L’apertura nel nuovo punto vendita Pam local ha sancito l’esordio del sesto negozio della capitale con l’innovativo formato “local”, il quarto aperto dall’inizio dell’anno, al quale seguiranno entro fine di aprile altre due nuove aperture rispettivamente ad Ostia e nel quartiere Boccea, che porteranno ad otto i punti vendita local nella provincia di Roma.
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I Pam local a Roma diventano sei
Continua la rinascita del vino nella Gdo nel 2015: tavola rotonda a Vinitaly
Crescono ancora le vendite di vino nella GDO nei primi due mesi del 2015. Con 78 milioni di litri segnano un aumento dell’1,3% in volume e dell’1,9% in valore rispetto allo stesso periodo del 2014. Analizzando poi il solo vino in confezione da 75 cl, la crescita è addirittura del 4,4% in volume e del 5,2% in valore. Sono le anticipazioni della ricerca IRI per Vinitaly. Proprio in occasione della fiera di Verona dal 22 al 25 marzo prossimi cantine e distributori discuteranno su come fare perché questa crescita non sia un fuoco di paglia, ma il punto di partenza per attuare nuove strategie e aumentare presenza e valore, controllando le promozioni e riqualificando gli scaffali e la comunicazione al consumatore.
Lunedì 23 marzo alle 10,30 è prevista l’11° edizione della tavola rotonda sul mercato del vino nella Grande Distribuzione in cui sarà presentata la ricerca completa elaborata da IRI per Vinitaly. Quest’anno saranno 12 catene le catene presenti al GDO Buyers’ Club, per gli incontri B2B con le cantine espositrici: Coop, Conad, Selex, Carrefour, Despar, Sigma, Gruppo VéGé, Agorà, EcorNaturaSì, Gruppo Gabrielli, Sisa e Italy-Discount.
Parlano le insegne
Circa l’andamento del mercato e i programmi per il 2015 si sono espresse alcune delle catene distributive presenti a Vinitaly, individuando alcuni temi centrali per lo sviluppo futuro.
La cantinetta comunica valore: “In Conad nel 2014 abbiamo registrato buone performance dei vini Doc/Docg (+5%) – osserva Valerio Frascaroli di Conad –, il che ci fa capire come una miglior selezione della proposta a scaffale sta portando nei punti vendita sempre più clienti che in passato rivolgevano gli acquisti di vino di qualità al di fuori dalla Gdo. Bisogna però migliorare l’ambientazione del comparto, presentando l’area dei vini e liquori come una vera cantinetta, cercando di migliorarne anche la ‘lettura’ da parte del consumatore. Nei negozi più grandi stiamo sperimentando anche la vendita assistita, con un addetto esperto in grado di indirizzare le esigenze del consumatore”.
Meno promozioni più scelta: Ristrutturazione dello scaffale e riduzione delle promozioni sono gli obiettivi di Coop, come spiega Francesco Scarcelli: “Lo scaffale dovrà essere più leggibile, e questo può significare anche più selezione a monte da parte del distributore. La promozione non dovrà essere la leva principale con cui fare le vendite, ma quella per sviluppare la conoscenza del prodotto e della varietà di abbinamenti al cibo”. Anche secondo Luigi Riva di Carrefour la spinta promozionale va rivista : “Nel 2014 abbiamo assistito a una sorta di polarizzazione dei consumi, con una forte crescita per i vini sotto i 3 euro e per quelli sopra i 6/8 euro. Pertanto nel 2015 manterremo alta l’attenzione sulle promozioni sulla fascia prezzo più bassa, ma lavoreremo anche sull’assortimento di fascia medio-alta. A livello di comunicazione, prosegue l’investimento sulle ‘etichette parlanti’ che forniscono al cliente maggiori informazioni nella scelta”.
