CLOSE
Home Tags Sprechi alimentari

Tag: sprechi alimentari

Rovagnati e Banco Alimentare insieme per combattere gli sprechi

Rovagnati rafforza la collaborazione con Banco Alimentare entrando a far parte della nuova community We Save & Care, programma che ha al centro persone, enti e aziende che vogliono unirsi per contrastare gli sprechi alimentari. L’azienda aderisce così al manifesto di Banco Alimentare strutturato in sette punti che hanno lo scopo di sensibilizzare sul valore del cibo e sull’importanza della condivisione.

Dall’11 aprile ha preso dunque il via la nuova iniziativa La bontà conta che durerà fino al 13 agosto: acquistando almeno un prodotto Rovagnati o 100 gr. al banco gastronomia si avrà la possibilità di vincere un anno di bollette pagate e sostenere Banco Alimentare nella distribuzione di alimenti pari 150.000 pasti a sostegno delle famiglie in difficoltà. Le attività di contrasto allo spreco alimentare rientrano nell’ambito di Rovagnati Qualità Responsabile (RQR), il programma di Corporate Social Responsibility con cui l’azienda si fa promotrice di uno sviluppo sostenibile del business, attento ai prodotti e alle persone. Grazie alle diverse attività con i propri partner, nel corso del 2022 Rovagnati ha donato 19.3 tonnellate di cibo.

“Il sostegno alla comunità è uno dei cardini dell’impegno di Rovagnati per una transizione che abbia un approccio olistico verso la sostenibilità, in grado di coinvolgere tutti gli aspetti della vita aziendale” – commenta Gabriele Rusconi, Managing Director e Board Member di Rovagnati.

“Siamo felici che Rovagnati ancora una volta abbia voluto Banco Alimentare al suo fianco per l’iniziativa La bontà conta, e siamo ancor più contenti che l’azienda abbia deciso di entrare a far parte della nostra community We save & Care dando un segnale concreto e forte di condivisione dei nostri valori e della nostra mission. Soprattutto in un momento come quello attuale, segnato da una profonda crisi economica e sociale, abbiamo bisogno di partner fedeli su cui poter contare per condividere il comune costante impegno a sostegno di chi è in difficoltà” aggiunge Giovanni Bruno, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus.

Inaugurato al Centronova il progetto di economia circolare Waste 2 Value

È stato inaugurato presso il centro commerciale Centronova a Villanova di Castenaso (Bologna) “Waste 2 Value”, il progetto di economia circolare che vede protagonisti Camst group, IGD Siiq, Coop Alleanza 3.0 e il Comune di Castenaso con la supervisione di Impronta Etica e la sponsorizzazione di Atersir.

Waste2Value ha come obiettivo la creazione di un innovativo modello di economia circolare per il recupero degli scarti alimentari attraverso la loro conversione in “nuovi prodotti”. Gli attori che operano nella catena alimentare, dalla grande distribuzione alla ristorazione, infatti, hanno un ruolo fondamentale nella riduzione e nel riciclo di rifiuti e scarti alimentari generati che, secondo le stime della FAO, ammontano a circa 1.3 miliardi di tonnellate l’anno, ossia un terzo di tutti gli alimenti prodotti a livello mondiale per il consumo umano.

Nei punti ristoro di Camst e di Coop posizionati all’interno del Centro Commerciale saranno quindi recuperati i fondi di caffè e le bucce d’arancia avanzate a fine giornata. La cooperativa sociale La Fraternità si occuperà di raccogliere gli scarti e di portarli all’esterno, dove una compostiera, inserita all’interno di un box dipinto dal giovane artista bolognese Hazkj, li trasformerà in ammendante, un fertilizzante naturale che, utilizzato per la manutenzione delle aree verdi del Centro e di alcuni orti gestiti da comunità locali, migliorerà le caratteristiche fisiche del terreno favorendo l’assorbimento di acqua e nutrienti.

