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Callipo premia i collaboratori

Per l’ottavo anno consecutivo il Gruppo Callipo riconosce ai propri collaboratori un premio di produzione di 800€ per condividere le performance positive ottenute nel 2021 e quest’anno aggiunge anche un ulteriore benefit, buoni benzina del valore di 200€, per essere vicini ai 497 lavoratori in un momento storico di rincari e spese elevate. Ha già provveduto, inoltre, a stipulare l’accordo aziendale relativo al premio di produttività per l’anno 2022.

I consumatori premiano Callipo scegliendo la qualità dei suoi prodotti e l’azienda è vicina ai propri collaboratori per ringraziarli dei sacrifici, dell’impegno profuso e del grande senso di responsabilità dimostrati soprattutto negli ultimi due anni, restituendo loro un riconoscimento sotto forma di welfare aziendale.

“Sono stati due anni difficili a causa della pandemia ed ora bisogna fronteggiare un’ulteriore crisi economica dovuta al conflitto in Ucraina che ha portato, in breve tempo, a rialzi dei prezzi delle materie prime, caro energia e carburante con conseguenze sulla logistica, su tutta l’industria alimentare ma anche sul potere d’acquisto delle famiglie. I rincari ci colpiscono come azienda e allo stesso modo incidono in proporzione sui bilanci familiari dei nostri collaboratori. E’ nostro dovere tenerne conto“, commenta Pippo Callipo, Amministratore Unico della Callipo Group.

Uno sforzo economico importante per l’azienda calabrese che, anche in questo momento di grande incertezza, riconferma la centralità delle persone per raggiungere risultati positivi anno dopo anno. “La nostra visione d’impresa si fonda proprio sul ruolo centrale che occupano i nostri collaboratori, artefici e ambasciatori della “qualità” Callipo. Siamo una grande famiglia, molti dei nostri collaboratori hanno raggiunto il traguardo dei 25 anni di servizio, noi siamo al loro fianco anche in questa situazione di ulteriore difficoltà. Ci tocca affrontare una nuova sfida, nuovi sacrifici ma siamo pronti ad impegnarci come sempre al massimo per continuare a porci nuovi obiettivi e traguardi, per far arrivare i nostri prodotti sulle tavole dei nostri clienti mantenendo inalterati gli standard qualitativi che ci accompagnano da 109 anni”, conclude Giacinto Callipo, quinta generazione della famiglia.

L’attenzione verso i lavoratori non si limita solo a questo riconoscimento, l’azienda guidata dalla famiglia Callipo ha sviluppato negli anni un’efficiente politica di welfare che mira a migliorare la qualità della vita dei collaboratori ma anche a creare valore educativo, culturale e sociale sul territorio.

Oltre al premio di produttività sono numerosi i benefit già attivati e consolidati: bonus asilo e nido per aiutare le famiglie a migliorare il work-life balance; la possibilità di far frequentare gratuitamente ai figli dei collaboratori i corsi di pallavolo organizzati dalla Callipo Sport per sostenere il diritto allo sport tra i più giovani; l’assistenza sanitaria mediante convenzioni mediche; momenti conviviali; formazione; convenzioni e prestiti aziendali agevolati; servizio di ascolto e consulenza a sostegno dei lavoratori.

Oggi è il “Fast Food Workers’ day”, i lavoratori chiedono più tutele

Una giornata internazionale per chiedere maggiori tutele in un settore che spesso riscontra problemi a livello di retribuzioni, orari e salari: dal 2014 il 4 settembre è la Giornata Internazionale dei Lavoratori dei Fast Food in cui che in tutto il mondo hanno unito le forze in una crescente campagna internazionale. Sono previsti presidi e volantinaggi all’esterno dei ristoranti fast food di moltissime catene nazionali e multinazionali. Obiettivo: informare clienti e passanti sulle rivendicazioni in corso.

Coinvolti i sindacati nazionali affiliati a IUF (Associazione internazionale dei sindacati dei settori ristorazione, alberghi, catering e agricoltura) che si occupano di questioni quali il diritto di aderire o di formare un sindacato, il pagamento di salari bassi e inadeguati al lavoro svolto, contratti applicati unilateralmente senza orari minimi garantiti e occupazione precaria.

 

In lotta per salari e contratti, dall’Uk all’Indonesia
Recentemente, nel Regno Unito, una lunga campagna del sindacato BFAWU contro i “contratti a zero ore” ha portato McDonald’s a stipulare contratti fissi con un numero minimo di ore garantite; in Germania, il sindacato NGG è in conflitto con i datori di lavoro sulla giusta remunerazione e sul salario per i lavoratori dei fast food; in Indonesia, FSPM è impegnato a far rispettare i diritti fondamentali per i lavoratori della catena dei fast food locali di Champ Resto; in Nuova Zelanda, Unite Union ha vinto un accordo con McDonald’s che prevede aumenti salariali rispetto al salario minimo orario.
A sostegno di queste campagne e per dimostrare il sostegno ai lavoratori dei fast food che combattono e si organizzano in molti Paesi, i sindacati affiliati a IUF, in particolare quelli con iscritti del settore ristorazione, si sono organizzati per attirare l’attenzione sulle condizioni di lavoro, generalmente povere, nei fast food.
I membri dell’IUF saranno mobilitati in tutto il mondo: le proteste che sostengono le rivendicazioni dei lavoratori dei fast food sono organizzati in Italia, Indonesia, Regno Unito, Germania e in molti altri Paesi. Negli Stati Uniti, sempre il 4 settembre, è previsto uno sciopero nazionale per la campagna “FightFor15” (15 dollari l’ora di salario minimo garantito) con azioni in tutte le principali città.
Secondo Filcams Cgil (affiliata a IUF), che organizza i momenti di protesta all’esterno dei Fast Food delle principali catene in Italia, “la situazione complessiva dei lavoratori italiani non è certo più rosea che altrove: il contratto collettivo nazionale è scaduto da più di 4 anni e Fipe Confcommercio, fino ad oggi, ha sempre vincolato l’eventuale raggiungimento di un accordo ad un netto taglio del costo del lavoro da ottenere peggiorando le condizioni normative e salariali del quasi un milione di addetti che operano nel settore ristorativo”.

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