Crescono le Private label: Nonostante una flessione complessiva nelle vendite di vino con marchio del distributore, il Gruppo Selex evidenzia il successo della sua linea, come ricorda Dario Triarico: “La nostra marca del distributore, ‘Le Vie dell’Uva’, ha fatto registrare una crescita di oltre il 20% a volume, grazie al suo riconosciuto ottimo rapporto qualità/prezzo”. Sul marchio del distributore ha puntato anche Sigma: “Da una parte abbiamo lanciato nel 2014 la linea di vini a marchio fantasia ottenendo da subito grande successo di vendite – racconta Alessandro Pritoni – Dall’altra abbiamo perseguito l’obiettivo della difesa del valore del vino, razionalizzando gli assortimenti per consentire una più facile lettura dello scaffale al consumatore, e cercando di avere un minore impatto della promozionalità”. Anche il Gruppo VéGé punta su una nuova linea di prodotti, come illustra Fabio Bocchini: “Nel 2014 abbiamo realizzato un trend a valore del +7,3% grazie soprattutto alla crescita dei vini Doc, Docg e degli spumanti. Nel 2015 è in fase di avvio un progetto incentrato sul lancio di una linea di vini realizzata in esclusiva per i supermercati del Gruppo VéGé. L’iniziativa nasce dalla volontà di esaltare le principali produzioni vinicole regionali”.
Vini del territorio. I vini regionali sono la chiave del successo del Gruppo Gabrielli nel Centro-Sud: “Lo scorso anno abbiamo chiuso con un + 4% a valore soprattutto grazie ai vini del nostro territorio (Marche e Abruzzo) – spiega Guido Fioravanti – Nel 2015 intendiamo valorizzare sempre più le aziende del territorio (politica del km 0) e migliorare la comunicazione: far conoscere i vini attraverso l’assaggio con l’ausilio del sommelier e guidare, attraverso l’uso di banner verticali, il consumatore all’acquisto con l’uso di ticket “parlanti” che aiutano l’abbinamento cibo-vino.” Anche Sisa punta a ristrutturare lo scaffale comunicando l’assortimento su base territoriale come spiega Germano Ottone: “Nel 2015 si rivedranno i display a scaffale, cercando di ridurre la fascia media, da qualche anno non più performante, incrementando la fascia medio-alta, inserendo vini di aziende importanti, suddivise per Regione. Stiamo anche ragionando sulla possibilità di creare un’etichetta esclusiva con vini importanti per regione, generando promozioni ad hoc e dando valore aggiunto agli scaffali”.
Comunicazione per ogni target. Revisione della spinta promozionale e comunicazione migliore sono nei programmi di Despar, come illustra Simone Pambianco: “La promozione nel 2015 non sarà solo pricing di breve ma anche e soprattutto di attività above the line come ad esempio le pagine istituzionali a volantino delle cantine selezionate e brochure a tema. Ci concentreremo sull’attività di revisione delle etichette in esclusiva continuando il focus sulla marca del distributore. Altro filone importante di sviluppo, sia pure in un contesto di nicchia, è rappresentato dall’ampliamento dei vini super-speciali di battuta alta che sono in continua crescita”.
Con Despar nel carrello insieme alla spesa finisce la vacanza
I bollini spesa, tra asciugamani, pentole e coltelli spesso sono considerati dai clienti un inutile ingombro del portafogli. Spicca per originalità l’iniziativa di Despar Nordest che per ogni 20 euro di spesa assicura due bollini: uno cumulabile ed utilizzabile per acquisti nel supermercato, e uno utile ad ottenere un “buono vacanza” che assicura sconti su una serie di pacchetti vacanze dei principali tour operator, consultabili sul sito www.buonavacanzadespar.it.
Crosscanalità tra pdv e web
Il web è spesso il fulcro delle iniziative dei punti vendita Despar, in una logica di crosscanalità che rimanda dal punto vendita all’online assai attuale, ma non sempre percorsa dalle insegne nazionali. Il codice seriale stampato sul Buono Vacanza ad esempio consente l’attivazione di un profilo utente sul sito dedicato, l’accesso all’intera programmazione turistica del sito (dettagli destinazione, tour operator, periodo, quota base, costi accessori) e garantisce l’applicazione dello sconto in fase di prenotazione. L’iniziativa è attiva fino al 4 aprile, mentre il Buono Vacanza è utilizzabile per prenotazioni effettuate entro il 12 ottobre 2016.
Per incentivare le visite al sito istituzionale ricco di informazioni sulle promozioni in atto nel punto vendita, Despar Nordest va oltre e ad ogni visita fa guadagnare punti da redimere in buoni spesa, con punteggi diversi a seconda del contenuto visualizzato.