Il programma ha visto la partecipazione attiva della comunità e di un numero ampio di stakeholder, sia in fase di ideazione che di prototipazione delle idee. La realizzazione di due hackathon, due maratone creative che hanno coinvolto circa 80 partecipanti tra studenti e ricercatori di fama internazionale, ha permesso di ragionare sui temi dello spreco alimentare e di sviluppare un modello innovativo che desse nuovo valore allo scarto alimentare, trasformandolo in una risorsa.

Il coinvolgimento di Coop Alleanza 3.0, di Camst Group, di IGD Siiq e di attori già impegnati nella lotta allo spreco alimentare, ha poi consentito ai partecipanti di lavorare in team per lo sviluppo concreto di questo progetto in una location ben precisa e definita ovvero il Centronova.

Continua l’espansione di Babaco Market, nuovi arrivi in Veneto e Lombardia

Babaco Market annuncia l’arrivo in Veneto a Padova, Verona e Vicenza. Il servizio si espande inoltre in Lombardia in tre nuove città: Lecco, Lodi e Cremona e in Emilia Romagna con la provincia di Piacenza. Con l’espansione in Veneto, Babaco Market arriva a servire oltre 550 comuni in 20 province tra cui Milano, Torino, Bologna, Reggio Emilia, Bergamo, Brescia e Pavia, continuando ad allargare i propri confini in Italia.

Nato a Milano a maggio 2020, durante l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 per rispondere alle esigenze dei consumatori di avere a disposizione servizi di spesa online con un occhio di riguardo verso scelte più sostenibili, Babaco Market è un servizio di delivery su abbonamento che rende disponibili frutta e verdura sempre freschissima e di stagione direttamente a casa dei consumatori. Votato alla lotta allo spreco alimentare, il servizio si inserisce in maniera virtuosa nella filiera produttiva di frutta e verdura riconoscendo un prezzo equo ai produttori agricoli e aiutandoli a dare il giusto valore a quei prodotti che oggi faticano a trovare sbocco commerciale, seppur buonissimi, a causa di difformità estetiche, sovrapproduzioni o perché colture territoriali di nicchia poco conosciute al grande mercato anche se d’eccellenza (tra cui presidi slow food).

La mission ambiziosa di contrastare in maniera attiva lo spreco alimentare ha permesso all’azienda di raggiungere importanti traguardi. Babaco Market ha contribuito a salvare oltre 700 tonnellate di frutta e verdura. Attualmente, collabora con 100 produttori sparsi su tutto il territorio nazionale e i prodotti inseriti nelle box sono 100% Made in Italy. Sempre in linea con la mission anti-spreco del brand, Babaco Market ha deciso di limitare al massimo l’utilizzo dei materiali di imballaggio e della plastica; proprio per questo tutte le Babaco Box sono 100% plastic free.

Iscriversi è molto semplice: accedendo al sito, l’utente può abbonarsi a una Babaco Box di frutta e verdura di stagione, di diverse misure, e può scegliere di riceverla direttamente a casa con frequenza settimanale o quindicinale. La frutta e la verdura delle Babaco Box sono sempre di stagione e provengono da agricoltori attenti alla qualità e agli standard di coltivazione, piccoli produttori e presidi slow food in tutta Italia, contribuendo anche alla salvaguardia della tradizione gastronomica locale italiana. Le selezioni settimanali vengono fatte in base alle disponibilità cercando sempre di garantire la massima varietà di prodotti e il rispetto della stagionalità degli alimenti.

“Babaco Market nasce con il duplice obiettivo di costruire una filiera eCommerce sostenibile e di supportare il comparto agricolo italiano, contribuendo a generare valore sia dal punto di vista del raccolto, che a oggi rischia di essere perso perché non soddisfa i requisiti estetici della distribuzione, sia valorizzando le piccole produzioni non considerate dai canali di distribuzione mainstream. Attualmente i prodotti che vengono destinati alle box arrivano da tutto il Paese, contribuendo a far conoscere eccellenze locali provenienti da tutte le aree geografiche d’Italia”, commenta Francesco Giberti, CEO e Founder di Babaco Market, che continua: “siamo lieti di annunciare il nostro arrivo in Veneto a Padova, Verona e Vicenza e l’espansione del servizio in Lombardia a Lecco, Lodi e Cremona, con l’aggiunta di Piacenza in Emilia Romagna: si rinnova anche per il 2023 il nostro impegno di diffusione dei nostri valori di sostenibilità e di lotta contro lo spreco alimentare in maniera sempre più capillare”.

