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Valfrutta entra nel registro speciale dei Marchi Storici

Non c’è quattro senza cinque: riveduto e aggiornato nella numerica, il detto si attaglia bene a Conserve Italia e all’iscrizione di Valfrutta nel Registro speciale dei Marchi Storici di Interesse Nazionale istituito dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. Il brand si aggiunge agli altri quattro – Cirio, Yoga, Derby Blue, Jolly Colombani – del consorzio cooperativo che già potevano vantare lo stesso riconoscimento. “Valfrutta è molto più di un marchio: è l’essenza stessa di Conserve Italia, l’emblema della nostra filiera agricola cooperativa e della qualità della migliore agricoltura italiana – dichiara Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia (a destra nella foto in basso) –. Non è un caso se nel logo di Valfrutta, realizzato nella sua versione originaria nel 1972, a partire dagli anni ’90 si è deciso di inserire la definizione ‘cooperative agricole’ per evidenziare l’importanza di un patrimonio di proprietà collettiva, custodito dalle sapienti e laboriose mani di migliaia di agricoltori italiani riuniti in cooperative. L’iscrizione nel Registro dei Marchi Storici è un doppio tributo: innanzitutto ai nostri soci agricoltori che, con passione e dedizione, garantiscono ogni anno produzioni di qualità, così come a tutte quelle persone che operano nelle varie fasi della filiera per valorizzare al meglio le eccellenze della nostra terra, realizzando prodotti buoni e sicuri”.

Dal suo esordio sul mercato avvenuto all’inizio degli anni ‘70, Valfrutta ha conquistato milioni di famiglie italiane con prodotti premium che spaziano dai succhi di frutta alle conserve vegetali (in primis di legumi e mais dolce), dai derivati del pomodoro fino all’ortofrutta fresca, incarnando il concetto di “natura di prima mano” (il celebre payoff lanciato nel 1987) insieme all’autenticità e genuinità della produzione agricola italiana. “Siamo orgogliosi di questo traguardo, che conferma la forza e la credibilità di Valfrutta, tra le 20 marche del largo consumo italiano con maggior numero di acquirenti. Valfrutta opera sui diversi mercati: dalla Gdo con le gamme di succhi, conserve vegetali e conserve di pomodoro, al canale bar con l’offerta di succhi biologici e ai prodotti per la ristorazione con le gamme Valfrutta Granchef – afferma Pier Paolo Rosetti, Direttore Generale di Conserve Italia (a sinistra nella foto in alto) –. Questo sigillo ufficiale non è solo un attestato di storicità, ma un’ulteriore garanzia per i consumatori e un segnale di solidità per i nostri partner commerciali, in Italia e all’estero. Chi sceglie i prodotti Valfrutta, sa di poter fare affidamento sull’italianità e tracciabilità della nostra filiera, in alcune gamme verificabile anche attraverso il QR Code, come accade nelle pesche in pezzi, nei legumi e nel mais dolce”.

Nell’ortofrutta fresca Valfrutta presidia il segmento premium con prodotti di eccellenza della filiera cooperativa italiana, promuovendo così il lavoro di migliaia di produttori impegnati nelle coltivazioni con pratiche agronomiche sostenibili e supportati da un gruppo che investe in innovazione tecnologica e varietale. L’iscrizione nel Registro dei Marchi Storici rafforza ulteriormente una marca che fa della genuinità, dell’autenticità e della qualità la sua cifra distintiva” aggiunge Raffaele Drei, Presidente di Valfrutta Fresco Spa, la business unit di Apo Conerpo a cui Conserve Italia (che ne è partner) ha concesso il marchio per la commercializzazione dei prodotti nel mercato del fresco.

Conserve Italia: investiti 86 milioni per obiettivi green

Si intitola “Insieme per lasciare il segno” il report di sostenibilità di Conserve Italia. Si tratta di un documento strategico che la cooperativa redige dal 2004 per mettere in evidenza ogni tre anni (in concomitanza con la scadenza del Consiglio di Amministrazione) i risultati raggiunti e per porsi nuovi obiettivi nell’ottica di uno sviluppo sostenibile a tutti i livelli: ambientale, sociale ed economico. Giunto alla nona edizione con un focus dedicato agli obiettivi dell’Agenda ONU 2030, il report è stato presentato sia ai soci che ai collaboratori con l’obiettivo di documentare come la sostenibilità rappresenti un requisito imprescindibile della strategia aziendale.

