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È boom per il mercato dei prodotti da forno

Il mercato mondiale dei prodotti da forno non interrompe la sua crescita e, sulla spinta dei nuovi trend di consumo post-pandemici all’insegna di benessere e sostenibilità, quest’anno supererà i 500 miliardi di dollari di valore e, secondo le stime elaborate da IMARC Group, entro il 2027, raggiungerà la cifra record di 612,4 miliardi di dollari, con un tasso annuale di crescita del 4%. L’Europa è l’area che detiene la leadership del settore grazie alla presenza, sul suo territorio, di un gran numero di panifici locali, unita ai gusti dei consumatori che, anche a fronte della diffusione dei nuovi modelli di lavoro basati sullo smartworking e ai cambiamenti demografici, nel loro carrello della spesa amano inserire prodotti da forno già pronti, venduti in confezioni famiglia e a lunga conservazione.

Durante la pandemia i modelli di produzione, consumo e vendita al dettaglio del settore alimentare sono stati messi a dura prova, con le aziende di tutta la catena di approvvigionamento del comparto bakery che sono state costrette ad affrontare nuove sfide senza precedenti. Se da un lato, infatti, queste ultime hanno dovuto superare notevoli ostacoli logistici e operativi (chiusure forzate, incremento della concorrenza e delle vendite online) dall’altro la pandemia ha lasciato in eredità un’evoluzione dei gusti e delle preferenze dei consumatori, sempre più attenti a scegliere con cura ciò che acquistano, compiendo scelte etiche e informate.

A tal proposito, il portale online World Bakers ha rivelato come due terzi degli europei (66%), prima di acquistare un prodotto vogliano conoscerne la provenienza e il processo di produzione. Lo studio ha anche rilevato che il 60% degli abitanti del Vecchio Continente acquista prodotti alimentari biologici e il 61% cerca cibi realizzati con ingredienti locali. È quanto emerge da una ricerca condotta sulle principali testate internazionali del settore da Espresso Communication per Vitavigor, storica azienda meneghina famosa nel mondo per i “Super Grissin de Milan”.

L’ascesa delle diete a base vegetale, la spinta ad una maggiore personalizzazione del prodotto, essere buoni con sé stessi senza perdere di vista l’indulgenza e un’attenzione particolare all’ambiente. Son queste le principali tendenze che stanno cambiando anche il mercato italiano dei prodotti da forno, come svelato dal portale online Bakeryandsnacks.com.

“La sostenibilità è diventata una componente fondamentale del processo decisionale del cliente, unita alla ricerca di prodotti sani e genuini che soddisfino le crescenti esigenze in termini di salute e benessere – afferma Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor. Il benessere è il fattor comune che ci lega ai nostri clienti: tramite un’alimentazione sana e corretta, che si ispira ai principi della dieta mediterranea, è possibile migliorare il livello qualitativo della vita e per questo nel processo produttivo utilizziamo solo ingredienti naturali e tutti i nostri prodotti sono privi di grassi animali, senza olio di palma, grassi idrogenati, OGM e conservanti. Come azienda sempre al passo con i tempi e con un focus costante sul soddisfacimento delle esigenze dei nostri clienti abbiamo potuto osservare e analizzare, in anticipo, i principali trend globali del settore bakery, applicandoli poi direttamente al mercato italiano come accaduto recentemente con il lancio dei nuovi formati dei soffietti della linea VitaPop e con la nuovissima proposta di grissini e snack ricchi di proteine”.

La spinta dei consumatori all’acquisto di cibi biologici, prodotti localmente e con un marchio di sostenibilità anche nel packaging è il risultato non solo di un processo decisionale e consumistico rispettoso dell’ambiente, ma anche dei numerosi vantaggi percepiti per la salute e il benessere. Come svelato da Ingredion nel suo “The Latest i2s Brief: Insights into Acceptance and Trial”, infatti, il 42% dei consumatori globali desidera ridurre la quantità di zucchero nella propria dieta e addirittura nella regione Asia-Pacifico, sulla base dei dati dello studio “Industry, A. P. F. Sugar & Sweeteners: Evolving Trends In Asia Pacific. Asia Pacific Food Industry”, emerge come l’87% delle persone punti a ridurre la quantità di assunzione di cibi ricchi di zucchero.

