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Tag: iniziative

Amici Di Scuola, riparte l’iniziativa di Esselunga

Riparte “Amici di Scuola”, l’iniziativa di Esselunga giunta all’ottava edizione che, in sette anni, ha permesso di distribuire oltre 104 milioni di euro in materiale didattico e attrezzature informatiche a più di 14.000 scuole italiane.

Fino al 20 novembre i clienti riceveranno, a seconda della spesa effettuata, i Buoni Amici di Scuola e potranno consegnarli alla scuola di preferenza, oppure, in alternativa, donarli direttamente da casa tramite l’App Amici di Scuola, disponibile gratuitamente su Google Play e App Store. I Buoni potranno essere caricati fino al 23 dicembre 2022.

A partire dal 2015 il programma “Amici di Scuola” ha permesso di raccogliere:

Lombardia: 74.160.061 euro di cui 7.821.740 euro nel 2021
Toscana: 13.350.870 euro di cui 1.429.174 euro nel 2021
Piemonte: 8.962.052 euro di cui 1.095.600 euro nel 2021
Emilia- Romagna: 6.026.991 euro di cui 701.419 euro nel 2021
Veneto: 901.619 euro di cui 121.404 euro nel 2021
Liguria: 693.779 euro di cui 103.711 euro nel 2021
Lazio: 365.072 euro di cui 61.084 euro nel 2021

I numeri testimoniano il successo del progetto al quale hanno partecipato moltissime scuole, che hanno avuto l’opportunità di arricchire la propria dotazione di strumenti tecnologici, alcuni dei quali hanno facilitato anche le attività legate alla didattica a distanza.

Anche quest’anno il programma Amici di Scuola si arricchisce di attività educative: tra queste la nuova edizione di “Tutti a Tavola!”, il progetto ideato per parlare di sana e corretta alimentazione e inclusione culturale nelle classi delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Grazie alla famiglia De Gustibus, studenti e insegnanti impareranno l’importanza della piramide alimentare della dieta mediterranea e scopriranno cibi e piatti provenienti da altre tradizioni da condividere in famiglia.

Dal mese di ottobre si terrà, inoltre, la quinta edizione degli incontri gratuiti “Insieme per Capire”, aperti agli studenti delle scuole secondarie di secondo grado, realizzati in collaborazione con Fondazione Corriere della Sera. Gli incontri si svolgeranno in modalità virtuale ed eventualmente in presenza.

In quattro anni sono stati organizzati oltre 30 incontri a cui hanno partecipato migliaia di studenti e insegnanti; inoltre, a partire da maggio 2020, sono stati realizzati incontri virtuali da seguire direttamente a casa o a scuola. Solo nel 2021 sono state coinvolte più di 220.000 persone.

Per avere maggiori informazioni ed essere sempre aggiornati è possibile consultare il sito www.amicidiscuola.com

Vinci La Spesa Con S-Budget!, il nuovo concorso di Despar

Sostenere il potere d’acquisto e fornire un aiuto concreto alle famiglie contro l’aumento dei prezzi che, a causa dei rincari delle materie prime e dei costi dell’energia, colpisce anche il carrello della spesa: è questo l’obiettivo di “Vinci la spesa con S-Budget!”, il concorso promosso da Aspiag Service, concessionaria del marchio Despar per il Triveneto, l’Emilia Romagna e la Lombardia, nei punti vendita diretti e affiliati delle regioni in cui è presente.

Fino al 25 settembre nei punti vendita Despar, Eurospar e Interspar aderenti all’iniziativa, i clienti, acquistando i prodotti della linea S-Budget a fronte di una spesa minima di 5 euro, potranno vincere subito oltre 400 Happy Card (Gift Card Despar) da 25, 50 e 100 euro da utilizzare per la spesa quotidiana nei negozi con il marchio dell’abete. Inoltre i clienti avranno la possibilità di partecipare all’estrazione finale: in palio per il primo premio una Happy Card da 5.000 euro di spesa, per il secondo e terzo estratto una Card del valore di 1.000 euro ciascuno, mentre dal 4° al 6° estratto, una Card del valore di 500 euro ciascuno.

Si tratta di un’iniziativa con cui Aspiag Service conferma il proprio impegno al fianco delle persone e delle comunità, in un contesto economico difficile caratterizzato da un’impennata dei prezzi con conseguenze inevitabili anche sui comportamenti e le abitudini d’acquisto delle famiglie.

