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Retail together: a sostegno delle aziende in difficoltà per il Coronavirus

Per sostenere il tessuto imprenditoriale messo in difficoltà dalla pandemia di Covid-19, Retex, azienda leader sul fronte dell’innovazione tecnologica per il retail, insieme con ARAD.Digital, boutique di consulenza strategica focalizzata su e-commerce e omnicanalità in ambito retail, lancia il progetto Retail Together che per le prossime settimane metterà a disposizione gratuitamente di CEO e Top Manager delle aziende italiane un pool di 20 esperti in specifiche aree di business per una consulenza finalizzata a individuare possibili strategie per affrontare la crisi, secondo specifiche modalità spiegate nel sito dedicato.

Vogliamo offrire, attraverso il progetto Retail Together – commenta Fausto Caprini, Amministratore Delegato di Retexun nostro contributo per sostenere le aziende italiane del retail che attraversano questo momento di grossa difficoltà per l’emergenza Coronavirus. Retex da dieci anni porta con successo l’innovazione tecnologica nel retail nei settori che meglio rappresentano il Made in Italy, aiutando le imprese nel loro business domestico e internazionale.”

“Uno dei valori di ARAD.Digital è l’inclusività, perché nata con l’idea di mettere a disposizione delle aziende la competenza di esperti provenienti dal mondo dell’impresa – commenta Maria Laura Albini, Partner di ARAD.Digital – Il progetto Retail Together nasce dal desiderio di tutti i professionisti del nostro network di dare il proprio contributo al Paese, sia per trovare risposte nell’immediato, sia per sfruttare questo momento come un’opportunità per ripensare le attuali logiche operative e ripartire domani più forti di prima.”

I professionisti di Retex e di ARAD.Digital hanno una solida esperienza in ambito retail nei settori Fashion, Food&Beverage, GDO, Beauty, Hospitality e Design. Tramite il portale dedicato www.retailtogether.it sarà possibile prenotare un appuntamento scegliendo una tra le otto macro-aeree tematiche che si desidera approfondire: corporate, retail, cross channels, product, e-commerce, operations e technology strategy, insieme a internationalization strategy dedicata al business nel mercato cinese. Basterà descrivere l’ambito di interesse e si verrà messi in contatto con l’esperto più adatto a fornire un’opinione qualificata in merito.

Il progetto rientrerà nel novero di prodotti e soluzioni tecnologiche presenti sul sito solidarietadigitale.agid.gov.it del Ministero per l’Innovazione Tecnologica e la Digitalizzazione, realizzato con il supporto tecnico dell’Agenzia per l’Italia Digitale, che imprese e associazioni italiane hanno messo a disposizione di utenti e aziende a titolo gratuito per ridurre l’impatto sociale ed economico del Coronavirus.

Coronavirus: l’importanza di schermare i lavoratori a contatto con il pubblico

Per sostenere gli operatori di quei comparti che non si possono fermare di fronte all’emergenza COVID-19, come i farmacisti e gli addetti impiegati nel settore alimentare, COVISTOP (Strategie di Controllo e Vigilanza per la salute degli Operatori) ha realizzato una barriera parafiato impermeabile pensata da Eurostands e disegnata dall’architetto Alessandro Ballocchi.

Durante uno scambio verbale, uno starnuto o un colpo di tosse, infatti, accade frequentemente che si emettano particelle di saliva creando condizioni sfavorevoli al mantenimento dello stato di salute.

Per ridurre tali rischi è possibile posizionare tra gli operatori e gli interlocutori la barriera parafiato COVISTOP al fine di consentire di lavorare quotidianamente con maggiore sicurezza. Disponibile in sole 24 ore, è uno strumento che può essere installato autonomamente in modo semplice e rapido, contribuendo ad arginare il contagio e garantendo una protezione immediata contro il virus.

“In soli due giorni di lavoro abbiamo convertito la fabbrica e messo in produzione questo prodotto – spiega Maurizio Cozzani, Amministratore Delegato di Eurostands – L’obiettivo è tutelare la messa in sicurezza del nostro sito produttivo andando a ricercare alternative che ci consentono di mantenere in moto i nostri macchinari durante questi difficili giorni che il nostro settore sta affrontando. Una risposta che la nostra azienda, con l’entusiasmo e la convinzione delle donne e degli uomini di Eurostands, ha saputo dare in maniera compatta e unita.”

