Ogni anno l’80% di nuovi prodotti alimentari lanciati sul mercato fallisce perché non vengono fatti testare prima dai clienti e non vengono svolte ricerche di mercato, per lo stesso motivo, il 45%* degli stessi non risulta profittevole per le aziende. Sugli scaffali di punti vendita e supermercati spesso si trovano prodotti selezionati sulla base di criteri che non sempre tengono conto a sufficienza della qualità e del gusto ricercati dai consumatori più attenti.
Al fine di coinvolgere i consumatori nella filiera agroalimentare per aiutare le aziende ad aumentare le vendite, a migliorare la qualità dei propri prodotti, la strategia di marketing, ideare il packaging perfetto e ridurre gli sprechi, nel giugno 2020 due ingegneri pugliesi hanno sviluppato e lanciato Foodu, il primo supermercato online partecipativo dove le aziende non solo possono vendere i propri prodotti, ma anche dialogare con i clienti stessi, tutti consumatori attenti all’alimentazione. Grazie alla digitalizzazione delle metodologie di ricerca di mercato e alla Tribù di Foodu, le aziende possono finalmente raccogliere driver e spunti decisionali per comprendere come aumentare le vendite.
A due anni dal lancio di questo nuovo modello di supermercato partecipativo, dove i decisori finali sono i clienti stessi, Foodu ha creato una community di oltre 3.000 clienti assaggiatori da tutta Italia per ben 56 categorie alimentari. La Tribù di Foodu è disponibile sia per test di prodotti già esistenti che per effettuare indagini su prodotti non ancora preseti sul mercato. Foodu ha già riscosso molto interesse nell’ecosistema delle Startup italiane, tanto da attrarre numerosi capitali privati attraverso una campagna di equity crowdfunding, investitori istituzionali e fondi di investimento.
Chiunque può unirsi alla community di Foodu: esperti indipendenti che valutano la qualità dei prodotti, mentre un gruppo di consumatori, veri e propri “clienti speciali” chiamati Approver, testano in anteprima i prodotti a prezzi scontati valutandone il gusto e il prezzo. Solo se il prodotto è sano e anche buono, allora viene messo in vendita per tutti su Foodu.
Nato come il primo modello di filiera agroalimentare partecipativa in Italia in cui è la community dei clienti che propone e decide cosa mettere in vendita, Foodu ha raccolto finora un ricco database sulle abitudini di consumo, utili alla piattaforma per ottimizzare il catalogo, ma anche alle aziende per comprendere opinioni e comportamenti dei consumatori e individuare gli interventi necessari per migliorare le vendite dei loro prodotti.
Il team della Startup food-tech pugliese oggi conta su 10 risorse altamente qualificate su Market Research, Quality Control, Category Management, Digital Marketing e Software Development e adesso intendono espandere la propria presenza nel mercato della spesa online, coinvolgere nuovi soci e accompagnare anche i produttori in un processo di trasformazione “consumer centric”.
“Tutto nasce da una visione: democratizzare la filiera agroalimentare e rimettere al centro il consumatore – commenta Antonella Fasano, Founder e CEO di Foodu. Le persone partecipano perché, da un lato, la spesa in Foodu è garanzia di qualità e, dall’altro lato, ritengono fondamentale che le aziende ascoltino i loro bisogni. E’ ingiusto parlare solo di consumatori consapevoli, bisogna iniziare a parlare anche di produttori consapevoli: consapevoli dei bisogni dei clienti e consapevoli della reale qualità percepita dal mercato. Foodu è il mercato!”.
“Attraverso le ricerche di mercato svolte da Foodu – spiega Maria Bordoni, Foodu Angel Investor e Metron Market Research President– le PMI hanno la possibilità di comprendere più a fondo le esigenze dei consumatori e di migliorare le loro decisioni, con positivi effetti sulle vendite e sulla redditività”.
Foodu sarà presente alla 34esima edizione di SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale in programma a Bologna dall’8 all’11 settembre (Pad 30, Stand B/26).


«In soli 12 mesi abbiamo coinvolto oltre 1.000 persone e realizzato circa 22.000 consumer test–commenta Antonella Fasano, Founder e CEO di Foodu. La gente partecipa perché da un lato impara a riconoscere la qualità di nuovi prodotti, confrontandoli con quelli a scaffale nei supermercati, dall’altro offre recensioni utilissime per la selezione del nostro paniere, che al momento conta circa 500 prodotti, ma ha l’obiettivo di portarli in poco tempo a 1.500, base minima per fare una spesa completa».
Il modello Foodu, fondato sui tre pilastri della salubrità, sostenibilità e filiera,vuole stravolgere le logiche attuali, mettendo al centro il consumatore e partendo da una reale domanda di mercato: l’89% dei piccoli e medi produttori intervistati hanno dichiarato di immettere sul mercato i propri prodotti senza farli testare preventivamente dai consumatori. Nel rispondere a questa esigenza dei medio-piccoli produttori, Foodu ha implementato anche una linea di servizi B2B, una piattaforma di consumer science digitalizzata a servizio dei produttori: «Il coinvolgimento del consumatore è uno dei principali trend di mercato, anche nel settore agroalimentare – spiega Paolo Pannarale, Founder e CTO di Foodu. Il nostro Community Test digitalizzato aiuta il produttore ottenere tutte le informazioni necessarie a migliorare il prodotto in maniera estremamente semplice e ad un budget consono».