Offrire la possibilità di fare la spesa a prezzi convenienti, senza rinunciare alla qualità è da sempre una priorità per Aspiag Service che, insieme ai propri fornitori, si impegna per sostenere le comunità e le persone, anche attraverso campagne e promozioni che puntano a incrementare le occasioni di convenienza. Ne è un esempio la linea di prodotti a marchio S-Budget, un paniere completo di 450 prodotti, alimentari e non, come pasta, farina, burro, surgelati, prodotti per l’igiene della casa che, oltre a garantire un risparmio medio del 30% sul carrello, consente di effettuare una spesa completa a meno di 15 euro.

“La situazione economica che stiamo vivendo a causa della forte spinta dell’inflazione e dei rincari delle materie prime e dei costi dell’energia, si riflette anche sulla spesa alimentare, riducendo in modo significativo le capacità di spesa delle famiglie – ha commentato Mauro Muraro, Direttore Marketing di Aspiag Service. Da sempre la GDO ha avuto un ruolo di ammortizzatore sociale e, soprattutto in un contesto difficile come questo, il nostro impegno deve essere ancora più incisivo per ridurre il trasferimento degli aumenti sulle famiglie, dando loro risposte concrete con iniziative commerciali e campagne che hanno l’obiettivo di tutelare il potere d’acquisto dei clienti. E’ quello che anche noi di Aspiag Service facciamo promuovendo iniziative come “Vinci la spesa con S-Budget!” e proponendo quotidianamente prodotti a marchio e a prezzo fisso per offrire ai nostri clienti una proposta fatta di qualità e convenienza. In questo modo vogliamo dare un sostegno concreto per mitigare l’effetto del caro-vita sulle famiglie, in linea con il nostro impegno al fianco delle persone e delle comunità che è il fulcro della nostra strategia di sviluppo in un’ottica di sostenibilità”.

Per tutte le informazioni sul concorso è possibile consultare il sito dedicato all’iniziativa. 

In&Out di di Apo Conerpo, oggi partono le nuove iniziative

Obiettivo centrato: sono oltre 5.400 le giornate promozionali organizzate sino al 31 agosto 2022, data che ha segnato la fine della seconda annualità di IN&OUT, il progetto di Apo Conerpo (cofinanziato dalla Comunità Europea) per promuovere la qualità, la salubrità e la sostenibilità della frutta e della verdura europee e valorizzare il ruolo delle Organizzazioni di Produttori a livello comunitario. Sono più di 450 i punti vendita coinvolti nei tra Paesi target (Italia, Austria e Danimarca) e oltre 11.000 i consumatori partecipanti al concorso online che si aggiungono alle migliaia raggiunte e coinvolte durante ogni singola giornata di iniziative promozionali in-store.

“Stante il difficile andamento dei contagi che ha reso lo sviluppo delle iniziative nei punti vendita molto più complesso, il bilancio della seconda annualità di progetto è ampiamente positivo – commenta il presidente di Apo Conerpo, Davide Vernocchi: sino al 31 agosto 2022 abbiamo svolto oltre 5.400 giornate promozionali nei tre Paesi. Negli ultimi 12 mesi, per l’Italia sono stati convolti gli store sul territorio nazionale delle cooperative del Gruppo Conad, del Gruppo Coop e del Gruppo Arena a cui si affiancano le iniziative in ben 107 negozi Bilka e Fotex in Danimarca.

Arrivati a conclusione di due delle tre annualità del progetto, nonostante le sfide della pandemia, possiamo dirci soddisfatti. In particolare, gli ultimi mesi ci hanno visto porre l’attenzione sul ruolo cruciale che la frutticoltura può avere nella lotta al cambiamento climatico: informare i consumatori su questo fronte, in una delle estati più calde e siccitose di sempre, non può che avere risvolti positivi in termini di maggiore consapevolezza della popolazione e di valorizzazione dell’impegno che i nostri produttori pongono quotidianamente per portare sulle tavole frutta e verdure buone, salubri ma, soprattutto, sostenibili e amiche dell’ambiente”.

Oggi, primo settembre, prende il via la terza e ultima annualità che terminerà il 31 agosto 2023: “Restrizioni legate al Covid-19 permettendo – prosegue Vernocchi –, a partire già da questi giorni e per i prossimi mesi saremo impegnati nella valorizzazione dell’ortofrutta tipica di questa stagione, con una particolare attenzione a kiwi, mele, pere, uva da tavola: la presenza di IN&OUT nei punti vendita sarà ancora più costante e incisiva, così come quella sui media di settore e generalisti”.

