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Eco-logistica, Conad sperimenta l’utilizzo di pallet completamente riciclato

L’impegno profuso da Conad per una logistica sostenibile si arricchisce di un nuovo tassello grazie a un progetto nato dalla partnership fra CPR System e Lucart. L’obiettivo è la produzione e l’utilizzo di pallet attraverso il recupero di materiali di scarto post consumo, con una tecnologia di riuso e riutilizzo virtuoso.

Il materiale principale con cui è prodotto il pallet, fornito dalla Lucart, è costituito da granuli plastici (GranPlast) derivanti dal recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, residuo della lavorazione per il recupero della componente cellulosica, e consente di chiudere il cerchio del recupero creando grandi vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business.

Conad ha già sperimentato l’utilizzo di questi nuovi pallet sostenibili in un’area di test – corrispondente alla rete di vendita lombarda ed emiliana (province di Reggio Emilia, Parma e Piacenza) con l’obiettivo di estendere la pratica virtuosa a tutta la rete Conad in un secondo momento. Si tratta di un progetto profondamente innovativo per il settore della logistica e consiste nello stampaggio di pallet con materiali plastici compositi da riciclo omogenei o eterogenei garantendo un ottimo grado di automazione in tutte le fasi di produzione e la massima efficienza e competitività economica, oltre a importanti benefici a livello ambientale. I pallet, dotati di etichette di tracciabilità e tag, sono ulteriormente rinforzati con una carica aggiuntiva ottenuta dal riciclo di laminati in resina poliestere rinforzati con fibra di vetro, sono dotati di ottima stabilità termica, e sono completamente riutilizzabili e riciclabili a fine vita.

Newpal, la simbiosi tra Lucart e CPR System crea valore per ambiente

Lucart e CPR System hanno scelto la vetrina di Ecomondo per presentare Newpal S.p.A., società partecipata che si dedicherà allo stampaggio, attraverso macchinari innovativi, di pallet di alta qualità realizzati in plastica riciclata. Il progetto consentirà di chiudere completamente il cerchio del recupero dei contenitori per bevande tipo Tetra Pak, creando grandi vantaggi per l’ambiente e nuove opportunità di business.

A tale scopo, Newpal investirà circa 7 milioni di euro nella creazione di un polo industriale dotato di un innovativo impianto di stampaggio di materie plastiche riciclate. I macchinari, già in fase di test e installazione, saranno pienamente operativi entro l’estate del 2022 e consentiranno a Newpal di trasformare il granulo plastico realizzato nello stabilimento di Diecimo di Lucart dagli scarti di polietilene e alluminio recuperati dai cartoni per bevande, in pallet in plastica riciclata. Una volta realizzati, infatti, questi saranno utilizzati da CPR System per la movimentazione delle merci nel settore agroalimentare e da Lucart per i propri prodotti in carta per uso igienico. A ulteriore conferma della sostenibilità del progetto, in linea con il proprio modello di business CPR System si occuperà del recupero e riutilizzo dei pallet che quindi, anche a fine vita e dopo molteplici utilizzi, non saranno smaltiti in discarica ma reinseriti nel processo industriale.

Abbiamo iniziato a ragionare su questo progetto già nel 2015 – dichiara Lauro Guidi Presidente di Newpal SpA – portando a valore la grande vocazione verso la sostenibilità ambientale e l’economia circolare di CPR System e Lucart. La Newpal si è costituita nel 2019 e sta completando oggi lo stabilimento produttivo in provincia di Ferrara per lo stampaggio dei pallet e gli impianti accessori. Dal secondo semestre 2022 inizierà la produzione di pallet in plastica riciclata con il ‘GranPlast’ fatti da Lucart che andranno a sostituire completamente l’attuale parco pallet di CPR System che sarà il principale cliente della società, ma non l’unico.Newpal, infatti, si proporrà come fornitore sul mercato definendo una gamma di prodotti adatti alle diverse richieste di utilizzo”.

Già nel 2010, Lucart – azienda leader in Europa nella produzione di soluzioni per l’igiene in carta tissue, airlaid e monolucide, conosciuta per i brand Tenderly, Lucart Professional, Tutto Pannocarta e Grazie Natural – aveva lanciato il Progetto Natural, iniziativa di economia circolare che ha portato per la prima volta – sia sugli scaffali dei supermercati, sia nel settore professionale – una linea di prodotti in carta per l’igiene derivata dal riciclo dei cartoni per bevande, riconoscibile per il caratteristico colore avana (poiché le fibre non vengono sottoposte all’impattante processo di sbiancamento) e certificata Ecolabel e FSC Recycled. Il progetto iniziale prevedeva il pieno recupero anche delle componenti di polietilene e alluminio contenute nei cartoni, convertite da partner esterni per ottenere dispenser per asciugamani in carta o carta igienica. Il materiale in eccesso veniva offerto sul mercato e riutilizzato da terzi per la realizzazione di arredi urbani, pallet e altri oggetti in plastica di uso comune. Tale sistema, tuttavia, non assicurava il pieno assorbimento delle quantità di materiale prodotte né la redditività nel loro utilizzo.