Consolidata la collaborazione tra Di Marco e Banco Alimentare contro gli sprechi

Lo scorso anno Di Marco, azienda nota per aver inventato la Pinsa Romana, tra i food trend del momento, ha siglato un accordo con Banco Alimentare teso al recupero delle pinse “fuori misura” ma perfettamente buone. A oggi sono oltre 488 i bancali, ovvero 410mila pinse romane originali, donati alla Fondazione italiana che si occupa della raccolta di generi alimentari e del recupero delle eccedenze.

La Pinsa Romana Di Marco è un prodotto totalmente artigianale, lavorato a mano dagli esperti pinsaioli dell’azienda che, dopo la lenta lievitazione di 72 ore, le stendono rigorosamente a mano conferendo la caratteristica forma allungata. Questo processo di produzione, fortemente improntato alla manualità e all’artigianalità, può presentare a volte qualche piccolo difetto dimensionale, ecco perché è sottoposto a rigidi controlli di qualità in ogni fase. Un lettore ottico controlla infatti ogni singola pinsa prodotta nei laboratori Di Marco, scartando quelle che non possono essere confezionate e commercializzate nei canali Horeca e trade, per questioni legate a forma e dimensioni che non rispettano lo standard. Le pinse “fuori misura”, perfettamente buone, leggere e altamente digeribili come le altre, vengono recuperate grazie alla partnership con Banco alimentare che le porta sulle tavole degli enti che rispondono ai bisogni alimentari delle persone più fragili.

“Da sempre cerchiamo di combattere gli sprechi, riteniamo inaccettabile che ogni anno in Italia si gettino tonnellate di cibo ancora perfettamente commestibile. Ecco perché abbiamo cercato di trasformare il problema delle pinse ‘fuori misura’ in un’opportunità donandole a Banco alimentare, con cui abbiamo attivato da tempo una partnership. Si tratta di prodotti buonissimi, solo scartati dal lettore ottico perché la dimensione non è conforme a quella richiesta per il confezionamento. Riteniamo che il buon cibo di qualità sia un dono da condividere e siamo ben felici di poter dare un aiuto concreto ai più bisognosi attraverso la catena di solidarietà di Banco Alimentare”, ha commentato Alberto Di Marco, Direttore Generale Di Marco.

“Ringraziamo Di Marco per il rapporto significativo con Banco Alimentare e per la disponibilità a condividere i propri ottimi prodotti donandoli a chi è in difficoltà. Esempio significativo per molti che la responsabilità sociale può realizzarsi e nutrirsi di gesti concreti a favore di chi più è nel bisogno”, ha sottolineato Giovanni Bruno, Presidente di Fondazione Banco Alimentare.

Cresce il numero di consumatori motivati a combattere gli sprechi alimentari

In occasione della giornata nazionale di prevenzione dello spreco alimentare in programma il 5 febbraio, Babaco Market – il servizio di e-grocery 100% made in Italy – invita a riflettere sulla tematica attraverso i dati emersi da una ricerca commissionata a BVA-Doxa che restituiscono una sorta di identikit dei consumatori. L’obiettivo è offrire una visione sulle attitudini degli italiani verso lo spreco di cibo.

L’analisi ha permesso di individuare 4 differenti tipologie di profili degli italiani con una specifica visione nei confronti dello spreco alimentare e diversi atteggiamenti rispetto al consumo di frutta e verdura.

