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Bio, una survey di Nomisma rivela dati in crescita, in Italia e all’estero

Continua la crescita del biologico italiano: a confermarlo sono i dati su superfici agricole, operatori ed export. Positive anche le performance del mercato interno, grazie al traino dei consumi fuori casa (ristorazione commerciale e collettiva segnano un +18% sul 2022) ma anche di una ripresa a valore dei consumi domestici (+7% anno terminante luglio 2023 rispetto all’anno precedente), certamente spinta dalle dinamiche inflattive data la lieve flessione riportata a volume in distribuzione moderna. Sono questi alcuni dei dati che Nomisma ha presentato pochi giorni fa in occasione della prima giornata di Rivoluzione Bio 2023, gli Stati generali del biologico. Nell’ambito dell’Osservatorio Sana, strumento che propone il monitoraggio dei numeri chiave della filiera biologica, dalla produzione fino alle dimensioni del mercato, Nomisma ha presentato le ultime stime sul mercato interno, i risultati di una survey sul consumatore italiano e un’indagine su 254 imprese alimentari e vitivinicole.

Le dimensioni del mercato bio in Italia
Nel 2021 le vendite alimentari bio nel mercato interno (consumi domestici e consumi fuori casa) hanno superato i 5 miliardi di euro e rappresentano il 4% delle vendite al dettaglio biologiche mondiali. A trainare la crescita del mercato sono i consumi fuori casa che sfiorano 1,3 miliardi di euro, segnando una crescita del +18% rispetto al 2022 legata al balzo in avanti dei prezzi più che all’aumentare delle occasioni di consumo. Fondamentale però è la ripresa dei consumi domestici che, dopo la leggera flessione dello scorso anno (-0,8% a valore rispetto al 2021), registrano una variazione del +7%. Anche in questo caso la crescita è da collegare soprattutto alla spinta inflazionistica dell’ultimo anno, confermata dal calo dei volumi in grande distribuzione (-3% le confezioni di prodotti bio vendute rispetto allo stesso periodo del 2022).

Bio consumer base
I risultati della consumer survey Nomisma su 1.000 responsabili degli acquisti alimentari italiani hanno mostrato come la consumer base di prodotti bio sia rimasta costante rispetto allo scorso anno (89% della popolazione 18-65 anni ha acquistato consapevolmente almeno un prodotto alimentare bio nell’ultimo anno). Chi acquista bio sceglie principalmente in base all’origine: il 29% seleziona prodotti bio 100% italiani, un ulteriore 17% quelli di origine locale/km 0 e l’11% cerca l’ulteriore presenza del marchio DOP/IGP. Anche la marca gioca da sempre un ruolo fondamentale nella scelta dei prodotti bio da mettere nel carrello (8% preferisce la marca industriale e il 7% la marca del supermercato).

L’export
Positiva anche quest’anno la performance dell’export di prodotti agroalimentari italiani bio che raggiunge i 3,6 miliardi di euro nel 2023, segnando una crescita del +8% (anno terminante luglio) rispetto all’anno precedente. Nonostante si registri una crescita più contenuta rispetto allo scorso anno, comunque in linea con l’export agroalimentare nel complesso, il riconoscimento per il bio Made in Italy sui mercati internazionali risulta rafforzato dall’evoluzione di lungo periodo (+189% rispetto al 2013) e dal crescente ruolo del bio sul paniere dei prodotti Made in Italy esportati (il peso nel 2023 ha raggiunto oggi il 6% a fronte del 4% registrato dieci anni fa). Le aziende bio italiane dimostrano dunque la loro resilienza, nonostante un contesto fortemente condizionato da scenario inflattivo, emergenze energetiche e climatiche. Per gran parte delle aziende (il 74%) infatti l’aumento del costo delle materie prime e dell’energia sono state le principali criticità da affrontare negli ultimi 6-12 mesi, seguite dalla riduzione della domanda di prodotti bio (riscontrata da un terzo delle aziende) ma le previsioni per il futuro sull’export bio italiano sono positive (anche più caute rispetto a quelle dello scorso anno). Nello specifico, il 38% delle aziende prevede di aumentare nei prossimi 12 mesi il fatturato realizzato sui mercati internazionali, quota che sale al 61% con riferimento al vino. Più timide le proiezioni riguardo al mercato interno, soprattutto da parte delle aziende del food. Nel wine, invece, ben 1 azienda su 2 prevede in Italia una crescita del fatturato nel fuori casa e 1 su 3 scommette sullo specializzato (enoteche, wine shop..). Meno entusiasmo sulla Gdo sia da parte delle aziende del vino che del food.