Sono positivi i risultati 2014 della catena legata al Gruppo SPAR Austria per la concessionaria Despar per il Nordest, che ha registrato un fatturato complessivo al pubblico di 1.904,5 milioni di euro, con un incremento del 2,2 % sull’anno precedente. Il 2014 ha visto l’inaugurazione di 39 nuovi punti vendita tra filiali dirette e negozi affidati a dettaglianti associati e la ristrutturazione di 13 punti vendita, ma anche il passaggio della Despar del Nordest da Centrale Italiana alla centrale d’acquisto ESD Italia, accanto alle catene Acqua & Sapone, Agorà, Selex Gruppo Commerciale e Sun.
Parte bene il 2015 per il Gruppo Isa in Sardegna
I risultati del primo bimestre 2015 del Gruppo ISA, impresa socia di Gruppo VéGé e leader nella Distribuzione in Sardegna, confermano e consolidano ulteriormente il trend estremamente positivo con cui si è chiuso il 2014. Dopo un anno caratterizzato da importanti investimenti e da una forte espansione della propria presenza sul territorio regionale, infatti, il dinamico gruppo distributivo di Villacidro fa segnare nei primi due mesi del 2015 un +5% nel giro d’affari rispetto all’analogo periodo del 2014.
A questo ulteriore incremento di fatturato, realizzato in un contesto economico isolano che resta oltremodo difficile, ha contribuito l’entrata a regime dell’accordo di affiliazione relativo ai 5 Supermercati Il Vascello, di proprietà dei Fratelli Concas, situati a Muravera, Castiadas e Villasimius. I cinque punti vendita affiliati hanno superfici commerciali da 400 a 1300 mq e si trovano in tre località costiere di grande richiamo turistico della Sardegna Sud-Orientale.
“Siamo un gruppo con profonde radici, ma proiettato al futuro” – afferma Michel Elias, Amministratore Delegato Gruppo ISA. “I risultati del primo bimestre 2015 ci spronano a guardare oltre la crisi e a proseguire nel nostro impegno diretto a creare una realtà distributiva sempre più solida, competitiva e capace di rispondere alle esigenze dei consumatori isolani.”
Per Gruppo ISA, che oggi conta su una rete di oltre 350 punti vendita, di cui 30 di proprietà e il rimanente in affiliazione, l’accordo raggiunto con i supermercati Il Vascello è strategico anche ai fini della crescita in Sardegna della rete Dimeglio e per l’ampliamento del presidio del mercato isolano da parte di Gruppo VéGé.
Le prospettive per il prosieguo dell’anno vedono Gruppo ISA impegnato nell’ulteriore potenziamento della propria presenza social, con importanti novità sul piano digital che andranno ad affiancare le 5 pagine Facebook, il canale youtube e le attività su Google+ e Twitter già implementate. Allo stesso tempo, il 2015 si prospetta come un anno di sostanziale continuità per la politica commerciale del Gruppo, realtà fortemente radicata nel territorio isolano e che ha sempre fatto della sardità un principio basilare per le sue strategie anche in termini di scelte assortimentali.
Pilsener Urquell protagonista al padiglione della Repubblica Ceca a Expo 2015
Tutto è pronto per fare del Czech Pavillon un punto di incontro, cultura, intrattenimento e ottima gastronomia fino a tarda sera. A supportare il Paese in questa grande avventura la birra che è l’orgoglio del popolo ceco: la birra Pilsner Urquell, rigorosamente non pastorizzata.
La Pilsner Urquell infatti sarà talmente fresca da essere proprio come quella che si beve nelle cantine del birrificio. La birra sarà trasportata in pochissimo tempo da Plzen a Milano, in cisterne refrigerate (tank).
«Nel padiglione della Repubblica Ceca a Expo 2015 con i nostri tank, la nostra storia e tanti eventi interessanti si potrà scoprire il mondo della birra che ha dato origine a tutte le chiare», racconta Luca Beretta, direttore della Business Unit di Pilsner Urquell in Italia. «Anche dopo l’Expo, abbiamo intenzione di mantenere alcuni tank in Italia, come sta già accadendo in Europa».
