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Gdo e dotcom: Groupe Casino si accorda con Ocado per mettere i robot in magazzino

Un magazzino robotizzato e, naturalmente, l’accelerazione del canale e-commerce: porterà a questo l’accordo tra Ocado, dot com britannica concentrata sull’e-commerce alimentare, e Groupe Casino, storica insegna francese che opera anche con i marchi Monoprix, Franprix, Leader Price, Spar e Vival in Francia e con punti vendita in vari Paesi. Le alleanze tra insegne “fisiche”, spesso storiche, e operatore online sembrano entrare sempre più nell’agenda della grande distribuzione (vedi Amazon e U2 in Italia e Aldi con Instacart in Germania).

Nella fattispecie Ocado investirà secondo il Financial Times 15 milioni di sterline nello sviluppo della piattaforma Ocado Smart Platform (“OSP”). E in Borsa le azioni di Ocado sono subito salite del 22 per cento: l’accordo segna infatti non solo l’ingresso di Ocado nel “fisico” ma anche quello in un mercato fuori dal Regno Unito.

“La soluzione Osp – si legge in una nota dell’insegna francese – evoluta e modulare, è una risposta unica alle opportunità e alle sfide poste dall’accelerazione delle vendite online nella distribuzione alimentare. Tale piattaforma comprende la costruzione di un deposito automatizzato di ultima generazione (nel quale Ocado inserirà delle cellule di stoccaggio e dei robot), una soluzione logistica integrata, che include un sito Internet con alcune dell migliori funzionalità del mercato, e l’ottimizzazione della consegna nell’ultimo chilometro e la gestione in tempo reale dei dati dei clienti”.

Il primo a utilizzare la piattaforma sarà il sito online, Monoprix.fr Sarà anche messo in servizio un deposito CFC («Customer Fulfilment Centre») nella regione parigina che si occuperà delle consegne verso Parigi, Ile-de-France, Normandia e Hauts de France.

Ma cosa ci guadagna Ocado per mettere a disposizione la sua tecnologia avanzata “Il gruppo Casino verserà ad Ocado delle commissioni alla firma del contratto, durante la fase di installazione e di utilizzo della piattaforma, in proporzione alla capacità effettivamente utilizzata e dei livelli di servizio raggiunti”.

«Questo accordo rappresenta un grande avanzamento in termini di qualità: in un primo tempo saranno proposte 50000 referenze di prodotti alimentari  ai clienti che potranno usufruire di consegne rapide ed efficaci. Il gruppo Casino è fiero di aver concluso questo accordo che contribuirà a rinforzare ancora di più la qualità del servizio ai suoi clienti, al centro dei suoi pensiero da 120 anni» ha commentato il presidente e direttore generale Jean-Charles Naouri.

“Stiamo continuando ad investire per industrializzare la nostra piattaforma brevettata e questo accordo sarà potrebbe essere il primo di una serie di fruttuose collaborazioni con grandi distributori in tutto il mondo” ha detto Tim Steiner, presidente e direttore generale d’Ocado.

Il gruppo Casino ha oltre 12.960 punti vendita in Francia e all’estero in Argentina (insegne Libertad, Mini Libertad), Brasile (Pão de Açúcar, Extra, Assaí), Colombia (Éxito), Oceano Indiano (Jumbo, Score), Uruguay (Disco, Devoto) e in una dozzina di Paesi africani. Conta 227.842 collaboratori, nel 2016 aveva un fatturato consolidato di 36 miliardi di euro ed è la prima insegna in Brasile e Colombia  e la seconda in Francia per l’E-commerce.

 

I robot prenderanno il controllo del supermercato del futuro?

Si erano già visto a Expo i bracci meccanici che raccoglievano mele da un espositore, ma ora due notizie sembrano prefigurare un futuro di automazione per il supermercato del futuro: grazie ai progressi dell’intelligenza artificiale potrebbero essere insomma delle macchine a gestire con efficienza l’intero processo della spesa, dalla distribuzione all’imbustamento (il pagamento non è già più un problema) e sostituire dunque quasi interamente gli addetti “umani”, come già avvenuto nell’industria. O perfino i clienti, invitati ad attendere fuori.

Sembra andare in questa direzione Amazon, che secondo indiscrezioni pubblicate sul New York Post starebbe progettando un supermercato su due piani tra i 1000 e i 4000 metri quadri di superficie con 4000 referenze a disposizione tra freschi e bevande, e magari anche farmaci, quasi interamente gestito da robot. Questi prenderebbero dagli scaffali i prodotti e imbusterebbero la spesa, la quale sarebbe consegnata attraverso finestre stile “drive in” ai clienti in attesa nelle loro automobili. O addirittura da droni pronti a consegnare direttamente nel parcheggio adiacente. Numero di impiegato “umani” necessario per questo “store del futuro”: tre. Sarebbe un format alternativo ad Amazon Go, aperto a Seattle su 180 metri quadri, per i 2000 punti vendita fisici che secondo il Wall Street Journal la dotcom di Jeff Bezos avrebbe intenzione di aprire solo negli USA. Con un minimo comune denominatore: ottimizzare i costi e aumentare i ricavi utilizzando meno personale possibile.

Dal Regno Unito arriva un’altra notizia, meno suggestiva ma più attuale, e che riguarda la logistica delle consegne online che ancora prima dei supermercati reali potrebbe arrivare a una quasi completa automazione: Ocado, leader nell’e-commerce sul fronte grocery, sta già testando un macchinario dotati di un braccio in grado di prendere articoli anche delicati (come frutta e verdura) senza danneggiarli e riporli in scatole pronte per la spedizione. Sviluppato dall’Università di Berlino e dal centro Disney Research di Zurigo, il robot ha mani di gomma controllate tramite getti d’aria. Il che combina la forza alla delicatezza, cosa che finora non è stata possibile e ha portato spesso nei testi alla rottura o danneggiamento degli articoli più fragili.

Ocado, che effettua 250mila consegne al giorno, ha già testato a Londra nella zona del magazzino principale consegne a casa tramite robot, sviluppati da Starship Technologies (vedi Metro Group testa i robot per le consegne a domicilio).

 

Magnifiche sorti e progressive insomma. Sul fronte dell’occupazione infatti lo scenario appare desolante. Come in un distopico futuro à la Teminator i supermercati potrebbe passare saldamente in mano alle macchine, precise, solerti, gentili, in grado di leggere i Big Data e dunque i nostri più intimi desideri arrivando a fare la spesa al posto nostro. Con buona pace di sindacati e scioperi per chiusure forzate. Dopo aver sconvolto l’industria insomma le macchine, che diventano sempre più intelligenti grazie ai progressi della IA, sembrano pronte a conquistare anche il commercio.

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