Positivo, infine, anche il bilancio del concorso “Vinci in leggerezza”: “Dopo l’ottimo riscontro del contest 2021 abbiamo scelto di proseguire con questa iniziativa che ci permette di valutare gli impatti sul consumatore del progetto e di promuovere forme di alimentazione sana e gustosa fra i consumatori – prosegue Vernocchi. Il concorso 2022 ci ha permesso di raccogliere oltre 11.000 nuovi questionari di opinione nel periodo dal 15 aprile al 15 luglio 2022. Tanti sono stati i consumatori che si sono cimentati nel breve quiz online sul sito del progetto IN&OUT con l’obiettivo di essere uno dei fortunati vincitori di una delle vaporiere multicottura a marchio Beper. Per l’ultima annualità stiamo studiando una nuova coinvolgente proposta che sarà annunciata nelle prossime settimane”.

MD, parte progetto di risparmio energetico su 800 punti vendita

Individuare una buona pratica di ottimizzazione dell’utilizzo dell’elettricità da estendere a tutta la rete vendita. È questo il principio ispiratore dell’iniziativa di MD che ha concluso una sperimentazione finalizzata al risparmio energetico, condotta su 12 negozi dalle caratteristiche eterogenee, ma considerate fortemente rappresentative della rete vendita. Gli ottimi riscontri hanno portato il Cavalier Podini a decidere di applicare da subito una buona pratica dalla grande portata ambientale che, estesa a tutti i negozi già a partire dalla prossima settimana, garantirà un risparmio annuo di circa 10 milioni di KWh, ossia 1870 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio).

Il progetto pilota – Sono stati dodici i punti vendita distribuiti su tutto il territorio nazionale che, nel periodo compreso tra l’11 e il 20 luglio, hanno spento il 50% dell’impianto di illuminazione dell’area vendita. Un gesto che, senza penalizzare la chiarezza dell’offerta a scaffale, ha ricevuto un’accoglienza positiva sia da parte della clientela che del personale di tutti i negozi, scelti appositamente tra gli oltre 800 affinché potessero essere il più possibile paradigmatici per format, fatturato e collocazione geografica. Ancora una volta MD si dimostra in prima linea sui temi della sostenibilità e del consumo responsabile, con un impegno che si traduce – come nella filosofia dell’azienda – in gesti concreti.

“La nostra politica di ottimizzazione energetica sui punti vendita è un gesto importante e significativo per la tutela dell’ambiente che richiede il contributo consapevole di ciascuno di noi” – commenta Patrizio Podini Presidente di MD S.p.A. “Siamo pronti ad estendere alla nostra rete l’intervento in modo da coprirla interamente nel più breve tempo possibile. Auspichiamo che il settore distributivo possa seguire il nostro esempio e mettere in atto sempre più azioni concrete che abituino tutti a una maggiore sensibilità nei confronti del dispendio energetico”.

Una volta esteso all’intera rete vendita, questo spegnimento parziale garantirà un risparmio stimato in circa 10 milioni di KWh in un anno, ossia 1870 TEP (tonnellate equivalenti di petrolio) con la conseguente riduzione di emissioni di CO2 in atmosfera, consentendo inoltre di rimettere in circolo energia preziosa a disposizione della collettività. Un accorgimento reso possibile nell’immediato dalla lungimiranza di MD che ha previsto per tutti i suoi negozi un impianto elettrico che consente la parzializzazione.

La politica energetica di MD – Impianti fotovoltaici installati sui punti vendita di nuova realizzazione e sui centri di distribuzione, monitoraggio dei consumi della rete da remoto, segnalazione in tempo reale ai singoli negozi degli allarmi “porte aperte delle celle”, sensori per la regolazione della luminosità e l’accensione e spegnimento degli impianti sono solo alcuni esempi dell’attenzione di MD in termini di sostenibilità e contenimento dei consumi e degli sprechi energetici.

“Ogni anno investiamo per promuovere nuovi progetti ed attività di efficientamento” – conclude Podini – “perché da sempre ci assumiamo un compito di responsabilità nei confronti della nostra comunità, di cui vogliamo favorire il benessere in un’ottica win win. Credo che stiamo vivendo un momento storico che richiede un ripensamento della crescita, da intendere non come accesso a risorse illimitate quanto un loro utilizzo consapevole e ottimale”.

Una visione di grande attenzione verso l’ambiente e le risorse che verrà riassunta nell’annunciata prima relazione sulla sostenibilità, propedeutica alla redazione di un bilancio di sostenibilità già nel prossimo esercizio.

Pomodoro etico, prosegue l’iniziativa di Coop

Coop prosegue il suo impegno nelle filiere etiche e in particolare in quella del pomodoro che proprio nel mese di agosto raggiunge in Italia le proprie vette di vendite e consumo. Ritornano sugli scaffali le cassette di pomodoro da conserva a marchio e in contemporanea dal 7 agosto, per tutto il mese, Coop affianca alla sua proposta il prodotto della filiera etica targata “No Cap”, vendendo cassette da 3 kg di pomodoro da conserva, provenienti dalla filiera di agricoltura biologica certificata ed etica dell’associazione stessa impegnata nella lotta al caporalato.