“La sostenibilità è un impegno tangibile che contraddistingue la nostra storia partendo dal campo e arrivando sulle tavole dei consumatori – sottolinea Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia -. Il report di sostenibilità 2024 rappresenta il frutto di un lavoro collettivo che coinvolge ogni anello della nostra filiera: dai soci agricoltori ai collaboratori, passando per i partner commerciali e le comunità locali. È il nostro modo di rispondere alle sfide globali e alle esigenze di consumatori sempre più consapevoli e attenti. In questi anni abbiamo dimostrato che crescita e sostenibilità possono convivere. Abbiamo scelto di investire nelle persone, nelle tecnologie e nella riduzione dell’impatto ambientale, perché siamo convinti che il nostro futuro dipenda dalla capacità di operare in modo responsabile. Ogni decisione presa risponde a un unico obiettivo: valorizzare il lavoro dei nostri soci agricoltori, rispettando l’ambiente e sostenendo le comunità in cui operiamo”.

Il viaggio nella sostenibilità integrale di Conserve Italia è iniziato vent’anni fa con la pubblicazione del primo report. La dimensione economica della sostenibilità si concretizza nei positivi risultati di bilancio che hanno consentito all’azienda di liquidare oltre 100 milioni di euro ai soci conferitori, ai quali è destinata quasi la metà del valore economico aggiunto. Conserve Italia rappresenta una filiera 100% italiana composta da 36 cooperative agricole e può contare sul lavoro di 3.000 collaboratori tra addetti fissi e stagionali. Tra i pilastri della sostenibilità sociale aziendale spiccano la tutela di diritti umani, salute e sicurezza sul luogo di lavoro, la gestione etica della supply chain assicurata tramite il Codice Etico, l’adesione alla Rete del Lavoro Agricolo di Qualità, le certificazioni etiche. La Cooperativa è impegnata nella promozione delle competenze e del benessere dei collaboratori ai quali nell’ultimo esercizio ha offerto 34.475 ore di formazione attraverso Conserve Italia Academy, oltre ai benefici previsti nell’accordo integrativo rinnovato nel 2023; inoltre da alcuni anni è stata promossa un’attività di comunicazione interna ed engagement chiamata ‘Noi siamo Conserve’ che sta portando importanti risultati. La sostenibilità sociale di Conserve Italia si concretizza anche nel sostegno economico e con donazioni di prodotti alimentari ad enti non profit, associazioni di volontariato, centri di ricerca e strutture sanitarie.

L’impegno per la sostenibilità ambientale è finalizzato alla riduzione dell’impatto in ogni anello della catena produttiva. Il piano investimenti da 86,6 milioni di euro, che sarà concluso nel 2026, ha l’obiettivo di accompagnare l’azienda nelle grandi transizioni energetica, digitale ed ecologica attraverso diverse azioni tra le quali l’efficientamento degli impianti, il ricorso alle energie rinnovabili, la digitalizzazione e automazione di attività logistiche, il ricorso a packaging più sostenibili e una maggiore valorizzazione dei sottoprodotti di lavorazione in un’ottica di economia circolare.

Aumento quotazioni, digitalizzazione, innovazione: Conserve Italia rilancia i progetti di filiera

“Il futuro dell’agricoltura appartiene sempre di più alle filiere. E noi che siamo da sempre una filiera cooperativa integrata, rappresentiamo l’unico modello di impresa che mette insieme le fasi di coltivazione, trasformazione industriale e commercializzazione dei prodotti, con l’obiettivo di valorizzare la materia prima conferita dai soci e al contempo rispondere alle richieste di un mercato in continua evoluzione”: con queste parole il Presidente di Conserve Italia Maurizio Gardini ha concluso il suo intervento nell’incontro svoltosi nei giorni scorsi nella sala assemblee di Agrintesa a Bagnacavallo (RA), dove il Consorzio ha incontrato i rappresentanti e i soci produttori delle sette cooperative aderenti che partecipano ai progetti di filiera per impianti programmati di frutta da industria. Si tratta di contratti pluriennali per la coltivazione di frutta destinata alla trasformazione industriale, con un prezzo minimo garantito riconosciuto ai produttori che possono così programmare al meglio le attività.

Aumento delle quotazioni e contributi per nuovi impianti, attività di ricerca e sperimentazione per risolvere i problemi fitosanitari e trovare nuove varietà più resistenti ai cambiamenti climatici, investimenti in digitalizzazione per il monitoraggio delle piante e in meccanizzazione delle fasi di raccolta: queste le principali iniziative messe in campo da Conserve Italia a favore dei soci e illustrate nel corso dell’evento.

“Oltre vent’anni fa, nel 2003, Conserve Italia avviava il primo progetto di filiera per impianti programmati di frutta dedicato alle pesche gialle, produzione fondamentale per la realizzazione dei nostri succhi – ha detto il Presidente Gardini. Quella data ha segnato l’inizio di un percorso straordinario compiuto insieme alle cooperative e ai soci, un percorso che ha portato alla definizione di 6 progetti che ad oggi interessano 200 aziende agricole concentrate principalmente nell’areale romagnolo oltre che nei territori di Ferrara e Bologna, per un totale di 700 ettari di albicocche, pesche gialle, nettarine, percoche, pere e mele destinate alla trasformazione industriale”.