Meno dolcezza ma anche sempre meno carne e sempre più prodotti vegetali
Secondo Lumina Intelligence il 48% dei cittadini adulti del Regno Unito sta cercando di ridurre il consumo di carne, orientando sempre più le proprie scelte in termini di consumi alimentari verso diete a base vegetale. In Asia, come spiegato dal sito Foodingredientsfirst.com si prevede che, nei prossimi 5 anni, la domanda di alcune categorie di prodotti e ingredienti a base vegetale aumenterà del 200%. Innova Market Insights 2021 riporta invece che il 45% dei clienti food fa uso di prodotti alimentari che hanno tra i loro principali effetti quello di rafforzare il sistema immunitario e in diversi paesi del mondo si è registrato un aumento nell’impiego di zenzero, curcuma e ingredienti a base di agrumi nell’industria dei prodotti da forno.

Ma non è tutto: come riportato da Bakery Info, tra i principali trend del settore dei prodotti da forno spiccano i prodotti ricche di proteine e fibre, realizzati con farine e cereali integrali. Oltre alla riscoperta dei grandi sapori e delle ricette classiche del passato, riadattate però in chiave moderna e al boom dei consumatori più golosi e indulgenti per i quali il consumo dei prodotti bakery si trasforma in un’esperienza visiva totalizzante come forma di intrattenimento alimentare.

Anche i rifiuti, in relazione sia agli imballaggi sia agli alimenti, sono fonte di preoccupazione per i consumatori europei: ben tre su quattro (75%) stanno cercando di acquistare solo prodotti venduti in imballaggi sostenibili, 6 su 10 mostrano interesse per gli alimenti che dichiarano zero rifiuti e più di un terzo (37%) cerca cibi e prodotti realizzati con ingredienti riciclati, come mostrato dai dati pubblicati sul portale online World Bakers.

Vitavigor crea i VitaPop per l’uscita di “Frozen 2”

Celebrare l’attesissima uscita dell’ultimo film Disney “Frozen 2” con una linea di prodotti appositamente dedicata: è questa la strategia di marketing che ha spinto Vitavigor, una delle più rappresentative aziende italiane di snack e grissini di alta qualità a livello mondiale con oltre 60 anni di storia alle spalle, a realizzare i nuovi VitaPop, snack per tutti disponibili nella versione Soffietti al mais. Forte del grande successo a livello di vendite della linea Vitastick, lanciata nel 2018 in collaborazione con Disney, Vitavigor sarà produttore per l’Italia e l’Europa di prodotti a marchio “Frozen 2” nel segmento snack/sostitutivi del pane.

L’innovativo snack di Vitavigor è contraddistinto dalla forma più innovativa del mercato, perfetta per esaltare l’esperienza del “single bite”, trasformando ogni boccone in una divertente esperienza di gusto. Saporiti, leggeri e sorprendenti, i VitaPop sono realizzati con una nuova ricetta appositamente creata dall’azienda del “Super Grissin de Milan” con l’utilizzo di farina di mais e l’immancabile 100% olio extravergine d’oliva. La forma a cuscinetto dei VitaPop è una prerogativa esclusiva che riesce a coniugare perfettamente il gusto con la leggerezza in un unico elemento. I Soffietti, frutto della grande esperienza di Vitavigor che ha creato il perfetto mix tra materie prime di eccellenza e un processo di produzione unico per la realizzazione di un prodotto semplice e sano, sono disponibili al gusto mais. Ma non è tutto, all’interno del multipacco dei VitaPop, che con un peso totale di 120g contiene 6 bustine da 20g ciascuna, sarà presente anche una fantastica sorpresa a tema “Frozen 2”: un simpatico e colorato tatuaggio con ben 25 immagini dei personaggi del film da collezionare.