La barriera parafiato è realizzata in plexiglass, un materiale infrangibile, riciclabile al 100%, resistente agli urti e, non da ultimo, di facile gestione igienica quotidiana. Essendo costituita da un’unica lastra di PMMA, infatti, la manutenzione è semplice da effettuare mediante l’utilizzo di panni non abrasivi e prodotti disinfettanti detergenti antistatici facilmente reperibili in commercio.

 

Covid-19: penuria mascherine protettive. L’offerta di AliExpress

E’ aumentata di quasi tredici volte la frequenza con cui vengono effettuate ricerche relative alle maschere, da quando è scopiata l’emergenza sanitaria innescata dal coronavirus. A pubblicare il dato è AliExpress, uno dei marketplace retail globali di Alibaba Group. AliExpress ha risposto con misure che assicurino un prezzo equo sulla propria piattaforma, prendendo provvedimenti nei confronti di quei venditori che hanno aumentato immotivatamente il prezzo degli articoli più richiesti sfruttando la grande domanda di questo momento. Inoltre è in contatto con produttori e distributori certificati cinesi per facilitare la fornitura di materiale medico e protettivo, come maschere e guanti, al prezzo di fabbrica. La piattaforma cross-border continua a lavorare intensamente per garantire consegne tempestive in tutta Europa, sfruttando l’hub logistico di Cainiao, il braccio logistico di Alibaba, presso l’aeroporto di Liegi (Belgio). In questo modo, è in grado di gestire rapidamente le consegne da un minimo di 3 a un massimo di sette giorni.

Inoltre, la piattaforma ha reso disponibile un’ampia gamma di prodotti molto richiesti, come il gel igienizzante per le mani (disponibile sulla piattaforma al prezzo di fabbrica) o articoli per il fitness e le attività indoor, particolarmente ricercati dalle numerose persone che in questo momento sono costrette a stare in casa.

AliExpress ha anche messo a disposizione, sulla homepage del proprio sito, un manuale, pubblicato e distribuito dalla Jack Ma Foundation e Alibaba Foundation in collaborazione con il First Affiliated Hospital, Zhejiang University School of Medicine, che contiene indicazioni utili e best practices basati sull’esperienza maturata in Cina e che hanno portato a esiti positivi nel trattamento di pazienti affetti dal Covid-19. Attualmente il manuale è disponibile in lingua cinese e inglese, mentre le versioni in lingua italiana, coreana, giapponese e spagnola saranno rilasciate a breve.

 

 

Coronavirus: Monte Zovo attiva un’assicurazione per i propri dipendenti

L’azienda Monte Zovo di Caprino Veronese proprietà della famiglia Cottini, in questa fase di emergenza sanitaria innescata dal Covid-19, oltre ad attuare tutte le disposizioni normative previste per contenere il contagio nei luoghi di lavoro, ma ha anche messo in campo delle iniziative per tutelare ulteriormente la salute e per sostenere il morale del proprio personale. Monte Zovo ha attivato una copertura assicurativa per tutti i dipendenti, a sostegno di eventuali spese nel caso in cui venisse contratto il virus. Tutti i lavoratori sono stati omaggiati con un pasto completo, con pasta fatta a mano e altre prelibatezze realizzate da un ristorante locale, accompagnato da un vino Monte Zovo. Nell’omaggio anche una lettera con il consiglio di godersi il pasto in compagnia dei propri familiari e con serenità. Per far fronte inoltre alla carenza dei dispositivi sanitari di protezione individuale, Annalberta Cottini si è incaricata della cucitura a mano di mascherine, in tessuto lavabile e sterilizzabile a 100° C, distribuite ai dipendenti come ulteriore supporto.
Monte Zovo non resta ferma nemmeno dal punto di vista produttivo. Continua il lavoro commerciale e di marketing ed è allo studio l’implementazione del sistema di acquisto online e consegna a domicilio dei prodotti dell’azienda. Per tutto il periodo dell’emergenza verrà inoltre garantita la consegna gratuita nell’area di Verona. Si rinnova così l’attenzione per il territorio, che caratterizza da sempre la conduzione aziendale della famiglia Cottini, riaffermata di recente anche con il progetto Bio Verona. Monte Zovo è infatti tra i soci fondatori del neonato Bio Distretto della Produzione della Comunità del biologico e dell’Agro biodiversità di Verona, Valpolicella, Baldo, Garda, Lessina.
“Per noi è fondamentale non farsi prendere dallo sconforto – commenta Diego Cottini, titolare con la moglie Annalberta e i figli Mattia e Michele – non solo nella speranza che tutto si risolva quanto prima, ma anche per continuare, per quello che possiamo, a dare linfa vitale al nostro sistema economico. Pensiamo infatti che ogni azienda debba fare la propria parte in questa fase così delicata per la nostra economia”.

Vendite in Gdo: +16,4%. Pesa l’effetto Covid-19

Le vendite della Grande Distribuzione Organizzata continuano la crescita: +16,4% a valore a parità di negozi. E’ la terza settimana con trend positivo a doppia cifra, rispetto allo stesso periodo del 2019.

Come nella settimana precedente è il Sud Italia a registrare gli incrementi più alti su base tendenziale: +28,4%. Nord Est (+18,6 %), Seguono Centro (16,8%), Nord Ovest (+10,1%).Queste alcune delle evidenze sottolineate da Nielsen.

“È trascorso un mese dall’inizio dell’emergenza sanitaria ed è ovvio che le vendite della GDO rispecchino la trasformazione della vita degli italiani in abitudini sempre più ‘domestiche’ – dichiara Romolo de Camillis, Retailer Service Director di Nielsen Connect in Italia – Sottolineiamo però che i trend di crescita durante l’ultima settimana hanno iniziato a dare forti segnali di cambiamento, in particolare a livello di formati. L’ascesa dell’eCommerce e dei negozi di vicinato rispecchiano l’esigenza di evitare lunghi tragitti casa-negozio, nonché di evitare code e assembramenti, così come il calo degli specialisti drug ha come causa principale la necessità dei consumatori di concentrare gli acquisti in un solo negozio.”

A livello di format distributivi, il trend maggiore si registra nei Liberi Servizi (+46,3%), nei Supemercati (+30,4%) e nei Discount (+22,5%). Iniziano a calare invece le vendite di Specialisti Drug (-18,9%) e Ipermercati (-3,7%).

Per quanto riguarda l’eCommerce, il trend delle vendite di prodotti di largo consumo online da lunedì 9 a domenica 17 marzo è stato del +97,2%, in rialzo di 15pp rispetto al trend della settimana precedente.

La crescita di queste settimane risponde anche alla nuova esigenza di consumare pasti esclusivamente in casa, date le restrizioni governative. Si accentua il calo dei format Cash & Carry, con un trend negativo del -44,7%, che sono il principale canale di approvvigionamento per gli operatori HoReCa (ospitalità/ristorazione). Questo canale potrà vedere una ripresa alla fine della quarantena, con la riapertura dei servizi di bar e ristorazione al pubblico.

La cronaca della settimana

Il weekend della quarta settimana dall’inizio dell’emergenza sanitaria (9-15 marzo) ha visto un calo nelle vendite della GDO, mentre i restanti giorni della settimana hanno tutti mantenuto trend positivi rispetto alle stesse giornate del 2019. In particolare, il picco si è registrato martedì 10 (+45,7%). Mentre sabato e domenica il calo (omogeneo in tutte le aree geografiche) è stato rispettivamente di -19,9% e -36,2%.

Il dettaglio: le categorie

Le categorie di prodotti maggiormente impattate durante la settimana 11 del 2020 (9 – 15 marzo) sono sempre legate ai tre “effetti” identificati da Nielsen:

  1. effetto “stock”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: latte UHT (+62,2%, 14,1 milioni in più settimana su settimana), pasta (+65,3), conserve animali (+56,0%), farina (+185,3%), uova di gallina (+59,6%), surgelati (+48,0%), caffè macinato (+26,2%), burro (+71,9%), acqua in bottiglia (+20,1%) e all’interno del comparto bevande diventa il segmento trainante, riso (+71,2%) e conserve rosse (+82,2%);
  2. effetto “prevenzione e salute”, in ordine di grandezza rispetto al fatturato generato: guanti +362,5% per un totale di 7,4 milioni, detergenti superifici (+49,7%), carta igienica (+43,3%), carta casa (+52,4%), sapone per le mani, liquido e solido (+100,3%), candeggina (+99,9%), salviettine umidificate (+196%), alcol denaturato (+169,2%), termometri (+115,9%) e fazzolettini di carta (+43,1%);
  3. effetto “resto a casa”, da un lato crescono categorie che potrebbero essere considerate adatte a un aperitivo casereccio, affettati (+32,4%), mozzarelle (+43,4%), patatine (+31,3%), birre alcoliche (+13,8%), ma cresce anche quello che possiamo considerare “comfort food”, spalmabili dolci (+57,7%), pizza surgelata (+54,3%) e tavolette e barrette di cioccolato (+21,9%). In calo anche molti segmenti del comparto make-up (-60%) e profumeria (-61,9%).

 

Pam Panorama a sostegno dell’economia italiana

“Insieme a te per l’Italia” è il messaggio scelto da Pam Panorama per la campagna a sostegno dell’economia Italiana in questo momento di grande apprensione per il Paese. L’iniziativa consiste nel promuovere la scelta e l’acquisto, in tutti i punti vendita del territorio nazionale, di articoli realizzati e prodotti da aziende con stabilimenti siti in Italia per dare un aiuto concreto garantendo occupazione e reddito alle famiglie italiane e di residenti in Italia.

Pam Panorama, da sempre sinonimo del Made in Italy come testimoniato anche dal tricolore presente nel logo, con questa iniziativa si mette al fianco delle famiglie e delle imprese italiane promuovendo i prodotti del territorio nazionale.

“L’emergenza Coronavirus ci tocca tutti da vicino e percepiamo quotidianamente dai clienti dei nostri punti vendita la preoccupazione per questo difficile momento per il nostro paese. – afferma Gianpietro Corbari, amministratore delegato Pam Panorama – La nostra insegna ha nel dna i valori di italianità e siamo orgogliosi dei prodotti del nostro territorio e di chi con passione li crea ogni giorno; con questa iniziativa vogliamo dare sostegno a tutte quelle aziende che producono e danno lavoro in Italia.”

L’iniziativa  sarà supportata da una campagna di comunicazione su stampa, web e social oltre alle attività di comunicazione nei punti vendita ad insegna Pam, Panorama, Pam local e Pam City di tutto il territorio nazionale.

 

Coronavirus: un nuovo modo di fare la spesa anche in Nova Coop

Con l’estensione a tutta Italia delle misure di emergenza per contenere il Coronavirus contenute nel Decreto firmato nella notte dal Presidente del Consiglio (DPCM 09 marzo 2020), Nova Coop ha immediatamente esteso le nuove prescrizioni per fare la spesa in sicurezza a tutti i negozi della sua rete di vendita: 60 in Piemonte e 3 in alta Lombardia.

Nello specifico, sono state sistemate all’interno di tutti gli spazi commerciali delle segnaletiche orizzontali che permettono di rispettare le distanze di sicurezza anche nelle aree di maggior affollamento, come i banchi servito e la barriera casse, che da domani verranno via via adeguate con un altro elemento di protezione per i lavoratori e i clienti con barriere in plexiglass. In tutti i punti vendita la cartellonistica verticale e la radio di supermercato offrono ai clienti le raccomandazioni sulle corrette modalità di movimento e il personale ha ricevuto indicazioni sui comportamenti da mettere in atto per contenere gli assembramenti e far rispettare i flussi in ingresso secondo specifiche numeriche. Nova Coop raccomanda a tutti in particolar modo di accedere al punto vendita solo se muniti di carrello della spesa e di non presentarsi in gruppo per fare la spesa ma di definire una persona per famiglia.

Le dotazioni di sicurezza per il personale

A partire dai giorni scorsi tutti gli operatori di cassa sono stati dotati di guanti monouso, con la specifica di effettuarne la sostituzione ogni 2-3 ore e di non portarsi le mani al naso, le orecchie o la bocca. In maniera progressiva su tutta la rete, nel più breve tempo possibile, si sta inoltre procedendo ad installare alle casse barriere protettive in plexiglass, per la maggiore tutela degli operatori. Modalità più stringenti per ridurre i contatti interpersonali sono stati adottati anche lungo la catena logistica.