L’avventura di Pilsener Urquell in Italia, in quanto Business Unit dedicata all’interno di Peroni e sotto il grande cappello della sudafricana SabMiller, comicia cinque annio fa. Oggi sviluppa un mercato da 40.000 ettolitri per il 90% nel canale fuori casa e solo per il 10% nel modern trade. «Siamo convinti che siamo solo all’inizio di un percorso che inevitabilmente ci porterà a crescere anche in Gdo, perché il consumatore che fa l’esperienza del consumo di Pilsener Urquell fuori casa cerca di ripeterla con l’acquisto per il consumo domestico. Soprattutto nelle regioni settentrionali abbiamo questo riscontro. Per questo motivo a partire da quest’anno cominceremo a porre più attenzione anche al canale moderno. Una opportunità interessante sono le lattine vintage da 500 cl in confezione multipack da quattro che in Italia stanno riscuotendo un scerto successo e di cui abbiamo programmato altri due lanci nel corso dell’anno».
Quale impulso pensate possa dare la vostra presenza a Expo?
«Abbiamo calcolato che dei 2,5 milioni di visitatori al padiglione della Repubblica Ceca, circa un milione consumeranno almeno un boccale di Pilsener Urquell in uno dei diversi punti di mescita presenti. È un patrimonio di consumatori potenziali importantissimo e crediamo che poter provare il prodotto nelle condizioni ottimali sia uno stimolo a cercarlo successivamente nei punti vendita».
L’ibridazione tra momento di consumo fuori casa e acquisto per la casa sarà così importante nei prossimi anni?
«Certamente questo è un tema cruciale. Così come sarà cruciale per la distribuzione osservare con maggiore attenzione che cosa accade nel fuori casa per tarare meglio l’offerta sugli scaffali. Perché questa è la direzione che darà maggior valore anche agli assortimenti e migliorerà la marginalità».
La birra è una categoria a questo proposito significativa. Le speciali, le superpremium, le birre artigianali sono delle opportunità da cogliere per ridare impulso al lineare, come ha evidenziato l’analisi di Iri sul mercato della birra pubblicato sull’ultimo numero di inStore, che si può leggere qui nella versione online.
Il vino è in ripresa nei supermercati, ma servono più info e promozioni calibrate
Dopo anni di risultati negativi nel 2014 il vino venduto nella GDO ha finalmente invertito la tendenza: lo rivela Vinitaly che anticipa i risultati di una ricerca effettuata da IRI e che sarà presentata durante la Fiera a Verona dal 22 al 25 marzo. E il 2015 potrebbe andare anche meglio: l’importante è puntare sul valore più che sui volumi, calibrare le promozioni ed imparare a proporre il prodotto lavorando sulla comunicazione.
Il dato globale del vino confezionato fino a 75cl segna un + 1,5% a valore ed un + 0,2% a volume. Le bottiglie da 75cl a denominazione d’origine spuntano un + 1,3% in valore per i vini a denominazione d’origine in bottiglia da 75cl, ed un – 0,7% a volume: buone notizie, se si considera che nel 2013 si era arrivati al –3,2%.
Tra i vitigni più gettonati incrementano le vendite Vermentino, Prosecco e Muller Thurgau mentre il maggior tasso di crescita è registrato dai marchigiani/abruzzesi Pecorino e Passerina, dal siciliano Inzolia e dal laziale Orvieto. Il podio delle vendite resta comunque saldamente nelle mani di Chianti e Lambrusco (nonostante una flessione delle vendite) seguiti dal Vermentino, bianco in costante crescita.
”La questione fondamentale per il 2015 ed i prossimi anni è la difesa del valore da parte delle cantine e della Grande Distribuzione – ha commentato Virgilio Romano, Client Service Director IRI – La rincorsa dei volumi come prevalente obiettivo di crescita rischia di rivelarsi controproducente. Quindi sì alle promozioni, ma con intelligenza strategica. Ogni prezzo deve riflettere un sano equilibrio di bilancio, in cui alle principali voci di costo deve aggiungersi sempre più quello della comunicazione, che deve avere tra i suoi obiettivi anche quello di trovare i consumatori di vino del domani”.
Un tema questo di cui si parlerà nella tradizionale tavola rotonda di Vinitaly che vede confrontarsi produttori e distributori.
“Il tema di come calibrare le promozioni è fondamentale. Occorre sostenere i consumi senza drogare il mercato e senza annullare la percezione del giusto prezzo, che i consumatori devono mantenere. Il 2014 ci offre qualche segnale positivo, come la crescita a volume e valore della bottiglia fino a 75cl, fatto che non avveniva da anni” spiega Angelo Corona, rappresentante di Federdistribuzione e Direttore Acquisti PL di Finiper.
Secondo Corona è necessario ripensare il display dello scaffale, per abbinare un assortimento profondo con criteri che rendano facili la lettura dell’esposizione e la scelta. Anche una efficace comunicazione, sullo scaffale o tramite App, può aiutare, supportata da iniziative quali degustazioni e settimane del vino regionale. Da evidenziare il corner del vino biologico che nei supermercati è ancora di nicchia, ma è cresciuto nel 2014 dell’11,3% a volume ed ha raggiunto i 1.432.000 litri venduti.
A Vinitaly verranno presentate anche le altre statistiche di IRI sul vino biologico, sul vino a marca del distributore, sulle vendite di vino per colore (rosso/bianco), sui vini più venduti nei supermercati regione per regione e sui vini più venduti sul totale del confezionato.
Supermercato24 fa e-commerce puntando sulla consegna veloce
Supermercato24 è una start up veronese nata nel settembre 2014 che consente di fare la spesa online in un supermercato a scelta e averla consegnata a casa entro un’ora o in giornata. Una sorta di e-commerce per conto terzi, che si avvale di 1200 fattorini ad oggi attivati su 58 province italiane del Centro-Nord (Roma compresa). L’e-commerce nel grocery, lo sappiamo, in Italia non ha mai decollato. Qual è dunque il senso del progetto? Ne abbiamo parlato con il fondatore e AD Enrico Pandian, 35 anni e alle spalle una serie di iniziative online create fin da quando era ragazzo.

“Siamo partiti lo scorso settembre su Verona per vedere la reazione della gente, poi ci siamo allargati ad altre province del Veneto e della Lombardia e a gennaio siamo arrivati a Roma. Ci siamo infilati in un’area di mercato non presidiata: in Italia c’è una sola insegna che fa e-commerce, Esselunga, e qualche sperimentazione. Il nostro modello è stato l’americana Instacart. La nostra forza? La consegna in un’ora”.
Ci spiega come funziona?
Non siamo un supermercato ma una rete logistica che lavora in crowdsourcing. Il cliente va sul sito (non c’è l’app ma è ottimizzato per tablet e smartphone) e trova tutti i supermercati di almeno 600 mq nel raggio di una decina di chilometri. Può scegliere tra 8/15mila prodotti del supermercato che ha scelto, e la consegna a casa in un’ora (la richiede il 25% dei clienti) o in giornata (la vogliono 9 clienti su 10). Grazie a un algoritmo viene contattato il fattorino più vicino al supermercato, che prende l’ordine, fa la spesa e si occupa della consegna. Oggi abbiamo 1200 fattorini che presto arriveranno a 2000, padroncini ma anche privati che iniziano con poche consegne e poi aprono la partita IVA. Il cliente può pagare in contanti e da poco anche con bancomat. La spesa media è infatti ultimamente passata dalle 40 euro iniziali a più di 130, segno che i clienti hanno provato il servizio, si fidano e acquistano di più.
Una sorta di Uber della spesa insomma. Ma cosa ci guadagnate?
Con le insegne abbiamo vari tipi di accordi che vanno dalla comunicazione allo sharing: ogni insegna ragiona secondo le sue logiche. Il nostro obiettivo è garantire al cliente il migliore servizio possibile. Noi prendiamo una percentuale sulla spesa che va dal 5 al 15% mentre al fattorino va la fee di consegna che dipende dal volume e dall’importo della spesa. I prezzi sono indicativi, non possiamo cambiarli in tempo reale ma il cliente può scegliere il supermercato che conosce e sa quali sono i prezzi in quel punto vendita.
Il vostro punto di forza?
La velocità, soprattutto. La gente vede il frigo vuoto e vuole la spesa per cucinare al pasto successivo. Anche le poche insegne che fanno e-commerce consegnano il giorno dopo. I nostri fattorini non hanno un accesso privilegiato in cassa, ma abbiamo i dati dei flussi del punto vendita e sappiamo a che ora arrivare per fare meno coda. Abbiamo poi visto che la provincia, che non è coperta dall’e-commerce, è molto ricettiva. Possiamo consegnare anche nei paesi più sperduti. Non solo. Stiamo iniziando ad ampliare l’offerta con nuove tipologie di prodotto, come il pranzo o la cena. A Verona stiamo testando un accordo con una catena di fast food. E stiamo pensando anche al parafarmaco. Sono i clienti a chiederci quello di cui hanno bisogno, e la nostra idea per il futuro è quella di consegnare qualsiasi tipo di merce, in un’ora.
Non avete paura che le insegne si “svegliano” e inizino a pensare seriamente all’e-commerce?
No, perché non sono strutturate per fare consegne in un’ora, tanto che molti dei nostri clienti ci chiedono di fare la spesa all’Esselunga. Piuttosto abbiamo avuto richieste di operatori che vogliono usarci per le consegne delle loro merci.
Come utilizzate i dati?
Sono il nostro bene più prezioso perché sappiamo che tipo di spesa fa un nostro cliente e dove la fa. In futuro li utilizzeremo per fare proposte mirate e personalizzate sul sito, tra un mese partirà il nuovo sito completamente rinnovato. Ma potremmo anche vendere i dati non aggregati alle insegne ad esempio.
Quali i piani futuri?
Stiamo già lavorando per aprire a Londra entro giugno e partire con il servizio a settembre, anche facendo accordi con situazioni analoghe come Just Eat (consegne a domicilio per ristoranti, ndr) e puntando su due zone: il centro di Londra e la provincia, che ha logiche simili a quella italiana. Poi partiremo a Parigi, perché ce lo chiede uno dei nostri investitori, il fondo francese 360 Capital (supermercato24 ha vinto a gennaio i 360mila dollari della 360by360 competition, ndr). In Italia per ora consolideremo le province che abbiamo. Ma stiamo studiando il Sud, in particolare la Puglia dove vediamo delle potenzialità.
Chi è il vostro cliente tipo?
Per ora professionisti, giovani mamme, anziani, gente che non ha tempo o modo di andare a fare la spesa. Ma nei prossimi 6/9 mesi abbiamo intenzione di allargare la base e il target dei nostri clienti. Per questo se oggi facciamo la gran parte della comunicazione online, in seguito inizieremo ad usare iniziative di marketing “da supermercato”, tipo volantini e cartellonistica
Nutri il Sapere: scuole alla scoperta del cibo negli iper Panorama
Informare e sensibilizzare gli studenti delle scuole primarie ad una alimentazione corretta e consapevole , con una formula nuova per un ipermercato: laboratori studiati ad hoc e tenuti presso i banchi dei freschi dagli esperti di Pam Panorama– è questo il senso dell’iniziativa “Nutri il sapere” di Pam, che, da marzo sino a fine maggio, coinvolgerà numerosi punti vendita Panorama sul territorio nazionale e numerose scuole primarie.
L’iniziativa, realizzata con il supporto di Gruppo Pleiadi, sarà strutturata in laboratori della durata di un’ora circa ciascuno, durante i quali i piccoli partecipanti approfondiranno la conoscenza ed apprenderanno i segreti del mondo ittico e del processo di produzione del pane, toccando con mano e sperimentando in prima persona quanto raccontato e spiegato a voce dal personale di Pam Panorama.
“Nell’anno di Expo2015 durante il quale il tema della corretta nutrizione del Pianeta diventa centrale come non mai, abbiamo deciso di investire fortemente in un progetto dedicato ai più piccoli per sensibilizzarli all’importanza di una consapevole e corretta alimentazione sin dalla loro giovane età – afferma Michela Airoldi, Direttore Marketing di Pam Panorama –. Per far questo abbiamo messo a disposizione l’esperienza ultra cinquantennale che abbiamo maturato sul campo, le competenze in materia di chi come noi quotidianamente si impegna per offrire il meglio da portare in tavola e gli strumenti più adeguati affinché anche i più piccoli possano capire l’importanza ed il valore della scelta di materie prime di qualità”.
Pesce e pane sotto la lente
Durante i laboratori tematici, gli studenti verranno a conoscenza di tantissimi aspetti e curiosità legate al mondo del pesce e della panificazione.
Relativamente al pesce, scopriranno i segreti della catena del freddo e tutte le fasi di lavorazione necessarie per offrire un prodotto fresco come appena pescato; analizzeranno il prodotto anche con il supporto di microscopi, osservandone le caratteristiche dal punto di vista tessutale e cellulare; studieranno la composizione, le funzioni vitali, le proprietà nutrizionali, come capire quando un pesce è fresco nonché gli accorgimenti necessari per offrire un prodotto di qualità 365 giorni l’anno.
Per quanto riguarda il pane, gli studenti apprenderanno, direttamente al banco forno, quali sono gli ingredienti principali e tutto il cammino e le trasformazioni che le materie prime devono fare prima di arrivare negli scaffali di vendita: scopriranno le diverse tipologie di pane in base alle specifiche caratteristiche, svilupperanno il concetto di trasformazione della materia coinvolgendo tutti i sensi e toccando con mano i principali ingredienti che lo vanno a formare, conosceranno i valori e le caratteristiche nutrizionali di questo importante alimento tanto amato nel nostro Paese e, attraverso immagini iconografiche, apprenderanno tutte le fasi della filiera.
Al termine delle attività, dopo un breve riepilogo dei punti salienti affrontati, gli studenti riceveranno dei gadget in omaggio accompagnati da veri e propri sussidiari di approfondimento sui temi trattati durante gli incontri.
Dopo Treviso e Marghera, il prossimo appuntamento con “Nutri il Sapere” è previsto per venerdì 13 marzo presso l’ipermercato Panorama di Roma Tiburtina.
Sainsburys testa le etichette digitali e lancia il click and collect
Creare un sistema più efficiente, alleggerire il personale da un lavoro tedioso e ripetitivo come il cambio dei prezzi, e risparmiare carta: questi i motivi che hanno spinto Sainsburys, una delle quattro principali insegne della Gdo britannica, ad introdurre – cominciando dal punto vendita di prossimità di Shoreditch, il quartiere Hipsters ad alta concentrazione di start-up hi-tech di Londra – le etichette elettroniche. Una relativa novità per il Regno Unito, quanto meno per quanto riguarda il nuovo tipo che utilizza i-ink e consente di visualizzare ogni tipo di immagine o informazione. In particolare, l’idea di Sainsburys è quella di utilizzare sfondi colorati per sottolineare promozioni o iniziative speciali sul prodotto.
Un modo per stare al passo con i tempi e mostrarsi attivi lato interno e lato cliente, con un’obiettivo: parare le bordate dei due grandi concorrenti tedeschi Lidl e Aldi che stanno sconvolgendo il mercato della grande distribuzione inglese. L’iniziativa più recente di Sainsburys è il lancio del sistema clik and collect che entro fine anno raggiungerà 100 punti vendita. La raccolta è gratis per spese superiori alle 20 sterline e la spesa può essere ordinata fino a 20 giorni prima della consegna, che avviene il giorno seguente l’ordine. L’insegna opera nell’e-commerce da 18 anni con un giro d’affari di un miliardo di sterline (il 5% delle vendite) e copre il 98% del territorio britannico.
Il supermercato del futuro? Un mercato rionale con AppleWatch come guida
Un mercato rionale con freschi in esposizione e l’atmosfera un po’ campagnola, ma con una guida virtuale che informa su cosa comprare, cosa cucinare, e perché. Così si immagina il supermercato del futuro il londinese Rehab Studio che in questo video immagina come sarà la spesa in un futuro che potrebbe essere assai vicino (le tecnologie ci sono già) guidati da un Apple Watch.
Lungo il percorso sull'”orologio intelligente” compaiono consigli personalizzati tarati sui propri gusti ma anche sulle proprie esigenze di salute e informazioni su provenienza, stagionalità e data di scadenza. Una cassa intelligente consente di effettuare il pagamento immediatamente ma anche di suggerire qualche acquisto finale basato su ciò che c’è nel carrello. E si accorda sull’orario di spedizione della spesa a casa, perché il click and collect promette di essere il metodo di elezione per il ritiro della spesa nel futuro. “Con i dispositivi indossabili è come avere un personal shopper che conosce i tuoi gusti e ti guida nel negozio” ha detto a PSFK il Creative partner di rehabstudio Tim Rodgers.
Lo studio ha anche ridisegnato il layout del supermercato eliminando le corsie e immaginando un open space, una cucina comune e dei giardini, con spazi per dimostrazioni ed assaggi. Non un luogo dove si va per acquistare prodotti necessari alla vita di tutti i giorni ma piuttosto uno spazio dove scoprire cosa mangiare, come cucinarlo e per conoscere nuovi alimenti. E la tecnologia? “La tecnolgia utilizzata per supportare questa esperienza, dai beacon alla realtà aumentata, funzionerà o fallirà a seconda di quanto riuscirà ad essere fluida e personalizzata e a dare un valore aggiunto al consumatore” ha concluso Rodgers.