“Questa iniziativa, davvero unica nel panorama ortofrutticolo italiano – ha aggiunto il Presidente di Conserve Italia – ha garantito al nostro Gruppo una produzione di qualità per la realizzazione di prodotti premium come i succhi Optimum Yoga e le pesche sciroppate Valfrutta. Al contempo, ha assicurato condizioni favorevoli ai produttori grazie a contratti pluriennali allo scopo di garantire stabilità per l’intera vita degli impianti, un reddito costante e sicuro, non soggetto a oscillazioni di mercato in virtù di un minimo garantito che negli ultimi quattro anni è sempre stato incrementato; inoltre, le varietà selezionate per la trasformazione industriale comportano minori oneri nelle fasi di coltivazione e raccolta”.

“Vogliamo contribuire a dare un futuro alla frutticoltura dell’Emilia-Romagna dove si concentra la nostra base sociale – ha concluso Gardini – e in particolare lo vogliamo fare per la frutta da industria, che non è affatto arrivata al capolinea e può ancora rappresentare un’importante opportunità per le aziende agricole. Lo facciamo mettendo a disposizione competenze e professionalità dei nostri tecnici e investendo in ricerca, sperimentazione e innovazione tecnologica, oltre che con sostegni concreti e diretti ai produttori”.

Nel corso dell’evento, il team agricolo di Conserve Italia ha illustrato le nuove condizioni offerte ai soci e la programmazione dei nuovi impianti da mettere a dimora, insieme al progetto agro-meteo per il monitoraggio delle piante sviluppato con xFarm Technologies e in collaborazione con l’Università di Bologna, fondamentale per fornire ai produttori dati a supporto delle loro decisioni in fase di irrigazione e trattamento. Spazio poi ai risultati della ricerca varietale finanziata da Conserve Italia nell’ambito del progetto Maspes, agli esiti della sperimentazione su nuove strategie di difesa fitosanitaria in collaborazione con Agrinet e anche ai test di raccolta meccanizzata realizzati con mezzi appositamente modificati, nel tentativo di ridurre il problema della carenza di manodopera oltre che costi e tempi di questa fase.

Infine sono stati presentati il progetto di tracciabilità per le pesche sciroppate Valfrutta sviluppato dalla Divisione Marketing Retail (iniziativa che ha interessato una trentina di produttori per fornire ai consumatori, tramite QR Code in etichetta, informazioni dettagliate sull’origine del prodotto) e la nuova attività di comunicazione interna “Noi siamo Filiera” sviluppata dall’agenzia Orma Comunicazione per aprire un canale diretto con i produttori degli impianti programmati di frutta da industria.

Cirio racconta la sua storia alla mostra Identitalia – The Iconic Italian Brands

Cirio, marchio di Conserve Italia, rende omaggio ai 140 anni dell’Ufficio Italiano Marchi e Brevetti partecipando alla mostra “Identitalia. The Iconic Italian Brands” inaugurata a Roma. All’esposizione, allestita presso Palazzo Piacentini in via Vittorio Veneto 33, Cirio ha portato i manifesti in stile retrò realizzati dal pittore e pubblicitario Leonetto Cappiello a inizio anni Venti, la pubblicità della Salsa Rubra di Carlo Dinelli del 1941 e la riproduzione delle storiche lattine di Pelati che hanno riempito le dispense di decine di milioni di famiglie.

“Con la partecipazione a Identitalia vogliamo raccontare la genialità del fondatore Francesco Cirio, pioniere dell’industria conserviera e tra i primi al mondo a utilizzare la tecnica dell’appertizzazione che ha consentito il consumo di prodotti ortofrutticoli nel corso dell’intero anno, contribuendo così a rivoluzionare le abitudini delle famiglie. E vogliamo anche raccontare oltre 150 anni di una marca che ha accompagnato il vissuto degli italiani e continua a farlo ancora oggi portando sulle tavole delle famiglie le eccellenze della nostra terra” ha dichiarato Maurizio Gardini, Presidente di Conserve Italia.

“Senza Cirio, come recitava uno spot di qualche anno fa, l’Italia sarebbe diversa: è la storia a dirlo. Per questo non potevamo mancare ad un appuntamento così importante come la mostra Identitalia, alla quale partecipiamo con grande convinzione e orgoglio” ha aggiunto il Direttore Generale di Conserve Italia, Pier Paolo Rosetti.

La mostra Identitalia è visitabile solo su prenotazione ed è aperta al pubblico il venerdì pomeriggio dalle 17:00 alle ore 20:00 e il sabato e la domenica dalle 10:00 alle ore 20:00. Per poter accedere è necessario prenotarsi al seguente indirizzo polo.culturale@mimit.gov.it

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