Potenziati i servizi di spesa online

Da alcuni giorni sono stati potenziati i servizi di Nova Coop per fare la spesa in digitale sulla piattaforma  www.laspesachenonpesa.it, che raggiungono un milione di piemontesi coprendo l’intero territorio comunale di Torino e i seguenti comuni della provincia: Alpignano, Beinasco, Collegno, Grugliasco, Rivoli, Pianezza, Venaria.

Per venire ulteriormente incontro alla clientela, la Cooperativa ha deciso la gratuità del servizio di consegna Coop a Casa per tutti, senza limitazioni di età, per spese superiori a 60 euro, fino al 12 aprile.

 

Da Nova Coop un premio ai dipendenti impegnati nella gestione dell’emergenza

La Presidenza di Nova Coop ha deciso di erogare un contributo straordinario, in buoni spesa, di euro 200 ai propri dipendenti. Con questo messaggio inviato a tutti i dipendenti il Presidente della cooperativa Ernesto Dalle Rive desidera ringraziarli per il lavoro ordinario e straordinario che “in queste dure giornate di emergenza viene richiesto alle lavoratrici e ai lavoratori della cooperativa, impegnati a svolgere un importante servizio a favore dei nostri soci e dei clienti, in coerenza con il ruolo di servizio alla comunità che svolge la grande distribuzione”.

Il Presidente di Nova Coop Ernesto Dalle Rive dichiara:

«In questi giorni è importante rimanere calmi e ad evitare la psicosi da accaparramento. Nei nostri punti vendita non c’è nessun problema di approvvigionamento delle merci e anche la produzione dei nostri fornitori continua normalmente, come l’attività dei magazzini e il movimento dell’intera catena logistica, mentre stiamo dotando i nostri negozi di soluzioni aggiuntive per fare la spesa rispettando le distanze di sicurezza anche all’interno delle superfici commerciali. Abbiamo inoltre predisposto comitati speciali di coordinamento per agevolare il monitoraggio delle operazioni e intervenire tempestivamente laddove dovessero emergere delle criticità. Invitiamo quindi i consumatori a continuare a scegliere i nostri punti vendita con fiducia, adottando la precauzione di fare la spesa solo una persona per famiglia, in modo da ridurre l’affollamento nei negozi e permettere anche al personale di lavorare in modo più agevole e sicuro».

 

 

L’e-commerce cresce a doppia cifra sull’onda del coronavirus

Se l’e-commerce negli ultimi mesi si è assestato intorno al 40%, la paura del contagio per contatto fisico, ha impresso sul canale un’ulteriore crescita: la settimana in cui sono emersi i timori legati al “Coronavirus”, infatti, si è registrato un aumento del 58,3% delle vendite dei retailer on-line puri e di quelli tradizionali operanti anche nell’ecommerce. Ecco  una delle principali evidenze emerse dalle rilevazioni di IRI.
Analizzando i dati giornalieri delle vendite emergono due dinamiche molto importanti: l’emergenza da panico del weekend e la sostituzione del servizio a casa a vantaggio del cosiddetto Click&Collect (ritiro dell’ordine presso un punto vendita fisico o deposito del distributore).

A fronte di una crescita fisiologica del trend tra lunedì e venerdì, le prime notizie di allarme trasmesse dagli organi di informazione, il pomeriggio del 21 febbraio, ha prodotto un effetto immediato di impennata degli ordini verso i siti di e-commerce di Largo Consumo che ha interessato tutto il fine settimana, raggiungendo addirittura un +101% sabato 22.
In un contesto di incertezza, al fine di recuperare il più presto possibile il prodotto ordinato on-line, molti consumatori hanno optato per il ritiro presso il punto vendita (Click&Collect) che ha conseguentemente registrato tassi di incremento sopra ogni possibile aspettativa e molto superiori al trend già positivo degli ultimi mesi e della prima parte della settimana stessa.
“E degno di rilievo come, in situazioni di emergenza, il consumatore abbia fatto ricorso a tutti gli strumenti che la tecnologia e gli operatori del canale hanno messo a disposizione: infatti domenica 23 febbraio i carrelli dei Prodotti di Largo Consumo acquistati on-line e ritirati direttamente nei negozi sono stati più del doppio (+205,4%) rispetto
all’anno precedente, passando da un incidenza media del 6,0% ad oltre il 14% del totale delle vendite”- ha commentato Angelo Massaro, Amministratore Delegato di IRI Italia.

