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Brand reputation: i tre principali fattori da non trascurare. Mai

Brand reputation? Il prodotto (o servizio) da solo non basta.

La reputazione di un marchio, al contrario, dipende da un mix di fattori: tre essenzialmente i principali: prodotto/ servizio, impatto sociale e comportamento dei vertici aziendali.

E- dettaglio ancora più importante- quando si parla di prodotto/servizio è sempre più importante curare la soddisfazione del cliente. Cosa ancora troppo spesso trascurata da molte aziende.

Ecco in sintesi quanto emerge dallo studio di Omnicom PR Group – società di consulenza strategica in comunicazione con circa 7.000 addetti nel mondo – che per la prima volta ha analizzato 9 settori chiave dell’economia italiana, con 81 brand ad essi associati, attraverso le lenti attente di oltre 1.000 consumatori “esperti

Vediamo allora nel dettaglio i tre fattori e le preferenze espresse dal campione.

 

Benefici per i clienti (Customer Benefits) 50%

● Offrire prodotti e servizi a maggior valore (trasparenza su produzione o erogazione servizio, origini materie prime, affidabilità, trattamento e protezione dei dati del consumatore, esternalità positive create) ● Maggiore attenzione per i clienti (Customer care) ● Innovazione di prodotti e servizi  

Impatto Sociale (Society Outcomes) 29%

● Prendersi cura dei dipendenti ● Contribuire alla comunità in cui si opera ● Rispetto dell’ambiente

 Comportamenti Aziendali (Management Behaviours) 21%

● Fare la cosa giusta (impegno a supportare cambiamenti su etica e trasparenza) ● Performance finanziarie e operative più solide e coerenti ● Comunicare in modo più frequente e credibile

l customer care la sfida del futuro

Come anticipato, il customer care è oggi visto come il fattore prioritario per la reputazione nell’industria retail, ma anche come l’ambito in cui vengono attualmente disattese le aspettative dei segmenti avanzati di consumatori multicanale (-9%). La customizzazione dei servizi post-vendita, elemento fondamentale e decisivo di soddisfazione nella customer experience, diventa quindi l’obiettivo da raggiungere e rappresenta un importante ambito di sviluppo e di crescita per il settore.

L’offerta di prodotti e servizi a maggior valore è la seconda priorità. Bisogni e desideri, materiali e immateriali, dei consumatori esperti, mutano al cambiare degli stili di vita e il retail, per poter colmare il gap di soddisfazione attuale (-2,8%), deve incrementare il passo e la velocità di adattamento al cambiamento sociale e al relativo valore simbolico dei beni e servizi di consumo.  

Rispetto alle tematiche legate all’ambiente, terzo elemento in ordine di priorità, dove le esperienze sono solo leggermente al di sotto delle aspettative (-0,6%), la vera sfida per il retail è quella di non perdere il terreno acquisito e di rispondere in modo sempre più efficace e all’avanguardia alle esigenze del consumatore.

Esperienze al di sopra delle aspettative sono registrate invece su innovazione (+0,4%), performance finanziarie e operative stabili (+4,9%), attenzione nei confronti dei dipendenti (+3,5%) e impatto sociale (+2,0%). Questo accade perché, se da una parte il retail è tra i settori che più sta innovando grazie alla digital transformation – combinando i vantaggi dello smart shopping (online) con l’attrazione emozionale degli spazi fisici – dall’altra ha capito molto bene che il capitale umano rappresenta la vera differenza nel servizio e che, chi sta sul mercato, non ha più l’opzione di scegliere se essere anche un player sociale che redistribuisce valore nelle vite di chi lo aiuta a crearlo: i consumatori.

“Il progresso del retail passa attraverso l’esperienza customizzata, la conoscenza e il servizio a valore aggiunto verso il consumatore, l’integrazione tra digitale e fisico e il capitale umano. Solo grazie al bilanciamento perfetto tra questi elementi, nel prossimo futuro, riusciremo a vedere sempre più brand vincenti e clienti soddisfatti”, commenta Laura Meroni, Senior Vice President di Omnicom PR Group Italia.

Performance settore per settore

In questo momento i settori che registrano il miglior rapporto tra aspettative vs. esperienze risultano essere Automotive, Fashion e Technology mentre Energy & Utilities e Farmaceutico quelli con più aree di miglioramento specialmente in considerazione della grande percentuale degli intervistati che non sa decifrare in che direzione si siano mossi questi comparti negli ultimi 6-12 mesi (verso quindi un’offerta migliore o peggiore).

Le fonti di informazione

A chi crediamo di più quando stiamo ricercando informazioni su un brand o un’azienda? In Italia il quadro è molto netto e per certi versi molto diverso dallo scenario internazionale analizzato sempre dallo studio Authenticity Gap. I consumatori si fidano più di un dipendente dell’azienda che del CEO quando si tratta di distinguere tra dichiarazioni ufficiali e fatti concreti. La seconda fonte più autorevole, è la cara e «vecchia» carta stampata, seguita da TV e amici e parenti.

 

Metodologia

I 9 settori analizzati dallo studio Authenticity Gap novembre 2018 sono: Automotive, Fashion, Energy & Utilities, Consumer Retail, Technology – Enterprise Services, Food, Farmaceutico, Design, Insurance & Banking.

