retailer nel suo mercato, tramite l’ottimizzazione delle condizioni commerciali con i fornitori internazionali, che assicurano un valore aggiunto ai consumatori-clienti”.

Quest’ultimo ingresso conferma Coopernic come il gruppo d’acquisto dei “big”, leader di mercato della Gdo nei rispettivi Paesi di riferimento. Ahold Delhaize ha una famiglia di 22 marchi locali con oltre 50 milioni di clienti a settimana in 11 Paesi, 6.500 punti vendita dove lavorano 375mila persone. Coop Italia, con i sui 1.200 punti vendita dove lavorano 55mila persone, è la maggiore insegna italiana, che genera un fatturato di 12,7 miliardi di euro e ha 8,2 milioni di soci consumatori.  È entrata in Coopernic nel gennaio 2015 lasciando Centrale Italiana. La francese E.Leclerc, presente in cinque Paesi europei, ha 652 punti vendita e 499 soci, un fatturato di 45,7 miliardi di euro e una quota di mercato in Francia del 20,7 %. REWE Group, con un fatturato di 52,4 miliardi di euro, 15mila punti vendita in 20 Paesi e 330mila dipendenti è tra i maggiori attori della distribuzione tedesca ed europea.

Ahold Delhaize completa la fusione e nasce un supergruppo della Gdo

il nuovo logo dell'insegna.

Ahold Delhaize annuncia la finalizzazione del processo di fusione, durato oltre un anno (vedi Royal Ahold e Delhaize, prove di fusione verso una supercatena internazionale), e nasce così uno dei maggiori gruppi della grande distribuzione mondiale, che vanta 22 marchi locali con 6.500 punti vendita in 11 Paesi, oltre 50 milioni di clienti e 375mila impiegati.

L’olandese Royal Ahold (cui fanno riferimento i marchi Albert Heijin, Gall&Gall e Etos) e il belga Delhaize (3.410 pdv in sette Paesi in tre continenti), insegne europee ma con forti interessi nel mercato USA (dove realizzano il 60% delle vendite), hanno dato vita alla quinta insegna della grande distribuzione in USA con vendite da 54 miliardi di Euro, e in Europa al quarto retailer per dimensioni.

Dick Boer, Ad di Ahold Delhaize.
Dick Boher, Ad di Ahold Delhaize.

«Oggi è l’inizio di un nuovo, importante capitolo e una opportunità unica di impegnarci ancor più verso i nostri clienti, le comunità, i soci e gli azionisti – ha dichiarato l’Ad di Ahold Delhaize Dick Boer -. Guardiamo avanti, basandoci sui valori comuni, le operazioni complementari e una storia di successo di cui siamo orgogliosi nelle nostre posizioni di eccellenza in particolare nella costa orientale degli Stati Uniti e in Europa. Le nostre forti operazioni di e-commerce e i nostri grandi 22 marchi locali condividono la passione di portare ai clienti buon cibo, convenienza e innovazione, facendo la differenza nelle comunità locali».

Presentato anche il nuovo logo, che fonde la corona del logo Ahold e il leone di Delhaize.

 

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