 

Coronavirus e province prossime alla zona rossa: andamento delle vendite. Le stime di IRI

Ogni azione ha una reazione e se una farfalla batte le ali in Brasile, di sicuro all’altro capo del globo succederà qualcosa. Magari un uragano. Quindi nessuna meraviglia se l’improvvida scelta di banchettare a pipistrelli in Cina ha innescato l’assalto ai supermercati in Italia (con annessa corsa al “carrello di scorta”). 

Resta da vedere con quali effetti.

A verificarlo ci ha pensato IRI che ha scelto di misurare i primi effetti del fenomeno “Coronavirus” sulle vendite della Grande Distribuzione nelle provincie del Nord Italia prossime alla “zona rossa”.

E’ emrso che l’impatto sulle vendite della settimana tra il 17 e il 23 febbraio – quando la diffusione delle notizie e le ordinanze restrittive sono state attivate – è stato molto significativo nelle provincie toccate dal fenomeno in Lombardia, Emilia e Veneto, e nelle zone prossime ad uno dei focolai del virus, quello del ‘triangolo’ Codogno – Casalpusterlengo – Castiglione d’Adda,
Bene lo dimostra la tabella che riporta la variazione % delle vendite in alcune provincie del Nord Italia durante la settimana del 17-23 febbraio rispetto alla media delle 4 settimane precedenti e il confronto con il resto dell’Italia.

In tutte le provincie è evidente una crescita sostanziale, con ogni probabilità legata a una ricerca di disinfettanti e materiale igienico ma anche beni di prima necessità, come farina, passate, zucchero, sale, latte e acqua. Il resto del paese, sempre secondo le stime ad oggi elaborate ha registrato nell’analogo periodo un incremento delle vendite pari al 2,7%.
Il caso più eclatante si registra a Piacenza dove il picco dell’andamento delle vendite dei negozi monitorati da IRI ha mostrato un incremento del 18,5% rispetto alla media delle 4 settimane precedenti. Più contenuti gli effetti nella provincia di Lodi dove si registra “solo” un 7,0% in più.
Si è trattato di un afflusso straordinario ai punti vendita che ha coinvolto anche il capoluogo Lombardo. Milano ha infatti registrato nella medesima settimana un 11,9% di vendite in più.

Zona rossa: inversione di tendenza
Andando poi ad analizzare quella che è stata definita la “zona rossa” le stime di IRI ad oggi elaborate indicano un calo degli acquisti pari al 15,6% sempre rispetto alla media delle 4 settimane precedenti.
“Sono dati ancora preliminari ma comunque abbastanza significativi. Il fenomeno è purtroppo inedito nelle sue dimensioni e gli impatti che potrà avere sulla filiera del Largo Consumo sono di difficile previsione.- ha commentato Angelo Massaro, Amministratore Delegato di IRI – Dal nostro punto di vista continueremo a monitorare con tempestività la situazione fornendo aggiornamenti regolari sui trend con occhio particolare al canale Online per il quale ci aspettiamo dinamiche simili”.

Pensieri e parole (e anche qualche azione) al tempo del coronavirus

E’ arrivato all’improvviso, il SARS- Cov- 2. Portandosi un variegato bagaglio di conseguenze.

Dagli inevitabili provvedimenti sanitari alle reazioni isteriche (che hanno guidato i più fanatici all’arrembaggio tra le corsie dei supermercati e gli scaffali delle farmacie), fino ai risvolti più subdoli e surrettizi che si stanno incuneando nel sistema  economico. Una minaccia preoccupante che ha portato Confcommercio a dichiarare: “Il protrarsi dell’emergenza coronavirus oltre aprile-maggio potrebbe tradursi in una riduzione del Pil dello 0,3-0,4% con un pesantissimo impatto nel turismo – a rischio, tra marzo e maggio, 21 milioni 700 mila presenze con una riduzione di spesa di 2,65 miliardi di euro – e nel settore dei pubblici esercizi che, con un rischio occupazionale già ora valutato in circa 100mila unità, chiede il riconoscimento, a livello nazionale, dello stato di crisi”.