Fini apre quattro punti di ristoro nei centri commerciali Il Gigante

Fini, la storica azienda modenese, oggi di proprietà per il 90% del Fondo Paladin e per il 10% della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, apre i primi quatro ristoranti in altrettanti centri commerciali del Gruppo Supermercati Il Gigante, grazie all’accordo stipulato con Commercialunione Prima srl, l’azienda di ristorazione del medesimo Gruppo.

I primi 4 ristoranti si torvano a Vimercate presso il Centro Commerciale Torri Bianche, Affi presso il Centro Commerciale Grand’Affi, a Sesto San Giovanni presso il Centro Commerciale Vulcano, a Bellinzago presso il Centro Commerciale La Corte Lombarda.

Nei ristoranti si può gustare la pasta fresca ripiena e liscia Fini cucinata direttamente sul posto e presentata al pubblico in diverse ricette e combinazioni di prezzo.

In Italia la distribuzione dei prodotti Fini avviene per l’80% attraverso la Gdo e per il 20% attraverso il canale tradizionale. Nel 2013, la quota di mercato ha raggiunto il 7,5 % a volume e il 6,8% a valore. L’export rappresenta l’8% del fatturato e i Paesi di maggior presenza sono Francia e Germania. Per il 2014 si prevede un fatturato in crescita del 4%.

Il Gruppo Il Giganteè attivo con 53 ipermercati e supermercati e occupa 5.500 dipendenti. Recentemente è entrato a far parte di Selex. Commercialunione Prima è operativa con 57 punti di ristoro tra bar, ristoranti, pizzerie e fast food prevalentemente situati nei centri commerciali.

Il temporary store valorizza la marca. Il caso Strega Alberti

temporary strega 3In un contesto di crisi e di grande sofferenza della Gdo italiana, il canale della grande distribuzione non riesce a gestire e supportare la marca, che è costretta a trovare altre modalità per presentarsi sul mercato.   Uno su tutti, presentarsi in prima persona nel mondo del retail.  Gli esempi virtuosi che ci arrivano dalle esperienze al di fuori del Bel Paese, che riflettono trend recentemente esplosi anche in Italia, ci dimostrano che uno dei modi migliori per queste aziende per comunicare la propria storia e i propri prodotti è sfruttare la logica del temporary store. Si tratta infatti di una risposta commerciale capace  di generare valore per i consumatori attraverso una formula innovativa flessibile e leggera, che unisce obiettivi di comunicazione ad obiettivi di vendita.

Esistono così in Italia una lunga serie di aziende più o meno piccole,  fortemente radicate nel territorio di appartenenza, con storie che  spesso iniziano anche prima del secolo scorso e che ancora portano  avanti l’eccellenza italiana di cui sopra.  Si tratta di aziende con un’immensa eredità e un portato culturale, oltre che economico, di cui dovremmo essere orgogliosi. Purtroppo però, la maggior parte di queste aziende non riesce a far conoscere e riconoscere la propria importanza, non riesce cioè a sfruttare al meglio il proprio potenziale.

Prendiamo l’esempio di Strega Alberti di Benevento: una storia che si perde tra la Napoli borbonica ed i movimenti  mazziniani, con l’inizio già nel 1860 della produzione del mitico liquore omonimo, ispirato a leggende che identificano  la città di Benevento come antica sede di riti stregoneschi.

Fin dalla sua nascita, il legame tra Strega Alberti e la cultura è sempre stato forte: dalle illustrazioni liberty di Marcello Dudovich all’istituzione del Premio Strega, ai poster di Fortunato Depero, famoso per le opere d’ispirazione  futurista e per le loro applicazioni nel campo pubblicitario. Il mondo della memoria di Strega ha quindi la fortuna di avere autori, icone, forme e colori particolarmente adatti alle tendenze del mondo contemporaneo. Si è trattato quindi di adeguare la propria heritage ad  esigenze e tematiche attuali ed internazionali, offrendo un pezzo della  propria storia direttamente al consumatore finale.

temporay strega 2Così, all’interno di un complesso e sfidante progetto a cavallo tra il mondo della comunicazione e quello del retail, 4F è stato coinvolto nella progettazione dei nuovi temporary stores 2014, situati nelle stazioni ferroviarie di Roma Termini e Napoli Centrale. Le scelte di design, coerentemente con il riconoscimento del portato artistico di Strega, mettono in mostra il valore estetico del marchio, mantenendo le strutture utilizzate all’interno delle stazioni, già caratterizzate da grandi trasparenze, il più “invisibili” possibile per dare maggiore visibilità al prodotto.

Allo stesso modo, anche all’interno si è deciso di mantenere l’attenzione sul prodotto evitando complementi di arredo e accessori: tutta l’offerta è riposta su scaffalature aperte e bifacciali e l’unico elemento extra-prodotto presente  all’interno dei temporary stores è composto dai poster storici dedicati a Strega da Depero.

Gli scaffali sono realizzati in legno decapato grigio, che favorisce l’esaltazione  visiva del prodotto, intervallati da elementi in laminato rosso, che attirano  l’attenzione del cliente sulle categorie di prodotto più interessanti ed  innovativi.  L’isola degli sfusi ricorda le scatole di legno utilizzate pertemporary strega 4 contenere le erbe necessarie per produrre il Liquore Strega; la loro forma aperta e la loro  posizione rende l’isola movimentata e facile da leggere su tutto il perimetro.  Il prodotto è così disponibile alla portata del cliente a 360°, favorendo le operazioni di pick & mix dei prodotti.

a cura di Red-Marketing&Trade

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