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Gen X, la generazione dimenticata vale 15,2 trilioni di dollari

Attenti a sottovalutarli, perché sono loro il motore dei consumi. I nati tra il 1965 e il 1980 appartengono alla cosiddetta Gen X, spesso chiamata “Generazione Sandwich”, perché centrale tra due fasce d’età che si affidano a lei: da una parte, i genitori verso i quali ricoprono la funzione di caregiver – richiedendo assistenza fisica, emotiva o economica – e, dall’altra, se presenti, i figli che invece hanno bisogno di supporto per l’istruzione e non solo. Essendo così tanto intrecciata con le altre due generazioni, la Gen X possiede un ruolo centrale nei consumi, esercitando una forte influenza sulle decisioni di acquisto di genitori e figli. Si pensi che le donne di questa generazione controllano il 50% della spesa globale e condizionano il 70-80% delle decisioni di acquisto delle famiglie.

UN MERCATO CHE VALE IL DOPPIO DELLA SPESA CINESE
La Gen X è al centro di un importante cambiamento economico considerando che guida la spesa in varie categorie mentre gestisce le esigenze di più generazioni – dichiara Marta Cyhan-Bowles, Chief Communications Officer & Head of Global Marketing COE di NIQ –. I dati sono chiari: l’influenza della Gen X è profonda e troppo spesso trascurata dai brand. Questo target continuerà a plasmare il futuro dell’economia globale e dei consumi per molti anni a venire”.
È questo il profilo tracciato dall’ultimo report globale curato da NielsenIQ, in collaborazione con World Data Lab (WDL), dal titolo “The X Factor: How Generation X is quietly driving trillions in consumer spending” (Il Fattore X: come la Generazione X guida silenziosamente trilioni di spesa nei consumi). I nati tra il 1965 e il 1980 formano la fetta di consumatori più influente e trascurata del prossimo decennio. Grazie all’analisi, si delinea un target dal grande potenziale: globalmente, nonostante sia più piccola dei Millennial o della Gen Z, la Gen X rappresenterà nel 2025 il secondo più grande mercato di consumo al mondo – secondo solo agli Stati Uniti e circa il doppio della spesa totale della Cina.

CAPACITÀ DI SPESA RILEVANTE
Non solo hanno una concreta potenzialità di orientare le scelte di spesa, ma hanno anche una grande capacità di acquisto: a livello globale, le persone tra i 45 e i 60 anni si trovano nei loro anni di massima spesa già dal 2021 e continueranno ad essere quelle con la spesa più alta al mondo fino al 2033. Eppure, fa notare NielsenIQ, il mercato si sta rivolgendo principalmente alla Gen Z, dimenticandosi della Gen X la quale, secondo le previsioni, solo nel 2025 spenderà 15,2 trilioni di dollari, e la cui spesa annuale entro il 2035 raggiungerà il picco di 23 trilioni. Un aumento indirizzato a tre categorie chiave: alimenti e bevande analcoliche (+507 miliardi di dollari), beauty (+80 miliardi di dollari) e bevande alcoliche (+42 miliardi di dollari).
La Gen X è una parte significativa dei consumatori italiani – afferma Enzo Frasio, Amministratore Delegato di NIQ Italia –. La spesa complessiva della Gen X per il 2025 equivale a circa 369,8 miliardi di dollari ed è destinata a crescere del 23% raggiungendo nel 2030 la cifra di 455,6 miliardi di dollari. Nel Bel Paese, questa generazione mostra una buona capacità di spesa: su 14,2 milioni di individui, 1,5 milioni rientrano nella fascia ad alto reddito, contribuendo al fatturato della Gdo con 105 miliardi di dollari e una spesa media individuale annua di 67,4 mila dollari. Sono invece 12,1 milioni quelli della classe media, che generano 263 miliardi di dollari con una spesa pro capite di 21 mila dollari. Questi dati ci mostrano come sia, per brand e retail, un target importante a cui rivolgersi per investire su una crescita a lungo termine”.

CURIOSI E APERTI ALL’ESPLORAZIONE
Dalle rilevazioni di NielsenIQ, i nati tra il 1965 e il 1980 sembrano essere inclini all’esplorazione negli acquisti: anche se non sono pionieri, visto che questo ruolo spetta ai Millennials (20% vs solo 9% della Gen X), si delinea comunque un profilo curioso e disposto a provare nuovi prodotti. Infatti, al 42% piace provare nuovi articoli e restare aggiornato sulle novità e spesso è alla ricerca di nuovi prodotti da adottare (vs 31% dei Baby Boomer).
Inoltre, il 43% del campione di consumatori tricolore appartenenti alla Gen X dichiara di non prestare attenzione alla marca, ma di lasciarsi orientare prevalentemente dal bisogno, mentre il 28% indica di voler mettere nel carrello della spesa, quando possibile, le grandi marche conosciute o prodotti di insegne fidate. Gli articoli di alta gamma sono acquistati dal 44% del campione per concedersi qualcosa di speciale. Emerge anche spazio per i piccoli brand (15%), evidenza ancora più marcata nelle generazioni più giovani (Millenials 19%; Gen Z 21%).