In entrambi i casi si tratta di pomodori raccolto in realtà che sottoscrivono stringenti capitolati per la tutela dei diritti dei lavoratori e della sicurezza e salubrità dei luoghi di lavoro. Inevitabile che l’impegno di Coop incontrasse l’energia di Yvan Sagnet che nel 2011 fu tra i padri delle proteste e degli scioperi a Nardò contro il caporalato e lo sfruttamento della manodopera nei campi. Da quella esperienza nasce il cammino che nel 2017 dà origine a No Cap, associazione che fornisce consulenza per le filiere etiche, produce prodotti propri e si occupa anche della lotta al caporalato diffondendo il più possibile informazioni sul tema.

“Noi siamo convinti – dichiara Yvan Sagnet, presidente associazione NO CAP – che per contrastare il caporalato e lo sfruttamento lavorativo nel settore agricolo occorra partire dalla filiera dei soggetti che la compongono: dai lavoratori agli agricoltori, dalla distribuzione ai consumatori. La collaborazione con Coop Italia, tra le più grandi catene della distribuzione da anni impegnata contro lo sfruttamento lavorativo in agricoltura, rappresenta un valore aggiunto importante nella lotta al caporalato. Come associazione operiamo in diverse regioni italiane: Puglia, Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria per aiutare i tanti “invisibili” impiegati nella raccolta dei prodotti agricoli. Tanti i progetti in corso che hanno permesso agli sfruttati di lasciare i ghetti e avere una vita dignitosa grazie a contratti di lavoro regolari e stagionali, trasporto e alloggi gratuiti e sicuri dove poter vivere e integrarsi nel territorio. La presenza nella Coop Italia di prodotti agricoli etici è una occasione importante per accrescere il consumo consapevole e contribuire in tal modo a rendere ancor più visibile l’impegno che da tempo NO CAP profonde nella lotta al caporalato.”

Tutto questo in perfetta sintonia con quanto Coop fa dal 1998 sensibilizzando e promuovendo la cultura della legalità nelle proprie filiere di prodotti a marchio Coop attraverso non solo ispezioni ma anche attività congiunte per aumentare il livello di consapevolezza della filiera. Quindi con questa nuova collaborazione Coop vuole confermare nuovamente il suo impegno per una filiera etica con un focus sulla filiera del pomodoro da trasformazione e passata casalinga che ha raggiunto dal 2014 più di 400 ispezioni commissionate da Coop corrispondenti a pari aziende agricole, a cui si aggiungono tutti gli audit di follow up.

“La sostenibilità in tutti i suoi aspetti è la nostra strada – osserva Maura Latini Amministratrice Delegata Coop Italia – La campagna Una buona spesa può cambiare il mondo del 2019 porta un messaggio ambizioso e un obiettivo altrettanto alto. Ci invita a scegliere prodotti, servizi e comportamenti sostenibili per ambiente e società. Perché la sostenibilità a tutto tondo, che quindi include oltre alla sostenibilità ambientale anche quella sociale ed etica, sia uno standard accessibile a tutti. Capiamo che in momenti di difficoltà economica come questi che stiamo vivendo, è sempre molto difficile mantenere salda l’attenzione sul tema, ma è proprio ora che non bisogna cedere terreno sui temi di giustizia e di legalità e crediamo che la collaborazione con No Cap sia perfettamente associabile al nostro prodotto a marchio. Entrambe le nostre realtà attribuiscono il giusto valore al prodotto benché dal punto di vista commerciale abbiano posizionamenti diversi”.

In totale dall’inizio del progetto nel 1998 sono state oltre 2300 le ispezioni totali sulle filiere dei vari prodotti, quando Coop fu la prima catena della grande distribuzione europea ad adottare e certificarsi secondo lo standard etico SA8000 per i controlli, chiedendo un forte impegno da parte di tutti i suoi fornitori, così da ottenere precise garanzie in tema di responsabilità sociale.

Oltre al presidio sulle produzioni a marchio Coop, dal 2015 è stato ampliato l’impegno coinvolgendo e responsabilizzando tutti i fornitori di ortofrutta, anche non a marchio Coop, i cui prodotti sono distribuiti nei propri punti vendita. L’ortofrutta è un’area di potenziale maggiore criticità e per questo sono state avviate da parte di Coop ulteriori ispezioni sul campo, secondo criteri e piani definiti. Sono stati coinvolti non soltanto i 135 fornitori ortofrutticoli di prodotti a marchio Coop, ma tutti gli oltre 800 fornitori di ortofrutta (per oltre 70.000 aziende agricole. A tutti i fornitori Coop chiede di sottoscrivere l’adesione ai principi del proprio Codice Etico basato su SA8000, ILO e WEP che contempla una serie di impegni per il rispetto dei diritti dei lavoratori e prevede inoltre l’esecuzione di un piano di controlli a cui non si può venire meno, pena l’esclusione dal circuito.

