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A Scuola Di Dolcezza, Eridania sostiene il consumo responsabile di zucchero

Gli anni della pandemia, con i ripetuti lockdown e la conseguente applicazione di misure restrittive a contenimento dell’emergenza sanitaria, ha rivoluzionato la nostra quotidianità. La casa è diventata il principale punto di attrazione nello stile di vita degli italiani e la maggiore disponibilità di tempo trascorso tra le mura domestiche ha portato a dedicarsi alla cura della famiglia e riscoprire le proprie passioni anche in cucina. Infatti, il crescente interesse verso il mondo delle ricette ha fatto esplodere l’home cooking: un fenomeno che ha premiato soprattutto la preparazione di dolci, con un conseguente focus sull’uso dello zucchero. Allo stesso tempo, è cresciuta l’attenzione verso la sfera healthy, anche con riferimento all’utilizzo dello zucchero.

In questo contesto Eridania, icona della dolcificazione in Italia dal 1899, guarda allo sviluppo sostenibile come un prerequisito fondamentale, che si traduce anche nella promozione di un consumo responsabile dello zucchero innanzitutto presso le nuove generazioni. Per questo l’iconico marchio ha deciso di promuovere “A scuola di dolcezza”, un progetto dedicato all’educazione nutrizionale nelle scuole primarie: l’obiettivo del percorso didattico in logica edutainment è quello di diffondere una cultura del benessere e della salute e aiutare i bambini a prendere consapevolezza dell’importanza di una corretta ed equilibrata alimentazione correlata sia al mondo dei carboidrati e al consumo responsabile dello zucchero, sia a una sana attività fisica.

In collaborazione con Neways, società specializzata in progetti educational, l’iniziativa coinvolgerà nel prossimo anno scolastico 2021-2022 circa 1.500 classi delle scuole elementari, ovvero 38.000 alunni e altrettante famiglie in tutta Italia. Eridania si farà promotrice di una serie di attività educative legate all’alimentazione. In particolare, alle scuole aderenti verrà inviato un kit in versione cartacea e digitale che include un libretto informativo con il programma del progetto, che si sviluppa su una serie di temi relativi alla corretta alimentazione, con focus sui carboidrati e lo zucchero. Il progetto, i cui contenuti sono stati studiati con la supervisione scientifica del Dottor Marco Deganello Saccomani, medico pediatra e gastroenterologo pediatrico, prevede anche tutta una serie di attività ludico-didattiche da svolgere in classe e a casa con i genitori. Tra queste, spiccano esperimenti fisici in cucina, laboratori artistici e di cucina per creare e lavorare la pasta di zucchero e realizzare semplici ricette dolci, attività sensoriali e descrittive. E non mancherà un concorso a premi per i genitori, che metterà in palio prodotti e omaggi promozionali Eridania. Il sostegno all’iniziativa è coerente con la mission che Eridania ha disegnato per il futuro al fine di rispondere adeguatamente ad una sfida lungo gli assi ambientale, sociale, educativo. Una visione di modello di business sostenibile che tiene conto del benessere delle persone e il cui operato d’impresa, così come l’agire dell’intera collettività o del singolo individuo, può avere un impatto positivo nell’innescare una spirale virtuosa a tre dimensioni, per garantire un pianeta migliore alle generazioni future.

“In questo senso – afferma Alessio Bruschetta, Direttore Generale Eridania Italia – mi piace sottolineare che Eridania è parte di una filiera europea che garantisce un percorso di sostenibilità ambientale duraturo e condiviso. Siamo anche consapevoli della nostra responsabilità sociale verso la comunità. Per questo promuoviamo un consumo consapevole dello zucchero attraverso progetti come ‘A scuola di dolcezza’ e collaboriamo con associazioni mediche, come Fondazione ADI, per educare a una corretta alimentazione e uno stile di vita sano, proseguendo in parallelo il rapporto che ci lega da anni a istituzioni charity a livello nazionale e locale”.

Rischio crisi: puntare sull’e-commerce. Il progetto di “vendere online”

Il rischio, secondo l’allarme di confesercenti, è che si perdano fino a 6,5 miliardi di consumi e 8 miliardi di Pil nel semestre. Tradotto in posti di lavoro: non è esclusa la chiusura di 30 mila imprese, coinvolti settori che raccolgono circa un milione di attività. In particolare, per i negozi (la maggioranza nel Nord Italia) il calo stimato nelle vendite è di 748 milioni di euro.

Davanti a questa prospettiva, “Vendere online”, una società tutta al femminile che ha come focus l’aiutare le aziende a sviluppare il business nel web, ha elaborato un kit di sopravvivenza per gli imprenditori.

Pertendo dalla premessa che in questi giorni le persone stanno usando internet e social network in modo eccezionale e che i siti di ecommerce sono letteralmente esplosi, Erika Pagin e Lara Mazzon, entrambe al timone dell’azienda, propongono la loro soluzione. “Il nostro pensiero – spiegano infatti – va alle aziende che non sanno trarre le opportunità presenti online e in particolare non sanno trarre profitto dai vari marketplace, che oggi sono gli unici canali sicuri per comunicare e vendere. Il nostro vaccino contro i danni del Coronavirus all’economia è il web: saranno le vendite online a salvare i commercianti in questo periodo di chiusure forzate. Sul nostro sito www.vendereonline.net è spiegato come vogliamo aiutare gli imprenditori in questo periodo di crisi”.

Il progetto

La società rosa fondata tra il Padovano e il Veneziano regalerà 200 euro “cash”, da investire in spot online, a chi partirà con un progetto di vendita o su Facebook, o sul web con la modalità “click & collect”, ossia “ordina online e ritira in negozio”, o su Amazon con l’apertura di un negozio dedicato. I dettagli su: https://vendereonline.net/kitsopravvivenza.

“Siamo sicure che se rispetteremo tutti i decreti del governo usciremo presto dalle nostre case”, concludono le due manager. “Inevitabilmente però ci saranno dei rallentamenti nell’economia reale. Riteniamo infatti che il cambio di paradigma comportamentale negli acquisti accelererà l’uso di marketplace e siti di ecommerce. In questi giorni tutti siamo costretti ad usare internet, chiediamo consegne a domicilio e spedizioni da Amazon. Dopo il Coronavirus comperare sul web sarà routine, come già avviene negli Usa. Le pmi dovranno essere pronte ad affiancare ai propri negozi reali quelli virtuali, i nostri kit di sopravvivenza alla zona rossa sono a disposizione per aiutarle”.

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