1. I VIRTUOSI (30%): “Mi organizzo e faccio tutto il possibile per non sprecare il cibo”
Consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e dei suoi effetti sull’ambiente, ritengono molto importante l’obiettivo ONU per la sua riduzione entro il 2030. Presentano un’elevata attenzione a non sprecare cibo, per questo sono molto organizzati: acquistano piccole quantità di cibo, adottano un menù settimanale per regolarizzare acquisti e consumi. Amano molto la frutta e la verdura fresca, sono attenti alla stagionalità e l’origine italiana è prioritaria nelle scelte di acquisto. Meno sensibili al prezzo, sono i più propensi a usare siti e app che supportano cibi made in Italy e pratiche antispreco.

2. I BEN INTENZIONATI (21%): “Cerco di non sprecare, ma non ogni tanto capita…”
Conoscono il problema dello spreco alimentare e il suo impatto sul cambiamento climatico. Ritengono molto importante agire in prima persona per ridurre gli sprechi e sono molto attenti a non buttare via cibo. Tuttavia, qualche volta può succedere: più spesso perché si dimenticano di consumarlo, oppure perché ne acquistano in eccesso. L’azione che adottano più frequentemente per contrastare lo spreco alimentare è porzionare e congelare il cibo. Amano frutta e verdura fresca, soprattutto perché sono considerate parte di una dieta sana. Non sono disposti a spendere di più per prodotti di marca quando acquistano frutta e verdura, ma sono poco attenti alla lista della spesa e alla programmazione settimanale. Per realizzare una migliore organizzazione, hanno un interesse positivo verso siti e app che supportano cibi made in Italy e pratiche antispreco.

3. I PARSIMONIOSI (16%): “Non spreco per risparmiare”
Sono meno consapevoli dell’entità dello spreco alimentare e del suo impatto sull’ambiente. Ma prestando massima attenzione a non sprecare cibo per questioni di risparmio, non buttano via niente grazie ad un’organizzazione delle scorte per data di scadenza e all’acquisto di prodotti durevoli. Sono poco amanti di frutta e verdura fresca e più sensibili al prezzo.

4. I NON CURANTI (33 %): “Conosco il problema, ma non mi attivo particolarmente”
Hanno consapevolezza del problema relativo allo spreco alimentare, ma ritengono meno importante contrastare questo fenomeno. Prestano scarsa attenzione allo spreco di cibo e capita spesso che ne buttino via. Hanno una gestione degli alimenti poco oculata: si dimenticano di consumare il cibo, ne acquistano troppo o in formati troppo grandi e ne avanzano quando cucinano. Sono poco amanti di frutta e verdura fresca, stagionalità e provenienza dei prodotti non gli interessano. Acquistano spesso verdure surgelate o conserve e sono poco organizzati: non hanno l’abitudine di fare una lista della spesa o una programmazione dei consumi alimentari.

A sostegno della prevenzione dello spreco alimentare, a partire dal prossimo 30 gennaio Babaco avvierà una campagna di comunicazione dedicata al tema “C’è un supereroe in ognuno di noi”.

L’iniziativa, all’insegna della valorizzazione dell’unicità in chiave antispreco, vedrà protagonisti tre ortaggi e frutti particolari (Supercedro, Capitan Radicchio e Wonder Pomodoro) presentati come eroi insieme ai loro coltivatori, poiché hanno combattuto condizioni climatiche avverse prima di arrivare nelle Babaco Box.

Combattere gli sprechi, Caffè Borbone collabora con Banco Alimentare

Tra i bisogni primari non fa eccezione il caffè, da sempre simbolo di condivisione e solidarietà, soprattutto a Napoli. È qui che ha preso spontaneamente vita il fenomeno più solidale di sempre, il caffè sospeso, quello che si lascia pagato in anticipo al bar, a favore dell’avventore indigente che non potrebbe permetterselo. Sul principio che il caffè non può e non deve essere mai un lusso per pochi, ma sempre e solo un piacere per tutti, si basa l’idea di organizzare un recupero del caffè invenduto, in perfetto stato e buonissimo, con una ridistribuzione che avviene molto prima della data di scadenza indicata.