Apo Conerpo in prima fila contro il cambiamento climatico

Pesche, susine e albicocche possono aiutare a combattere il cambiamento climatico: è quanto dimostrano le ricerche svolte sul campo da Apo Conerpo, principale Organizzazione di Produttori ortofrutticoli d’Europa. Grazie alle buone pratiche agronomiche che la OP promuove fra i propri soci è possibile produrre frutta estiva di alta qualità utilizzando fino al 50% di acqua in meno, contenendo la spesa energetica per i carburanti, riducendo del 60% l’anidride carbonica prodotta dal processo di coltivazione e, addirittura, immobilizzando centinaia di migliaia di tonnellate di CO2. Un ulteriore tassello che dimostra come il pianeta Terra possa contare su un grande baluardo a difesa dell’ambiente: la frutticoltura europea, promossa da In&Out, campagna promozionale cofinanziata dall’Unione Europea con l’obiettivo di valorizzare la qualità, la salubrità e la sostenibilità della frutta e della verdura comunitaria.

“Il problema idrico ed energetico è sempre più pressante – commenta Davide Vernocchi, presidente di Apo Conerpo – e a questi si affianca il grave tema dell’innalzamento delle temperature che ha effetti nefasti anche sulla produzione agricola. A torto la frutticoltura è sempre più spesso additata come una causa del problema, accusata di sprecare acqua, di inquinare l’ambiente con i fitofarmaci e di impoverire la terra. Ma la verità è ben diversa: da oltre 20 anni Apo Conerpo utilizza il modello della produzione integrata, un insieme di pratiche agronomiche che consente di ridurre e razionalizzare l’impiego di mezzi chimici, applicare metodi a basso impatto ambientale e al contempo ottenere prodotti di elevata qualità. Oggi, grazie all’impegno dei nostri soci, nei frutteti vengono messe in opera tecniche specifiche che permettono di essere ancora più virtuosi sul fronte del risparmio idrico e della riduzione delle emissioni di gas clima-alteranti, risparmiando nel contempo energia, carburante e fitofarmaci. Le drupacee, pesche, nettarine, albicocche e susine, rappresentano un ottimo esempio dei risultati di questo impegno”.

Fra i frutti più apprezzati dell’estate, le drupacee sono state oggetto di una ricerca approfondita: “Lo studio che abbiamo effettuato ha messo a confronto diverse modalità di produzione delle drupacee – spiega Monica Guizzardi, responsabile dell’ufficio tecnico di Apo Conerpo: una coltivazione, per così dire, tradizionale senza particolari attenzioni sul fronte ambientale e una realizzata secondo il modello della produzione integrata a cui sono state applicate anche una serie di buone pratiche agronomiche di cui promuoviamo la diffusione fra i nostri soci. I risultati sono di assoluto rilievo: se, nel caso di una produzione tradizionale, ci troviamo di fronte a una produzione di anidride carbonica di 0,13 kg per ogni kg di pesche, nel caso della produzione integrata con buone pratiche questo valore scende a 0,05 kg per ogni chilo di frutta, ben il 62% in meno. Lo stesso accade con il consumo di acqua che passa da 195 dm3 per kg di pesche ad appena 101 dm3, praticamente il 50% in meno grazie all’applicazione di tecnologie sempre più precise come sensori nel terreno che rilevano l’esatta quantità d’acqua necessaria alle piante per uno sviluppo ideale del frutto. In un periodo di prolungata siccità come quello che stiamo affrontando si tratta di un risparmio estremamente impattante. Anche sul fronte dei consumi, infine, si registrano risparmi consistenti: tecniche come la confusione sessuale consentono di ridurre il numero di trattamenti con fitofarmaci per difendere le piante dai parassiti e questo, in concreto, significa una diminuzione fino al 50% dei passaggi degli atomizzatori lungo i frutteti, con un importante risparmio economico e ambientale per il carburante”.

Ma cosa si intende quando si parla di “Buone pratiche”? “Ci riferiamo a una serie di tecniche agronomiche che puntano a conciliare un’ortofrutticoltura tra le più intensamente produttive d’Europa con la salvaguardia dell’ambiente e la salute dei consumatori – spiega Guizzardi. Questo significa non solo rispettate i limiti per l’utilizzo dei fertilizzanti previsti dai disciplinari regionali ma anche, solo per citarne alcune, applicare specifiche attrezzature ed impianti per ridurre al minimo il consumo dell’acqua, utilizzare trappole per il monitoraggio dei parassiti ed applicare metodi di lotta sostenibile come la già citata confusione sessuale al fine di contenere al massimo i trattamenti fitosanitari, sfruttare le opportunità offerte dall’agricoltura di precisione. In questo modo possiamo produrre meglio, con una qualità maggiore e tutelando l’ambiente”.