La distribuzione

Sul fronte dell’accaparramento di generi alimentari, la distribuzione ha cercato di calmare gli animi come dimostrano per esempio, le parole di Giorgio Santambrogio, Amministratore Delegato di Gruppo VéGé:A nome di tutte le imprese di Gruppo VéGé, che rappresentano oltre 3.500 supermercati in tutta Italia, mi sento di poter rassicurare tutti i nostri clienti, ma più in generale tutti i cittadini italiani, che non sussistono assolutamente problemi di scarsità di beni. Tutta la distribuzione è preparata, i magazzini sono pieni ed il flusso logistico con i fornitori è nella norma. Il ripristino delle scorte, nonostante l’incremento delle vendite del 50%, è continuo e quindi occorre evitare scene di panico davanti agli scaffali nei supermercati.”

O quelle di Sami Kahale, CEO di Esselunga che ha dichiarato: “Esselunga ha affrontato un aumento significativo e inaspettato della domanda, a causa della diffusione del coronavirus. Negli ultimi due giorni, abbiamo gestito in modo efficiente questo incremento improvviso e siamo riusciti a soddisfare un livello di domanda pari a più del doppio del normale. Anche oggi abbiamo assistito allo stesso aumento di richieste che abbiamo soddisfatto. Non ci sono carenze di prodotti nei nostri magazzini e non prevediamo di averne.”  

Chiusi all’aperitivo

Quanto alla chiusura anticipata alle 18 di alcune tipolgie di esercizi, l’unanimità non esiste. Capita per esempio di sentire: “Io ho una yogurteria e apro alle 15,00, chiudere dopo tre 3 ore soltanto non è proprio il massimo…”; oppure: “Ma perché dopo le 18? E gli assembramenti per la colazione, non sono ugualmente rischiosi, allora?”

Ma c’è anche chi – molto giudiziosamente – sottolinea che gli aperitivi serali (ovviamente quelii a Milano, più degli altri) si caratterizzano proprio per una densità da paese asiatico. Dunque, questo benevolo “coprifuoco” ha decisamente un suo perché…

Prodotti: chi sale e chi scende

Di fatto, la paura fa 90 e – accanto ai beni alimentari di prima necessità – tra i prodotti più gettonati ecco apparire i gel igienizzanti per le mani. Come emerge dai dati Nielsen, infatti, i volumi di vendite di questo comparto sono schizzati alle stelle. Ed entro fine febbraio è previsto un milione di pezzi venduti, mentre solo nelle prime 6 settimane dell’anno (dunque anche prima che scattasse l’emergenza in Italia) il sellout è stato di 900mila confezioni, pari a un fatturato di 2,5 milioni di euro. Altro dato eclatante – che racconta molto  – è che rispetto allo scorso anno il giro d’affari del segmento è aumentato di 9 volte (+827%).

Tuttavia, per altri generi di prodotti le cose non vanno altrettanto bene. Stando ai dati di CheckBonus – strumento di drive to store e analitiche per il mondo del retailer – pare infatti che nei giorni 22-23-24 febbraio ci sia stato un crollo drastico degli acquisti legati a beni considerati non di prima necessità; l’oggettistica per la casa è infatti crollata del 39%, l’abbigliamento ha registrato un calo indicativo del 26%, mentre in salita il reparto del surgelato, che ha visto una crescita delle vendite di circa il 24%.

Analizzando lo sviluppo della pedonalità nazionale (ingressi nei punti vendita), CheckBonus  ha notato come il rischio percepito del Coronavirus sia cresciuto fortemente nel giro di poche ore, passando da un differenziale del -19% del giorno 22 rispetto alla settimana precedente, ad un -29% del giorno 23.

…E l’alta finanza?

Se nella vita di ogni giorno il sentimento ondivago dei consumatori evidenzia reazioni disparate (per lo più tendenti al brutto), cosa succede nel mondo della finanza?

Al netto delle perdite in borsa e di uno spread (italiano) nuovamente anabolizzato, non mancano voci più rassicuranti come quella Buffet (guru di Wal Street) che – nonostante l’emergenza coronavirus-  scrive agli azionisti Berkshire Hathaway, confermando la propensione ad acquistare azioni in ottica di lungo periodo: inutile comprare e vendere seguendo le news quotidiane.

Pessimisti e ottimisti, disfattisti e propositivi, apocalittici e integrati. E’ più che palese: come diceva Biaso Valentino, “ per troppo variar natura è bella”…

 

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