Così Caffè Borbone si schiera contro lo spreco alimentare, siglando un accordo con Banco Alimentare per la ridistribuzione del proprio caffè invenduto. La Fondazione Banco Alimentare si occupa del recupero di generi alimentari e di tutte le eccedenze della produzione agricola e industriale. In poche parole, cibo non consumato – ma ancora in perfetto stato – che verrà, quindi, ridistribuito tra le strutture caritative italiane che si occupano di soddisfare i bisogni primari delle fasce più bisognose della popolazione. Tutte le attività della Fondazione Banco Alimentare sono supportate quotidianamente da persone che dedicano il loro tempo in forma di volontariato, oppure contribuendo economicamente.

Il senso è quello di dare una seconda vita alle eccedenze alimentari, ancora perfette per il consumo e che nonostante ciò spesso sono destinate allo smaltimento. L’obiettivo più ampio è quello di fare convivere circoli virtuosi e atti di solidarietà, appoggiando politiche antispreco. Non solo rappresenta un passo importante verso le fasce più povere della popolazione, ma anche verso l’ambiente: gli alimenti recuperati, non diventando rifiuti, consentono un risparmio in fatto di risorse energetiche, grazie all’abbattimento delle emissioni di CO₂ nell’atmosfera e ottengono anche un fondamentale ritorno in termini di risparmio sui costi di stoccaggio, nonché di smaltimento rifiuti.

Essere solidali non è mai stato così saggio e necessario. E Caffè Borbone, da sempre presente quando si tratta di scelte etiche, anche stavolta ha preferito non farsi trovare impreparato. La ratio è che tutti noi possiamo fare qualcosa, che sia caffè o altro, quello che fa la differenza è esserci.

Mare Aperto sensibilizza i consumatori sulla lotta agli sprechi

Il 29 settembre si celebra la Giornata Internazionale della Consapevolezza sugli Sprechi e le Perdite Alimentari, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. L’intero mese di settembre è stato scelto da Too Good To Go come momento per puntare i riflettori su questa problematica attraverso l’iniziativa “settembre da record”, con l’obiettivo di salvare complessivamente 400 tonnellate di cibo ed evitare di vanificare le emissioni di CO2 che sono state necessarie per la produzione di questi alimenti. Un obiettivo ambizioso, che richiede sia l’impegno delle aziende partner di Too Good to Go, sia quello delle loro community.

Mare Aperto, dal 2020 membro del Patto contro lo Spreco Alimentare promosso da Too Good to Go, ha la sostenibilità al centro dei suoi valori e anche in questa occasione ha voluto contribuire attivamente a diffondere i messaggi e i valori dell’iniziativa: attraverso il profilo Facebook ufficiale ha condiviso consigli e pratiche antispreco che gli stessi consumatori potranno facilmente introdurre all’interno delle mura domestiche e della loro esperienza quotidiana.

Un impegno costante, anche a tavola
L’impegno di Mare Aperto e della casa madre Jealsa, tra i principali produttori nel comparto delle conserve ittiche, è a 360° sulla sostenibilità e si concretizza anche a livello di prodotto, per esempio nella gamma “low drain”, che limitando la quantità di olio riduce anche il rischio di generare perdite alimentari o scarti, a beneficio dell’ambiente, vista la diffusa abitudine a gettare l’olio in eccesso, spesso anche nel lavandino di casa.

Tra questi, “Basso in Sale” “Leggero”:

“Leggero” è un tonno con solo un filo di olio extravergine di oliva e un pizzico di sale, per un giusto equilibrio tra sapore e benessere. Perfetto per chi vuole ridurre il consumo di grassi: contiene infatti il 60% di grassi in meno rispetto alla variante standard in olio.

“Basso in Sale” con olio extravergine di oliva certificato biologico, è un tonno adatto a chi deve prediligere una dieta iposodica o vuole evitare di consumare troppo sale: contiene infatti il 75% di sale in meno rispetto a 100g (peso netto e sgocciolato) di tonno in olio di oliva Mare Aperto 80g Classico.