Drupacee amiche dell’ambiente, quindi: “Nella lotta al cambiamento climatico è essenziale ridurre le emissioni di gas clima-alteranti. Ecco perché è importante ricordare l’attività di stoccaggio del carbonio delle piante dei nostri frutteti – conclude Vernocchi: la stima è che i nostri alberi da frutto sottraggano all’atmosfera oltre 400.000 tonnellate di CO2 ogni 12 mesi, un valore pari alle emissioni annuali di oltre 30.000 persone o quelle di 13 milioni di km percorsi da un aereo di linea. E le drupacee, in questo contesto, rivestono un ruolo di primo piano: è possibile stimare che a ogni tonnellata di pesche prodotte dai soci di Apo Conerpo corrispondano 24 Kg di anidride carbonica in meno nell’atmosfera”.

Tonitto 1939: oltre 2000 tonnellate di CO2 risparmiate in 13 anni

Oltre 2000 tonnellate in meno di CO2 e una riduzione del 50% di acqua utilizzata nelle produzioni. Tonitto 1939, azienda leader in Italia per il sorbetto e per i gelati senza zuccheri aggiunti e da oltre 20 anni in prima linea in favore dell’efficientamento energetico e della riduzione dell’impatto ambientale, rinnova il suo impegno verso la sostenibilità e la salvaguardia del pianeta anche in conseguenza dei cambiamenti climatici che sempre più impattano sulla vita quotidiana.

La realtà ligure, di proprietà da tre generazioni della famiglia Dovo, nel 2009 ha installato un impianto fotovoltaico all’avanguardia all’interno della struttura produttiva, che ha permesso negli ultimi 13 anni di evitare la dispersione nell’aria di oltre 2000 tonnellate di CO2. Un’azione che ha consentito non solo di migliorare l’impatto ambientale, ma allo stesso tempo di contenere nel tempo i costi, mantenendo ritmi di produzione elevati e massima qualità nella realizzazione dei prodotti.

Un senso di responsabilità contro l’inquinamento, ma anche una concreta riduzione degli sprechi e del consumo di acqua. Con la siccità che sta imperversando negli ultimi anni in tutta Italia e anche in Liguria, Tonitto 1939 da tempo ha implementato sistemi di recupero e riutilizzo dell’acqua calda per i processi produttivi che permettono di ridurre i consumi del 50%. Inoltre l’azienda ha attivato sistemi di controllo intelligente delle temperature delle celle frigorifere per evitare inefficienze e non disperdere ulteriore energia durante l’intero ciclo produttivo del gelato.

“La nostra attenzione alla sostenibilità è presente nella nostra azienda fin da nostro nonno, che nella sua latteria utilizzava ingredienti di alta qualità provenienti da filiera cortissima – afferma Luca Dovo, AD Tonitto 1939. In un momento così particolare della storia, questo impegno diventa indispensabile non solo per la salvaguardia dell’ambiente che ci circonda, ma anche per efficientare e aumentare le potenzialità della nostra azienda. Per questo abbiamo scelto oltre vent’anni fa di iniziare un percorso green che ha portato all’installazione di un impianto fotovoltaico, ad interventi sulle linee produttive per evitare gli sprechi, fino al riutilizzo dei materiali presenti all’interno degli uffici”.

L’azienda genovese ha inoltre scelto di inserire nella sua CSR (Corporate Social Responsibility) cinque dei diciassette obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall’ONU fino al 2030. Due di questi sono “energia pulita e accessibile” e “consumo e produzione responsabile” che toccano proprio il tema sostenibilità non solo dal punto di vista dell’azienda, ma anche dei prodotti che vengono realizzati: dal 2020 Tonitto 1939 ha infatti deciso di rinnovare il packaging dei propri sorbetti e gelati, optando per una conversione sempre maggiore dalla plastica (polipropilene) al cartone alimentare.

“Abbiamo sempre pensato che investire risorse e ricerca in sostenibilità fosse la migliore soluzione per tagliare traguardi importanti anche a livello di business, convogliando i maggiori sforzi sia nella universalità dell’azienda, sia nel prodotto finito – spiega ancora Dovo. Questa scelta sta avendo un grande successo anche sui mercati internazionali e ci consente di essere competitivi con i più importanti player di mercato”.