“L’interesse del consumatore per il biologico è confermato, ma l’attuale contesto economico, i consumi in forte revisione per lo scenario inflattivo e gli stili di vita e alimentari in continuo mutamento dove la crescita a valore è confermata ma a fronte di un rallentamento dei volumi venduti” commenta Silvia Zucconi, Chief Operating Officer Nomisma. “Fondamentale risulta dunque promuovere efficaci azioni di informazione verso i consumatori con l’obiettivo di rafforzare conoscenze e consapevolezza sui valori del biologico e sulle garanzie sottostanti la certificazione. In questa logica determinanti le opportunità legate alle iniziative del Piano di Azione Nazionale per l’agricoltura biologica a partire soprattutto dalla scuola e coinvolgimento delle nuove generazioni rappresentano oggi più che mai i pilastri per porre le basi di una corretta educazione alimentare. Fondamentale inoltre sgombrare il campo da elementi confusori relativi al profilo della sostenibilità ambientale di un prodotto; il 40% dei consumatori è confuso dalla presenza di green claims, favorendo attività informative sul punto vendita che per il 92% dei consumatori rappresentano un elemento molto efficace per comprendere le caratteristiche di sostenibilità ambientale del prodotto biologico”.

Being Organic in EU a Sana ’23 per evidenziare valori e benefici del biologico

Il Progetto “Being Organic in EU”, sviluppato in partnership con Naturland, sarà al centro della manifestazione bolognese SANA – in calendario dal 7 al 10 settembre – che quest’anno si annuncia ancora più internazionale e orientata al B2B.

L’appuntamento è fissato nell’ampio spazio espositivo (Pad 29 – Stand C24/D19) dedicato alla promozione della cultura del biologico, obiettivo centrale della campagna sostenuta dell’EU che punta a valorizzare questo sistema agroalimentare sostenibile, salutare e resiliente dal punto di vista climatico ed ecologico, in linea con gli obiettivi del Green Deal, delle strategie Farm to Fork, Biodiversità 2030 e in perfettamente sinergia con il Piano d’azione europeo per lo sviluppo dell’agricoltura biologica. Il progetto sarà inoltre al centro di iniziative di networking che coinvolgeranno operatori e imprese, eventi di approfondimento, cene tematiche e showcooking con degustazione per presentare a 360° il mondo del bio: dalla terra alla tavola. Da non perdere venerdì 8 settembre, il workshop tematico dal titolo “Zootecnia italiana. Perché il futuro non può che essere biologico”.

Being organic ha organizzato a SANA anche una buyers lounge dedicata ai professionisti del settore tesa a incrementare la sinergia tra gli operatori del biologico. L’ampia piattaforma di iniziative e programmi è realizzata nell’ambito della campagna “Being Organic in” Eu promossa da FederBio in collaborazione con Naturland e cofinanziata dall’Unione Europea.

“Deve esserci uno slancio verso l’agricoltura biologica nella società” dichiara Steffen Reese, Direttore Generale di Naturland. “La catastrofe climatica e la perdita di biodiversità sono emergenze drammatiche e ciò influisce sulla società globale nel suo complesso. Naturland e FederBio, attraverso azioni di sensibilizzazione verso il bio, vogliono creare consapevolezza nelle persone sull’importanza delle interazioni ecologiche, soprattutto in Germania e in Italia. Il biologico è la soluzione e il biologico ha bisogno di solide collaborazioni”.

“In un momento decisivo per la transizione agroecologica come quello attuale, è importante incrementare la conoscenza dell’agricoltura biologica e il suo ruolo fondamentale nel mitigare le insidie climatiche, tutelare la fertilità del suolo e la biodiversità” aggiunge Paolo Carnemolla, Segretario Generale di FederBio. “La partecipazione del progetto Being Organic in EU a una manifestazione storica e autorevole come SANA va in questa direzione. Attraverso Rivoluzione BIO, gli Stati generali del biologico, workshop, dibattiti e iniziative di networking puntiamo a fare convergere l’attenzione sui valori distintivi del vero biologico e sulle concrete opportunità di sviluppo, nazionali e internazionali, di questo settore che vede l’Italia tra i Paesi leader in Europa”.