Le due referenze contengono solo tonno pinne gialle certificato Friend of the Sea, appartenente quindi a specie marine non sovrasfruttate, pescate secondo metodi sostenibili che rispettino gli oceani, i mari e le risorse marine, in linea con il 14° obiettivo dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Tra economia circolare e Carbon Footprint in calo
Nel pieno rispetto del suo programma di sostenibilità e responsabilità sociale We Sea, Mare Aperto utilizza e valorizza il 100% delle materie prime coinvolte nel processo produttivo, contrastando così gli sprechi in ottica di economia circolare. Ad esempio, gli scarti del pescato vengono trasformati, tramite un vero e proprio ecosistema di aziende collegate, in prodotti destinati a industrie come l’acquacoltura, la farmaceutica e la cosmetica.

Infine, Mare Aperto adotta azioni di prevenzione in materia di emissioni, a cominciare dall’impegno nella produzione di energia da fonti rinnovabili attraverso la proprietà e la partecipazione in parchi eolici e da qualche tempo l’investimento anche nel fotovoltaico: tutto ciò ha permesso nel 2021 una riduzione della Carbon Footprint del 30% rispetto al 2020, grazie al calo delle emissioni dirette dovute alla minor combustione di carburante.

Patto contro sprechi alimentari tra Penny e Too Good To Go

Nicola Pierdomenico ed Eugenio Sapora, rispettivamente CEO di Penny Italia e Country Manager Italia di Too Good To Go hanno firmato a Milano, presso il punto vendita Penny di v.le Monza, il “Patto contro lo Spreco Alimentare”, volto alla realizzazione di iniziative concrete di sensibilizzazione e informazione in tema di contrasto allo spreco alimentare.

Ridurre gli sprechi alimentari, sensibilizzare i consumatori sul tema e contribuire alla salvaguardia dell’ambiente sono i pilastri su cui si fonda il “Patto Contro lo Spreco Alimentare”, attraverso il coinvolgimento graduale di tutti gli attori della filiera, consumatori, punti vendita e fornitori. Il patto siglato è frutto del sodalizio nato lo scorso dicembre, quando Penny, primo discount in Italia, ha adottato nei propri punti vendita di v.le Antonini e via Padova a Milano, la “Magic Box” di Too Good To Go, contenente una selezione di categorie di prodotti, dry e super freschi, di qualità ma prossimi alla scadenza.

Ad oggi, sono già 44 in punti vendita Penny che offrono il virtuoso servizio Magic Box; una prassi sostenibile con ampio respiro: giusto per citare qualche numero, la partnership tra Penny e TGTG in pochi mesi ha già “salvato” dallo spreco ben 2472 kilogrammi di cibo ed evitato il conseguente rilascio nell’ambiente di oltre 6000 metricubi di CO2 equivalente.

Afferma Nicola Pierdomenico, CEO Penny Italia: “La collaborazione con Too Good To Go in materia di spreco alimentare pone l’accento sul concetto di sostenibilità alimentare, che significa lotta allo spreco di cibo, risparmio sulla spesa e tutela dell’ambiente. Il processo che porta al raggiungimento degli obiettivi fissati dal protocollo passa attraverso il coinvolgimento di tutti i soggetti della filiera di riferimento, ognuno dei quali deve fare la propria parte per arrivare a risultati soddisfacenti nel tempo. Dai fornitori, ai dipendenti dei singoli punti vendita fino ai consumatori, ciascuno può svolgere un ruolo importante in questo ambito e contribuire al contrasto dello spreco alimentare”.

“Siamo felici dell’adesione di Penny al nostro Patto contro lo Spreco Alimentare perché rappresenta un ulteriore passo nel rafforzamento della nostra partnership, iniziata proprio con la proposta delle Magic Box presso i primi due punti vendita – afferma Eugenio Sapora, Country Manager Italia di Too Good To Go. Il Patto contro lo Spreco Alimentare si configura come un progetto estremamente importante per noi, in ottica di sensibilizzazione verso i consumatori e operatori del settore, ma anche di implementazione di azioni concrete nella riduzione degli sprechi alimentari, in azienda e in punto vendita. Sappiamo che per raggiungere obiettivi ambiziosi è fondamentale lavorare insieme agli operatori del settore lungo tutta la supply chain, e i primi numeri di questa partnership ne rappresentano un ottimo esempio”.