Grissini, cibo da re e imperatori. Amati da Napoleone e… dagli italiani

Sapevate che l’ultimo venerdì di ottobre è la giornata mondiale dei grissini? Si celebra infatti il Breadstick Day per dare degna rilevanza a una delle specialità italiane più amate. Nati secondo gli studiosi nel XVII secolo a Torino, i grissini sono stati apprezzati da figure storiche illustri come Napoleone Bonaparte, che creò un servizio di corriere dedicato al loro trasporto, Re Carlo Felice, che li sgranocchiava per passatempo al Teatro Regio, e Vittorio Amedeo II, che li prediligeva al pane. Una passione che coinvolge ancora oggi milioni di persone: ben il 71% degli italiani infatti considera i grissini come uno snack perfetto durante i vari momenti della giornata. Un apprezzamento che si estende ben oltre i confini del Belpaese dal momento che, come riportato dal Daily Mail, il vincitore di Masterchef Australia Adam Liaw ha ideato per i propri figli una ricetta a base di grissini e cioccolato, diventata virale in poco tempo. E ancora, come riportato su Usa Today, la catena di ristorazione statunitense Olive Garden ha proposto ai suoi clienti un particolare bouquet di grissini per celebrare San Valentino in maniera non convenzionale. Ma non è tutto, perché la passione per i grissini coinvolge anche il mondo social:su Instagram l’hashtag #grissini raccoglie oltre 61mila menzioni, mentre #breadstick e #breadsticks totalizzano quasi 200mila post.

Ma qual è il rapporto degli italiani con i grissini? I momenti in cui i grissini sono maggiormente protagonisti sono la cena (54%), il pranzo (45%) e lo snack pomeridiano (39%), mentre gli abbinamenti più gettonati sono quelli con salumi (69%), formaggi (60%) e salse (53%). Tra i maggiori estimatori in rete del grissino troviamo gli italiani tra i 30 e i 45 anni (39%), mentre le regioni breadstick-lover sono Piemonte (21%), Lombardia (17%) e Lazio (15%).

È quanto emerge da un’indagine promossa da Espresso Communication per Vitavigor, storico marchio dei grissini di Milano che ha deciso di celebrarli in occasione del Breadstick Day attraverso un monitoraggio online su circa 1400 italiani tra i 18 e i 60 anni su social, blog, forum e community, coinvolgendo un panel di 20 esperti tra docenti e nutrizionisti; una ricorrenza nata negli Stati Uniti e portata in Italia proprio dall’azienda del “Super Grissin de Milan”: “La passione per i grissini non conosce confini, soprattutto quando gli ingredienti di qualità e le ricette originali di una volta, come quelle di mio nonno Giuseppe, garantiscono un gusto e una croccantezza davvero inconfondibili – spiega Federica Bigiogera, marketing manager di Vitavigor – Abbiamo deciso di celebrare anche in Italia questa passione proprio perché i nostri prodotti hanno oltre 60 anni di storia alle spalle e sono amati da grandi e piccini in tutto il mondo; un amore che ancora oggi ci spinge a innovare e investire in questo settore, ricercando i trend più amati nei diversi mercati a livello internazionale e creando grissini sempre più buoni e salutari”.

Ma quali sono i momenti della giornata preferiti per gustare i grissini? Dalla cena (54%) al pranzo (45%), dallo snack pomeridiano (39%) agli aperitivi (37%), fino allo spuntino mattutino (22%). E ancora, i grissini sono perfetti da sgranocchiare durante le pause in ufficio (19%) e pratici da portare con sé durante gite fuori porta (18%). Ma quali cibi vengono abbinati più di frequente sulla tavola degli italiani? Se l’abbinamento più apprezzato è quello con i salumi (69%), molto gettonati sono anche gli accostamenti con formaggi (60%), salse (53%), creme spalmabili (48%), vini e drink (31%), carni bianche o rosse (28%), verdure (23%), pesce (19%), sottoli e sottaceti (16%), ma anche da soli (46%). Ma non è tutto, perché la passione per i grissini coinvolge persone di tutte le fasce d’età: tra gli amanti dei breadstick i più giovani della fascia tra i 18 e in 29 sono il 30%, gli adulti della fascia 30-45 il 39%, fino ad arrivare alla fascia degli over 50 (31%). E ancora, da Nord a Sud i grissini continuano a essere uno degli alimenti più amati e postati in rete e sui canali social, soprattutto in Piemonte (21%), Lombardia (17%), Lazio (15%), Puglia (12%), Campania (11%), Emilia Romagna (9%) e Toscana (7%).