TECNOLOGIA SÌ, MA SENZA RINUNCIARE ALLE INTERAZIONI UMANE
Un ritratto articolato quello della Gen X italiana quando ad essere posto sotto i riflettori è il loro rapporto con la tecnologia. Da una parte, viene integrata nella loro vita quotidiana e si affidano ai sistemi di automazione per accelerare le loro decisioni di acquisto (27%) e ai dispositivi intelligenti (es. i sensori nel frigo) per ordinare i prodotti mancanti (25%). Dall’altra, però, rimane ancora un alone di cautela – per salvaguardare la privacy, è il 49% a evitare di condividere informazioni personali nelle interazioni virtuali– e viene ancora richiesto l’apporto umano quando si richiede supporto ai customer service, come indicato da oltre la metà del campione (53%).

Tecnologia di consumo: mercato italiano stabile nel 2024 (-0,6%)

Dopo un 2023 fortemente negativo (-6,3% a valore), quello da poco concluso è stato un anno di stabilizzazione per il mercato italiano della Tecnologia di consumo. Secondo i dati di GfK – an NIQ Company, le vendite nel nostro Paese hanno visto un trend sostanzialmente stabile: -0,6% a valore e 0% a unità, per un giro d’affari complessivo di 16,2 miliardi di euro a fine anno. Nel corso del 2024, il fatturato del settore Tech&Durables ha registrato un incremento del +1% nel canale online, mentre ha subito una leggera flessione del -1,1% nei punti vendita tradizionali. A fine anno, le vendite online hanno rappresentato il 26,8% del mercato Tech complessivo, un dato sostanzialmente stabile rispetto al 2023. Nonostante la leggera crescita, il peso dell’online in Italia rimane tra i più bassi in Europa.

Dietro il trend stabile del mercato si celano dinamiche molto diverse che interessano i principali comparti della Tecnologia di consumo. Il settore con la crescita maggiore rispetto al 2023 è l’Home Comfort, che registra un incremento del +8,4% a valore. Anche il Piccolo Elettrodomestico mostra segnali positivi, crescendo del +6,5% su base annua, in netta ripresa rispetto alla flessione del -1,2% registrata nel 2023. Il Grande Elettrodomestico chiude l’anno in positivo con un aumento del fatturato del +1,1%.

Registra un calo del -1% la Telefonia, che si conferma come il settore più importante per giro d’affari. Trend negativo anche per i settori dell’IT&Office (-4%) e dell’Elettronica di Consumo (-4,5%). Pur rimanendo in area negativa, per entrambi i settori il dato di chiusura anno è migliore rispetto a quello registrato nel 2023, quando avevano visto una contrazione rispettivamente del -8,6% e del -28,5% a valore. Il comparto più negativo in assoluto è quello della Fotografica, che chiude l’anno con un calo delle vendite del -8,6%.

Tra i prodotti che sono cresciuti di più nel corso del 2024, troviamo le Friggitrici ad Aria (+29,7% a valore), i prodotti per lo Styling dei capelli (+19,3%), i dispositivi per la Preparazione dei cibi (+16%), gli Spazzolini Elettrici (+15,5%) e le Asciugatrici (+13%). Si conferma quindi la richiesta da parte dei consumatori italiani di prodotti in grado di semplificare la vita di tutti i giorni, ma anche l’interesse per soluzioni per cucinare in modo più sano e rapido.

Secondo le previsioni del report Global Tech & Durables Outlook 2025 – realizzato da NIQ&GfK in collaborazione con la Consumer Technology Association (CTA) – dopo alcuni anni difficili, nel 2025 il settore T&D dovrebbe crescere del +0,9% a livello mondiale. Queste previsioni riflettono una stabilizzazione del comportamento dei consumatori, favorita dal rallentamento dell’inflazione, in un contesto di fiducia ancora fragile. In particolare, si prevede una stabilizzazione per i comparti del Grande e Piccolo Elettrodomestico, con una crescita trainata dalla domanda di prodotti che semplificano la vita, come lavastoviglie, aspirapolvere e dispositivi per l’igiene dentale. Anche il settore IT&Office dovrebbe tornare a crescere, grazie all’effetto sostituzione dei pc acquistati durante la pandemia e all’introduzione di nuove funzionalità legate all’Intelligenza Artificiale che dovrebbero stimolare la domanda. Nel 2024, produttori e retailer dovranno concentrarsi su prodotti che offrano un valore significativo per i consumatori, rispondendo alle esigenze specifiche dei diversi territori e intercettando le tendenze di consumo emergenti.

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