Grazie alla collaborazione con CPR System – leader in Italia nella produzione, movimentazione, riutilizzo e riciclo degli imballaggi in plastica a sponde abbattibili e dei pallet per il settore agroalimentare – Lucart ha trovato un partner con l’esperienza necessaria per valorizzare le plastiche riciclate e che condivide gli stessi obiettivi ambientali. Le due aziende saranno quindi pienamente simbiotiche poiché una sfrutterà un prodotto realizzato dallo scarto di produzione dell’altra, opportunamente nobilitato.

“La nascita di Newpal SpA rappresenta un passo importante per innovare il settore dello stampaggio delle plastiche riciclate, nonché una tappa strategica cruciale nel percorso che ci porterà ad utilizzare il 60% di materie prime fibrose riciclate entro il 2030.Per aumentare il tasso di riciclo, infatti, è necessario gestire gli scarti plastici trasformandoli in nuove materie prime ricche di valore” – ha commentato Guido Pasquini, Senior Sustainability Advisor di Lucart – “Siamo orgogliosi di avere al nostro fianco CPR System, realtà con la quale condividiamo un modello di business circolare in grado di ottimizzare i vantaggi economici riducendo al minimo gli impatti ambientali”.

“Disporre oggi di prodotti derivati da processi di filiera realmente sostenibili rappresenta un valore aggiunto e un vantaggio competitivo per il settore” – afferma Paolo Gerevini, Presidente di CPR System che sottolineando i plus del nuovo pallet conclude: “Il progetto Newpal valorizza al 100% uno scarto di produzione, creando valore condiviso. Realizza un prodotto riutilizzabile nel circuito CPR System che, a fine vita verrà effettivamente riciclato per la produzione di nuovi pallet creando una gestione virtuosa in termini ambientali ma anche economici, considerando che si tratta di un pallet in plastica di qualità, a prezzo fortemente competitivo”.

L’interscambio pallet costa 120 milioni di euro alla filiera del largo consumo

Per approfondire il costo di interscambio pallet EPAL per la filiera del largo consumo derivante dalle pratiche adottate dai suoi protagonisti, Ecr Italia ha realizzato in collaborazione con il C-Log della LIUC Università Cattaneo e il Politecnico di Milano una ricerca sul campo che ha coinvolto 12 aziende – 4 distributori (GDO), 8 produttori (PRO) – e i rispettivi operatori logistici (3PL).

I risultati sono stati illustrati ieri nel convegno Interscambio pallet. Processi e costi di interfaccia per la filiera del largo consumo organizzato da GS1 Italy | Indicod-Ecr, che dal 2005 presidia il tema. con l’analisi neutrale delle soluzioni presenti sul mercato avendo come unico obiettivo quello di consentire alle aziende scelte consapevoli attraverso la raccolta e la condivisione di informazioni di grande solidità. «Non possiamo che guardare in modo positivo all’esistenza di soluzioni concorrenti che spingono all’efficienza e alla riduzione dei costi» dichiara Bruno Aceto, Ceo dell’associazione che raccoglie 35 mila imprese industriali e distributive operanti nel settore dei beni di largo consumo.

L’indagine ha consentito di valorizzare le 6 voci di costo rilevanti e di determinare il costo complessivo di interscambio per la filiera, come somma dei costi di interfaccia PRO-GDO, focalizzandosi unicamente sul processo che ha come punto di partenza il punto di stock del PRO dal quale è evaso l’ordine ricevuto dalla GDO e, come punto di arrivo, il CeDi della GDO.

Il trasporto di ritorno dei pallet non interscambiati con interscambio immediato costituisce la seconda voce per rilevanza per il campione degli 8 produttori analizzati, con un’incidenza pari al 34% del costo totale.

Proprio l’alta rilevanza di questa componente di costo deve spingere le aziende alla pratica dell’interscambio immediato, che oggi si attesta tra il 65% e l’85%.

La pratica di interscambio differita che dovrebbe essere considerata come straordinaria, è sempre più diffusa. «L’incremento dei buoni pallet aumenta la dispersione del parco pallet e attiva contrattazioni basate sul potere contrattuale di ogni azienda piuttosto che sul valore effettivo del bene», afferma Gino Marchet, Professore di Logistica del Politecnico di Milano.