Foodu debutta al Sana di Bologna

Ogni anno l’80% di nuovi prodotti alimentari lanciati sul mercato fallisce perché non vengono fatti testare prima dai clienti e non vengono svolte ricerche di mercato, per lo stesso motivo, il 45%* degli stessi non risulta profittevole per le aziende. Sugli scaffali di punti vendita e supermercati spesso si trovano prodotti selezionati sulla base di criteri che non sempre tengono conto a sufficienza della qualità e del gusto ricercati dai consumatori più attenti.

Al fine di coinvolgere i consumatori nella filiera agroalimentare per aiutare le aziende ad aumentare le vendite, a migliorare la qualità dei propri prodotti, la strategia di marketing, ideare il packaging perfetto e ridurre gli sprechi, nel giugno 2020 due ingegneri pugliesi hanno sviluppato e lanciato Foodu, il primo supermercato online partecipativo dove le aziende non solo possono vendere i propri prodotti, ma anche dialogare con i clienti stessi, tutti consumatori attenti all’alimentazione. Grazie alla digitalizzazione delle metodologie di ricerca di mercato e alla Tribù di Foodu, le aziende possono finalmente raccogliere driver e spunti decisionali per comprendere come aumentare le vendite.

A due anni dal lancio di questo nuovo modello di supermercato partecipativo, dove i decisori finali sono i clienti stessi, Foodu ha creato una community di oltre 3.000 clienti assaggiatori da tutta Italia per ben 56 categorie alimentari. La Tribù di Foodu è disponibile sia per test di prodotti già esistenti che per effettuare indagini su prodotti non ancora preseti sul mercato. Foodu ha già riscosso molto interesse nell’ecosistema delle Startup italiane, tanto da attrarre numerosi capitali privati attraverso una campagna di equity crowdfunding, investitori istituzionali e fondi di investimento.

Chiunque può unirsi alla community di Foodu: esperti indipendenti che valutano la qualità dei prodotti, mentre un gruppo di consumatori, veri e propri “clienti speciali” chiamati Approver, testano in anteprima i prodotti a prezzi scontati valutandone il gusto e il prezzo. Solo se il prodotto è sano e anche buono, allora viene messo in vendita per tutti su Foodu.

Nato come il primo modello di filiera agroalimentare partecipativa in Italia in cui è la community dei clienti che propone e decide cosa mettere in vendita, Foodu ha raccolto finora un ricco database sulle abitudini di consumo, utili alla piattaforma per ottimizzare il catalogo, ma anche alle aziende per comprendere opinioni e comportamenti dei consumatori e individuare gli interventi necessari per migliorare le vendite dei loro prodotti.

Il team della Startup food-tech pugliese oggi conta su 10 risorse altamente qualificate su Market Research, Quality Control, Category Management, Digital Marketing e Software Development e adesso intendono espandere la propria presenza nel mercato della spesa online, coinvolgere nuovi soci e accompagnare anche i produttori in un processo di trasformazione “consumer centric”.

“Tutto nasce da una visione: democratizzare la filiera agroalimentare e rimettere al centro il consumatore – commenta Antonella Fasano, Founder e CEO di Foodu. Le persone partecipano perché, da un lato, la spesa in Foodu è garanzia di qualità e, dall’altro lato, ritengono fondamentale che le aziende ascoltino i loro bisogni. E’ ingiusto parlare solo di consumatori consapevoli, bisogna iniziare a parlare anche di produttori consapevoli: consapevoli dei bisogni dei clienti e consapevoli della reale qualità percepita dal mercato. Foodu è il mercato!”.

“Attraverso le ricerche di mercato svolte da Foodu – spiega Maria Bordoni, Foodu Angel Investor e Metron Market Research President– le PMI hanno la possibilità di comprendere più a fondo le esigenze dei consumatori e di migliorare le loro decisioni, con positivi effetti sulle vendite e sulla redditività”.

Foodu sarà presente alla 34esima edizione di SANA, il salone internazionale del biologico e del naturale in programma a Bologna dall’8 all’11 settembre (Pad 30, Stand B/26).

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