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Selex cresce ancora e conferma gli investimenti per il 2022

Con l’approvazione del bilancio 2021, Selex certifica un nuovo traguardo. Presente con le sue insegne e 3.190 punti vendita in tutte le regioni d’Italia, il Gruppo chiude il 2021 con un fatturato al consumo complessivo di 16,9 miliardi di euro, in crescita del +4,3% sul 2020.

Nei primi 4 mesi del 2022, il fatturato del Gruppo cresce ulteriormente del +3.2%. La quota di mercato cresce al 14.6% e conferma per Selex il ruolo di secondo attore della Distribuzione Moderna (fonte IRI: gennaio 2022/canali I+S+St+D). L’Assemblea dei Soci, che si è conclusa nel fine settimana a Palermo, ed alla quale hanno partecipato le 18 Imprese familiari associate, è stata l’occasione per fare il punto sul presente e sul futuro del Gruppo.

Alessandro Revello, Presidente di Selex Gruppo Commerciale: «Siamo soddisfatti dei risultati ottenuti, ma altresì consapevoli che stiamo navigando in un mare molto tempestoso. In questi mesi abbiamo lavorato per difendere il potere d’acquisto dei consumatori, cercando di porre un freno ai rincari derivanti dalla spinta inflazionistica. Una responsabilità condivisa da tutti i Soci e che mi auguro sia ugualmente condivisa da tutti gli attori della filiera, perché altrimenti assisteremo a un forte calo dei consumi. Supportare il potere d’acquisto delle famiglie non è solo un dovere sociale ma un obiettivo primario per chi quotidianamente vive le difficoltà dei propri Clienti. I prossimi mesi saranno molto critici e mi auguro che le Istituzioni intervengano per aiutare le fasce più deboli della popolazione».

L’evoluzione dei consumi è rapida e implica decisioni altrettanto rapide. «Abbiamo contenuto i rincari e continueremo a farlo per quanto possibile, ma non c’è dubbio che l’entità dei listini e la crescita dei costi stiano mettendo sotto pressione il sistema distributivo e le nostre Imprese» dichiara Maniele Tasca, Direttore Generale. «Gli imprenditori del Gruppo rispondono a questa crisi con investimenti in nuove strutture, rinnovamento della rete ma, soprattutto, attraverso competitività e promozioni, determinanti perché i Clienti sono preoccupati e costretti a fare delle rinunce. Inoltre, stiamo operando revisioni dell’offerta a scaffale in risposta alla carenza dei prodotti ed agli aumenti degli stessi».

I questi primi mesi è stato determinante il ruolo delle Marche del Distributore che garantiscono accessibilità a prodotti di qualità con un prezzo inferiore a quelli di marca. Le MDD nel Gruppo Selex hanno registrato un incremento superiore al +8%, con dei picchi sulle linee specialistiche e di Primo Prezzo. La gamma assortimentale dei prodotti a marchio del Gruppo è ampia e profonda e questo risulta importantissimo in questa fase di mercato.

Un ruolo decisivo lo stanno volgendo le alleanze strategiche del Gruppo Selex, la centrale acquisti ESD Italia e la centrale internazionale EMD. Con loro verrà ulteriormente rafforzata la collaborazione nei prossimi mesi. Infine, molto positivo risulta l’andamento del canale Cash & Carry che sta beneficiano della ripartenza dei Consumi Fuori Casa e registra una crescita del 37.6% nei primi 4 mesi del 2022.

GDO, è partito il braccio di ferro sui listini

I primi ritocchi dei listini finiranno nel carrello della spesa con l’autunno, poi il nuovo anno potrebbe portare rincari anche a due cifre per alcuni generi alimentari. A chiedere gli aumenti l’industria di marca che proprio in queste settimane sta incontrando le catene della GDO per definire volumi e prezzi di vendita per il 2022. Per la pasta, secondo quanto risulta al Sole 24 Ore, i produttori chiedono aumenti del 20%, per le farine del 15%, le merendine +12%, salumi +4%, fazzoletti di carta e carta igienica +7%, conserve di pomodoro +15%, piselli ed altri legumi 17%, l’olio 20%, i prodotti lattiero caseari +8% e via di seguito.

Una pioggia di rincari chiesti dopo un decennio di inflazione zero o, per alcuni comparti merceologici, di deflazione. Perché quest’anno a ritoccare i listini all’insù sono praticamente tutti i produttori ed è una situazione che, secondo le stime degli addetti ai lavori, potrebbe spingere nel 2022 i prezzi del carrello della spesa del 2-4%. È il sommarsi di molte concause dagli aumenti dell’energia ai trasporti, alle materie prime base senza dimenticare la speculazione che sfrutta la situazione ritardando lo scarico di navi cariche di grano, mais, soia e semi di girasole puntando sui rincari.

«Serve un grande senso di responsabilità di tutti gli attori della filiera e come Selex non intendiamo scaricare sui consumatori aumenti così importanti – dice Maniele Tasca, direttore generale del Gruppo – ma si rischia una forte pressione sui margini delle aziende della GDO. Se ci saranno rincari che l’industria non può assorbire sarà accettabile un aumento dei listini ma temporaneo perché le insegne saranno in grande difficoltà nel trasferire questi aumenti».

Giorgio Santambrogio, Ceo di Gruppo VèGè, punta l’indice contro la speculazione: «Siamo contro le speculazioni che alcuni fornitori fanno e siamo disposti a sederci al tavolo per studiare come ripartire tra catene e industria i rincari – spiega l’AD. Bisogna innanzitutto collaborare con industria di marca perché non è equo che la GDO debba assorbire i rincari non potendo scaricarli sui clienti».

