CLOSE
Home Tags Fileni

Tag: Fileni

On air il nuovo spot di Fileni, in collaborazione con la FIGC

La nuova campagna Fileni ha come testimonial Matteo Pincella, nutrizionista della Nazionale Italiana, che evidenzia come gli allenamenti degli Azzurri inizino a tavola con un’alimentazione sana, variata e bilanciata. Pincella ci porta quindi nelle cucine di Coverciano, dove passa un pallone agli chef che si divertono a fare freestyle a ritmo di musica, mentre cucinano piatti con grande maestria.

“Il nuovo film Fileni – in collaborazione con la FIGC – è la dimostrazione e conferma di come due eccellenze italiane condividono valori ed entusiasmo” ha commentato Simone Santini, General Manager Fileni. “Il nostro impegno per un’alimentazione sana e sostenibile è confermato ancor di più dal nuovo spot dove a garantire la bontà delle nostre carni è proprio Matteo Pincella, nutrizionista delle Nazionali di Calcio”

Entusiasmo mostrato anche da parte di Barbara Saba, Direttrice Marketing e Innovazione di Fileni. “Siamo davvero felici di tornare in comunicazione con un film che sottolinea l’importanza di uno stile alimentare equilibrato. I nostri prodotti, infatti, non solo nutrono gli atleti della Nazionale ma sono uno degli elementi cruciali dei loro allenamenti. Grazie alla collaborazione con il nutrizionista della Nazionale Matteo Pincella, protagonista dello spot, sottolineiamo quanto sia importante che l’allenamento cominci proprio a tavola.”

La campagna, pianificata in tv e digitale, racconta quanto sia importante uno stile alimentare sano e bilanciato, sottolineando la qualità e la gamma dei prodotti Fileni che fanno parte dello scrupoloso piano alimentare degli Azzurri e delle Azzurre a ulteriore conferma dell’impegno del Gruppo alimentare nell’offrire un’alimentazione frutto di un legame forte con il territorio garantito da una produzione al 100% made in Italy.

Fileni estende alle carni bianche il vassoio bio

Fileni ha scelto di estendere alle carni bianche bio, l’impiego dell’innovativo ecovassoio riciclabile Fileni bio, in precedenza utilizzato per le carni rosse e i panati.

Introdotto da Fileni a fine 2019 in occasione del lancio della sua nuova linea di carni rosse da allevamento biologico, l’ecovassoio Fileni bio rappresenta un concreto passo in avanti in direzione della sostenibilità e della circolarità grazie alle caratteristiche di totale riciclabilità dei materiali con cui è realizzato.

Il sottile film protettivo trasparente, infatti, è riciclabile nella plastica, mentre per il vassoio è stato adottato un cartoncino che promuove la gestione forestale responsabile e sostenibile, che è riciclabile e il cui smaltimento nella raccolta differenziata di carta e cartone è garantito dalla certificazione ATICELCA.

Grazie a queste scelte innovative, l’ecovassoio Fileni Bio riduce fino al 90% la presenza di materie plastiche nel packaging a parità di praticità e di sicurezza alimentare.

L’immediato gradimento riscosso dalla soluzione proposta per le carni rosse bio e per i panati e il costante impegno aziendale nei confronti dell’ambiente hanno condotto Fileni Alimentare a investire per affinare ulteriormente le caratteristiche dell’ecovassoio Fileni bio ed estenderne l’utilizzo al confezionamento delle carni bianche bio.

L’ampia e diversificata offerta del biologico Fileni è oggi resa immediatamente riconoscibile sullo scaffale non solo in virtù della trasparenza e della etichettatura, particolarmente chiara e completa nelle informazioni fornite al consumatore, ma anche per il codice colore distintivo degli ecovassoi: avana per le carni rosse, bianco per le carni bianche.

 

Più salutisti ed ecologisti gli italiani del dopo lockdown

Negli ultimi mesi, complice il lockdown, gli italiani hanno pensato più alla salute eall’ambiente, operando scelte più attente anche per quanto attiene all’alimentazione e la sostenibilità. Questo è quanto emerge dall’Osservatorio “THE WORLD AFTER LOCKDOWN” realizzato da Nomisma e Fileni per indagare le abitudini e preferenze dei consumatori di carne e come esso si sia modificato durante il clou dell’epidemia.

Come è cambiato il carrello
Durante il lockdown gli italiani hanno fatto scelte più salutari orientandosi verso cibi di maggiore qualità e più sicuri, sia in termini di provenienza che in termini di metodi di produzione. Made in Italy e Km 0 sono diventatiattributi centrali nella scelta dei prodotti alimentari (il 22% dei consumatori dichiara di aver incrementato gli acquisti in queste due categorie) coinvolgendo anche chi prima non era solito ricercare queste caratteristiche (il 28% ha cominciato ad acquistare prodotti alimentari provenienti da filiere corte proprio durante la quarantena). In crescita anche l’interesse verso i metodi di produzione biologica e sostenibile: durante il lockdown, il 20% degli italiani ha preferito cibi prodotti con metodi a basso impatto ambientale, il 12% ha acquistato prodotti alimentari con packaging sostenibile e il 30% ha sperimentato i prodotti biologici per la prima volta.

