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Fairtrade, tre giorni a maggio per invitare a consumare equo, in tutto il mondo

Una campagna mirata ai consumatori e al loro senso etico, che invita a riflettere sull’origine e le condizioni di produzione per una spesa più consapevole: è questo il senso del World Fairtrade Challenge, che si terrà dal 12 al 14 maggio in appositi spazi allestiti della grande distribuzione, oltre che in un centinaio di bar in tutta Italia e in alcune università. Tre giorni in cui l’associazione inviterà tutti a consumare, a colazione e non solo, prodotti certificati di commercio equo come caffè, tè, zucchero, biscotti, frutta secca, cioccolato e marmellate per sostenere chi li produce. La giornata mondiale del commercio equo si celebra il 13 maggio in tutto il mondo.

 

Il primo 29 anni fa, oggi sono 35mila

Il primo prodotto Fairtrade, il caffè, è apparso nei Paesi Bassi nel 1988. Quasi 30 anni più tardi, più di 35mila prodotti del commercio equo sono venduti in tutto il mondo e il numero aumenta di anno in anno: sempre più agricoltori e lavoratori, attraverso il loro impegno, possono costruire una vita più dignitosa e un futuro migliore per le loro famiglie e comunità. Il sistema internazionale Fairtrade, infatti, assicura che le aziende paghino un prezzo più equo per ciò che viene coltivato, oltre a una somma extra di denaro destinata ad agricoltori e lavoratori, da investire nelle loro organizzazioni o comunità.

La “Challenge 2017” coinvolgerà anche i consumatori di Austria, Belgio, Canada, Danimarca, Finlandia, Germania, Australia, Corea, Olanda, Nuova Zelanda, Norvegia, Polonia, Sudafrica, Spagna, Svezia e Stati Uniti. L’obiettivo è organizzare l’evento Fairtrade più grande al mondo: un’occasione per i consumatori di sentirsi parte di un movimento globale, con la consapevolezza che tramite le proprie scelte di consumo si possono sostenere i produttori dei Paesi in via di sviluppo.

Si potrà partecipare alla “Grande Sfida” registrando le colazioni Fairtrade consumate nei locali, a casa o negli atenei e i momenti dedicati all’iniziativa, come una pausa caffè con i colleghi di lavoro o una cena con la famiglia, sull’apposito sito web www.fairtradechallenge.org. Una mappa indicherà i luoghi e l’ora di tutti gli eventi nel mondo.

Ciascuno è poi invitato a organizzare la propria colazione “equa” e a postare le immagini che si sfideranno in un contest fotografico ideato per l’occasione da Fairtrade Italia. 

 

I numeri del movimento
Sono oltre 1,6 milioni gli agricoltori e lavoratori in 75 Paesi che aderiscono a Fairtrade. L’ultimo arrivato, l’anno scorso, è il Tagikistan.

Ci sono più di 1.800 Fairtrade Towns, città, villaggi e altre comunità in 28 Paesi, e decine di migliaia di attivisti e consumatori.

I consumatori hanno speso 7,3 miliardi di euro in prodotti Fairtrade nel 2015, +16% sul 2014.

Il Fairtrade Premium è aumentato in modo significativo e ammonta a 138 milioni di euro (dato riferito al 2015), in crescita del 30% a partire dal 2014. 

Caffè: 430 organizzazioni impiegate nella coltivazione di caffè Fairtrade, 856.000 coltivatori di caffè in 30 Paesi hanno ricevuto 71 milioni di euro di Premium +18% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite sono aumentate del 18% rispetto al 2014.

Banane: 131 gruppi di coltivazione in 12 Paesi, più di 22.000 piccoli coltivatori e lavoratori hanno ricevuto più di 27 milioni di euro in Premium +11% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite sono aumentate del 12% rispetto al 2014.

Cacao: 129 organizzazioni in 19 Paesi, più di 197.000 piccoli agricoltori e lavoratori hanno ricevuto 18 milioni di euro in Premium, in crescita del 26% rispetto al 2014. Nel 2015, le vendite di semi di cacao sono aumentate del 27% sul 2014.

Uova di Pasqua Solidal Coop e Baum, Fairtrade dentro e fuori

Un gesto che è anche una dichiarazione, un impegno e una educazione all’altro e a un mondo più giusto ed equo: sono questi in fondo i motivi che stanno dietro ai prodotto del commercio equo e solidale e non fanno eccezione le uova di Pasqua delle linee le linee Solidal Coop e BAUM. Non solo realizzate con cacao certificato Fairtrade,  hanno anche sorprese indirizzate a scoprire il mondo del commercio equo e dall’impatto sociale concreto

Un esempio? “Il viaggio del cioccolato”, uno dei giochi da tavolo proposti quest’anno insieme alle carte dedicate alle tematiche riguardanti la frutta, il caffè e lo zucchero. Obiettivo: creare un filo diretto con l’esperienza dei contadini che operano nell’ambito del commercio equo nei Paesi in via di sviluppo.

Due le versioni dell’uovo pasquale proposte dall’insegna della grande distribuzione: con cioccolato fondente extra 60% e cioccolato finissimo al latte. Il cacao e lo zucchero di canna Fairtrade provengono da Ghana, Costa d’Avorio, Repubblica Dominicana, Paraguay e Costa Rica. Le sorprese, prodotte in Italia, sono giochi divertenti da condividere con gli amici, prendendo spunto dalla filiera del cacao sostenibile, seguendo il percorso delle materie prime, certificate Fairtrade, fino a noi.