L’indagine presso i PRO conferma che il livello qualitativo del parco pallet EPAL circolante si è abbassato negli anni, determinando un’incidenza crescente di pallet scartati presso i punti di consegna.

«Uno dei principali punti critici nel modello dell’interscambio EPAL è quello relativo alla qualità dei pallet» afferma Fabrizio Dallari, Direttore del Centro di Ricerca sulla Logistica LIUC Università Cattaneo. «Nonostante ci siano delle linee guida molto precise emanate dal Comitato Tecnico EPAL di Conlegno, accade che la percentuale dei pallet scartati in banchina presso i CeDi sia molto variabile da azienda ad azienda».

Sommando i valori medi stimati nelle due indagini separate (4 aziende GDO e 8 aziende PRO) emerge un costo medio unitario di gestione dell’interscambio pallet per la filiera di poco superiore ai 2 euro/pallet.

In conclusione è possibile affermare che esiste un costo per l’interscambio dei pallet che, se moltiplicato per il numero di pallet inviati dai produttori nel settore (circa 60 milioni di pallet, quasi uno per abitante) crea un costo annuo di 120 milioni di euro/anno per la filiera. Questo dato rappresenta un ulteriore stimolo per sviluppare iniziative di miglioramento da perseguire attraverso percorsi collaborativi tra PRO, GDO e 3PL che da sempre contraddistinguono i progetti di ECR.

Ecr Italia, infatti, nel suo ruolo di sede di confronto e di elaborazione di best practice, si occupa da tempo di facilitare la discussione aperta fra le aziende, elaborando e diffondendo le migliori prassi operative. «Il mondo dell’interscambio pallet EPAL basa la sua efficienza e la sua economicità sul rispetto del sistema di regole su cui è costruito» commenta Giuseppe Luscia, Responsabile progetti ECR Supply di GS1 Italy | Indicod-Ecr. «Per questo Ecr Italia promuove due concetti chiave: la certezza dell’impianto di regole e la profonda conoscenza del sistema».

In questa ottica vanno lette le attività presentate ieri e le Raccomandazione ECR per l’interscambio del pallet EPAL (documento nato nel 2005 e più volte sottoposto alla verifica delle aziende) e le attività legate all’Osservatorio sul Valore del Pallet Interscambiabile, attività che Ecr Italia, in collaborazione con Conlegno – il Consorzio Servizi Legni Sughero – mantiene dal 2005 e che fornisce un importante riferimento per tutte le operazioni di “monetizzazione” del pallet legate all’applicazione della Raccomandazione.

Ecr Italia ha realizzato ora l’analisi sul costo della gestione del pallet, la cui sintesi è contenuta all’interno del volume Blue Book “La gestione dei pallet nella filiera del largo consumo” che rende disponibili alle aziende importanti riferimenti sul costo delle operazioni di interscambio con cui confrontare le proprie performance e valutare al meglio processi e servizi. Il Blue Book è scaricabile qui.

Reverse charge e normativa sulla gestione ambientale

Sulle novità e i punti di attenzione per le imprese si è concentrato l’intervento di Mara Chilosi, esperto legale di Conlegno: «Le nuove Linee guida per la gestione del parco pallet, sotto il profilo ambientale, individuano le diverse casistiche e le soluzioni operative, chiarendo quando i pallet devono essere gestiti come rifiuti e quando invece possono essere considerati imballaggi riutilizzabili. È essenziale che gli operatori abbiano chiari questi concetti al fine di evitare rischi sanzionatori e gestire il parco pallet in modo legale».

L’intervento di Marcello Del Prete, esperto fiscale di Conlegno, ha chiarito le modalità di applicazione dell’inversione contabile ai fini IVA (“reverse charge”), attiva dal 1 gennaio 2015 sui trasferimenti di pallet per cicli di utilizzo successivi al primo.

Lpr (Euro Pool) si rafforza in Europa con quattro nuovi centri servizi

Incremento della produttività, ridurre le distanze e riduzione dell’impronta di CO2 sono alla base del rafforzamento del network europeo di noleggio pallet di Lpr-La palette rouge, divisione del gruppo Euro Pool, attraverso l’apertura di quattro nuovi Centri servizio in Francia, Regno Unito e Portogallo.

L’apertura del tredicesimo Centro servizi neo pressi di Bordeaux in Francia in un sito di 4.500 mq «ci consentirà di ridurre le distanze da percorrere di circa 400.000 km all’anno, generando una riduzione di emissioni di CO2 di oltre 440 tonnellate», ha dichiarato Philippe Therage, Operations Manager di LPR France.