Babaco Market continua a crescere ed estende il servizio ad oltre 300 comuni

Babaco Market festeggia il suo secondo anno in Italia ampliando la sua mission antispreco e confermando l’impegno a sostegno del comparto agricolo italiano.

Nato a Milano a maggio 2020 col desiderio di soddisfare le esigenze dei consumatori che l’emergenza sanitaria dovuta al Covid-19 aveva reso sempre più evidenti, come la crescita dei servizi di spesa online e l’aumentata consapevolezza dell’importanza di un consumo più sostenibile, in questi due anni è riuscito a inserirsi in maniera virtuosa nella filiera distributiva di frutta e verdura, a dare vita a un e-commerce sempre più sostenibile e ad ampliare il raggio d’azione della sua attività.

Contribuendo a generare valore da una parte del raccolto che rischia di essere perso perché non soddisfa i requisiti estetici della distribuzione, Babaco Market ha raggiunto importanti traguardi sul fronte dell’antispreco in soli due anni di vita. Dal 2020 a oggi ha salvato oltre 500 tonnellate di frutta e verdura ed è riuscito a evitare che venissero immesse nella nostra atmosfera 1,25 mln di kg di CO2, collaborando con più di 100 produttori sparsi lungo tutto il territorio nazionale.

Grazie all’appoggio di più di 10.000 abbonamenti da parte di utenti che da oltre due anni condividono i valori e la mission di Babaco Market, il servizio si è espanso in più di di 300 comuni italiani. Oltre a Milano e hinterland, Monza e Brianza e alla provincia di Varese, nel corso degli ultimi 12 mesi Babaco Market è arrivato a Torino, in Emilia Romagna (Bologna, Parma, Modena, Reggio Emilia), a Bergamo, a Brescia, a Pavia, a Novara e a Como. Ma la crescita del servizio non è solo una questione geografica: Babaco Market accresce il raggio d’azione della sua attività antispreco contribuendo alla salvaguardia di altre categorie alimentari. Un ulteriore passo nella lotta allo spreco a supporto, questa volta, delle aziende italiane che si occupano di trasformazione alimentare, producendo spesso prodotti di eccellenza, ma che hanno difficoltà a garantire uno sbocco commerciale alla totalità delle loro scorte.

Per combattere anche questo tipo di sprechi, il sito di Babaco Market offre la possibilità di acquistare in modalità flash sale mensile prodotti aggiuntivi – come oli, conserve, farine, marmellate. Si tratta di prodotti lavorati di alta qualità che faticano a entrare nei tradizionali canali di distribuzione perché si avvicinano alla scadenza, hanno imperfezioni di packaging o sono a fine stock. I prodotti sono disponibili all’acquisto a prezzi scontati per tutti gli abbonati a Babaco Market nel Marketplace, la sezione dedicata sul sito.

“Siamo felici di festeggiare questo secondo anno in Italia con un bilancio così positivo. In questi due anni abbiamo raggiunto tanti obiettivi e tenuto fede alla nostra mission antispreco continuando a sostenere la filiera agricola e allargando il nostro raggio d’azione anche alle aziende italiane che si occupano di trasformazione alimentare. Il nostro obiettivo per il nuovo anno, e per gli anni a seguire, è continuare ad estendere la nostra presenza sul territorio italiano e consolidare il nostro impegno a sostegno della salvaguardia del Pianeta. Intendiamo rafforzare il nostro posizionamento come punto di riferimento dell’e-grocery antispreco in Italia e contribuire in maniera sempre più attiva a salvaguardare la salute e l’equilibrio della Terra ” spiega Francesco Giberti, CEO e Founder di Babaco Market, che aggiunge: “siamo molto fieri inoltre che i nostri imballaggi siano 100% plastic free. Vogliamo continuare a perseguire questa strada, cercando di ridurre al minimo il packaging non necessario”.