La crescita del bio
Un dato, queest’ultimo, da inquadrare in uno scenario di crescita che interessa tutti gli indicatori di questo settore: +76% la superfice agricola coltivata secondo il metodo bio negli ultimi 10 anni, +66% il numero di operatori impegnati nella filiera dal 2008 a oggi e un valore dell’export pari a circa 2,3 milioni di euro (+2,6%).
E non basta: sul mercato interno i dati Nielsen sugli Iper e Super evidenziano una crescita del +3,6% rispetto al 2018 e del +83% rispetto al 2014, facendo aumentare il peso del bio sul totale della spesa alimentare a valore che passa dal 2% al 4% in cinque anni. Complessivamente le vendite di prodotti alimentari biologici in GDO nel 2019 superano 1,3 milioni di euro.

Un segmento dunque, già in ascesa, ma che nel corso del lockdown è proprio “schizzato” verso l’alto: dal 17 febbraio al 22 marzo 2020 le vendite di prodotti alimentari e bevande bio in GDO (Iper+Super+Discount+Lsp) hanno infatti segnato un +20,1% rispetto allo stesso periodo del 2019.
In particolare, è il comparto dei freschi quello su cui si è concentrata maggiormente l’attenzione dello user bio: +10% nei primi 3 mesi del 2020, con picchi nell’ortofrutta (+15%) e nella carne (+31%).

Provenienza, metodi produttivi e freschezza:i nuovi must
L’Osservatorio Lockdown Nomisma ha rilevato che attributi come “origine 100% italiana”, “sostenibilità” e “biologico” sono per il consumatore assolutamente indispensabili nel carrello della spesa alimentare e, ancor
di più su alcune categorie di prodotti. È il caso dei freschi e, in particolare della carne: il 71% dei consumatori reputa importante l’origine 100% italiana ma questa quota sale al 78% per la carne, il 51% cerca il marchio bio tra gli scaffali, ma ancor di più sul banco carne (54%). Altri fattori che entrano in gioco nella scelta della carne da acquistare sono l’assenza di antibiotici (importante per il 75% dei consumatori di carne), la preferenza verso carni da animali cresciuti all’aperto (66%), l’assenza di OGM nei mangimi (65%) e l’alimentazione con soli mangimi vegetali (56%).

Secondo i dati raccolti nell’ultimo approfondimento per Fileni nell’ambito dell’Osservatorio Lockdown Nomisma, gli italiani 18-65 anni che nell’ultimo anno hanno consumato carne in almeno
un’occasione sono il 92% della popolazione. Di questi, il 52% ha scelto la carne biologica per motivi di salute/benessere (16% degli users), perché garantisce l’assenza di antibiotici (15%), perché è priva di OGM,
additivi e conservanti (12%), e perché è ritenuta in generale più sicura (12%). Infine, circa 1 consumatore su 10 la acquista perché prodotta secondo metodi più rispettosi dell’ambiente o da allevamenti sostenibili.
Anche il packaging della carne diventa protagonista e portatore di messaggi “green” .

L’importanza del packaging
I consumatori hanno quindi le idee ben chiare sui valori e sulle garanzie che la carne biologica può offrire e chiedono che ci sia coerenza anche con il packaging: 9 user su 10 vogliono trovare nei supermercati carne bio con un packaging sostenibile e il 36% afferma che la confezione della carne bio dovrebbe essere riciclabile al 100%, compostabile (17%) o comunque contenere meno plastica possibile (16%). Ma i valori e l’importanza del pack sostenibile hanno bisogno di essere comunicati, tanto che l’11% degli user di carne bio, vorrebbe trovare in etichetta informazioni sull’impatto ambientale dell’imballaggio.

Feedback dei consumatori

I risultati dell’indagine evidenziano che esistono dei margini di miglioramento dal lato dell’offerta: il 49% dei consumatori di carne non è pienamente soddisfatto dell’assortimento della linea biologica e, inoltre, tra chi ad oggi non consuma carne bio, il 19% non ne comprende le garanzie e il 6% non la trova nei punti vendita che frequenta abitualmente.
“Istituzioni e consumatori chiedono a gran voce un sistema alimentare più sano e che rispetti l’ambiente e l’allevamento biologico gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento di questo obiettivo. Fileni è stato un
pioniere nell’ambito della sostenibilità: abbiamo molto a cuore il benessere degli animali, che vengono allevati nelle migliori condizioni all’interno di una filiera biologica, e il futuro del nostro pianeta che difendiamo anche attraverso la scelta dei migliori e più innovativi packaging sostenibili per i nostri prodotti,” afferma Roberta Fileni, membro del CDA del Gruppo. “Trasparenza e qualità sono due valori chiave che da sempre cicontraddistinguono

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare