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Italiani poco salutisti, colpa del carovita e scarsa informazione

In Italia la maggior parte della popolazione reputa di trovarsi in una buona condizione di salute sia fisica (61%) che mentale (69%) e si considera il principale “sostenitore” del proprio benessere, seguito dal supporto dello Stato (25,2%) e per una percentuale inferiore dai rivenditori (10,3%) e dagli esercenti (10,4%). Tuttavia il 53% degli italiani trova nel prezzo la prima barriera per l’acquisto di prodotti “non processati”; mentre la scarsa chiarezza delle etichette influisce sul carrello della spesa del 21% di loro che, per un buon 18%, si dichiara confuso su quanto un prodotto sia effettivamente “genuino”. Sono alcuni dati emersi dall’edizione 2024 dell’indagine “Who cares? Who does? Health”, realizzata da YouGov.

Condotta su un campione di famiglie italiane selezionato all’interno del consumer panel di YouGov, la ricerca ha rilevato che oltre il 50% della popolazione ritiene di condurre uno stile di vita “salutare”, in grado di favorire sia il benessere fisico che quello mentale. Ciononostante gli italiani si trovano a occuparsi della propria persona in percentuale inferiore (4%) rispetto alla media globale (6%). I numeri del report mostrano che se da un lato il 10% degli italiani si occupa della propria salute fisica e il 9% di quella mentale; dall’altro il 50,1% degli stessi tende a curarsi solo quando si manifesta concretamente un problema di salute, contro il 38,4 % della media globale. A livello internazionale invece, la popolazione si mostra più proattiva (49,4% il global rispetto al 42,1% italiano), facendo di uno stile di vita sano ed equilibrato una parte integrante della propria quotidianità, con un 12% che cura il proprio benessere fisico e il 10% quello mentale.

Entrando maggiormente nello specifico dei beni di consumo, i dati rilevati da YouGov rivelano che i prodotti con ingredienti definiti “healthy” – per lo più freschi e genuini, con un livello limitato di zuccheri e in generale non processati – vengono considerati con un occhio di riguardo nel carrello degli italiani. Tra questi si distinguono il pane (52%), l’acqua in bottiglia (48%), i cibi probiotici (72%), gli integratori (67%) e i multivitaminici (58%). Al contrario invece, tra gli alimenti considerati più deleteri per la salute, i consumatori italiani inseriscono la carne (21%), il latte (15%), ma anche gli energy drink (67%) e, in generale, le bevande zuccherate (75%). Sul fronte più concreto degli acquisti infatti, le evidenze emerse mostrano come tale scenario influenzi anche la spesa degli italiani e il loro grado di fiducia verso brand e rivenditori.

Per comprendere i comportamenti dei consumatori in Italia, all’interno del consumer panel indagato, la popolazione è stata suddivisa in tre grandi macrocategorie:

Gli Health Active (Salutisti Attivi), consumatori che si impegnano costantemente in una corretta routine di benessere, caratterizzata da una dieta ricca di vitamine e cibi freschi;
Gli Health Moderate (Salutisti Moderati), consumatori che adottano solo alcune pratiche di vita salutare, con conseguente acquisto di prodotti mediamente sani;
Gli Health Passive (Salutisti Passivi), consumatori che non adottano molte pratiche “salutari” e sono più propensi ad acquistare categorie di alimenti zuccherati e snack ultra-processati.

In particolare, il prezzo emerge come uno dei principali ostacoli per l’acquisto di prodotti “sani” così come l’informazione carente sulle etichette dei prodotti presenti sugli scaffali. Se da un lato un prezzo equo viene richiesto soprattutto dai consumatori Health Moderate e Passive (per circa il 59%); il 50% degli Health Active vorrebbe maggiori specifiche sugli ingredienti descritti sulle confezioni, oltre che una comunicazione più precisa su benefici e rischi del consumo di un determinato alimento confezionato. E ancora, all’interno del comparto della grande distribuzione, gli Health Active influiscono sul 32% del fatturato per un valore di 838,42 miliardi di euro e il 12% considera i retailer responsabili nel garantire uno stile di vita salutare. All’interno di questa categoria, gli acquirenti prediligono per lo più circuiti non tradizionali (ad esempio i negozi specializzati e tradizionali), ma anche la distribuzione moderna ha un ruolo importante. Le principali insegne della grande distribuzione (come Conad per il 14%, Esselunga per il 10% e Coop per il 9%) si avvantaggiano, inoltre, per la possibilità di offrire un assortimento più ampio. Contrariamente, gli Health Moderate ritengono che le aziende produttrici siano alleate preferenziali (11%) per i loro acquisti. 

In prospettiva futura marchi e distributori potrebbero essere validi supporti per i consumatori in Italia che hanno dichiarato di essere spesso confusi dalle informazioni riportate sulle etichette e, di conseguenza, di non avere fiducia sulla effettiva “genuinità” di un alimento (26%). Contribuirebbero alla riduzione della barriera dei prezzi, ad aumentare le scelte di assortimento e anche a dedicare aree speciali per gli alimenti sani e naturali, così da coinvolgere un numero maggiore di italiani nell’acquisto di tali prodotti.

Piacersi: Conad dedica oltre 160 referenze a salute e benessere

Si chiama Piacersi la nuova linea di prodotti a marchio Conad dedicata a chi ricerca un desiderio di benessere olistico e non privativo, che unisce la salute al piacere di sentirsi bene con gusto. Oltre 160 le referenze disponibili, tra freschi, freschissimi, drogheria alimentare e prodotti surgelati, che riflettono le nuove abitudini dei clienti: momenti di consumo diversificati in diversi momenti della giornata, dai pasti principali ai consumi on the go.

“Piacersi è la linea dedicata a salute e benessere, uno dei pilastri dello sviluppo della marca commerciale Conad, insieme a convenienza, sostenibilità e naturalità, servizio e indulgence. Con Piacersi offriamo ai nostri clienti un’ampia gamma di prodotti pensati per soddisfare il desiderio di sentirsi bene senza rinunciare al piacere, mantenendo quindi una grande attenzione agli aspetti di gusto. Siamo convinti che prendersi cura di sé ogni giorno e ascoltare i propri desideri sia il primo passo verso la felicità e questa consapevolezza ci ha guidato nell’evoluzione del posizionamento della marca” afferma Alessandra Corsi, Direttrice Marketing dell’Offerta e Mdd Conad.

Secondo alcune evidenze raccolte da Ipsos, il 76% degli italiani ritiene che salute fisica e mentale siano ugualmente importanti – percentuale in recupero ma ancora inferiore rispetto a Germania (84%) e Francia (81%) – e il 69% del campione sondato crede che “bisogna cercare di essere più sani ora per prevenire malattie future”. Da qui la consapevolezza diffusa in un italiano su 3 (30%) che la dieta bilanciata (30%) sia il primo modo con cui perseguire questo scopo e, anche al netto di difficoltà finanziarie, appena il 17% rinuncerebbe a cibi e bevande che vantano benefici per la salute.

“Il consolidamento del valore della cura di sé, a tutto tondo, trova una piena risposta in una dieta bilanciata, che combina piacere, gusto e attenzione verso sé stessi” ha commentato Chiara Ferrari, Public Affairs Leader di Ipsos. “La possiamo guardare come a una evoluzione della dieta mediterranea che ci hanno trasmesso i nostri padri e i nostri nonni, che privilegia alimenti sani, genuini e a basso contenuto di grassi, e che ora si declina verso la ricerca di un’alimentazione equilibrata che ci permetta di stare bene con noi stessi”.

La gamma Piacersi è stata accuratamente studiata sulla base di studi ed evidenze scientifiche che hanno indicato diversi aspetti che possono concorrere al benessere del nostro corpo fra cui la gestione del peso corporeo, attraverso una strategia che coinvolge nutrizione ed esercizio fisico, l’attenzione al sistema immunitario, con focus su prodotti probiotici, prebiotici e simbiotici, vitamine e minerali e superfood, la salute dell’intestino, del sistema cardiovascolare e delle funzioni mentali, fino all’inserimento di prodotti proteici che contribuiscono, insieme ad una regolare attività fisica, alla definizione di una massa muscolare.

Rapporto Coop 2024: Italia in bilico tra ripresa e timori per il futuro

È un Paese inquieto quello che emerge dal nuovo Rapporto Coop 2024, in cui si riduce la quota di chi guarda con fiducia al futuro (che scende di 4 punti in due anni) e aumenta il timore (+ 11 punti percentuali 2024 su 2022). Secondo l’analisi sulla vita quotidiana degli italiani curato dall’Ufficio Studi Coop, le giovani generazioni, sulle quali si scarica maggiormente il peso del futuro incerto che si prospetta, pur non mostrando piena consapevolezza di ciò, sono più mobilitate dei loro coetanei europei ad attivarsi per cercare di cambiare la società in cui vivono; il 52% lo ha fatto rispetto a un 48% della media europea. Una inquietudine di fondo generata anche dal fatto che la maggioranza degli italiani (il 55%) è alle prese con una vita ben diversa dalle proprie aspettative di partenza molto spesso in senso peggiorativo (44% del campione). Un sentiment con cui gli italiani si proiettano in avanti che cozza con i dati dell’oggi.

Se è vero infatti che il potere di acquisto nel nostro Paese ha recuperato i livelli pre-pandemia e che oggi più di ieri sono diminuiti gli italiani che hanno vissuto situazioni di disagio profondo (l’ammettevano 20 milioni di persone nel 2022 rispetto ai 12 milioni di oggi) e che le famiglie in difficoltà ad affrontare una spesa imprevista di 800 euro passano dal 45% del 2023 al 33%, restano comunque ampie le difficoltà sociali del Paese. E anche questa faticosa tenuta non è avvenuta senza sacrifici. Innanzitutto, l’overworking è la leva principale con cui gli italiani provano a difendere il loro tenore di vita; infatti, già nel 2023 per ottenere redditi reali di poco superiori a quelli di 5 anni fa sono stati costretti a un surplus di ore lavorate (un miliardo e mezzo di ore in più). E, come spesso accade, sono molto ampie le differenze tra i settori economici. Ad esempio, i redditi per occupato dei lavoratori della sanità sono calati dell’8,5%, quelli dell’istruzione dell’11,2% mentre per altri come il settore costruzioni o l’ambito immobiliare i redditi sono cresciuti rispettivamente del 4,6% e del 6,4%. Forse anche per questo a precisa domanda il 75% degli intervistati non esita a dichiararsi insoddisfatto in primo luogo della propria retribuzione.

La parola chiave di oggi: risparmio
Con il recupero dei redditi anche i consumi tornano, in termini reali, ai livelli pre-pandemia (+0,3% nel 2023 rispetto al 2019), ma più che in passato sono ostaggio delle spese obbligate che limitano di molto gli spazi discrezionali delle famiglie. Non sorprende allora che la parola chiave con cui gli italiani si approcciano ai consumi sia il risparmio, di gran lunga il primo criterio di scelta negli acquisti (lo dice il 75% del campione) sia che si tratti di riempire l’armadio sia di scegliere un’auto (peraltro sempre più frequentemente usata, tanto che sono 15 milioni gli italiani che hanno rinunciato all’acquisto dell’auto nuova nel 2024), mentre rimane un miraggio la casa di proprietà (-2,1% le compravendite nel corso di quest’anno). Anche i prodotti tecnologici a partire dallo smartphone, fino all’altro ieri oggetto dei desideri, hanno perso buona parte della loro attrattività e le vendite a volume nell’ultimo anno scendono di oltre il 6% e proprio lo smartphone con i suoi accessori (-7,4% e quanto a numero di pezzi quasi un milione in meno anno su anno) insieme alle tv e ai pc registrano cali significativi (mentre crescono prodotti tech per la cucina e il beauty).

Nuove identità alimentari
Pur nel solco della tradizione, molti italiani si aprono alla scoperta di nuovi stili alimentari; più esploratori che custodi. Se un italiano su 3 (34%) infatti privilegia ancora la dieta mediterranea, si affermano le diete ricche di proteine non animali ovviamente, con l’iperproteico (7% dei consumatori, +2%) sul 2023, e tutti quegli stili attenti al peso forma; quindi, crescono il fit sport (6%, +2%) e il digiuno intermittente (7%, +3%) senza tralasciare che rimangono pressoché stabili il flexitariano, il reducetariano e il climatariano. Prevalgono dunque a ben vedere gli stili orientati al benessere e alla sostenibilità. Da sempre, d’altronde il cibo è per noi italiani rispetto alla media europea più di un nutrimento fine a sé stesso e, vista la propensione attuale, non stupisce come i nostri connazionali siano ben più attenti a una alimentazione sana rispetto al resto degli europei. Coloro che pensano di rafforzare questa propensione sopravanzano di 36 punti percentuali chi la diminuisce; una differenza più alta di quella europea che si ferma a 31 punti percentuali. E sempre gli italiani sono anche gli unici, almeno a parole, a dirsi disposti a pagare di più per avere prodotti salutari (complessivamente e al netto di chi non sarà disposto, +15%; a fronte di una media Ue ferma a +1%).

“Lo scenario delineato dal Rapporto Coop 2024 si introduce in un contesto straordinariamente complesso e in fondo atteso, viste le varie ragioni di tensione che affrontiamo quotidianamente, con alcuni dati più sorprendenti che confortano l’operato di Coop e le tendenze intraprese negli ultimi anni – commenta Maura Latini, Presidente Coop Italia. È indubitabile come la leva del risparmio si consolidi come primaria e la tutela del potere d’acquisto, soprattutto delle famiglie più in difficoltà, sia la rilevante ragion d’essere delle cooperative di consumatori”.

“I dati che mostrano uno stop alla caduta dei volumi del largo consumo sono senz’altro positivi, ma lo scenario dei consumi rimane ancora debole e caratterizzato da una grande “volatilità”. Se da una parte il quadro inflattivo sembra assestarsi, dall’altra si dovrà tenere conto del fatto che i prezzi, anche se stabilizzati, sono di fatto del 20% superiori a quelli del 2021 – aggiunge Domenico Brisigotti, Direttore Generale Coop Italia. Stiamo assistendo a una ripresa della spinta promozionale, funzionale a sorreggere i volumi e allo sviluppo della competizione intra marche e tra i canali. Da una parte prosegue la crescita della mdd e dall’altra quella del discount anche se sorretta dalle aperture. Coop sta consolidando il proprio percorso con la crescita della propria mdd che nel solo grocery ha aumentato di ulteriori 2 punti la propria quota verso il 2023 raggiungendo il 32%”.

“Il Rapporto Coop conferma la grande preoccupazione degli italiani per lo scenario internazionale e per le guerre in corso, mentre sul piano interno vengono percepiti alcuni miglioramenti della situazione economica e delle prospettive del Paese. Un Paese a due velocità dove comunque permangono ampie sacche di difficoltà – conclude Marco Pedroni, Presidente Ancc-Coop (Associazione Nazionale Cooperative di Consumatori). A tal proposito, nel corso di quest’anno le cooperative di consumatori hanno realizzato un risultato importante, rinnovando il contratto nazionale di lavoro che interessa oltre 60.000 dipendenti. Sul versante dell’impegno economico delle nostre cooperative invece, è ripartita la carta “Dedicata a te” rivolta a famiglie maggiormente in difficoltà promossa dal Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste (Masaf). Una carta a cui Coop ha aggiunto lo sconto del 15% sui prodotti alimentari. Questo il contesto in cui Coop combatte l’inflazione e continua a sviluppare una forte politica di offerta di qualità e di convenienza con la sua amplissima gamma di prodotti a marchio”.

Italiani salutisti: nel carrello sempre più prodotti free from e gluten free

L’attenzione al benessere è uno dei fenomeni di maggior spicco del 2023 rilevati dall’ultima edizione dell’Osservatorio Immagino di GS1 Italy, il report semestrale che analizza e racconta i cambiamenti del carrello della spesa partendo dalle informazioni presenti sulle etichette di 139.302 prodotti, responsabili dell’83,1% del giro d’affari del canale supermercati e ipermercati. L’offerta incentrata sul benessere rappresenta una parte sempre più significativa dell’assortimento alimentare di super e ipermercati e incide in modo importante sulla spesa degli italiani, dividendosi in tre grandi universi: il “free from” (che riunisce i prodotti con una minore presenza o privi di alcune sostanze nutritive), il “rich-in” (ossia quelli ricchi o arricchiti di specifici nutrienti) e gli alimenti per allergici/intolleranti.

“L’attenzione al benessere è una tendenza molto forte e attraversa tutto il mondo del food, dalla domanda all’offerta” sottolinea Marco Cuppini, research and communication director di GS1 Italy. “Da un lato ci sono i consumatori, che sono sempre più informati sul rapporto tra cibo e benessere e che cercano prodotti alimentari con precise caratteristiche nutrizionali. Dall’altro le aziende produttrici, che ricorrono a un numero crescente di claim salutistici e che hanno anche modificato di conseguenza la formulazione e il valore nutritivo dei loro prodotti”.

Free from: le 16 sfumature del “senza”
L’universo più significativo è quello del “free from”, con 14.100 referenze che hanno incassato oltre 8,1 miliardi di euro, in aumento di +9,7% rispetto al 2022. Tra i claim riferiti alla minore presenza o all’assoluta assenza di un nutriente, a registrare le performance migliori sono quelli relativi a grassi e zuccheri. L’indicazione “pochi grassi” ha accomunato 3.118 prodotti che hanno aumentato le vendite di +0,4% a volume e di +11,5% a valore. A brillare sono stati soprattutto lo yogurt greco colato e lo skyr, i biscotti tradizionali, il tacchino e il latte Uht. Invece i 679 prodotti con il claim “senza grassi idrogenati” hanno registrato un +1,7% a volume e +15,2% a valore. Una performance a cui ha contribuito soprattutto la crescita di biscotti salutistici e tradizionali, pasticceria, torte pronte e margarina. In espansione anche le vendite dei prodotti con un minor apporto di zuccheri, grazie in particolare a confetture e spalmabili base frutta, frutta conservata, biscotti tradizionali e bevande base frutta 30-99%. I 2.950 prodotti dichiarati con “pochi zuccheri” hanno accresciuto di +1,9% le vendite in volume e di +18,3% quelle in valore arrivando a 1,4 miliardi di euro. Invece i 1.754 prodotti “senza zuccheri aggiunti” hanno ottenuto un +5,4% a volume e un +18,5% a valore per un totale di oltre 791 milioni di euro.

Rich-in: le 12 declinazioni salutistiche dei prodotti arricchiti
Quanto al mondo del rich-in, nel 2023 l’Osservatorio Immagino ha rilevato 12 claim presenti su 10.825 prodotti che hanno superato i 5 miliardi di euro di sell-out, in crescita di +10,0% su base annua. A eccezione di “iodio”, tutti i claim hanno aumentato il loro giro d’affari, mentre ad aver accresciuto i volumi venduti sono stati “fermenti lattici” (+0,3%) e “proteine” (+1,2%). Del resto, le proteine si confermano le superstar dell’anno: sono il claim più diffuso del mondo rich-in (sono evidenziate su 3.365 prodotti) e quello con il maggior giro d’affari (1,88 miliardi di euro) e anche il maggior tasso di crescita annua a valore (+12,8%), grazie al dinamismo di entrambe le componenti di mercato, domanda e offerta. A guidare la crescita dei prodotti proteici sono stati latte fresco e Uht, formaggi grana e simili, basi e alimenti per sportivi.

Prodotti per intolleranze alimentari: dal gluten free al “senza lattosio”
Nel 2023 il mondo dei prodotti destinati a chi soffre di allergie o intolleranze alimentari è rimasto significativo nel canale supermercati e ipermercati, ma ha sofferto il peso dell’inflazione. L’Osservatorio Immagino ha monitorato sei claim individuandoli su 10.991 prodotti che hanno superato i 4,7 miliardi di euro di vendite (+6,2% sul 2022), ma che hanno perso il -3,9% dei volumi. A dominare quest’universo resta il claim “senza glutine” con 8.581 prodotti e 3,2 miliardi di euro di vendite (+5,2%), ma con i volumi calati di -4,4% soprattutto a causa del trend di affettati, maionese e uova di Pasqua. Tra i claim che hanno retto meglio alle criticità del 2023 c’è stato il “senza lattosio” che ha perso meno volumi rispetto alla media (-1,3%) e ha aumentato il giro d’affari (+8,9%), superiore a 1,9 miliardi di euro, soprattutto per merito degli yogurt funzionali. La sorpresa del 2023 è il claim “senza uova”, ancora minoritario (160 prodotti con 27 milioni di euro di sell-out) ma in crescita sia a valore (+12,8%) sia a volume (+3,6%), in particolare nel mondo della pasta (senza glutine e fresca non ripiena e/o senza glutine) e dei biscotti salutistici.

Il Metaprodotto Immagino e il valore nutrizionale dei prodotti
L’Osservatorio Immagino è anche l’unico a monitorare l’apporto nutrizionale medio dei prodotti alimentari confezionati venduti in Gdo. Lo fa attraverso il Metaprodotto Immagino, un indicatore che rappresenta il “passaporto nutritivo” dei prodotti alimentari confezionati e che è basato sulla media ponderata dei contenuti di nutrienti indicati nelle etichette nutrizionali. L’analisi condotta su 82.422 prodotti, appartenenti principalmente ai reparti delle bevande, della drogheria alimentare, del fresco e del freddo, ha rivelato che in un anno è cresciuta l’incidenza media delle proteine ed è calata quella degli zuccheri, mentre la quota di grassi e carboidrati è rimasta stabile. E così il Metaprodotto Immagino 2023 è risultato composto per il 19,3% da carboidrati (di cui 7,2% zuccheri), dall’8,6% di grassi (di cui 2,9% saturi), dal 6,7% di proteine e dal 2,1% di fibre per un apporto energetico medio di 176,7 Kcal.

Probios acquisisce il 30% di BMS e consolida il polo healthy italiano

L’azienda italiana attiva nell’alimentazione healthy Probios, controllata da Agreen Capital, ha acquisito una partecipazione di minoranza del 30% nel capitale sociale di BMS, azienda industriale con sede a Spoleto specializzata nell’acquisto, nella trasformazione e nella commercializzazione di prodotti agroalimentari organic, salutistici e free-from, in particolare, cereali, semi, legumi e frutta secca. Il fondatore Enrico Tinelli manterrà la quota di maggioranza e la direzione operativa della società. L’operazione, che segue la recente acquisizione di Biotobio, rientra nel piano strategico di Probios e Agreen Capital per il rafforzamento dell’angolo industriale del gruppo con focus sulla filiera nazionale nel settore dell’alimentazione organic, salutistica e free-from.

“Per noi il settore dei cereali integrali biologici e gluten free, dei legumi e della frutta secca è particolarmente strategico in quanto riteniamo le categorie fondamento di una alimentazione sana e naturale. Vediamo nella partecipazione marcate sinergie industriali e commerciali e condividiamo il modello di filiera e la collaborazione diretta con le aziende agricole nazionali che la Famiglia Tinelli ha saputo costruire nel corso degli anni” ha detto Andrea Rossi, Presidente di Probios e Managing Partner di Agreen Capital.

“L’ingresso nel gruppo di BMS conferma l’attrattività del nostro progetto che punta a consolidare, ancor più dopo la recente acquisizione di Biotobio, un polo made in Italy con un posizionamento ben riconoscibile nel settore della nutrizione e del benessere. L’unicità della filiera agricola costruita negli anni unitamente al know-how tecnico e alla struttura tecnologica patrimonio dell’azienda consentono al nostro gruppo un ulteriore passo avanti nel rafforzamento del proprio footprint industriale a beneficio della qualità e distintività dei prodotti e degli storici marchi Probios, Baule Volante, Fior di Loto, Finestra sul Cielo e ViviBio” ha aggiunto Renato Calabrese, Amministratore Delegato di Probios.

“Sono lieto di aver aderito al progetto Probios e Agreen Capital, il quale attraverso la realizzazione di ben definite sinergie potrà garantire a BMS ulteriore crescita nell’interesse non solo della nostra famiglia, ma anche e soprattutto del settore della sana nutrizione made in Italy che abbiamo contribuito a sviluppare in questi decenni” ha concluso Enrico Tinelli, Amministratore Delegato di BMS.

Probios è stata assistita rispettivamente da Agreen Capital per le attività di M&A advisory e da Epyon Consulting per la Due Diligence Finanziaria. Lo studio Avvocatidimpresa con il Managing Partner Alberto Calvi di Coenzo ha assistito Probios in tutti gli aspetti legali.

Probios acquisisce Biotobio e mira alla leadership europea dell’healthy

Probios, società italiana specializzata nell’alimentazione healthy, ha finalizzato l’acquisizione del 100% del capitale di Biotobio, azienda appartenente all’ecosistema EcorNaturaSì e attiva nella commercializzazione di prodotti agroalimentari, salutistici, free-from e biologici. Il perimetro di marchi acquisiti comprende, tra gli altri, Baule Volante, Finestra sul Cielo, Fior di Loto e Vivibio.

L’operazione, portata avanti col supporto di Agreen Capital e definita “transformational” dal management di Probios, rientra in un piano strategico che mira al consolidamento di un polo leader in Europa nel settore salutistico, free-from e biologico. “Questa acquisizione, che rappresenta la principale operazione M&A dell’anno nel settore Food Health & Wellness, consente a Probios di superare la soglia di euro 100 milioni di fatturato in poco più di un anno e rafforza notevolmente il posizionamento del gruppo all’interno del mercato di riferimento grazie all’integrazione di marchi di grande qualità e potenzialità”, commenta Andrea Rossi, Presidente di Probios e Managing Partner di Agreen Capital. “Lo standing dei partecipanti al progetto e l’elevato interesse riscontrato confermano un’attenzione trasversale verso sostenibilità, ESG e salute del consumatore: elementi cardine della nostra strategia di investimento”.

“Siamo orgogliosi di aver dato vita a un gruppo di dimensione paneuropea che pone al centro della propria mission la nutrizione, il benessere e la sostenibilità”, aggiunge Renato Calabrese, Amministratore Delegato di Probios. “Ci poniamo l’obiettivo di valorizzare un patrimonio di marchi straordinario per qualità, capacità di innovazione e connessione con la filiera agricola e produttiva “made in Italy”. I prossimi mesi ci vedranno fortemente impegnati nella realizzazione del nostro ambizioso piano strategico che prevede il consolidamento della nostra presenza commerciale nazionale e internazionale”.

L’azienda toscana ha da poco rivoluzionato la propria visual identity con nuovo logo e veste grafica, per dare ancora più valore all’esperienza di acquisto delle oltre 850 referenze firmate Probios. Conosciuta per i suoi claim all’avanguardia come il “nichel free” e il “senza zuccheri aggiunti”, le linee low carb “Keto” e “protein” – che si affiancano al “gluten free”, per cui l’azienda vanta la più vasta offerta di referenze sul mercato -, Probios si avvale di materie prime prevalentemente italiane, di una filiera controllata per ottenere referenze di origine vegetale di altissima qualità, basate su un sistema agronomico sostenibile che rispetta suolo e biodiversità.

Tre nuove linee di biscotti healthy per Balocco

Balocco punta ai nuovi trend alimentari che stanno caratterizzando le scelte dei consumatori e lancia nuovi biscotti che uniscono i due trend del benessere: senza zuccheri aggiunti & ricchi di fibre in un unico frollino extra crunchy.

La linea è composta da tre diverse ricette uniche e golose, pensate per tutti i gusti (classico, integrale e ricco):

ZeroPiu’ Balocco Fiocchi d’Avena & Farina di Riso 230g;

ZeroPiu’ Balocco 7 Cereali (avena, frumento, mais, orzo, segale, farro, riso) & Cornflakes 230g;

ZeroPiù Balocco Crispies di Riso e Frumento & Gocce di Cioccolato 210g.

I frollini sono confezionati in cartoncino certificato FSC al cui interno sono presenti 6 porzioni salva-freschezza, ciascuna contenente 6 biscotti, ideali per iniziare la giornata oppure per un break equilibrato e gustoso.

Per quattro settimane consecutive il flight di lancio della novità ZeroPiù e recall di Fagottini e Cruschelle sarà così strutturato: dal 27 agosto al 9 settembre ci saranno 2 settimane consecutive in TV con una pianificazione capillare su tutte le reti. Dal 11 al 24 settembre seguiranno 2 settimane radio su emittenti nazionali e locali. A completamente della video strategy è previsto un piano digital con spot pre-roll su web e social media.

From Pedon, daily well-being with the new seed mixes

SuperMix! is the new line of seed mixes enriched with ingredients selected for their specific beneficial properties that Pedon has presented at Tuttofood, dedicated both to consumers attentive to their diet and wanting to supplement it with a source of well-being, as well as those adopting a restrictive regime due to intolerances or vegetarian and vegan nutrition choices.

They are in fact characterised by a high fibre, protein, vitamin, omega3, iron, phosphorus and magnesium content. 100% natural, they contain no preservatives or additives, are GMO free and the only ones in the category guaranteed to be gluten free, nuts free and vegan OK.

“We are witnessing a new concept of food among consumers, based on the link, proven by scientific research, between nutrition and physical and mental well-being and where the time factor becomes increasingly crucial – said Luca Zocca, Pedon Marketing Manager – Modern foods have consequently invaded and acquired an important role in daily eating habits. We are attentive to the evolution and changes in the demand for such products, adapting the offer to new market segments. This is what led to the creation of SuperMix!, able to revitalise the category and meet the growing demand for natural, healthy and easy-to-use products”.

Available in six variants, they are designed to enrich salads and soups, make baked preparations such as bread and flat bread special and fortify breakfast in addition to cereals and in yoghurt. SuperMix! are also ideal as a snack, before and after sports activity or in the office as a healthy between-meals bite.

The SuperMix! line consists of different combinations of highly nutritious seeds – such as sunflower, pumpkin, sesame, flax and hemp – enriched with stabilised vegetables, toasted soybean, chia and soft blueberries in 4 variants for “savoury” mixes (salads, soups, breads, snacks), or with buckwheat flakes, chia, goji berries and blueberries covered with dark chocolate in 2 variants for breakfast. The QR Code on the label allows the consumer to easily access a full data sheet of the nutritional values of each product with usage suggestions.

The packaging used is also innovative, specifically and exclusively designed for this category.

SuperMix! in fact come in a convenient space-saving jar with a patented stay-fresh dispenser to easily dose the content. The transparency of the jar enhances the contents and the colours for better visibility and shelf impact. The practical display tray, which is also transparent and mono-facing, or the floor display offer different display solutions at the point of sale.

 

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