Un acquisto, dunque, che contribuisce direttamente a sostenere e promuovere lo sviluppo economico e sociale delle realtà nelle quali operano le cooperative o i lavoratori dei Paesi di produzione. Nelle loro comunità, infatti, vengono costruiti pozzi e ambulatori, i ragazzi possono studiare in scuole accoglienti con bravi insegnanti e si sviluppano programmi ambientali per la salvaguardia delle foreste.

Il cacao e lo zucchero delle loro cooperative, di ottima qualità, viene trasportato in Europa e qui trasformato in uova di Pasqua dalla carta colorata, disponibili nei supermercati e ipermercati Coop di tutta la penisola.

A Pasqua è possibile gustare anche il PonchitONE di BAUM, società cooperativa di Ferrara. È un ovetto di cioccolato al latte biologico composto da materie prime certificate Fairtrade provenienti da Repubblica Dominicana e Paraguay, che per l’occasione diventa extralarge rispetto al classico Ponchito, contiene una sorpresa realizzata a mano da cooperative sociali e da artigiani di Guatemala, Perù, India, Nepal e Italia.

Dal 15 al 30 ottobre torna la campagna Fairtrade in Gdo

Si chiama “Fai la spesa, cambia il mondo” la campagna nazionale dedicata al commercio equo e solidale organizzata da Fairtrade Italia dal 15 al 30 ottobre in migliaia di punti vendita della grande distribuzione. In programma promozioni, “cash mob” e il lancio di una nuova linea di prodotti certificati Fairtrade.

“Scopo dell’iniziativa è  puntare i riflettori sui punti vendita in cui ogni giorno è possibile acquistare prodotti che garantiscono migliori condizioni di vita ad agricoltori e ad intere comunità, in alcuni dei Paesi più poveri del mondo” dicono da Fairtrade.

Tra le attività previste nei punti vendita ci sono scontistiche sui prodotti certificati Fairtrade, oltre a iniziative speciali di comunicazione. Le promoter Fairtrade saranno presenti in oltre cento punti vendita per accompagnare i clienti in un percorso di conoscenza sullo zucchero, il caffè, il cacao, le banane, la frutta secca, il tè, le rose, i succhi provenienti da filiere sostenibili per chi li produce e per l’ambiente (oggi nel nostro Paese sono oltre 700 i prodotti presenti sugli scaffali).

In quaranta negozi Naturasì verranno organizzate degustazioni di prodotti Fairtrade, e in diversi punti vendita avranno luogo dei “cash mob”, ovvero dei flash mob organizzati da cittadini che si daranno appuntamento per promuovere ed effettuare insieme un acquisto responsabile. Una mobilitazione dal basso ideata per cambiare le “regole del gioco” di mercato a favore di aziende sostenibili a livello ambientale, sociale ed economico.

Tra le insegna coinvolte ci sono Carrefour, Coop, Crai e il Gruppo Dimar.. Dal 30 settembre all’indirizzo http://www.fairtrade.it/settimanefairtrade2016 sarà possibile consultare l’elenco completo delle insegne coinvolte.

Fairtrade: superati i 100 milioni di euro di premi per i produttori

Per la prima volta è stata superata la “soglia psicologica” (ma in realtà molto concreta e reale) dei 100 milioni di euro di premio aggiuntivo per i produttori agricoli
Fairtrade. Lo rivela la settima edizione del report annuale “Monitoring the scope and the benefits of Fairtrade”, la fotografia più ampia e dettagliata a disposizione sull’impatto per i produttori agricoli del circuito del commercio equo certificato, relativa all’anno 2014, frutto dell’attività di monitoraggio e valutazione interna a Fairtrade International.

Sono 1,65 milioni gli agricoltori, lavoratori e produttori parte del sistema Fairtrade (+9% di nuovi produttori rispetto all’anno precedente, in prevalenza in Africa e Medio Oriente) che insieme generano un fatturato annuale di oltre 900 milioni di euro (+1%). Il Fairtrade Premium, che è il margine di guadagno aggiuntivo da investire in progetti di sviluppo sociale ed economico, ha superato per la prima volta i 100 milioni di euro, che sono stati impiegati dagli stessi produttori in programmi di educazione, assistenza sanitaria e miglioramenti tecnici e infrastrutturali. A dimostrazione che non solo crescono i “numeri” del commercio equo e solidale (nel 2014 sono stati spesi in prodotti certificati 5,9 miliardi di euro nel mondo con un incremento del 10% sull’anno precedente), ma anche l’impatto sulle comunità locali.

“Il report fornisce un quadro globale dettagliato di cosa è oggi Fairtrade e dimostra chiaramente come il nostro lavoro – e quello di molti altri operatori del commercio equo – debba crescere ulteriormente e intensificarsi, al fine di generare un impatto sempre maggiore in futuro” dice Marike de Peña, presidente di Fairtrade International.

A livello mondiale il fatturato 2014 dei prodotti del commercio equo si è chiuso con un + 1% rispetto al 2013 – con il comparto delle banane che ha ottenuto risultati migliori – registrando una crescita dei ricavi pari al 18%. L’80 per cento degli agricoltori Fairtrade lavora su terreni agricoli grandi 1,4 ettari.

“Il merito di questo report è quello di mostrarci dove stiamo ottenendo buoni risultati e quali sono le sfide da individuare e superare” spiega Arisbe Mendoza, Monitoring Evaluation and Learning manager di Fairtrade.

 

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