C.O.R.E., parte il nuovo progetto di Caffè Borbone

Dopo gli ottimi risultati del 2020/2021, un ulteriore salto di qualità per Caffè Borbone che punta sui processi d’innovazione 4.0 per innovare lo stabilimento (di 13.000 metri), realizzare nuove performance produttive e incrementare l’occupazione.

Si tratta di un importante progetto di sviluppo industriale chiamato C.O.R.E. l’acronimo di “Caffè ovvero ricerca delle Emozioni” che consentirà di aumentare la capacità produttiva dello stabilimento attraverso un innovativo sistema di torrefazione 4.0, in grado di controllare in modalità automatica il confezionamento di cialde e capsule per macchine da caffè.

C.O.R.E è il risultato dell’impegno costante che Caffè Borbone rivolge alla ricerca e all’innovazione, un progetto che aiuterà a crescere l’indotto economico e a creare nuovi posti di lavoro, e che conferma la volontà dell’azienda di puntare sul territorio, e soprattutto sulle persone. Particolare attenzione è rivolta al tema della sostenibilità che per l’azienda rappresenta una scelta consapevole e responsabile, un percorso complesso da portare avanti con convinzione e coerenza.

A tal proposito Marco Schiavon, direttore generale di Caffè Borbone, dichiara: “Il riconoscimento della validità del nostro progetto da parte del Ministero dello Sviluppo Economico è un’attestazione importante per noi, una conferma di quanto il nostro impegno legato all’innovazione e alla ricerca, sia apprezzato. Sviluppiamo il nostro business con concretezza, spinti sempre dalla volontà d’investire sul territorio e sulle persone, apportando valore sociale. Crescere, per noi significa anche alimentare con azioni tangibili lo sviluppo sociale, una responsabilità che sentiamo e che ci spinge a continuare su questa strada”.

Sport Senza Frontiere, la nuova partnership di Acqua Frasassi

Sono molti i valori che costituiscono il mondo di Acqua Frasassi, che non sono meramente intenzioni ma al contrario si traducono in azioni concrete di responsabilità sociale e ambientale che l’Azienda porta avanti convintamente in molti campi.

Ne è prova questa nuova iniziativa, la partnership con Sport Senza Frontiere Onlus che si occupa di bambini provenienti da contesti di disagio socio-economico, ma anche ragazzi in condizioni di isolamento psico-sociale, con programmi e iniziative che attraverso lo sport hanno reso la Onlus un vero e proprio laboratorio di inclusione sociale.

Una mission che non poteva lasciare indifferente Acqua Frasassi, da sempre mossa dalla consapevolezza che la sostenibilità è un tema fondamentale, per questo ne ha anzi ampliato significati e contenuti facendone un percorso di Responsabilità, adottando un modello di business che mette sempre al centro il benessere delle persone, come singoli e come collettività, in armonia con l’ambiente.

Grazie alla partnership con Sport Senza Frontiere Onlus, Acqua Frasassi non solo ribadisce la sua affinità con lo sport di cui condivide ideali e valori, come passione, dedizione e tenacia nel perseguire i propri obiettivi, competizione leale e spirito di squadra, ma ha anche la possibilità di essere vicina con il suo sostegno a famiglie in difficoltà economica che non possono permettersi attività ricreative e sportive per i loro bambini.

In particolare, per quest’estate l’Azienda sta partecipando con la sua acqua al progetto JOY Summer Camp, un programma di camp con il quale la Onlus offre ai piccoli la possibilità di vivere un’esperienza significativa di amicizia, inclusione, attività sportiva e laboratoriale, oltre che di counselling psicologico.

Perché fa bene al corpo e allo spirito dei bambini meno fortunati l’occasione di vivere un’estate felice e ricca di esperienze, patrimonio di formazione e speranza per gli adulti di domani. Perché ancora una volta Acqua Frasassi, come dichiara sin dall’etichetta-manifesto, pensa al futuro responsabilmente.

Drive Me 2 Carrefour, la start-up Heres vince la Open Innovation Challenge

Si è conclusa pochi giorni fa la challenge “Drive Me 2 Carrefour” lanciata dalla Regione Lazio e da Lazio Innova insieme a Carrefour Italia, con il supporto tecnico di Digital Magics, per lo sviluppo di soluzioni innovative in grado di migliorare e rendere istantaneo il ritiro degli ordini tramite le modalità Drive e click&collect. Premiata la startup Heres, un conversational AI studio specializzato nello sviluppo di soluzioni multicanale e multilingua per automatizzare i processi aziendali e migliorare la customer experience.

