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Apofruit, in via di ultimazione il rinnovo dello stabilimento di Altedo

Sarà completato entro poche settimane il rinnovo del magazzino Apofruit ad Altedo (Bologna) per la lavorazione di prodotti ortofrutticoli. Si tratta di un intervento particolarmente importante per la cooperativa, che ha richiesto un investimento complessivo di 4 milioni di euro e che consentirà di contare su una moderna capacità di stoccaggio di oltre 25.000 quintali, portando così la capacità totale di conservazione a circa 160.000 quintali.

A illustrare maggiori dettagli sull’intervento è Ernesto Fornari, Direttore Generale di Apofruit, che spiega: “Altedo è una realtà storica per la nostra Op e l’intervento che abbiamo messo in campo conferma innanzitutto la volontà di continuare a investire anche in Emilia, così come in tutti i territori in cui siamo presenti. Altedo, nello specifico, è un hub essenziale per la lavorazione di alcuni generi ortofrutticoli, quali le patate, le cipolle e le pere. In particolare, tra Patata di Bologna Dop e Consorzio Selenella, in questo stabilimento sono lavorati annualmente 220.000 quintali di patate, 65.000 quintali di cipolle, 100.000 quintali di pere e 9.000 quintali di asparagi grazie al lavoro di 120 persone tra dipendenti e collaboratori”.

A poche settimane dalla conclusione dei lavori, la riqualificazione del magazzino di Altedo è stata mostrata al CdA della cooperativa. Si tratta  di uno degli interventi più importanti programmati negli ultimi anni, anche a livello di investimento. “A tal proposito, beneficeremo di un contributo del 60% sulla spesa sostenuta, poiché la nostra cooperativa è risultata assegnataria di contributi OCM. Inoltre il nuovo stabilimento permetterà una lavorazione e una gestione decisamente migliori di tutte le merci in transito, grazie a un impianto frigorifero di ultima generazione che non utilizza ammoniaca e a una zona di carico completamente rinnovata” aggiunge Fornari.

L’inaugurazione ufficiale della riqualificazione del magazzino è in programma nelle prime settimane dell’estate 2025, quando già la struttura sarà completamente operativa.

Le difficoltà non piegano Apofruit, bilancio 2023 a 274 milioni di euro

Per Apofruit il 2023 si chiude positivamente, sia per i soci produttori sia per la cooperativa. A fronte di un’annata contraddistinta da imprevisti e grandi difficoltà – in primis l’alluvione in Romagna, ma non solo -, i numeri a consuntivo risultano soddisfacenti e premianti: il valore della produzione è pari a 274 milioni di euro, rispetto ai 268 milioni del 2022. A livello di Gruppo, quindi comprendendo anche Canova, Canova France, Canova Spagna, Piraccini, Mediterraneo Group e Vivitoscano, sono stati raggiunti i 351 milioni di euro rispetto ai 340 milioni dello scorso anno. In ragione di questi risultati, dove tutte le società del gruppo hanno ottimamente performato, l’utile netto del Gruppo, post-imposte, si attesta a 884.000 euro, rispetto ai 331.000 euro del 2022. Il patrimonio netto di Gruppo infine è di € 108.536.000.

“Il 2023 è stato un anno profondamente controverso, che in campagna ha visto tantissimi problemi. A tutta la drammaticità dell’alluvione in Romagna, si sono infatti aggiunte le conseguenze di gelate, grandinate e siccità. Insomma, una vera e propria tempesta perfetta, che ha fatto crollare i quantitativi conferiti. Abbiamo infatti toccato il minimo storico di 1.356.000 quintali di ortofrutta conferiti, con una riduzione del 19,5% rispetto al 2022” spiega Mirco Zanotti, Presidente di Apofruit.

I risultati positivi, però, sono stati determinati dal mercato. “A fronte di una situazione così complessa a livello produttivo, la campagna commerciale si è rivelata molto soddisfacente durante tutto l’anno, per cui abbiamo chiuso il bilancio 2023 con un totale di liquidato di 127.148.000 euro, ovvero un +8,6% rispetto al 2022. Un dato niente affatto scontato, visto appunto che è venuto a mancare praticamente quasi il 20% dei quantitativi di ortofrutta. Le ragioni di questa performance sono da ricercare, in gran parte, nei prezzi mediamente sostenuti che hanno avuto costantemente le diverse referenze ortofrutticole, dai kiwi verdi ai kiwi gialli, dalle patate alle cipolle, solo per fare alcuni esempi dei prodotti che hanno registrato alcune tra le migliori performance. Del resto, nel caso di kiwi, cipolle e patate, ci siamo trovati di fronte a una carenza a livello globale, il che ha contribuito a mantenere elevate le quotazioni” aggiunge Ernesto Fornari, Direttore Generale di Apofruit.

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