Nel Regno Unito, Lpr sta sviluppando una serie di partnership sia con lo specialista della logistica XPO, ex Norbert Dentressangle, che con S&R Smith nell’area di Londra. Entrambe le operazioni hanno consentito a Lpr di accedere a due Centri Servizi automatizzati: uno a Castelford (nel Leeds) operato da XPO e un altro a West Thurrock, operato da S&R Smith, in cui i pallet possono essere immagazzinati al coperto.

Infine in Portogallo, con l’apertura del dodicesimo deposito Lpr completa la copertura dell’intero Paese, con un miglioramento dei sistemi logistici e una riduzione delle emissioni di CO2 (grazie alla maggiore vicinanza ai clienti). Per i clienti, il tutto si traduce anche in un risparmio, mentre per LPR significa portare a compimento le proprie politiche ambientali, annunciate anni fa.

«L’incremento nel numero di Centri Servizio garantisce ai pallet rossi di Lpr elevati livelli qualitativi, oltre a portare ai propri clienti importanti benefici economici e ambientali», ha affermato François Gay Supply Chain Manager Europe di Lpr. L’azienda ha ottenuto nel giugno scorso il rinnovo per cinque anni della certificazione Pefc, che garantisce che il legname impiegato proviene da fonti certificate o esenti a controversie e non deriva da attività forestali illegali.

Chep amplia la sua collaborazione con Riso Scotti

CHEP, leader mondiale di soluzioni di pooling di pallet e container, annuncia di aver ampliato la propria collaborazione con Riso Scotti che ha deciso di utilizzare i pallet CHEP per la maggior parte delle operazioni di spedizione merce.

Fiore all’occhiello del made in Italy, Riso Scotti si è trasformata da semplice riseria a gruppo industriale alimentare perseguendo l’obiettivo di valorizzare la materia prima e garantire la qualità alimentare, con un’attenzione cruciale a tutta la catena produttiva e distributiva, includendo azioni molto concrete ed efficaci di sostenibilità ambientale. La scelta di un fornitore strategico quale CHEP è stata dettata dalla volontà di massimizzare la resa della supply chain riducendone i costi. L’approccio consulenziale di CHEP, che ha lavorato in stretta sinergia col reparto logistico di Riso Scotti, ha portato a rivoluzionare il metodo di trasporto e la movimentazione dei pallet.

I trasportatori di Riso Scotti dopo aver effettuato la consegna dei prodotti passano dal centro logistico CHEP di Massalengo per approvvigionarsi di pallet che scaricano in seguito presso lo stabilimento aziendale, dove li attende un semirimorchio già predisposto per le consegne successive. In tal modo i tempi di attesa da parte dei trasportatori vengono abbattuti rispetto al passato e i costi legati al trasporto di merci e pallet sono meno onerosi e quantificabili in una riduzione approssimativa del 10%.

L’efficienza ottenuta ha permesso di estendere la partnership tra Riso Scotti e CHEP anche ad altri Paesi in Europa.

Riso Scotti ha inoltre impostato un’eccellente gestione delle tematiche ambientali, e un significativo contributo al miglioramento delle operazioni di sostenibilità è da attribuirsi anche al sistema di pallet pooling di CHEP, che primeggia per eco-sostenibilità. Infatti il pooling è un sistema che si basa proprio sul riutilizzo dei pallet, il recupero delle attrezzature e il loro riciclo finale riducendo l’impatto sull’ambiente e proteggendo le risorse naturali.

Interessanti i dati che CHEP è stata in grado di fornire all’azienda in merito al risparmio ottenuto in termini di eco-sostenibilità, rispetto alle soluzioni di pallet bianchi usati in precedenza. Grazie a CHEP Riso Scotti ha ridotto del 52% il consumo di acqua, del 72% il consumo di legname e del 77% la quantità di rifiuti portati in discarica. Inoltre secondo il GPW (Global Potential Warming), ovvero l’indicatore che misura il dato di potenziale riscaldamento globale a cui contribuiscono le aziende, l’impatto di Riso Scotti è diminuito del 50% da quando utilizza il pallet pooling CHEP.

«Siamo positivamente impressionati dai risultati della partnership con CHEP sia per il miglioramento dei processi di logistica che per i dati di sostenibilità che CHEP ci ha fornito secondo precisi indicatori ambientali” afferma Enrico Malovini, Responsabile Logistica Riso Scotti “Ci riteniamo soddisfatti di avere scelto un partner che sposa appieno la nostra green policy, contribuendo enormemente al potenziamento delle politiche ambientali con cui vogliamo continuare a distinguerci».

«È per noi molto importante essere in grado di fornire ai clienti delle cifre concrete sui benefici ambientali garantiti dal nostro sistema di pooling” sottolinea Paola Floris, Country General Manager di CHEP Italia “e siamo naturalmente orgogliosi della proficua collaborazione con Riso Scotti dove abbiamo davvero contribuito all’ottimizzazione della supply chain».

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