La popolarità dei grissini è davvero molto ampia, ma quali sono le ragioni storico-culturali secondo gli esperti? “La caratteristica principale della passione degli italiani verso i grissini è proprio la sua italianità – spiega Antonella Campanini, docente di Storia della cucina e delle Culture alimentari presso l’Università degli Studi di Scienze Gastronomiche di Cuneo – Seppur non abbiamo certezze storiche risalenti alla sua creazione, molti studiosi ritengono che l’inventore sia un fornaio piemontese, Antonio Brunero. Non c’è però concordia sulle ragioni dell’invenzione: c’è chi ritiene che sia stato creato per favorire la digestione di un rampollo di casa Savoia dalla salute cagionevole, altri pongono l’accento sulla necessità di essere sicuri che il pane, in un periodo di peste, fosse sufficientemente cotto per scongiurare il propagarsi dell’epidemia. In ogni caso ci troviamo nell’Italia del XVII secolo. Una storia comprovata del grissino però non è ancora stata scritta”.

Tra le qualità che contraddistinguono il “grissino perfetto” spiccano il gusto (46%), gli ingredienti naturali (37%), la croccantezza (33%), la leggerezza o scarso contenuto di grassi (28%) e l’assenza di additivi chimici o di OGM (24%).

Le proposte sul mercato delle differenti varietà di gusto però sono davvero numerosissime, ecco infine quali sono quelle più popolari in rete e sui social: oltre a quelli dal gusto classico (32%), tra i più apprezzati rientrano quelli arricchiti da semi di sesamo (18%), al rosmarino (16%), quelli realizzati con farine integrali come crusca di frumento o kamut (13%), al gusto pizza o insaporiti con pomodoro e origano (10%) e al gusto formaggio (8%) in differenti varietà. Un alimento non solo molto amato, ma anche amico del benessere e della salute, come sottolineato dal dott. Luca Piretta, gastroenterologo e nutrizionista presso l’Università Campus Biomedico di Roma: “Il grissino, oltre a rappresentare un alimento della tradizione italiana alimentare e culturale, costituisce uno dei modi migliori di introdurre la fonte più importante di energia, ovvero i carboidrati complessi. Nutrienti ed energetici dunque, ma non solo: basti pensare alla quantità di sali minerali e proteine vegetali, circa il 13% ogni 100g.

Se si scelgono quelli integrali si garantisce, inoltre, anche un buon apporto di fibra. Attenzione però a verificare l’utilizzo di olio di oliva tra i grassi aggiunti per assicurare la presenza di acidi grassi salutari e all’apporto calorico superiore a quello del pane”. Dello stesso pensiero è la dott.ssa Valentina Schirò, biologa nutrizionista specializzata in scienze dell’alimentazione: “Oltre ad essere ingrediente di antipasti e aperitivi, i grissini sono alternativi alimenti spezza-fame, se possiedono però alcune caratteristiche nutrizionali. In genere possiedono un elevato valore energetico per la presenza di grassi come lo strutto. Per limitare l’apporto calorico sarà opportuno scegliere quelli con olio extravergine di oliva e farine non OGM, meglio ancora se integrali: la presenza delle fibre favorisce un maggior senso di sazietà. Altro aspetto fondamentale dev’essere l’assenza di grassi idrogenati e un contenuto discreto di sale”.

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