TOP 3 DEI PRODOTTI PIÙ CURIOSI SALVATI

1. Mele Val Chianina: sono delle varietà antiche che vengono coltivate esclusivamente nella zona della Toscana come le Mele Ruggine e presentano difetti sulla buccia.

2. Arance (zona Sicilia, Puglia e Calabria): si tratta di arance che necessitavano di essere salvate dallo spreco a causa della buccia rameggiata, imperfezione causata dal vento oppure macchie nere sulla buccia causate dalle grandinate in fase di crescita.

3. Carote colorate di Polignano, Puglia: la particolarità delle carote di Polignano è data dal fatto che sono di molti colori, arancione, giallo tenue, giallo intenso, fino ad arrivare al viola scuro. Il seme della carota viene ancora selezionato dai contadini. L’unicità di questa coltivazione sta nella sapidità di queste carote dovuta ai campi dove crescono.

LE REGIONI IN CUI BABACO MARKET HA SALVATO DI PIÙ
Grazie all’alleanza tra Babaco Market e i produttori locali presenti in tutta Italia in questi due anni è stato possibile portare sulle tavole dei #Babacolovers tantissimi prodotti. Tra tutte le regioni, quelle più “virtuose” e attive nella lotta allo spreco alimentare al fianco di Babaco Market sono state:

1. Piemonte con il recupero di ciliegie, Porro Cervere, mele, kiwi e mirtilli.
2. Liguria con il recupero di zucchine, bietoline, cavolo nero, cavolini di Bruxelles, albicocche, susine, carciofo.
3. Emilia Romagna con il recupero di pesche, albicocche, susine, spinaci, melanzane, peperoni, zucchine.
4. Puglia con il recupero di bietole, puntarelle, broccoli, uva, cavolfiori, cicorie e cavolo rapa.
5. Sicilia con il recupero di arance, mandarini, clementine, pomodori, nespole e melone.

F.lli Orsero e Too Good To Go, insieme contro gli sprechi

F.lli Orsero stringe una partnership con la startup danese Too Good To Go, consolidando l’impegno nella lotta allo spreco alimentare.

Il brand entra nel marketplace anti-spreco offrendo la sua Magic Box F.lli Orsero: una selezione di frutta e verdura, di stagione ed esotica, rimasta invenduta ma ancora buona da mangiare. Tramite l’app di Too Good To Go, sarà possibile acquistare la box a circa un terzo del prezzo rispetto al valore di vendita e ritirarla – nella fascia oraria indicata – presso il punto di ritiro stabilito. Il servizio è già disponibile a Milano, e nei prossimi mesi verrà attivato in altre città d’Italia.

“Siamo felici di collaborare con Too Good To Go ed aggiungere un’altra iniziativa dedicata alla sostenibilità a quelle che portiamo avanti ogni giorno” ha commentato Mattia Beda, Direttore Marketing e Comunicazione del Gruppo Orsero, ed aggiunge: “Grazie a questa partnership parte delle rimanenze dei nostri prodotti freschi, che altrimenti andrebbero perse, arriveranno comunque sulle tavole degli italiani garantendo loro tutta la qualità della frutta e della verdura F.lli Orsero nel rispetto del Pianeta. Ciascuno di noi può fare la differenza perché ogni gesto è importante, anche il più piccolo”.

Oltre alla collaborazione commerciale, con Too Good To Go è stato siglato un Patto a livello corporate contro lo Spreco Alimentare. Il Gruppo Orsero e la startup danese, così, si impegnano insieme a promuovere la cultura del consumo consapevole attraverso la realizzazione di azioni concrete di sensibilizzazione sul tema, dedicate a consumatori e dipendenti del Gruppo.

BrandContent

Fotogallery

Il database online della Business Community italiana

Cerca con whoswho.it

Diritto alimentare