Un’altra possibile area d’intervento è lavorare sull’efficienza della filiera. Patrizio Podini, fondatore e presidente di MD, teme una speculazione che si autoalimenta creando rarefazione delle materie prime con «aumenti esagerati, fuori da ogni regola – premette. Lancio un appello al Governo e all’Antitrust per intervenire sugli aumenti ingiustificati dei prezzi con controlli e verifiche. C’è poi il caro bolletta elettrica quasi raddoppiata in un anno, un costo diventato insopportabile».

Guarda alle conseguenze Marco Pedroni, presidente Coop Italia e Associazione nazionale cooperative di consumatori. «Si rischia un’inflazione da costi sui consumatori che potrebbe essere un freno formidabile alla ripresa del Paese. Il problema non riguarda solo la distribuzione ma ricade su tutti i comparti produttivi: agricoltura, industria, distribuzione – avverte Pedroni. È un tema urgente che deve essere assunto dall’esecutivo e dalle politiche economiche che si potranno intraprendere. Sarebbe importante in questo momento un’azione forte di sostegno dei consumi, anche attraverso le leve fiscali. E poi su iniziativa del Governo, sarebbe utile istituire un tavolo comune per non lasciare sole le singole imprese. Sono convinto che tutti, produttori e distributori, debbano prendere la responsabilità di limitare in modo significativo gli aumenti di prezzo sui consumatori».

Fonte: Il Sole 24 Ore

Maniele Tasca nuovo presidente di ESD Italia, riconfermato anche alla guida di EMD

Maniele Tasca, Direttore Generale di Selex Gruppo Commerciale, è il nuovo Presidente di ESD Italia. Tasca, classe 1968 subentra a Sergio Reale, che viene nominato Vice Presidente insieme a Mauro Carbonetti. Costituita da 5 Soci e da 41 Aziende Mandanti, ESD Italia è la più grande Centrale di Acquisto italiana. Con una rete distributiva di 5.494 punti di vendita, un fatturato di 22 miliardi di euro (consuntivo 2018) ed una quota di mercato del 23.4%, in aumento rispetto allo scorso anno di +0.7 pti % – ESD Italia si conferma anche leader di
crescita e alleanza sana e duratura, con i suoi 18 anni di storia. “Sono grato per la fiducia accordatami dai Soci che in questi 18 anni hanno costituito una Centrale coesa e finanziariamente solida, che rappresenta per le aziende produttrici del largo consumo un’opportunità d’investimento e sviluppo” ha dichiarato Maniele Tasca “L’attuale contesto di mercato richiede innovazione e investimenti, ma è altrettanto utile la capacità di fare squadra, anche in ottica internazionale”. A questo proposito, vale ricordare che ESD Italia è socio-fondatore della Centrale di Acquisto internazionale EMD-European Marketing Distribution AG- la seconda per dimensione a livello europeo, e che in occasione del Consiglio di Amministrazione tenutosi alcuni giorni fa a Stoccolma Maniele Tasca è stato riconfermato come Presidente per i prossimi due anni.
EMD, che ha registrato un fatturato all’acquisto di 175 miliardi di euro, quest’anno
festeggia i 30 anni di attività ed è oggi presente in oltre 20 Paesi. Membri del Consiglio di Amministrazione di ESD Italia:
• per Selex Gruppo Commerciale Dario Brendolan, Marcello Cestaro, Giovanni Pomarico e
Maniele Tasca;
• per Sun Mauro Carbonetti;
• per Acqua & Sapone Sergio Reale;
• per Agorà Network Paolo Orrigoni.
• per Aspiag Service Harald Antley.

SELEX spegne 55 candeline e festeggia con una crescita del 4,3% nel 2018

SELEX copie 55 anni e, insieme alle candeline, festeggia la sua costante crescita, domostrata dai numeri.
A fine 2018, infatti, ha registrato un +4,3% sull’anno precedente e anche nel 2019 non si arresta. A parità di rete nei primi 5 mesi il dato è del +1,2%, valore ancor più incoraggiante se rapportato ad un mercato in leggera flessione.
Il piano di investimenti per oltre 320 milioni di euro tra aperture e rinnovi di 182 punti
vendita totali sta procedendo come era stato programmato. E le marche d’insegna non si fermano: in alcuni territori, infatti, hanno superato il 30%.
«I numeri ci dicono che siamo sulla strada giusta ma oggi vogliamo darci un obiettivo che
coinvolge direttamente tutti i nostri fornitori-partner, senza i quali non avremmo ottenuto lo stesso riscontro di gradimento» dichiara Maniele Tasca, Direttore Generale SELEX
«Secondo i nostri programmi, entro il 2025 il fatturato delle Marche del Distributore
raggiungerà 1,4 miliardi di euro con una crescita del +50%».
E il merito di questo succeso è anche dell’attenzione nella scelta dei fornitori: oltre il 90% sono infatti italiani, più del 95% considerando i soli prodotti alimentari, mentre le referenze con certificazione d’origine (DOC; DOP; DOCG) superano le 110 unità.
Sono oltre 5.400 le referenze sotto i brand SELEX e Vale (utilizzati differentemente ove ci
sono sovrapposizioni territoriale dei Soci) oltre a SU, Vanto e Il Gigante, con un
assortimento ampio e articolato di linee: dai segmenti base all’alto di gamma, il biologico, il
salutistico, la prima infanzia, la casa ‘ecologica’, ogni linea ha un suo marchio che è
sinonimo di innovazione, di sicurezza e competitività.

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