La startup si è aggiudicata un premio in denaro da 20 mila euro con servizi specialistici messi a disposizione da Lazio Innova. Secondi e terzi classificati Yosh.AI e Indigo.ai, che riceveranno ulteriori servizi per lo sviluppo del progetto.

Con l’obiettivo di permettere ai clienti finali di Carrefour Italia di gestire in maniera più semplice gli gli ordini, ritirandoli presso il punto vendita senza alcuna attesa, e fornire supporto continuativo ai picker nella preparazione delle consegne, la startup Heres ha proposto una soluzione basata sull’intelligenza artificiale conversazionale che sfrutti pienamente le potenzialità delle tecnologie Natural Language Processing (NLP) testuali e vocali.

La soluzione si integra perfettamente ai sistemi Carrefour efficientandone la catena logistica last-mile, fornendo supporto operativo agli operatori impegnati nella preparazione dell’ordine e ottimizzando il servizio di customer care in ottica multicanale, consentendo ad esempio ai clienti di modificare i prodotti ordinati in tempo reale e avvisandoli caso di merce mancante proponendo delle alternative.

La sfida rientra nel programma strategico di “Open Innovation” della Regione Lazio che ha l’obiettivo di mettere in contatto le esigenze di innovazione delle grandi imprese con le idee e i progetti di innovatori e startup. Questa challenge, in particolare, ricercava soluzioni tecnologiche per permettere ai clienti del gruppo Carrefour di effettuare una spesa e-commerce facile e veloce, ritirando gli ordini di Drive e Click&Collect senza alcuna attesa.

“La Regione vuole gettare le basi di una nuova idea di sviluppo, basata sull’innovazione e sulla capacità progettuale di tanti giovani talenti; grazie alle challenge e alla strategia regionale di Open Innovation, stiamo mettendo in comunicazione il mondo imprenditoriale con le loro soluzioni innovative creando un circolo virtuoso che farà ripartire la nostra regione” ha dichiarato Paolo Orneli, assessore della Regione Lazio allo Sviluppo Economico, Commercio e Artigianato, Università, Ricerca, Startup e Innovazione.

“A nome di Carrefour Italia ringrazio Regione Lazio e Lazio Innova, che ci hanno dato l’opportunità di entrare in contatto con tante realtà innovative costruendo questo momento di confronto e di crescita” commenta Alessandra Grendele, CIO di Carrefour Italia. “In coerenza con la strategia di Gruppo di diventare una Digital Retail Company entro il 2026, anche nel nostro Paese stiamo investendo sulla tecnologia e sull’innovazione, in modo da poter offrire ai nostri clienti un’esperienza di acquisto sempre più omnicanale per rispondere alle nuove esigenze di spesa. La open innovation challenge ‘Drive Me 2 Carrefour’ e le attività che abbiamo realizzato finora con le start-up ci hanno permesso di lavorare su idee e progetti innovativi portando avanti, insieme alle realtà del territorio, la nostra strategia”.

“La qualità delle soluzioni proposte dai partecipanti di questa challenge conferma che la strategia regionale di open innovation è in grado di rispondere in modo efficace e innovativo alle esigenze del mondo della produzione. Attraverso i nostri Spazi Attivi sosteniamo proprio l’emersione di queste idee e delle soluzioni tecnologiche per le imprese da parte di innovatori e startup” ha dichiarato Nicola Tasco, presidente di Lazio Innova.

Alla premiazione sono intervenuti, tra gli altri, Nicola Tasco, Presidente di Lazio Innova; Alessandra Grendele, CIO di Carrefour Italia; Alessandra Iacovelli, Head of B2C platforms, Italy Innovation Lead di Carrefour Italia.

Sono 6 le startup che, al termine di un percorso di mentorship, si sono affrontate in finale per raggiungere questo obiettivo e aggiudicarsi il premio in palio:

Debest ha presentato un progetto innovativo basato sull’IA, che consente alle aziende di gestire al meglio le interazioni a voce con i clienti, brevettando un Virtual Vocal Assistant

Userbot è una piattaforma di #customerexperience sviluppata attraverso intelligenza artificiale, in grado di offrire un’esperienza immersiva e omni-canale attraverso interfacce Digital Humans

Indigo.ai sviluppa soluzioni di intelligenza artificiali per servizi conversazionali come chatbot e tecnologie linguistiche

Heres disegna e sviluppa agenti conversazionali ed esperienze voice-first multicanale e multilingua, per automatizzare i processi aziendali e migliorare la customer experience

Yosh.AI promette di rivoluzionare la comunicazione tra aziende e clienti attraverso l’uso di assistenti virtuali basati sull’AI

Screevo ha sviluppato un sistema che consente a un assistente vocale di interfacciarsi e automatizzare tutte le attività di immissione dati

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